lunedì 31 dicembre 2018

2018

"Un anno molto migliore": così, nel bilancio finale del 2017, pensavo che dovesse essere il 2018 che sarebbe iniziato di lì a poche ore. Da allora sono passati altri trecentosessantacinque giorni, la Terra ha fatto un altro giro intorno al Sole: è perciò di nuovo tempo di vedere se le mie previsioni si sono avverate. Lo hanno fatto? In parte no... ma per molti versi, la risposta è affermativa.

Forse è vero che l'anno scorso mi aspettavo un 2018 un po' migliore: in questi dodici mesi ho avuto tanti alti ma anche qualche basso che mi sarei evitato volentieri. Anche per questo, una volta avrei detto che è stato un anno pessimo: visto che però alla fine dello scorso c'è stato quella grande rivoluzione di mentalità (di cui ho parlato mille volte, quindi non mi pare il caso di ribadire), posso dire che non è così. Al contrario, le luci superano le ombre, e non di poco.

giovedì 20 dicembre 2018

Buone feste a te

Come ho già argomentato abbondantemente nel post di giusto due giorni fa, io e il Natale non andiamo molto d'accordo. Però, per fortuna, come ho accennato lì, da qualche anno a questa parte questa festività vogliono dire un paio di settimane in libertà e in tranquillità dai parenti di Monica, e anche nel 2018 avverrà lo stesso. Un paio di settimane che cominceranno domani: ebbene sì, sono in procinto di partire.

Ecco perché, se all'inizio pensavo di scrivere oggi l'ultimo post "argomentato" e poi fare questi auguri lunedì 24, ho deciso alla fine di anticipare i tempi, e così potermi godere le vacanze senza troppi pensieri. Da oggi quindi Hand of Doom entra in modalità "pausa invernale": questo significa lo stop al classico dualismo martedì-giovedì e la pubblicazione soltanto dei due tradizionali post.

martedì 18 dicembre 2018

8 motivi per cui odio il Natale

In passato, è capitato solo di rado che io accennassi alla questione qui su Hand of Doom: immagino però che se conosci almeno un po' me e il mio carattere, non ti stupirà sapere che non sopporto il Natale. Tra tutte le festività dell'anno, è forse questa che mi piace di meno. E dico così giusto per usare un eufemismo: in questo periodo, in pratica mi trasformo in una specie di Grinch.

Magari, tu non sei della stessa idea: magari a te il Natale piace. Di conseguenza in questo momento, ti starai chiedendo: ma qual è la ragione di questo odio? Ti dirò che una risposta non esiste, o almeno non una unitaria: ci sono diversi motivi dietro a questo mio atavico odio. Su cui, peraltro, non ho potuto fare a meno di costruire una delle mie solite liste ironiche.

giovedì 13 dicembre 2018

Sfera Ebbasta e la censura della musica

Se non vivi in una caverna, avrai di sicuro sentito quel che è successo a Corinaldo nella sera tra venerdì e sabato scorso, che è costato la vita a sei persone. E, con ogni probabilità, avrai anche letto su internet chi, per l'accaduto, ha puntato il dito contro Sfera Ebbasta, il cantante trap che si esibiva quella sera nel locale, invece dei veri responsabili (che oggettivamente sono chi ha sparato lo spray al peperoncino e l'organizzazione del locale - no, non lo dico io, ma chi indaga sull'accaduto).

Lo dirò senza mezzi termini: per me è di una stupidità assoluta dargli anche soltanto un briciolo di colpa: un musicista fa tour per vendere biglietti, quindi ci tiene che vada tutto liscio. Di conseguenza, se succede un fattaccio simile a una sua data lui non è il colpevole: semmai, è una delle vittime. Ma soprattutto, io non sopporto chi ha accusato la natura diseducativa dei testi di Sfera Ebbasta: si tratta di una cosa sbagliata non per uno, ma per ben tre motivi.

martedì 11 dicembre 2018

Solitudine positiva

A chi non è mai capitato, nella propria vita, di soffrire di solitudine? Almeno, a me in passato è successo spessissimo. Non è un caso che Hand of Doom all'inizio si chiamasse "Blog di un solitario": quando l'ho creato ero nei miei anni universitari, passavo la maggior parte del tempo in una città, Padova, in cui non avevo amici. Il titolo era un riflesso del mio conseguente malessere.

Ovviamente non sono l'unico a essere passato per un'esperienza simile: credo anzi che la solitudine sia una delle emozioni più universali che ci siano. Ma deve per forza essere un sentimento per cui stare male? Stare da soli non può essere invece qualcosa di positivo? Per quanto mi riguarda, sì: in questi anni ho imparato a conviverci, e sono arrivato a comprendere che la solitudine può anche essere una risorsa.

giovedì 6 dicembre 2018

Come trovare nuovi argomenti per il proprio blog

Quest'anno su Hand of Doom sta succedendo qualcosa che mai era capitata prima: dalla ripresa della pausa estiva fino a questo momento, non ho saltato nemmeno un post nella programmazione stabilita. Ogni martedì e ogni giovedì ne è uscito uno, con una costanza che non ho mai avuto fiin'ora. Ma soprattutto, a parte un paio, tutti gli altri erano articoli argomentati e significativi; di sicuro, nessuno era un riempitivo o una copia di qualcosa già detto in passato.

Vuoi sapere come ho fatto? Mi spiace deluderti, ma nonostante il titolo (che ammetto sia un po' "acchiappaclick"), in realtà non ho un metodo. Non vado alla ricerca di argomenti per forza: non mi serve, del resto, visto che riesco a trovarli con facilità. Il mio segreto? Non pormi nessun limite su ciò da cui posso prendere spunto.

martedì 4 dicembre 2018

Gli (improbabili) alieni cattivi

Anche se non sei un fan della fantascienza come me, avrai di sicuro in mente anche tu il cliché degli invasori alieni cattivi. Quelli che piombano giù dal cielo in armi con le loro astronavi e cercano di distruggere o sottomettere l'umanità - che poi finisce sempre, in un modo o nell'altro, per respingere l'attacco. Si tratta di un topos molto usato... che però, a pensarci, non è granché realistico.

