sabato 31 dicembre 2016

2016

Un nuovo anno che finisce, un nuovo bilancio qui su Hand of Doom. In realtà stavo pensando quasi di non scrivere nulla stavolta: se alla fine ho fatto altrimenti, è solo perché mi piace mantenere vive le tradizioni. E quella del riepilogo di fine anno lo è fin dal lontano 2009, anno in cui ho aperto Hand of Doom.

Non che non abbia nulla da dire, anzi: il mio 2016 è stato denso e pieno. È solo che ho avuto un anno così strano e confuso che faccio fatica a parlarne in maniera lucida. E visto quello che ho passato, mi è difficile anche scrivere qualcosa di positivo - cosa che, come ho ripetuto più volte, sarebbe preferibile fare, almeno per quanto riguarda il proprio blog. 

martedì 20 dicembre 2016

Auguri anticipati

Nelle mie intenzioni, stasera ci sarebbe dovuto essere ben altro post. Volevo  mettere un articolo di quelli ben ragionati e lunghi, l'ultimo dell'anno prima della pausa natalizia. Ce l'avrei fatta anche a dispetto dei soliti impegni e le solite scadenze, se non fosse stato che tra ieri e oggi sono stato sotto l'effetto di una bella influenza. Per questo, ho passato parte del mio tempo a riposarmi, e in quello trascorso al computer mi è mancata la lucidità per scrivere qualcosa che fosse un minimo decente.

Ho deciso così di anticipare un pochino il solito post di auguri natalizi, che prevedevo invece per sabato prossimo. Non mi fa piacere, ma in fondo è giusto così: è il finale perfetto per una seconda metà di anno piena di imprevisti e di sfortune, in cui ho dovuto mio malgrado trascurare un po' Hand of Doom. Dopotutto però non mi dispiace troppo: auguro quindi a tutti voi, cari lettori, un sincero augurio che possiate passare in maniera gioiosa (e senza influenza!) le vostre vacanze natalizie. Auguri!

venerdì 16 dicembre 2016

Due romanzi e un dilemma

Natale si avvicina, e molte persone con la testa sono già alle vacanze: è comprensibile, in fondo manca poco più di una settimana. Per me però non vale lo stesso: in parte è perché non sono un grande amante del Natale (per usare un eufemismo), in parte perché non mi piace l'immobilismo e il non far nulla, anche nei periodi più di relax. Per me questi giorni sono come tanti altri, anzi forse anche più intensi: era parecchio tempo, infatti, che non scrivevo così tanto, almeno per quanto riguarda la narrativa.

Eppure, in questi giorni mi sono sentito un po' in crisi proprio per quanto riguarda l'ambito della scrittura. Non che non sappia cosa scrivere: come ho già detto qualche tempo fa, non mi capita mai. Non ho nemmeno uno di quei blocchi descritti sempre nello stesso post: per quanto riguarda i due racconti che sto portando avanti attualmente, sono andato avanti abbastanza spedito. Mi sono ritrovato però in un dilemma per quanto riguarda un romanzo. O meglio: due romanzi

lunedì 12 dicembre 2016

Fuori per un po'

Lo so che, come ho scritto la volta scorsa, non bisognerebbe scrivere post in due minuti. Ogni tanto però ce n'è bisogno, in occasione di vari imprevisti. In poche parole, stamattina mi sono ritrovato con una brutta sorpresa in casa: la mia linea ha smesso di funzionare del tutto. Risultato: sono completamente tagliato fuori da internet, non so per quanto tempo (attualmente scrivo da un bar col wi-fi, un po' lontano da casa).

Ecco il perché di questo post fuori dalla scaletta: per avvertirvi che il post di domani potrebbe non uscire, e forse nemmeno quello di venerdì. Spero però che quest'ultimo sia pubblicato, che per allora la mia linea internet sia tornata. Fino ad allora, però, probabilmente non mi sentirete. Arrivederci alla prossima occasione!

martedì 6 dicembre 2016

5 post da non pubblicare

Per oggi avevo in mente un post completamente diverso da questo. Al contrario di uno abbastanza leggero come quello che state leggendo, si trattava di un articolo molto complicato, in cui avrei dovuto scegliere bene le parole per far capire le mie idee senza generare incomprensioni. Avevo già iniziato già a scriverlo, ma poi ho cominciato ad avere delle perplessità e alla fine l'ho abbandonato.

In parte la colpa è del poco tempo che ho avuto negli scorsi giorni: buttar giù un testo del genere è difficile anche con tanto tempo a disposizione, figurarsi doverlo fare di fretta. Soprattutto, però, mi sono chiesto se era il caso di esprimere idee del genere, oppure se non fosse meglio evitare. Sì, perché mi sono reso conto quasi subito che probabilmente l'effetto del post su voi lettori - o almeno su una parte di voi - avrebbe potuto essere negativo.

venerdì 2 dicembre 2016

Viale della vittoria

Vi ricordate del concorso #noiumani, di cui vi avevo parlato, qualche mese fa? Come avevo già detto allora la mia ferma intenzione era quella di partecipare, nonostante i dubbi che avevo. All'epoca il racconto con cui intendo partecipare era già pronto: me la sono presa con gran calma ma alla fine l'ho completato, con ben un mese di anticipo sulla scadenza del concorso.

"E a noi che ce ne frega?" direte voi a questo punto (anche se io spero che un pochino vi importi). Se fosse un concorso normale, effettivamente potreste leggere il mio racconto solo se venisse scelto, o se lo pubblicassi dopo aver visto i risultati del concorso. Come vi ho già detto l'altra volta, però, #noiumani è un contest molto particolare: tutti i racconti pubblicati sono in chiaro, leggibili da chiunque. Ovviamente, il mio non fa eccezione: si intitola Viale della vittoria e potete leggerlo a questo indirizzo.

martedì 29 novembre 2016

Lode a Fabio Volo

Sono sicuro che già leggendo il titolo avete storto il naso. Avrete pensato: Mattia è impazzito, adesso si mette a decantare le qualità di Fabio Volo. Non preoccupatevi: non ho intenzione di fare  niente del genere. In questo caso però, per una volta, ho sentito il bisogno di usare un titolo provocatorio per stimolare una riflessione su un argomento che da qualche giorno mi frulla per la mente.