Ci ho pensato un paio di mesi fa, mentre realizzavo il post "Scrivere contro la tua ignoranza". Si tratta di un topos che, se ben utilizzato, evitando i cliché più triti, in realtà non mi dà troppo fastidio: io stesso a volte l'ho usato nelle mie storie, e credo che non la eviterò categoricamente in futuro. Ma da quando ho imparato a scrivere davvero, l'ho fatto in una maniera allegorica - l'unica che per me abbia un senso.

giovedì 29 novembre 2018

L'odore della carta

Se mi leggi da un po', sai bene che io sono da sempre favorevole ai libri in formato digitale. Ma, al tempo stesso, non sono un fanatico, né amo solo gli ebook: sono convinto anzi che entrambi i formati abbiano i loro punti deboli e i loro punti di forza. Non per nulla, subisco ancora il fascino di un libro cartaceo, con tutti i suoi crismi: non ultimo, il famoso odore della carta, che tanti detrattori del digitale sbandierano come ragione principale per la loro avversione.

Ma non è solo quello dei libri. Ti confesserò un mio piccolo segreto, forse anche un po' perverso: ogni volta che arriva un CD per arricchire la mia collezione (che conta più di seicento titoli, al momento), tra le prime cose non riesco a fare a meno di odorarne il libretto. È un rituale davvero piacevole: tuttavia, non è fondamentale per l'ascolto della musica in sé. E posso farne a meno senza tanti problemi.

martedì 27 novembre 2018

8 pensieri di cui liberarti per scrivere meglio

Se anche tu hai svolto in maniera continuativa una qualsiasi attività in ambito creativo o artistico, sai bene che giudicare sé stessi  non è semplice. Ancora meno lo è capire il valore di una qualsiasi propria opera: essendo un parto della tua mente, il tuo giudizio è per forza il più soggettivo possibile, ed essere obiettivi è difficilissimo.

Quando, nella propria carriera artistica, uno si accorge di questo fatto, spesso reagisce sviluppando ansie e paure: paura per esempio di non essere bravo, o che semplicemente ciò che si sta realizzando non è all'altezza. Si tratta di qualcosa di comprensibile: dopotutto ogni arte creativa è anche un po' una forma di introspezione, e mette in campo quasi sempre una parte dell'anima dell'autore. Ma è anche una mentalità che, portata all'estremo, può causare danni. Specie se l'arte che affronti è la scrittura.

giovedì 22 novembre 2018

Moderne assuefazioni

Nel post di martedì scorso, ho raccontato di come i videogiochi non siano il male assoluto che alcuni credono. Ma visto che non sono un massimalista né un fanatico, so bene che ogni medaglia ha due facce: sempre in quell'articolo, non ho nascosto che i videogame possono avere diversi possibili effetti collaterali. E Grazia Gironella, nei commenti, me ne ha fatto notare uno a cui non avevo prestato la giusta attenzione: quanto questo genere di intrattenimento possa creare assuefazione.

In effetti, a quanto so, molti videogiochi sono realizzati proprio per incollarti allo schermo: agendo su certi meccanismi mentali che riguardano la gratificazione, diventa difficile anche solo pensare di smettere. Ma non è un'esclusiva dei videogiochi, sono molti i casi di prodotti concepiti proprio per questo scopo: costringerti a fruirne subito, e per il maggior tempo possibile

martedì 20 novembre 2018

Un piccolo esperimento

Di solito, quando un articolo esce su Hand of Doom non è mai programmato: ci sono sempre io dietro che schiaccio il bottoncino "pubblica". Oggi però questo non è possibile: mentre questo post vede la luce (si spera) all'orario che ho stabilito, sarò molto lontano da casa mia. Per la precisione, sarò a Milano, al concerto degli Slayer: piccola parentesi, non li ho mai visti ed è il tour d'addio, perciò non potevo mancare!

All'inizio, pensavo di lasciare il buco nella scaletta del blog e riprendere direttamente giovedì, ma poi ho cambiato idea. Non è solo perché dall'estate non ho saltato nemmeno un appuntamento, e vorrei continuare così: soprattutto, mi è venuto in mente di fare un esperimento. Un esperimento con cui punto a capire meglio come funziona la "pianificazione" di Blogger e se varrà la pena di usarla anche in futuro.

giovedì 15 novembre 2018

...

Perplesso per il titolo di questo articolo? Spiazzato? O addirittura infastidito? Non ti preoccupare: è un effetto voluto, che sono andato a cercare. L'ho fatto per un semplice motivo: se hai provato una di queste tre sensazioni, sei riuscito a immedesimarti in ciò che sento io spesso io di fronte a un fenomeno analogo: quello dell'abuso di puntini di sospensione all'interno della comunicazione digitale.

Tra i tanti orrori grammaticali che si trovano in giro per il web, quello dei puntini di sospensione è il morbo più diffuso in assoluto. Sono forse alla pari con le "d" eufoniche messe a caso, ma non ne sono sicuro: direi che i puntini sono ancora più frequenti. Ed è inutile sottolineare il perché questo non piaccia a un perfezionista pignolo come me, che cura ogni suo contenuto anche in fatto di precisione formale: forse dovrei lasciar perdere, ma mi dà proprio fastidio.

martedì 13 novembre 2018

Videogame e pregiudizi

Forse lo avrai letto altrove - o forse no, visto che la notizia non è girata molto: la scorsa settimana Carlo Calenda, esponente politico del PD ed ex-ministro, ha portato avanti per alcuni giorni una campagna su Twitter. Di norma non ne parlerei, visto che ho escluso la politica da Hand of Doom: neanche stavolta, in effetti, mi sbilancio sul personaggio o sul suo partito. Ma in questo caso non posso astenermi dal dire che Calenda ha scritto delle solenni stronzate scempiaggini, che ho trovato molto fastidiose. Del resto mi toccano da vicino, visto che il bersaglio della sua campagna sono i videogame.