Penso infatti che spesso si tenda a vedere autori come Volo (ma anche i vari Moccia, Meyer, Troisi e qualsiasi altro autore considerato "scarso" vi venga in mente) molto più negativi di quanto non siano in realtà. Lo avrete letto molte volte: la loro è cattiva letteratura ma vende milioni di copie, mentre scrittori molto più validi rimangono sconosciuti. È ovviamente colpa loro: abituando la gente a leggere spazzatura, la si rende incapace di apprezzare la vera letteratura. E magari è colpa loro anche quando uno di quei lettori diventa scrittore e pubblica qualche porcheria autoprodotta su Amazon. Ma sarà vero? Secondo me no: è solo una grande esagerazione.

venerdì 25 novembre 2016

Scrivere in giro

Nonostante io sia un tipo che di norma ama stare a casa, negli ultimi tempi, mi sta capitando con maggior frequenza di dover uscire. Succede per lavoro o anche per piacere: in tutti i casi, però, ciò comporta una bella riduzione del tempo libero per fare quello che voglio. Il che per me, in primis, significa una riduzione delle possibilità per scrivere.

Eppure, da qualche tempo sono riuscito a risolvere questo problema, almeno in parte. Spesso gli impegni che mi portano fuori casa non richiedono la mia completa attenzione - per esempio, così è in  fila dal medico o nei tempi morti delle partite a cui accompagno Monica. In quei casi, invece di leggere un libro come una volta (il che è costruttivo, e ogni tanto mi capita ancora) trovo il modo per riempire il tempo buttando giù il testo di cui ho bisogno al momento - che sia un post di un blog, un racconto, o semplicemente qualche spunto random che mi è venuto in mente.

martedì 22 novembre 2016

Se la nostalgia è insensata

Domani, 23 novembre, è un giorno molto atteso, per me come per tanti videogiocatori italiani. È infatti la data di uscita nel nostro paese del nuovo (doppio) capitolo della serie Pokémon, Pokémon Sole e Pokémon Luna. Da grande appassionato di questo mondo fin dall'adolescenza, mi sono affrettato a preordinare uno dei due mesi fa, ben prima dell'uscita delle prime entusiastiche recensioni che si possono leggere qua e là in questi giorni.

L'uscita di un videogioco come questo in teoria dovrebbe essere un fatto neutro. E invece anche stavolta si sono scatenate le polemiche: ne ho viste parecchie, in questi mesi. Lasciando da parte quelle ovvie dei detrattori dei Pokémon, della serie "alla vostra età state ancora a giocare con questi giochi da bambini" - trovo che dovrebbero guardare a loro stessi, invece di giudicare ciò che gli altri fanno da soli senza far del male a nessuno - ce ne sono state parecchie anche da parte degli appassionati. Il che mi ha dato un po' da pensare.

martedì 15 novembre 2016

La forza di un marketing vincente

Nell'ultima settimana nel mondo non si è fatto altro che parlare dell'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Sicuramente anche voi sarete incappati nella notizia più e più volte, specie sul web, dove si sono visti miliardi - letteralmente - di post, discussioni e articoli in merito. È normale, del resto: parliamo del destino una delle nazioni più importanti del mondo a livello economico e politico, oltre che una delle democrazie più antiche nella storia.

Probabilmente, molti dei contenuti che avete visto in merito erano di tono negativo. In particolare, avrete sicuramente visto che in tanti si chiedevano i motivi dell'elezione di Trump, che in fondo sembra così insensata. Molti di loro hanno trovato la risposta nella scarsa intelligenza dello statunitense medio, una sorta di Homer Simpson non altrettanto simpatico. Sarà vero? Non sono un analista politico, e non conosco bene l'America, ma ho provato comunque a dare la mia modesta  risposta.

martedì 8 novembre 2016

I miei blocchi da scrittore

Probabilmente, anche voi avrete sentito parlare del "blocco dello scrittore", vale a dire quella condizione per cui un autore cade in un'impasse, e non riesce più a proseguire nello scrivere - o peggio, non riesce nemmeno a iniziare, lasciando la fatidica pagina bianca. Si tratta di uno degli spauracchi più forti per qualsiasi scrittore, il che ha anche senso: sentirsi in fase di stallo è una delle peggiori esperienze da fare, vista l'ansia che ne può conseguire.

In questi anni, ho letto spesso tanti blogger letterari amici parlare di questo argomento. Confrontando le loro esperienze con la mia, ho trovato diverse similitudini, specie nel modo di vivere il blocco. Riflettendoci, però, ho visto che esistono anche alcune differenze: ci sono ostacoli che io non ho mai vissuto, e altri che nessuno ha mai descritto, ma che ho trovato sul mio cammino.

venerdì 4 novembre 2016

"Numero Zero" di Umberto Eco

Negli scorsi giorni, il nome di Umberto Eco è tornato alla ribalta con forza. Colpa della notizia diffusa domenica sul suo endorsement per il sì al referendum del quattro ottobre. Notizia ovviamente falsa (se non altro perché Eco è morto lo scorso 19 febbraio, ben prima che il referendum venisse deciso), diffusa allo scopo di mettere alla prova quella parte del popolo del web più credulona. Con risultati ovviamente tragicomici (come potete leggere per esempio qui).

Per una curiosa coincidenza, in quel periodo stavo proprio leggendo un libro di Eco. E non uno qualunque, ma proprio quello che ha come tema la comunicazione, in particolare di tipo giornalistico: sto parlando di Numero Zero. È il suo ultimo romanzo prima della scomparsa, pubblicato appena lo scorso anno, e all'uscita ha ricevuto molti giudizi negativi. Giudizi che non condivido: secondo me è un libro fantastico.

martedì 1 novembre 2016

La minaccia dell'antiscienza

Dopo l'evento sismico importante di mercoledì scorso, sembrava che il peggio fosse passato, qui nelle Marche. E invece, come sapete, domenica mattina è arrivata una scossa anche più forte (e poi questa mattina un'altra, abbastanza fortina). Per fortuna, a parte un grande spavento, dalle mie parti non ci sono stati che danni lievi a vecchi palazzi, ma già poco più a sud l'impatto è stato ben più considerevole.

Mentre la terra continua a tremare, sono tante le sensazioni che si accavallano. Provo sicuramente paura e nervosismo, per la situazione, ma anche verso il futuro: a questo punto, chi può dire che la scossa di domenica sia stata la più forte, che non ne arriverà una ancora più intensa in futuro? E poi, come già detto nello scorso post, c'è anche frustrazione per il fatto che qui abbiamo dovuto subire ogni singolo terremoto degli anni recenti. Negli ultimi giorni però si è unita anche una nuova sensazione: la rabbia.

venerdì 28 ottobre 2016

La terra del movimento continuo

Avrei preferito scrivere altro, oggi - qualsiasi altra cosa. Il post di venerdì, quello breve, lo scrivo nelle serata di mercoledì e giovedì, e così avevo intenzione di fare anche stavolta. Questa settimana però ho avuto ben altro per la testa, specie mercoledì sera, come forse avrete intuito.

Se il terremoto di Amatrice mi aveva scombussolato, ma non più di tanto - dopotutto la zona colpita è lontana, e abbiamo ballato in maniera preoccupante giusto con le scosse più forti la notte del ventiquattro agosto - stavolta ce la siamo vista brutta. Con l'epicentro a una sessantina di chilometri, l'evento principale, quello delle ventuno e venti, ci ha colpiti con tutta la sua forza. In quei momenti sembrava quasi che la casa dovesse ribaltarsi, tanto la scossa è stata potente.

martedì 25 ottobre 2016

Diversità di vedute

Ci sono volte in cui mi sento irrimediabilmente diverso da tutti gli altri - o almeno da una gran parte di loro. Diverso per sogni, per aspirazioni, per interessi, quasi che fossi un alieno, invece che un abitante di questo pianeta. È un pensiero che ho formulato ormai moltissimi anni fa, e che ogni tanto ritorna. Specie quando accadono eventi che me la fanno venire in mente.

Forse ve ne sarete accorti - o forse no: la scorsa settimana Hand of Doom è rimasto fermo, non ho pubblicato né l'aggiornamento del martedì né quello del venerdì. Devo confessare che un po' mi è dispiaciuto non esserci, ma non troppo, visto che in questa settimana mi sono concesso una breve vacanza (ecco qual è il bello di lavorare a ferragosto: andare in ferie nelle stagioni fredde!).

venerdì 14 ottobre 2016

Come si rigirano i fatti

Negli scorsi giorni, avrete letto anche voi la notizia dello "scandalo" che è avvenuto in Gran Bretagna. Se però non ne avete sentito parlare, ve la faccio breve: in pratica in un questionario online proposto agli alunni appena iscritti a scuola, a un certo punto veniva chiesto di specificare la propria nazionalità (o meglio la propria lingua, ma ci torno più tardi). E oltre a "italiano", come scelte disponibili c'erano anche "italiano-napoletano" e "italiano-siciliano".

Ovviamente, questo ha creato un gran putiferio. Il pensiero dominante è stato che creare una divisione simile sia discriminatoria. Che il ministro dell'istruzione inglese volesse sostenere che napoletani e siciliani non siano italiani? Che voglia persino schedare gli abitanti del Mezzogiorno in maniera diversa rispetto agli altri italiani? Sono stati questi i dubbi sollevati dai giornali in questi giorni. Che però hanno rivoltato i fatti a proprio piacimento: andando a scavare, si scopre infatti che la realtà è ben diversa.

martedì 11 ottobre 2016

11 difetti odiosi dei romanzi self più scarsi

È ormai da qualche anno che mi capita, di tanto in tanto, di venire a contatto con romanzi autoprodotti. Nel tempo ne ho letti un buon numero, specie in periodi particolari in cui ho lasciato da parte i libri cartacei per concentrarmi solo sul Kindle - per esempio quest'estate.

Questa esperienza mi ha portato a scoprire libri ottimi, professionali non solo dal punto di vista formale, con per esempio un'impaginazione ben fatta e una copertina realizzata per l'occasione da un grafico. Si tratta spesso di romanzi scritti con gran competenza e ben editati, non lontani dal livello di quelli che si possono trovare in libreria - alla faccia dei pregiudizi che alcuni hanno verso il self publishing.

venerdì 7 ottobre 2016

Quando la connessione fa schifo

Chi tra voi lettori mi è anche amico su Facebook, forse avrà letto qualche mio sfogo nei confronti del mio gestore telefonico e di internet. Purtroppo, la connessione qui a casa è un disastro, specie la sera. Questo fa sì che questioni semplici (come postare un articolo su un blog o condividere un link), che normalmente non occupano più di cinque minuti, mi necessitano lunghi tempi, a volte persino ore. Il che mi infastidisce a morte, a volte ai limiti con l'isteria.

Forse questo può suonarvi incomprensibile. Probabilmente avete anche ragione: spesso anche io mi sento stupido, a volte persino ridicolo. Purtroppo però io sono fatto così: se decido che voglio fare qualcosa, devo farlo a tutti i costi. E se qualcuno me lo impedisce, o mi mette i bastoni tra le ruote, la mia reazione è rabbiosa, al limite con la violenza.

martedì 4 ottobre 2016

Promozione: le interazioni con gli addetti ai lavori

Altra settimana, altro guest post. Sì, è un periodo strano: ultimamente sto quasi scrivendo più per gli altri che per me stesso. Siccome però mi piace farlo, e soprattutto mi piace che gli altri abbiano voglia di pubblicare i miei interventi - è un attestato di stima, dopotutto - non vedo perché non dovrei. In fondo non dovrebbe essere un gran problema leggere qualcosa di simile a un mio post del martedì solo perché è su un altro blog, no?

Così, questa settimana sono ospitato (di nuovo) da Maria Teresa Steri del blog Anima di Carta con un articolo che si intitola Promozione: le interazioni con gli addetti ai lavori. Come dice il titolo stesso, si tratta di un piccolo compendio di cosa fare e cosa non fare quando si vuole promuovere la propria opera - libro, album musicale o altro - attraverso siti specializzati, che per esempio offrono recensioni, segnalazioni, interviste o altri servizi simili.

venerdì 30 settembre 2016

I Metallica e l'odio viscerale

Forse lo avete letto o sentito dire anche se non frequentate l'ambiente metal: i Metallica stanno per pubblicare il loro nuovo album, Hardwired... to Self-Destruct, il primo a ben otto anni dall'ultimo Death Magnetic (se si eccettua il discusso Lulu, registrato in collaborazione con Lou Reed). Un'occasione così speciale da avere avuto una copertura molto ampia e non limitata solo al mondo metal.