Le sue affermazioni mi hanno irritato, ma non stupito: sono le ultime di una lunga serie che va avanti da decenni. Da chi addita i videogiochi come la fonte di tutti i mali (droga, perdizione, alienazione e tanto altro) a chi addirittura li accusa di essere alla radice di alcune stragi nelle scuole, questo genere di intrattenimento ha sempre avuto una cattiva fama. Sbagliata, ovviamente.

giovedì 8 novembre 2018

"I Medici" e la storia (sbagliata) del Rinascimento

Forse non ne ho mai parlato molto su queste pagine, ma la storia è una dei campi del sapere che apprezzo di più. Non l'ho mai studiarla in maniera "professionale", ma al liceo mi piaceva già molto: da lì ho preso ad appassionarmi, a leggere articoli e pagine Facebook che ne parlano, o a guardare documentari sull'argomento. È proprio per questo che, l'anno scorso, ho cominciato a guardare I Medici, la serie televisiva sull'omonima famiglia fiorentina protagonista del Rinascimento. E che quest'anno sto proseguendo nella visione con la seconda stagione.

Non è malaccio come telefilm: la trama spesso ha i tempi giusti e a volte presenta bei risvolti, o scene che colpiscono. Ma oltre ai pregi ci sono anche diversi punti deboli: per esempio, penso ad alcune forzature nella trama o alle inutili scene di sesso che ammorbano ogni serie simile dal Trono di Spade in poi. Ma sono sciocchezze in confronto a quello che per me è il difetto principale de I Medici: la sua scarsa plausibilità storica.

martedì 6 novembre 2018

Le domande esistenziali di un autore

Come dicevo in un post di qualche settimana fa, troppo egocentrismo, specie se nelle interazioni col prossimo, può essere negativo. Tuttavia, ogni essere umano è un po' egocentrico a modo suo: per esempio io lo sono parecchio, non posso negarlo, specie per quanto riguarda Hand of Doom. Cerco di non esagerare, ma è anche vero che mi piace molto parlare di me stesso. Ed è per questo che ho deciso di aderire a un altro meme simile a "il punto della situazione", di due settimane fa.

Questo è stato lanciato da Sandra Faè sul suo blog I libri di Sandra; io però l'ho scoperto grazie a Cristina M. Cavaliere che l'ha ripreso sul suo Il manoscritto del cavaliere. Mi è piaciuto subito per la sua semplicità apparente: in fondo, bisogna solo rispondere a tre domande: "chi siamo?", "dove andiamo?" e "perché scriviamo?". Ma anche così, le risposte possono essere interessanti.

giovedì 1 novembre 2018

Voci nel buio

Sui social è tutto un continuo pavoneggiarsi, mettersi in mostra, cercare di dimostrarsi migliore degli altri, imporre il proprio ego e così via. A me capita davvero di rado di farlo, anche perché ho una bassa sopportazione per chi lo fa di continuo, specie se con intenzioni frivole (tipo i selfie a raffica che urlano "guardate come sono palestrato/come mi sono truccata da gnoccona oggi": e 'sti cazzi non ce li metti?). Ma come si dice a Roma, quanno ce vo' ce vo'.

Ed ecco perché oggi devio dalla solita programmazione di Hand of Doom per segnalarti che il mio racconto Pranzo di Natale è tra i vincitori del concorso horror Voci nel Buio, bandito da Catnip Edizioni.  Forse avrai letto la notizia qualche giorno fa se mi segui su Facebook - o se segui la casa editrice. Ma ho aspettato oggi per scriverne anche qui sul blog perché l'antologia è uscita ufficialmente ieri, nel giorno di Halloween: se ti interessa, la trovi qui qui in versione Kindle

martedì 30 ottobre 2018

Scrittore: intrattenitore o impegnato?

È una domanda che nelle ultime settimane ha girato parecchio il web: molti blogger (anche con un certo seguito) le hanno dedicato un post, o anche più. Tutti a chiedersi: un artista - e in particolare uno scrittore - deve essere solo un intrattenitore o può/deve impegnarsi anche in questioni politiche, morali, e schierarsi in maniera netta anche a costo di perdere qualche sostenitore?

Di solito non seguo questo genere di mode della blogosfera, ma l'argomento mi interessa: ho perciò deciso di dare anche il mio (assolutamente non richiesto) contributo. Cosa ne penso quindi? Uno scrittore deve intrattenere o impegnarsi? La mia risposta è, semplicemente: perché non entrambi! E questo riguarda, in particolare, dovrebbe soprattutto farlo attraverso le sue opere.

giovedì 25 ottobre 2018

Il racconto dell'ancella: quando il finale è insoddisfacente

Se mi segui da almeno un po', sono sicuro che non ti stupirà sapere che amo i romanzi distopici. Nel corso degli anni ne ho letti parecchi: è per questo che di recente mi sono ritrovato a leggere Il racconto dell'ancella, romanzo di Margaret Atwood uscito nel 1985 ma che oggi vive una seconda giovinezza grazie alla serie TV di successo che ne è stata tratta. 

Leggendolo, ho anche capito le ragioni di questo successo. In un periodo in cui le donne vedono i propri diritti negati, la teocrazia maschilista e radicale descritta al suo interno colpisce con forza. Come colpisce lo stile dell'autrice canadese, spigoloso e quasi stridente, ma che ben si sposa con l'atmosfera cupa e inquietante del romanzo. C'è però un particolare che mi ha lasciato molto insoddisfatto: sto parlando del finale

martedì 23 ottobre 2018

Lode ad Alberto Angela

È un fatto ben noto: gli italiani non sono persone acculturate. E non è un pregiudizio: se non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, visto che esistono molti nostri conterranei eruditi, la maggior parte non lo è. Basta andare sui social per capirlo: gli strafalcioni partono dalla grammatica, ma il peggio sono gli errori (anzi, gli orrori) di carattere scientifico, storico, culturale e di altri tipi ancora che puoi trovare ovunque. E in generale, non è un caso se la locuzione "italiano medio" è sinonimo di "sempliciotto".