Così, in queste settimane si è discusso tanto di loro in internet, specie in occasione dell'uscita di nuove canzoni o di ulteriori informazioni sull'album. Niente di strano, in fondo: si tratta di una delle band rock/metal più famose in assoluto al mondo, conosciute da chiunque, è normale che se ne parli. Ciò che mi lascia perplesso, però, è il modo in cui questo viene fatto: sono pochi infatti che riescono a discutere in maniera serena, tutti gli altri non fanno che dare il peggio di sé.

martedì 27 settembre 2016

Chiuso per malattia

Questi sono i fatti: è da venerdì scorso che sono sotto cortisone per un'irritazione alla gola che mi porto dietro da mesi, ma che negli ultimi tempi si è aggravata. Non so se i farmaci che prendo stiano funzionando o meno - forse sì; ciò che è certo è che il loro effetto collaterale è di abbassare le difese immunitarie dell'organismo.

Mettendoci anche gli sbalzi di temperatura di questo cambio di stagione, il risultato è che i giorni successivi sono stati veramente da schifo. Li ho passati influenzato, tra raffreddore, tosse, emicrania e dolori in generale.  E così, ho passato più tempo del solito a letto, e anche quando mi sono messo al computer non sono riuscito a combinare granché, stordito com'ero (anzi, come sono tutt'ora).

venerdì 23 settembre 2016

Ventidue settembre

Come probabilmente avrete saputo, ieri, ventidue settembre, era il Fertility Day, controversa iniziativa del Ministero della Sanità. Di solito qui su Hand of Doom non parlo di questioni come questa, ma per stavolta farò un'eccezione: trovo l'iniziativa sbagliata non solo a livello comunicativo - che comunque è stato disastroso - ma anche alla radice, nei concetti. Per farla breve, penso che fare un figlio per sostenere il welfare, per far crescere l'Italia, per non perdere il treno giusto o per gli altri motivi indicati dagli organizzatori sia atroce. Specie in un mondo drammaticamente sovrappopolato come il nostro.

Tuttavia, vista la natura controversa della questione, probabilmente non avrei mai scritto un post sull'argomento, se non fosse che Monica mi ha fatto una richiesta: scrivere una storia ambientata in un futuro distopico in cui i concetti espressi nei testi di supporto all'iniziativa sono estremizzati. L'idea mi è piaciuta subito: nel giro di un paio di giorni ho scritto un racconto di tremilaseicento parole, che poi è stato editato e preparato in tempo di record.

martedì 20 settembre 2016

Mai insultare il prossimo (cliente)

Vi ricordate il post di martedì scorso sulle perplessità da concorso e quello del martedì ancora prima sulle competenze di un genere letterario? Forse non ve ne siete accorti - o forse sì - ma tra tutti i post degli ultimi mesi di Hand of Doom sono stati quelli che mi hanno richiesto più tempo, tra scrittura e revisioni successive.

A questo punto, vi potrete anche chiedere il perché, visto che come lunghezza e profondità sono simili - o addirittura inferiori - a tanti altri post del martedì. Eppure, ho fatto molta fatica a scriverli, e nella fase di revisioni ho modificato e riscritto più volte intere frasi. In particolare, a mettermi in difficoltà sono stati alcuni passaggi delicati: li ho riscritti più e più volte, cercando di chiarire al meglio ciò che penso senza scatenare alcuna controversia o polemica.

venerdì 16 settembre 2016

L'errore di ignorare i commenti

Per i fini di questo post, vi chiederei di fare un esperimento mentale (o anche scritto, se preferite): tra tutti i blog che seguite, provate a individuare quelli che commentate più volentieri. Non serve che siano cinque, dieci o un altro numero stabilito: scegliete semplicemente quelli che preferite. Avete fatto? Allora, ora provate a rispondere alla domanda: cosa accomuna questi blog?

Non so se la vostra risposta combacerà con la mia, ma io penso proprio di sì. Tra le varie caratteristiche che accomuna tutti i blog con cui vi piace interagire, una delle più importanti è che il proprietario è una persona con cui vi trovate bene a parlare e con cui probabilmente avete un rapporto di stima, se non reale almeno virtuale. Una persona, aggiungerei, gentile ed educata, che non si permette mai di ignorare i vostri commenti (se non per cause di forza maggiore). È un fatto che può sembrare banale, ma che in realtà non lo è - non per tutti, almeno. 

martedì 13 settembre 2016

I dubbi di un concorso particolare

Forse qualcuno di voi conoscerà Penne Matte. Si tratta di un social network dedicato in maniera specifica a scrittura e scrittori, in cui ognuno può postare i propri racconti e mettersi in mostra davanti a una nutrita comunità. È insomma un sito interessante, a cui sto pensando di iscrivermi. E ancor più interessante è il concorso #noiumani indetto dal sito, dedicato ai racconti di fantascienza - il che è il motivo principale che mi spingerebbe a registrarmi.

Sono abbastanza convinto di prendere parte a questo concorso letterario, e non solo. Tra luglio e agosto infatti mi sono già messo in moto per scrivere il racconto con cui partecipare. L'ho completato senza nemmeno troppa fatica: ora è finito e già editato, mancano ancora un'altra decina di revisioni e poi sarà pronto per essere spedito. Eppure, nelle ultime settimane mi sono venuti dei dubbi in merito. L'origine? La natura particolare del concorso, o meglio le conseguenze che ne derivano.

venerdì 9 settembre 2016

"Grexit Apocalypse" di Alessandro Girola

Per quanto riguarda la lettura, l'estate che sta quasi per finire è stata molto strana. Per esempio, sono parecchie settimane che non prendo in mano un libro cartaceo: mi sono concentrato infatti solo sul Kindle, e in particolare su autori italiani poco famosi. La stranezza più grande - ma forse non lo è - è però che i libri che mi sono piaciuti di più sono autoprodotti, battendo quelli usciti sotto casa editrice - alla faccia di chi vuole il mondo del self pieno soltanto di schifezze.

Tra tutti, quello che mi ha colpito di più è stato Grexit Apocalypse, di Alessandro Girola. Se bazzicate un po' il mondo di internet, forse saprete chi è: self-publisher convinto, gestisce anche il blog Plutonia Experiment. Ho avuto modo di leggere già alcune sue opere: si tratta per la maggior parte di novellette o racconti, mentre Grexit Apocalypse è un romanzo vero e proprio, lungo oltre duecento pagine e con un respiro più ampio.

martedì 6 settembre 2016

Le competenze di un genere letterario

Qualche giorno fa, ho finito di leggere un romanzo di fantascienza che mi ha colpito in negativo (come sempre in questi casi non faccio nomi, ma se spulciate il mio profilo Anobii potete capire facilmente qual è). Si tratta di un libro ben scritto e scorrevole a livello stilistico: si vede infatti che l'autore ha studiato, non è alle prime armi e non fa errori da principiante. Anche i personaggi sono piacevoli, nonostante una tendenza al romance un po' troppo accentuata per i miei gusti; ho apprezzato anche il ritmo, non di quelli che ti attacca alla pagina ma comunque discretamente incalzante.