Ma di chi è la responsabilità di questa situazione? Alcuni (anzi molti) intellettuali puntano il dito proprio contro il "popolino", che sarebbe incompatibile con qualsiasi tipo di istruzione. E visto che sia la cultura classica che quella scientifica sono materie complesse e troppo elevate a livello intellettuale, sarebbe impossibile semplificarle in una maniera comprensibile dall'uomo comune. Ma è davvero così? No, non lo è, e per dimostrare il contrario bastano due parole: Alberto Angela.

giovedì 18 ottobre 2018

L'egocentrismo dell'webnauta

L'idea per questo post parte da lontanissimo. Non ricordo di preciso quando, ma sarà a occhio dal 2014 o dal 2015 che ce l'ho tra le bozze di Hand of Doom. Oh, quello che c'era al suo interno non era niente di che: a parte il titolo (che è rimasto lo stesso perché mi piace) in quella bozza c'era giusto qualche appunto, che nel corso degli anni non ho mai sviluppato. Almeno fino ad adesso.

Ho deciso di farlo ora perché per quanto questo fenomeno esista da sempre su internet, negli ultimi tempi sta assumendo dimensioni paurose. Me ne accorgo quasi ogni giorno, sia quando entro in uno qualsiasi dei social in cui ho un profilo, sia frequentando la blogosfera. Di che sto parlando? Del fatto che molte, troppe persone in rete non desiderano altro che essere al centro dell'attenzione. E ogni loro mossa, ogni loro sforzo, è volto esclusivamente a raggiungere questo obiettivo.

martedì 16 ottobre 2018

Il punto della situazione

Ok, lo ammetto: per questa settimana nel mio calendario editoriale avevo un altro post in programma. Ma la scorsa settimana mi ha così tanto prosciugato di energie che sono arrivato a sabato scorso (che per me è ora, mentre scrivo - sì, i miei post del martedì li scrivo sempre il venerdì o il sabato precedente) senza forze.

E così, invece di forzarmi a concludere il post più complesso, ho deciso per questa settimana di puntare su uno più leggero, come può esserlo una "Pagina Now". Ho ripreso l'idea da Maria Teresa Steri di Anima di Carta, che a sua volta l'ha ripresa come una sorta di meme: come spiega nel suo post, serve per fare un il punto della situazione e per aggiornare i propri lettori sul momento che stai vivendo. Forse non ne ho nemmeno bisogno: di follower ne ho pochi, e introspettivo come sono so benissimo in che momento mi trovo. Ma l'idea mi è piaciuta lo stesso: e così, eccomi qua.

giovedì 11 ottobre 2018

Pubblicità stupide

Giusto per rimanere in tema "miti negativi che mi piacciono", affrontato nel post di due giorni fa, vorrei fare un'affermazione impopolare: nonostante molti intellettuali la odino, io non sono contrario alla televisione. Ok, non mi piace proprio tutta, anzi: non sopporto reality show e programmi di gossip (e sì, già con questo elimino un buon settanta percento della programmazione). Ma se ci sono programmi di cultura, telefilm o film, li guardo volentieri anche se in televisione.

Negli ultimi tempi, però, mi sto accorgendo sempre più spesso di un fenomeno fastidioso, che riguarda le pubblicità. Non solo sono brutte: a un certo punto, ho cominciato a trovarle addirittura irritanti nel profondo. E non è solo perché i canali spesso alzano il volume a livelli spaccatimpani quando passano, né per il fatto che sono in quantità eccessiva e spezzano troppo i programmi. No, è proprio la loro essenza a darmi fastidio.

martedì 9 ottobre 2018

10 miti negativi che mi piacciono

Due settimane fa, pubblicavo qui su Hand of Doom 10 miti che non mi piacciono: una raccolta di opere e personaggi considerati dei grandi nei propri campi, ma che non ho mai amato (idea ripresa da un post apparso sul Moz O'Clock di MikiMoz). Mi sono divertito molto a scrivere quel post, tanto che subito dopo averlo fatto mi sono chiesto: perché non realizzarne un altro analogo?

Non volevo però fare un'integrazione: se è vero che ci sono altri miti che non mi piacciono, sarebbe inappropriato farci un post a due settimane di distanza dall'altro (e del resto se avessi voluto li avrei inclusi nell'altro articolo). Piuttosto, la mia idea è stata di ribaltare il concetto: e invece parlare di quelle opere che nessuno apprezza e io sì? E così, è nata questa nuova lista.

giovedì 4 ottobre 2018

Scrivere contro la tua ignoranza

Tra duecento e quattrocento miliardi. È questo il numero di stelle stimato soltanto nella Via Lattea - una galassia di medie dimensioni, nonché una delle cento miliardi che si stima facciano parte dell'universo osservabile. E contando che buona parte delle stelle al loro interno potrebbe avere uno o più pianeti adatti alla vita, quanti ce ne sono in totale? Se vuoi puoi fare i conti, ma non servono per affermare con certezza che sono una quantità stratosferica.

Probabilmente non tutti ospitano una civiltà sviluppata come la nostra: anzi saranno una piccola frazione del totale (o almeno, così si spera: sai che palle, se l'universo fosse deserto!). Ma applicando questa frazione a quella quantità di pianeti, possiamo affermare che potrebbero esistere diversi miliardi di civiltà come la nostra in giro per l'universo. Civiltà che però noi non abbiamo modo di scoprire, con le nostre attuali tecnologie - e forse non lo saremo mai. Non trovi che sia ingiusto?

martedì 2 ottobre 2018

A chi dare la colpa

Se leggi questo blog, forse non hai una grande conoscenza del mondo metal. Non te ne faccio una colpa: anche io ultimamente cerco di frequentarlo il meno possibile, almeno se parliamo di contatti con altri fan del genere. Il perché è presto detto: negli ultimi anni in questo ambiente è aumentata ancor di più la tendenza alla lamentela compulsiva, sempre sugli stessi argomenti.