Insomma, fermandomi questi dettagli, sarebbe stato un lavoro di livello medio-alto: volendo quantificare, il suo voto sarebbe stato tra sette e sette e mezzo. Ma c'è qualcosa che ha fatto scendere di molto la mia considerazione del romanzo, che infatti nel complesso raggiunge a malapena il cinque, almeno nei miei gusti. Ossia, la cura pressoché nulla che l'autore ha dedicato alla componente scientifico/tecnologica della storia. 

venerdì 2 settembre 2016

Si ricomincia!

Agosto è finito, e settembre è ormai alle porte. La gente torna dalle vacanze e tanti blog riaprono, dopo un periodo di chiusura. E così, anche per Hand of Doom è venuto il momento del risveglio. In realtà non ha mai chiuso, ma per tutto agosto il blog è stato più leggero. È ora di tornare a fare sul serio: da martedì prossimo quindi si ricomincia!

In ogni caso, molti in questi giorni stanno scrivendo dei post in cui illustrano le novità della prossima stagione. Del resto, settembre  è l'inizio dell'"anno blogghistico" ormai da alcuni anni: nessuna sorpresa che sia così, quindi. Potrei fare anche io qualcosa del genere, ma per ora preferisco non dire nulla. Una cosa però è certa: ci sono grandi cose che bollono in pentola. In effetti, era parecchio che a questo punto dell'anno non ero così ottimista: se lo sono, è non solo perché vivo un momento inaspettatamente positivo, ma anche perché ho alcune idee per arricchire ancor di più Hand of Doom. Ma a questo punto io mi fermo: scoprirete col tempo quali sorprese ho in serbo per voi - nella speranza che continuerete ancora a seguirmi!

martedì 30 agosto 2016

Altre 10 persone che non vorresti nel tuo locale

Chi segue Hand of Doom da almeno un paio di anni, sa bene che una delle sue tradizioni è la "classifica" di fine agosto sulle tipologie di clienti dei locali - in particolare della mia gelateria. Dopo 10 persone che non vorresti nel tuo locale del 2014 e 10 persone che vorresti nel tuo locale del 2015, poteva sembrare forse che l'argomento si fosse esaurito. Per quanto riguarda i clienti virtuosi, è effettivamente così: purtroppo però in questi anni ho vissuto così tante situazioni negative che posso elencare una serie enorme di comportamenti fastidiosi.

Nonostante questo, non ero del tutto sicuro di riuscire a trovare proprio altre dieci categorie, oltre a quelle già trattati - visto anche che ormai, con molta più esperienza rispetto al passato, mi irrito meno facilmente. Così, per preparare questo articolo un giorno mi sono messo a guardare con attenzione i comportamenti delle persone in gelateria. Ebbene, in questo modo ho individuato ben diciassette casi umani che in precedenza mi erano sfuggiti - sembra che scherzo oppure esagero, ma ne ho trovati davvero così tanti, credetemi.

martedì 23 agosto 2016

Quando l'ozio è necessario

Quella finita domenica scorsa è stata una strana settimana. Come ho già detto nello scorso post, ferragosto è stato un delirio, una giornata pesantissima. Purtroppo non è finita lì: anche alcuni giorni successivi sono stati molto pesanti. In altri frangenti però non sono stato poi così impegnato: spesso ho avuto diverse ore libere a disposizione da dedicare a ciò che volevo.

Sarebbe stata un'occasione d'oro per scrivere - del resto, come ho già detto, essendo libero da tante incombenze questo è un periodo in cui riesco a scrivere di più e meglio che nel resto dell'anno. Tuttavia, questa settimana praticamente non ho buttato giù parola. Ho scritto solo questo post e l'unica recensione della modalità estiva di Heavy Metal Heaven, gli unici due testi con un minimo d'urgenza. Per il resto ho preferito invece fare altro: leggere, cazzeggiare online, giocare ai videogiochi, guardare le olimpiadi, fare passeggiate, raccogliere more, mettere a posto le tessere del puzzle che sto facendo. Di scrittura, manco a parlarne.

mercoledì 17 agosto 2016

Post-ferragosto

Nel momento in cui scrivo questo post è sabato - il tredici agosto, per la precisione. Non c'è nulla di strano: spesso comincio i post del martedì di Hand of Doom proprio di sabato, anche se a volte la loro realizzazione iniziale slitta avanti fino a domenica o, nei casi di peggior ritardo, al lunedì. Questo perché, come ho già accennato più di una volta, mi piace revisionare più volte i miei articoli prima della pubblicazione, per renderli il meglio possibile. È qualcosa di così importante per me che a volte dei post sono saltati per questo.

Proprio per questo motivo, ho deciso stavolta di non impostare un articolo un po' più significativo, ma una semplice riflessione come questa. Non posso prevedere cosa succederà nei prossimi due giorni - per voi che leggete, domenica e lunedì appena passati - ma con ogni probabilità non avrò la possibilità da dedicarmi seriamente al blog. 

martedì 9 agosto 2016

Ritrovando il piacere di scrivere

Come l'anno scorso, anche stavolta sto sfruttando la pausa estiva dei miei blog per scrivere. In effetti, la scorsa settimana è stata piuttosto produttiva: ho portato a termine un racconto medio-lungo (parliamo di circa seimila parole) e un altro è già a buon punto. Conto di finire il secondo a giorni e poi cominciare la sua fase di editing: la mia intenzione è di usarlo per partecipare a un concorso. E, una volta finita quest'incombenza, scriverò ancora un paio di racconti, anch'essi da destinare ad altrettanti concorsi.

Per quanto riguarda il primo racconto, però, è qualcosa di più particolare. Si tratta di una storia che mi girava in mente da anni, ma che avevo più volte abbandonato: ogni volta mi rendevo conto, infatti, di non essere abbastanza bravo per renderle giustizia. Solo ora - almeno credo - sono all'altezza di questo compito: per questo ho cestinato tutto quello che avevo scritto fin'ora e sono ripartito da zero, fino a ritrovarmi adesso con una bozza ancora da rivedere, ma che penso abbia un gran potenziale.

martedì 2 agosto 2016

Leggere non è peccato

L'Italia, lo sapete tutti meglio di me, è un paese in cui non si leggono libri. Le statistiche sono molto chiare: nel 2015 solo il 42% della popolazione ha letto almeno un libro. E di questa frazione, solo il 13,7% ha letto almeno un libro al mese, qualificandosi così come "lettore forte" (fonti Istat). Purtroppo, c'è poco da fare contro questa tendenza. Il nostro è un paese con una mentalità sbagliata nei confronti non solo della letteratura ma in generali di arte e cultura

Sarà difficile che qualcosa cambi nel prossimo futuro. Tuttavia, provare a fare qualcosa non costa nulla: è per questo che ho deciso di aderire all'iniziativa "Leggere non è peccato". Nato da un'idea di Silvia Algerino del blog Lettore Creativo e di Nadia Banaudi del blog Svolazzi e Scritture, si tratta di qualcosa a metà tra meme e gioco. Il suo scopo ultimo è proprio di rilanciare la letteratura in Italia, uno scopo arduo da raggiungere - anche perché dubito che i non lettori si interesseranno a dei post su una passione che non appartiene loro. Nonostante questo, l'iniziativa è del tutto lodevole: per questo ho deciso di partecipare.

martedì 26 luglio 2016

Pausa estiva 2016

Non sono solito lamentarmi se uno dei miei post, anche uno di quelli a cui tengo di più, riceve poche visite o non viene commentato. Come ho già detto in passato, non mi piace l'atteggiamento di chi fallisce e dà la colpa agli altri, quando è chiaramente solo sua. Ammetto quindi che ho sbagliato a postare lo scorso articolo, quello sulla faccenda Zerocalcare: troppo polemico, e probabilmente fastidioso, nonostante io creda di essere del giusto. Visto che ci tenevo a quel post, sono rimasto molto deluso dal fatto che non siano arrivati commenti (almeno fino a oggi pomeriggio, ma avevo già scritto questo post, quindi questa passatemela buona) ma posso prendermela solo con me stesso.

In questi giorni, tuttavia, ho riflettuto sul fatto che la colpa potrebbe non essere solo mia. Seppur molti blogger siano ancora attivi, nelle ultime settimane ho visto quasi solo post di tono disteso da loro. Su Hand of Doom invece ho visto un calo sensibile delle interazioni. Non sono sicuro, ma ipotizzo che sia colpa dell'estate: a causa sua, anche chi è ancora al lavoro è comunque già in vacanza a livello mentale. O almeno, io spero che sia così.

venerdì 22 luglio 2016

Noi contro i nemici

Forse avrete sentito parlare, la scorsa settimana, della vicenda della pagina Facebook di Zerocalcare. Se non avete voglia di leggere tutta la spiegazione, per farla breve il fumettista romano ha subito il blocco della sua fanpage. Motivo: le tantissime segnalazioni ricevute al post in cui annunciava la sua partecipazione a una commemorazione per Carlo Giuliani, manifestante ucciso durante il G8 di Genova del 2001 (precisamente il 20 luglio, da cui il ricordo per il quindicennale).

Inizialmente, partendo dall'argomento, pensavo di scrivere una sorta di seconda puntata di "Se il web non perdona", il post della settimana scorsa che ho dedicato agli insulti e alle tempeste di sputi virtuali. Avevo intenzione di parlare di quanto poco sia giusto che qualcuno venga attaccato e persino censurato per un suo pensiero personale. Poi però ho cambiato idea, e non solo perché forse in quel caso avrei ripetuto concetti già espressi. Soprattutto, tutto quello che ho letto in questi giorni mi ha fatto salire una grande irritazione, e ho pensato di sfogarla così.

martedì 19 luglio 2016

La difficoltà di essere positivi

Ve lo confesso: non ho mai avuto così tante idee per nuovi post di Hand of Doom come in questo periodo. Attualmente, il contatore segna ben ventun bozze. Alcune, come ho già detto in passato, non diventeranno mai post; credo tuttavia che almeno una dozzina siano buoni spunti, e di sicuro in futuro li leggerete su queste pagine.

Eppure, ogni tanto succede che mi blocco. Guardo alle bozze e non mi sento spronato a svilupparle per pubblicarli nei giorni successivi. Non credo che non siano interessanti: semplicemente, ho paura che postandoli uno di fila all'altro potrei rendere questo blog monotono e noioso. Il che sarebbe inaccettabile, visto che con Hand of Doom cerco sempre di non fossilizzarmi, di abbracciare argomenti diversi e in generale di essere interessante e mai ripetitivo.

venerdì 15 luglio 2016

Condizionato dal caldo

Tema molto popolare, quello del caldo. Quest'anno si è fatto attendere molto a lungo, ma poi ha colpito con una grande intensità. Per questo, si è passato in breve, sui social network, da invocarlo al parlarne con fastidio. Del resto, il meteo è un argomento molto "da social", che per loro natura sono piattaforme in cui domina la velocità più che l'approfondimento. È anche per questo che nella blogosfera, in cui invece vale esattamente l'opposto, se ne parla molto poco.

Io però ho deciso di farlo lo stesso, perché ultimamente il caldo sta incidendo sulla mia attività di scrittura. Lo fa direttamente, rendendomi la testa pesante, e quindi poco lucida per essere scrivere. Ma agisce anche in maniera indiretta, non lasciandomi dormire e facendomi stare male in generale, prima ancora che limitarmi come scrittore.

martedì 12 luglio 2016

Se il web non perdona

Se siete lettori abituali di Hand of Doom, probabilmente non avete mai sentito mai parlare del gruppo musicale romano che risponde al nome di Elarmir. Siete in buona compagnia: anche io fino a qualche giorno fa non li avevo mai sentiti nominare. La scorsa settimana, però, si sono ritrovati al centro di un caso divenuto virale, almeno all'interno della comunità degli ascoltatori metal. (Ma state tranquilli, questo non è un articolo a tema metal!)