Per esempio, molti sostengono che ormai nel metal non ci sono più i grandi gruppi di una volta. Nonostante i mezzi migliori, nessuna band odierna sarebbe paragonabile a quelle vecchie per talento, come se la magia fosse sparita. Ma è vero? Per quanto mi riguarda è una stupidaggine: di grandi band ne esistono ancora tante, anche giovani. Non è il talento a essere venuto meno, ma solo la volontà di supportarlo. E di chi è la colpa di questa situazione?

giovedì 27 settembre 2018

Schemi mentali prefissati

Sarà capitato anche a te, se frequenti almeno un minimo i social: hai scritto uno status o un commento, magari anche pacato, e qualche sconosciuto è arrivato a insultarti. Ma la cosa che ti ha stupito non è questa - il fatto che il web sia pieno di cretini non credo sia qualcosa che scopri ora per la prima volta: piuttosto, sei rimasto stupito dal fatto che l'idiota il tuo insultatore ti abbia attribuito pensieri o posizioni che tu non hai mai avuto, né tanto meno espresso - il che spesso è più fastidioso di un semplice insulto volgare.

Un cortocircuito comunicativo del genere può accadere facilmente se parli in special modo di argomenti delicati, come la politica: lì è facile che qualcuno ti attribuisca idee anche lontane da te. Ma non è detto: fatti simili possono capitare anche quando il tuo discorso verte sul mondo del cinema o della letteratura - e in generale, nessun argomento ne è immune. al cento percento Ma per quale ragione succede tutto questo? Non sono uno psicologo, ma conoscendo a fondo le dinamiche dei social ho provato lo stesso a rispondermi.

martedì 25 settembre 2018

10 miti che non mi piacciono

Un paio di settimane fa, il "compagno di blogging" MikiMoz ha postato, sul suo Moz o'Clock, un articolo che mi ha colpito. Un articolo intitolato "gli intoccabili: i grandi miti che proprio non mi piacciono" in cui parla di quelle opere/personaggi, considerati capolavori/grandi nomi nel loro campo, che lui non riesce ad apprezzare.

Con molte delle sue scelte non mi trovo d'accordo: tra quelli che lui non ama, io per esempio sono un fan di Il Signore degli Anelli, Star Wars, Stephen King e Aldo Giovanni e Giacomo. Ma di sicuro, non mi sento di fare polemica sulle opinioni di Moz: del resto, da sempre sono convinto che su gusti e opinioni personali non si possa sindacare. E poi se non altro non sarei molto giusto: ci sono molti, moltissimi miti che non amo a mia volta. Da cui l'idea per questo post, che riprende proprio il format (o il meme, se preferisci) di quello apparso su Moz o' Clock.

giovedì 20 settembre 2018

"La neve se ne frega": un fatto triste e un dribbling fallito

Se mi conosci almeno un po', sono sicuro che non ti stupirà sapere che non sono un grandissimo fan di Luciano Ligabue, per usare un eufemismo. La mia modesta opinione (che vale come quella di chiunque altro, quindi non prenderla sul personale) è che la sua musica sia scontata, ripetitiva e con poca anima, poca sinceri. Di sicuro, è molto lontana da ciò che ascolto di solito.

Visto che però non sono come certi metallari abbastanza fanatici, se uno fa musica che non mi piace non diventa in automatico "il nemico", o uno da disprezzare. E così, quando mi è capitato tra le mani "La neve se ne frega", romanzo scritto proprio da Ligabue, non mi sono fatto problemi a leggerlo. E ho fatto bene.

martedì 18 settembre 2018

Facile come un cubo di Rubik

Forse l'avrai vista anche tu qualche mese fa: in televisione, passava spesso questa pubblicità di un talk-show di attualità. Parlo di quella in cui il conduttore (mi pare fosse Massimo Giletti, ma non vorrei dire una scempiaggine) sosteneva che la confusa situazione politica di allora (era il periodo di prima del governo) fosse intricata e difficile "come un cubo di Rubik". E a distanza di mesi, ricordo ancora come questa affermazione mi avesse un po' stupito allora.

Non è solo la maniera tragicomica il conduttore teneva in mano quel povero cubo, quasi fosse un artefatto alieno invece che un giocattolo di plastica colorata costruito in Cina. No, la perplessità maggiore è che per me il cubo di Rubik non è affatto difficile da risolvere: sono capace di farlo in pochi minuti e senza difficoltà. E visto che messa così sembra una vanteria - un po' vuota, per giunta - mi è venuta un'idea. E così, per la prima volta nella storia di Hand of Doom, ho fatto un video. Quello che puoi vedere qua sotto.

giovedì 13 settembre 2018

Furto d'auto

Quello che leggi è il post numero seicento di Hand of Doom. Forse non è un risultato molto significativo, ma a me le cifre tonde sono sempre piaciute: ecco perché ho deciso di festeggiare questo piccolo evento. E quale modo migliore di farlo, se non con un bel racconto?

Questo l'ho scritto ad agosto, mentre facevo la fila dal medico (sì, il mio medico ha dei tempi abissali, sono riuscito a cominciarlo e a finirlo mentre aspettavo lì). È uno dei miei racconti brevi, surreali e fulminanti: in questo caso, ironizza sul fatto che molti scrittori alle prime armi non abbiano la più pallida idea su come far parlare i propri personaggi.

martedì 11 settembre 2018

Don't worry, be happy

Ti è mai capitato di leggere, in un blog, uno sfogo di tono negativo su quanto le persone/il mondo/tutto faccia schifo? Sono sicuro di sì: se non altro, se mi segui da più di un anno, ne avrai letto qualcuno apparso qui su Hand of Doom. Anche se poi in virtù del mio cambio di mentalità dell'anno scorso (di cui ho parlato fino alla nausea) ho smesso di pubblicarne.