La pietra dello scandalo è stata l'intervista che il gruppo ha rilasciato alla webzine Metal In Italy. I membri del gruppo che hanno risposto alle domande hanno usato in molti casi toni arroganti e altezzosi. Tra le altre cose,ciò che ha colpito di più è la rivelazione di sentirsi superiori al "metallaro medio", con cui non vogliono avere niente a che fare. Insieme ad altre uscite simili, hanno condito il tutto con ingenuità e qualche strafalcione. Il risultato è stato, ovviamente, che l'indignazione dei webnauti si è abbattuta su di loro: il gruppo si è trovato in mezzo a una vera e propria tempesta di sputi virtuali (o "shitstorm", come la chiamano in modo meno elegante gli inglesi).

martedì 5 luglio 2016

25 domande indiscrete su libri e lettura

La fine della scorsa settimana è stata un delirio per me. Tra gli impegni lavorativi e di altro carattere, e soprattutto il caldo infernale, che mi ha impedito di dormire e di essere concentrato, non sono riuscito a produrre granché in quei giorni. Così, mi sono ritrovato ancora una volta di lunedì senza avere uno straccio di post pronto per stasera, né un'idea per realizzarne uno a tempo di record, come mi è successo a volte.

Stavolta però ho trovato il modo per non far saltare del tutto il post. Proprio ieri, mi è venuta l'idea di raccogliere il meme-intervista "venticinque domande indiscrete su libri e lettura". L'idea mi è venuta dalla versione di Chiara Solerio di Appunti a Margine, a sua volta ripreso da altri blogger. Forse non è molto interessante, visto che tanti altri prima di me hanno raccolto l'intervista. Ho deciso però di partecipare lo stesso: le domande in fondo mi sono piaciute, di sicuro più dell'idea di lasciare un buco anche oggi. Via all'intervista, quindi!

venerdì 1 luglio 2016

Ansia da concorso

Come vi ho già raccontato in "Un tour de force di scrittura", nella prima metà di giugno ho completato un racconto, con l'intenzione di partecipare al concorso Macchina Zero. Mi sono riservato la seconda metà del mese per rivederlo, e  in effetti questo ho fatto nelle scorse settimane. Infine, mercoledì scorso, ho inviato il racconto agli organizzatori del concorso, con ben un giorno di anticipo rispetto alla chiusura della finestra temporale il trenta giugno - anche se poi proprio quel giorno è stato annunciata una proroga (a saperlo prima!) fino al quindici agosto.

Tuttavia, quando c'è stato da inviare il racconto, ho incontrato alcuni problemi. Non di carattere tecnico, ovviamente: parlo di problemi ben più privati e personali. Per farla breve, nelle ore precedenti all'invio ho provato un'agitazione fortissima, rara anche per me, che pure non sono mai del tutto tranquillo. Sono stato quasi sul punto di lasciar perdere tutto, di non mandare più il racconto; ci sono riuscito solo grazie a uno sforzo di volontà.

martedì 28 giugno 2016

Ritorno al (peggio del) passato

Se non vivete su Marte, avrete sentito sicuramente parlare in questi giorni di Brexit. Come sapete, è un termine che si riferisce all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, sancita da un referendum che ha avuto luogo lo scorso giovedì, 23 giugno. È un tema abbastanza scottante e spinoso: per questo sono stato in dubbio se parlarne qui o meno, anche se poi ho scelto la prima opzione.

Come sempre, tuttavia, non ho voluto fare un articolo sulle conseguenze politiche, economiche o sociali di questo evento epocale. Non sono competente in queste materie, e anche se lo fossi dubito che riuscirei ad aggiungere qualcosa al discorso generale, vista la miriade di articoli già uscita negli scorsi giorni. Ho sentito però il bisogno di metter giù una riflessione personale, sull'onda di una certa inquietudine. In effetti, è questo il sentimento che provo pensando alla Brexit e ad altri fatti analoghi che succedono nel mondo.

venerdì 24 giugno 2016

Quando il tempo vola via

È un periodo strano per me - e il fatto che continuo a ripeterlo di post in post non è che un'ulteriore prova. Nelle ultime settimane, in particolare, sono incappato in una crescente fatica a portare avanti i miei blog. La voglia di farlo non mi manca, è la stessa di sempre . In questi giorni, però, ho avuto difficoltà a trovare il tempo da dedicare a Hand of Doom, ai blog musicali e agli altri progetti.

In parte ciò è dovuto al fatto che ho avuto tanti impedimenti e tanti impegni. In primis, ho fatto visita all'ospedale molte volte, da quando mi sono operato. Niente di preoccupate, sono visite concordate e di routine, per cambiare la medicazione chirurgica: visto che però l'ospedale è distante, per andare a questi appuntamenti spesso perdo intere mattinate. Non mi aiuta la mia passione - ebbene sì, confesso! - per il calcio: se la sera di solito scrivo, in questo periodo preferisco guardarmi una partita degli Europei e rilassarmi, che mettermi al computer e lavorare. È una scelta comprensibile, credo.

martedì 21 giugno 2016

Calvino, la scuola e il fantasy

Qualche settimana fa, mi è capitato di leggere I nostri antenati  di Italo Calvino, una raccolta di tre racconti lunghi: Il visconte dimezzato, Il barone rampante e Il cavaliere inesistente. Si tratta di storie molto famose: si studiano alle superiori, e in generale sono tra i racconti più noti della produzione di Calvino, anche tra il grande pubblico (che spesso però li conosce più solo di nome).

Per quanto mi riguarda, è stata una tra le letture più piacevoli di quest'ultimo periodo. Ho subito pensato di postarne la recensione qui, come faccio spesso per i libri che mi hanno dato qualcosa in più. Man mano che il tempo passava, però, ho cambiato idea: in parte perché non ho avuto molto tempo nelle scorse settimane, quindi la recensione è saltata più volte, lasciando spazio a post già meglio abbozzati. Dall'altro lato, partendo da I nostri antenati si possono sviluppare almeno un paio di riflessioni interessanti, che forse troverebbero meno spazio in una delle mie non-recensioni.

martedì 14 giugno 2016

Un tour de force di scrittura

Avevo in mente ben altro post, per oggi. Purtroppo, però, ancora una volta mi è mancato il tempo per scriverlo. Gli ultimi due giorni sono stati infatti pienissimi: quasi non ho avuto il tempo di respirare. Il motivo? In ogni attimo del mio tempo libero, non ho fatto altro (o quasi) che terminare la prima stesura di un racconto lungo, con cui ho intenzione di partecipare al concorso letterario Macchina Zero.