Ci sono però blogger che - ovviamente - continuano a farlo tutt'ora. Mi capita spesso di leggere, nei loro luoghi digitali, di come per esempio per il mondo del blogging (o per la scrittura) in Italia non c'è speranza: tutto va male, e in futuro di sicuro andrà anche peggio. Vuoi sapere la verità? Hanno pienamente ragione. Ma non in generale: soltanto riguardo a loro stessi.

giovedì 6 settembre 2018

"Nicolas Eymerich" e i miei pregiudizi

Nella mia vita, cerco di non avere pregiudizi di alcun tipo, verso nulla e nessuno. In molti casi è semplice: per esempio tutti i preconcetti razziali che moltissimi italiani hanno sono lontani mille miglia dal mio sentire. A volte però mi capita anche, in maniera involontaria, di cadere in pregiudizi (e di pentirmene, visto che nella maggior parte dei casi sono sbagliati). Pregiudizi che non pensavo nemmeno di avere, ma che scopro quando accadono determinati fatti.

È successo per esempio quest'estate, quando, tra i tanti libri che ho letto, mi è capitato di leggere Nicola Eymerich, inquisitore di Valerio Evangelisti. Conoscevo la fama di questo personaggio e dello scrittore, come il fatto che fosse uno dei pochi casi - anzi, forse l'unico - di autore italiano divenuto famoso con un'opera almeno in parte di fantascienza. A parte questo, però, non avevo grandi aspettative su questo romanzo: e invece, ne sono rimasto molto stupito in positivo.

martedì 4 settembre 2018

Scrittura e misantropia

Uno dei consigli più diffusi, all'interno dei manuali di scrittura è: per creare una storia efficace, immedesimati nel tuo lettore, conosci chi è e che cosa vuole, e poi scrivi la storia che desidera. Si tratta di un consiglio valido sotto molti punti di vista: se scrivi per essere letto, di sicuro non puoi fare come ti pare. Penso però che sia necessario attuarlo entro certi limiti: il "troppo" può essere dannoso quanto il non tenere conto affatto del proprio pubblico.

Non è solo una questione di creatività - scrivere solo per il pubblico e non per te stesso può essere mortificante (a meno che non lo fai con l'unico obiettivo di vendere, nel qual caso è proprio ciò a cui punti e quindi può andare bene). Soprattutto, pensare troppo a chi leggerà la storia invece che alla storia stessa non può che rendere la trama piatta, fiacca. Vuoi sapere perché?

giovedì 30 agosto 2018

Fine modalità estiva

Ci siamo: dalla prossima settimana, Hand of Doom si lascerà alle spalle la sua modalità estiva e tornerà a "fare sul serio", con di nuovo due post a settimana e argomenti più interessanti di quelli faceti e leggeri di cui ho parlato (quasi sempre) quest'estate. Curioso di sapere di più? Ti posso solo anticipare che ho già molti post in programma e che ci aspetta una bella fine estate e un autunno caldo. Preparati, insomma: presto su Hand of Doom ne vedrai delle belle. O almeno, io sono carico: spero che anche per te l'estate sia stata stimolante e che ci ritroveremo entrambi al meglio delle nostre forze!

martedì 28 agosto 2018

10 cose che non mi mancano della gelateria

È una tradizione che va avanti ormai dal lontano 2014: negli scorsi quattro anni, l'ultima settimana di agosto è sempre stata dedicata a un post ironico e irriverente a tema gelateria. Quest'anno però la situazione è diversa: non solo a questo punto ho trattato l'argomento "clienti che non vorresti nel suo locale" in maniera esaustiva, e non ho più nulla da aggiungere. Soprattutto, la novità principale è che ora non ho più la gelateria, andata in bancarotta e venduta qualche mese fa.

Potevo cambiare argomento e lasciare da parte questa tradizione: ora che la mia esperienza di gelataio si è conclusa (o almeno, lo è per ora), potrebbe sembrare addirittura insensato parlarne. Invece, ho deciso di scriverci un altro post per mettere una sorta di pietra tombale sopra all'argomento e poi non trattarlo più. Perché nonostante l'ironia con cui l'ho descritta, per me è stata un'esperienza molto negativa.

martedì 21 agosto 2018

Vacanze su Facebook

Ho un amico su Facebook che mi lascia perplesso. Mi lascia perplesso in particolare il comportamento che ha messo in atto nelle ultime settimane, grazie al quale ho potuto seguire senza volerlo tutte le sue vacanze, attraverso le tonnellate di fotografie e di aggiornamenti da lui riversati sul social network di Zuckerberg.

Ma sai una cosa? Non ho paura che scopra questa mia perplessità, anche se pubblicherò il link di questa riflessione proprio su Facebook. E sai perché? Perché in realtà la persona di cui sto parlando non è una sola in realtà. Sono invece diversi amici, tutti accomunati dal proporre sui social questo report ossessivo e continuato delle proprie vacanze.

martedì 14 agosto 2018

Il mese della scrittura

Domani sarà Ferragosto: una di quelle strane giornate di vacanza in cui le persone "normali" si comportano in una maniera che io giudico strana. Come accade a Pasquetta e a Capodanno, in questa occasione noto spesso tra la gente - specie quella che frequenta i social - una certa angoscia. Angoscia dovuta alla questione: cosa facciamo a Ferragosto? Come occupiamo il nostro tempo in questa occasione?

Non ho mai capito questa ansia di dover per forza uscire, divertirsi, fare festa. Per dire, per tanti anni ho passato spesso le giornate libere a casa, e sono stato benissimo così. A parte questo, poi, per domani ho dei programmi: vuoi sapere cosa voglio fare? Niente di più e niente di meno di ciò che ho fatto ogni giorno (o quasi) dal'inizio di questo mese: scrivere.

martedì 7 agosto 2018

La musica è bella perché è varia

Se mi conosci almeno un po', forse non ti stupirà sapere che io amo Piero Angela. Sono un suo fan sin da bambino: se sono diventato l'amante della scienza che sono, lo devo in gran parte a lui. Già allora guardavo Quark e poi Superquark: una passione che continua tutt'ora e di sicuro non abbandonerò nemmeno in futuro.

Ciò non toglie, però, che anche Piero Angela è un essere umano, e in quanto tale non è immune dal fallimento. Per quanto mi riguarda, è quanto è successo per esempio con Superquark Musica: un progetto a cui il giornalista torinese teneva molto, che andava in onda subito dopo il Superquark "regolare". Mi spiace doverlo dire, ma per quanto mi riguarda è stato un format realizzato male, in maniera frettolosa e poco approfondita - il che stupisce, considerando la caratura e l'usuale professionalità del personaggio di cui parliamo.

martedì 31 luglio 2018

La mia vecchia negatività

Se hai un blog, forse sarà capitato anche a te: hai cominciato un post ma poi non sapevi come finirlo, e l'hai abbandonato lì, tra le bozze; oppure, in alternativa, hai usato questo strumento di Blogger per segnarti idee da sviluppare poi. Almeno, a me è successo spesso in passato: in certi periodi, qui su Hand of Doom sono arrivato ad avere addirittura una quarantina di bozze. Negli ultimi tempi si erano ridotte, ma erano comunque tante: ne avevo ben trentadue.

Uso il passato perché giovedì scorso mi è venuta voglia di fare pulizia: ho eliminato tutte le bozze che, per un motivo o per l'altro, erano diventati obsolete. E così il loro numero si è ridotto di più della metà: mentre scrivo, ce ne sono appena tredici - ma diventeranno dodici appena pubblicherò questo post. E visto che buona parte degli altri sono già programmati per il futuro più o meno prossimo, sto tranquillo che presto si ridurranno ulteriormente. Ma cosa c'era nelle bozze eliminate?

martedì 24 luglio 2018

"Silenzio assoluto": quando i protagonisti sabotano un romanzo

Come lettore, io sono uno che dà una seconda possibilità a tutti. Se il primo libro di uno scrittore non mi è piaciuto, prima o poi ne leggerò un secondo, per capire se è proprio il suo stile a essere incompatibile con me, o se mi è soltanto capitato quello sbagliato. Ovviamente, però, preferisco affrontare di nuovo scrittori di cui ho già letto qualcosa che mi sia piaciuto. Ed è questo uno dei motivi per cui, nelle scorse settimane, ho avuto il (dis)piacere di leggere Silenzio Assoluto, di Frank Schätzing.

Il suo Limit, letto un paio di anni fa, mi era piaciuto molto: nonostante qualche difetto, è un bel romanzo, che riesce a intrattenere bene per gran parte delle sue oltre mille pagine. Purtroppo, però, non posso dire lo stesso di questo secondo suo libro, che mi ha lasciato più di qualche perplessità.

martedì 17 luglio 2018

10 motivi per cui odio l'estate

Ne conoscerai anche tu a bizzeffe: nel mondo esistono molte, moltissime persone che amano l'estate. Persone a cui piace la natura rigogliosa di questa stagione, il caldo, il bel tempo, la possibilità di rinfrescarsi andando al mare, la vita sociale che esplode, le tante feste e molto altro. E poi ci sono io, che mi chiedo: ma 'sta gente che razza di problemi ha?

A parte la battuta, è vero che, per usare un eufemismo, io non sono un grande estimatore dell'estate. Al pari della primavera, sono tanti i motivi per cui non mi piace questa stagione. Così tanti che mi sono detto: perché non farci su un bel post-elenco, di quelli ironici e divertenti? E così, eccoci qui.

martedì 10 luglio 2018

Cucina e creatività

Come sai se mi segui da un po', uno dei miei hobby preferiti è la cucina. Lo pratico ogni giorno (o quasi), ed è uno di quelli che affronto con più divertimento e passione. Se non altro, è sempre bello dare piacere alle persone che amo come Monica (su, non essere malizioso: parlo ovviamente di quello del palato!) con le mie piccole creazioni. Un piacere effimero ma quotidiano, e a cui né io né le persone per cui cucino rinuncerebbero.

Per riuscire al meglio in questo obiettivo, non mi limito a poche semplici ricette. Oltre a cercare di migliorare quelle che già so fare (è sempre possibile farlo!), spesso mi capita di sperimentarne di nuove, spinto anche dalla mia creatività - che poi è la stessa che metto, per esempio, nella mia scrittura. A volte mi capita di inventare una ricetta partendo da zero, in altre invece cerco qualcosa che possa stuzzicare la mia fantasia nei siti di cucina qui su internet. Ma in questi ultimi casi, spesso rimango perplesso.

martedì 3 luglio 2018

Modalità estiva anticipata

Estate: un periodo in cui tutti vanno in vacanza, blogger compresi. Se non frequenti la blogosfera da ieri, sai anche tu che di solito in questo periodo tutti chiudono temporaneamente o almeno riducono la frequenza delle loro pubblicazioni. Io non faccio eccezione, ovvio: stavolta però la situazione è un po' diversa dal solito.

Di norma nelle scorse stagioni, Hand of Doom entrava in modalità estiva tra metà luglio e inizio agosto. Quest'anno però ho deciso di far diversamente, e di cominciare dall'inizio di questo mese. In realtà, non è stata una mia scelta volontaria - non del tutto, almeno: purtroppo, tra impegni e malanni ho così poco tempo e così poche energie che sto facendo fatica a portare avanti la solita programmazione di due articoli a settimana. Per dire, anche oggi sono riuscito a scrivere questo trafiletto e basta. 

giovedì 28 giugno 2018

Commenti perduti

Se gestisci un blog sulla piattaforma, avrai di sicuro notato che di recente Blogger ha cambiato alcune delle sue funzionalità. È successo in particolare intorno allo scorso 25 maggio, giorno che anche tu ricorderai per l'entrata in vigore del GDPR, il nuovo regolamento per i siti internet dell'Unione Europea.