Inizialmente, avevo intenzione di terminarlo entro la fine di maggio: avrei così avuto l'intero mese di giugno per rivederlo con calma. Purtroppo, però, come vi ho raccontato su queste pagine, maggio è stato un mese deleterio, per me. Tra gli impegni, la malattia e tutto quello che è successo, sono stati pochissimi i momenti in cui ho trovato il tempo e la serenità per mettermi davanti al racconto. Solo dall'inizio di giugno sono riuscito a mettermi d'impegno: fino a qualche giorno fa, però, ero ancora in alto mare.

venerdì 10 giugno 2016

Il primo album non si scorda mai

Qui su Hand of Doom, non ho parlato molto spesso di musica, se non in maniera collaterale. In parte è perché la stragrande maggioranza dei miei ascolti ricade in generi molto di nicchia, che pochi apprezzano, almeno qui in Italia. È così per il metal, il mio genere preferito, che abbraccia il novanta percento di quello che ascolto. Vale lo stesso per l'ambient, un altro genere che amo e che suono anche coi Failor, un gruppo che ho formato un paio di anni fa con un mio amico.

Ci sono delle occasioni, però, in cui proprio non posso fare a meno di scrivere articoli musicali. Quale migliore occasione per farlo se non quando esce proprio il primo album ufficiale dei Failor? Ieri, nove giugno, abbiamo infatti pubblicato Senseless Painful Lives in Tears. Si tratta di uno split album, ossia un album condiviso, in questo caso con Il Vuoto, progetto metal che però, per l'occasione, ha sfoderato un pezzo più in linea con la tranquillità della nostra musica. Non so se a voi, lettori di Hand of Doom, il genere ambient possa piacere o meno. Del resto, questo non è un articolo promozionale, per spingervi a comprare - l'album tra l'altro si ascolta e scarica gratis - né tanto meno una recensione - farla su me stesso sarebbe assurdo . Ho deciso soltanto di parlarvi della mia esperienza sull'album, dei retroscena e delle curiosità: dopotutto, è questo che faccio qui.

martedì 7 giugno 2016

6 attività che aiutano la mia scrittura

Scrivere bene, lo sapete, non è banale. Non è semplicemente mettersi sul foglio bianco e allineare una parola dietro l'altra, c'è molto di più. Per approcciarsi all'attività della scrittura, in primis bisogna essere grandi lettori; poi, c'è da imparare la tecnica, con tutte le regole "da manuale"; infine, si deve fare tantissima esperienza, in modo da trovare uno stile proprio. È un percorso lungo e complesso, ma che bisogna affrontare per forza, se si vuole diventare uno scrittore almeno decente.

C'è però qualcos'altro che si può fare per migliorare la propria scrittura, oltre a questo percorso obbligato? Ovviamente sì. Ci sono tante attività collaterali possibili per migliorare lo stile, il vocabolario, la grammatica, e così via. La più ovvia, e probabilmente necessaria, è proprio la lettura: non solo, come detto, chi si approccia alla scrittura deve essere già un lettore. Anche dopo aver pubblicato un libro, c'è sempre da imparare da quelli altrui, non si può mica smettere di leggere.

venerdì 3 giugno 2016

Non è una blogosfera per giovani

Sabato scorso ho compiuto ventotto anni. Qui sul blog, ho sottolineato l'occasione con la solita ironia, dicendo di essere sinceramente troppo vecchio - peraltro, a volte lo penso davvero. Nei tanti commenti successivi - a proposito, grazie ancora a tutti - un tema è venuto fuori più chiaro degli altri: perché dovrei lamentarmi, quando sono ancora un ragazzino?

Non me l'aspettavo, sinceramente, ma forse era ovvio: relativamente ai colleghi blogger che mi hanno fatto gli auguri, infatti, sono più giovane. Anche in generale, è la stessa situazione. La maggior parte dei gestori di blog che conosco ha più anni di me. Di miei coetanei, invece, ne conosco pochissimi, e di più giovani non se ne vede quasi ombra. Un'anomalia statistica, una casualità? Non sono un esperto, quindi non posso rispondere con certezza. Per quella che è la mia esperienza, tuttavia, io non credo.

martedì 31 maggio 2016

Un mese molto difficile

Ora che sta finendo, lo posso dire senza dubbi: maggio è stato un mese particolarmente difficile, per me. Qui su Hand of Doom ne ho dato solo un vago accenno, nei post lungo tutto il mese, ma c'è tanto altro che è successo. In primis, nella mia sfera privata ho vissuto un periodo di grande instabilità. Non vi ho raccontato i dettagli di questa situazione: come ho già detto la settimana scorsa, non amo mettere in pubblica piazza la mia intimità. Nonostante questo, credetemi: ho vissuto giornate veramente insopportabili, in cui è venuto fuori il peggio di me.

In più, come vi avevo raccontato, il sei maggio ho subito un intervento chirurgico. Non ne ho parlato granché, né prima né dopo, ma sappiate che è stata un'operazione debilitante. L'intervento è andato bene, e sono guarito come da programma: non c'è stata  nessuna complicazione. C'è anche da dire che la mia malattia non è niente di grave: ci si convive anche senza operarsi, seppur con alcuni fastidi. Eppure, dal sei maggio, la riabilitazione è stata lenta e lunga.

sabato 28 maggio 2016

28

E come ogni ventotto di maggio, anche quest'anno mi tocca compiere gli anni, ventotto in questo caso (che coincidenza numerologica! Sicuramente si tratta di un complotto rettilo-massone-sionista-templare!). Si, sono un po' stufo di farlo, ma mi tocca anche stavolta. Ma voi lettori per caso non avete una soluzione per cominciare, magari già dal 2017, a non farlo più?

Si, scherzo come sempre. Auguri a me.

venerdì 27 maggio 2016

La cucina è solo per donne?

Come ho già detto in passato, una delle mie passioni principali è la cucina. È un hobby che pratico  da anni e in cui ormai mi muovo con molta confidenza. A oggi riesco a preparare piatti non proprio facilissimi con risultati decenti, almeno a giudizio delle persone che mi fanno da cavia. Tuttavia, siccome non si finisce mai di imparare, neanche in questo campo, mi capita spesso di cercare nuove ricette da provare. E ovviamente, viste le comodità della vita moderna, è la rete il luogo in cui queste ricerche hanno luogo.

Scoprire nuove ricette è piacevole. Tuttavia, a volte la mia navigazione sui siti di cucina ha dei risvolti che mi lasciano un po' perplesso. Spesso mi capita di trovare i piatti che stavo cercando in portali il cui nome contiene termini come "donna" o  "lei".  Non che mi dia particolarmente fastidio: dopotutto sono più interessato alla ricetta che al nome del sito che me la propone. Tuttavia, a volte questo dettaglio mi dà da riflettere. Perché questo hobby, che io adoro, è spesso considerato come principalmente femminile?