Alcune di queste modifiche mi hanno lasciato indifferente: per esempio, visto che nessuno dei miei lettori usa un account OpenID - tutti invece hanno quello di Google o quello di Blogger - non mi cambia nulla se il blog non supporta più i commenti da questi account. Altri però mi hanno creato un bel disagio: su tutti, il fatto che da quel giorno in poi non mi arrivano più le notifiche dei commenti via mail.

giovedì 21 giugno 2018

Quanto è importante il realismo?

La settimana scorsa, sono andato al cinema per vedere Jurassic World - il regno distrutto di Juan Antonio Bayona. È un film piacevole, nonostante diversi buchi di trama - per esempio nelle scelte dubbie da parte dei personaggi, o in alcuni dettagli non spiegati a dovere. Ma non è del film che voglio parlare oggi.

Nel viaggio di ritorno, io e Monica abbiamo chiacchierato a proposito del film e della serie in generale di Jurassic Park; di quanto in particolare ciò che mostrano possa avvenire davvero nella realtà. È così che sono arrivato all'idea che si potrebbero scrivere ben due romanzi (o girare due film) basati sulle stesse premesse di Jurassic Park: uno che sia più realistico dal punto di vista scientifico, e l'altro che lo sia ancora di più.

martedì 19 giugno 2018

10 brutture fastidiose nelle opere fantasy

Giusto tre mesi fa, pubblicavo su Hand of Doom "8 brutture fastidiose nelle opere di fantascienza": un piccolo compendio di ciò che non mi piace trovare in un libro o in un film del mio genere preferito. Ma se non mi segui da ieri, sai anche che io non sono monotematico: per quanto ami così tanto la fantascienza, nella mia carriera di lettore/spettatore ho anche esplorato tanti altri generi. Come per esempio il fantasy.

Non lo conosco bene come la fantascienza, ma nel corso degli anni ne ho letto parecchio, sia classici che opere sconosciute. Non mi ritengo un esperto (ma nemmeno della fantascienza, più che altro sono un appassionato), però un po' di esperienza ce l'ho. Viste queste premesse, negli ultimi giorni mi sono chiesto: perché non fare un altro post come quello del marzo scorso? E così, eccoci qui.

giovedì 14 giugno 2018

Le pause fisiologiche di un blog

No, caro lettore, non preoccuparti: anche se ho scelto un titolo un po' ambiguo per questo post - e in maniera anche un po' voluta, devo confessare! - non ho la minima intenzione di mettere Hand of Doom in pausa. E nemmeno, in realtà, di parlare dei blogger che decidono di chiudere il proprio sito in maniera provvisoria, come è successo a me poco meno di un anno fa.

Piuttosto, oggi mi andava di parlare di quelle occasioni come l'altroieri, in cui in teoria avrebbe dovuto uscire un post ma, per un motivo o un altro, questo non è stato possibile. Nell'ultimo periodo, peraltro, mi è accaduto abbastanza spesso di saltare un appuntamento fisso programmato. E sai che? Anche se mi piacerebbe essere più costante, in fondo non ci trovo nulla di male.

giovedì 7 giugno 2018

Scrivere senza sensi di colpa

Da allora è passato quasi un anno esatto: era il 13 giugno del 2017 quando su Hand of Doom pubblicavo "Scrivere col senso di colpa". In quell'articolo, esponevo il metodo che avevo sviluppato nei mesi precedenti: contare le parole scritte giorno per giorno, monitorare la situazione mese per mese. E, attraverso questo metodo, cercare di spronarmi a scrivere di più, guidato dal senso di colpa che avrei dovuto provare nei confronti dei giorni in cui scrivevo meno - o addirittura per nulla.

In questi dodici mesi, molte cose sono cambiate. Ho trovato nel tempo altre idee, una mentalità nuova, e soprattutto un metodo che ora mi consente di scrivere al triplo della velocità che riuscivo ad avere allora. O almeno, questo succedeva fino ad aprile: da maggio in poi, ho rallentato parecchio la mia attività. Una volta, mi sarei sentito, appunto, in colpa: oggi però questo non succede.

martedì 5 giugno 2018

Il fanatismo della politica

Di sicuro, se non vivi sulla Luna anche tu avrai sentito parlare della recente crisi istituzionale che l'Italia ha attraversato dal 4 marzo fino a venerdì scorso, quando si è insediato il nuovo governo. E, soprattutto, avrai assistito anche tu agli scontri incredibili che si sono scatenati tra i fan delle varie parti politiche sui social. Scontri persino più accesi e più violenti - almeno a livello verbale - di quanto mai visto fin'ora, il che è tutto dire.

No, non voglio mettermi a parlare di politica - viste le polemiche e i flame che può creare, è un argomento bandito da molti anni da Hand of Doom - né a indicare chi, tra le varie fazioni abbia ragione o torto. Anche perché, per quanto mi riguarda, tutte hanno un barlume di ragione, chi più chi meno. E tutti, nessuno escluso, hanno una percentuale enorme - vicina al novantacinque percento, direi - di torto.

giovedì 31 maggio 2018

Gli spettatori del piacere perduto

Qualche sera fa, grazie al servizio Prime Video di Amazon (in cui si trova tutta la saga) mi sono ritrovato a guardare I predatori dell'arca perduta, primo film della serie di Indiana Jones. Lo avevo già visto, e non solo una volta: in fondo chi non l'ha mai fatto? Tuttavia, dall'ultima volta erano passati decenni: ero ancora adolescente, e da allora nonostante l'abbiano passato in televisione con costanza (o forse proprio per questo) non mi è venuta mai voglia di recuperarlo. Almeno fino a ora.

Ovviamente, il modo in cui si fruisce di un'opera cambia col passare degli anni: da giovani non si può avere lo stesso spirito critico che si acquisisce col tempo e l'età. Così, mentre l'ultima volta che l'ho visto ho (probabilmente) pensato che I predatori dell'arca perduta fosse un film divertente e basta, con quest'ultima visione sono divenuto consapevole dei suoi difetti. E sì, I predatori dell'arca perduta ne ha diversi