giovedì 14 giugno 2018

Le pause fisiologiche di un blog

No, caro lettore, non preoccuparti: anche se ho scelto un titolo un po' ambiguo per questo post - e in maniera anche un po' voluta, devo confessare! - non ho la minima intenzione di mettere Hand of Doom in pausa. E nemmeno, in realtà, di parlare dei blogger che decidono di chiudere il proprio sito in maniera provvisoria, come è successo a me poco meno di un anno fa.

Piuttosto, oggi mi andava di parlare di quelle occasioni come l'altroieri, in cui in teoria avrebbe dovuto uscire un post ma, per un motivo o un altro, questo non è stato possibile. Nell'ultimo periodo, peraltro, mi è accaduto abbastanza spesso di saltare un appuntamento fisso programmato. E sai che? Anche se mi piacerebbe essere più costante, in fondo non ci trovo nulla di male.

In questo periodo sono sveglio quanto e
ho la stessa verve di questo bel micione.
Ci sono diversi motivi per cui ogni tanto il post del martedì o quello del giovedì saltano. E sono tutti abbastanza validi, per quanto mi riguarda. Vale qui lo stesso discorso che ho fatto una settimana fa per la scrittura: far saltare un post mi pesa un po', ma non mi sento in colpa.

In primis, non vivo Hand of Doom come un dovere. Al contrario, gestire questo sito per me è un piacere. Mi piace farlo anche in maniera schematica, postando con costanza negli stessi giorni, e ci metto tutta la serietà nel farlo, come fosse un lavoro vero e proprio: anche così, però, rimane in fondo un divertimento.

Quindi, se per qualche motivo ho poco tempo preferisco impiegarlo per altro: per esempio sulla scrittura, che come ho già detto al momento è la mia priorità assoluta. Per non parlare di quando le energie latitano, come mi è successo tante - troppe volte - nell'ultimo periodo: quando, insomma, ho un post nel calendario editoriale ma non ho la forza materiale per svilupparlo in maniera soddisfacente.

Soprattutto, però, a volte succede che io non riesca a trovare un argomento interessante da affrontare nel post - che sia in scaletta o meno. Forse è anche normale: dopo quasi dieci anni di blogging, capita a volte di non aver nulla da dire. E così, invece di scrivere qualcosa di poco ispirato o una ripetizione di concetti già espressi, preferisco tener chiuso per quel giorno: meglio così, per quanto mi riguarda.

Ecco perché non trovo nulla di sbagliato nel fatto che il mio blog ogni tanto salti un appuntamento. Ed ecco perché continuerò a farlo anche in futuro, probabilmente anche passata l'estate - in cui ovviamente abbasserò i miei ritmi come fanno tutti. In fondo, come già detto, per me gestire Hand of Doom è un piacere: se dovessi mettermi a farlo per dovere, se dovessi sentirmi costretto a scrivere, poi che piacere sarebbe?

La domanda: ti dà fastidio quando mi si forma un buco nella scaletta? O per te va bene così?

8 commenti:

  1. Giusto, inquinare il piacere con il dovere non è affatto una buona idea! ;)

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  2. Credo che in generale i buchi in scaletta danno più fastidio al padrone di casa che non ai suoi ospiti... il che mi fa pensare che una piccola dose di "blog per dovere" è ampiamente diffusa

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    1. In effetti, una volta anche io facevo blog per dovere, e mi sentivo obbligato a riempire tutti i buchi della programmazione - magari solo con un post di due righe in cui spiegavo che non ce l'avevo fatta a scrivere il post previsto. Da quando ho smesso però di sicuro va meglio: se non altro, non vivo più quest'esperienza con ansia, ma solo con divertimento :D .

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  3. Rientra nel medesimo discorso fatto in un altro post: le pause ci sono, avvengono, ci vogliono! Non possiamo stare sempre a scrivere, come macchine, si perderebbe il gusto... sembrerà una cosa forzata, doverosa, non più un divertimento.
    Il blog, ma come anche la scrittura, è un piacere. Così come tante altre cose... e a volte ci sono piaceri maggiori, tipo chessò... una giornata al mare... e allora non si blogga: che problema c'è? XD

    Moz-

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    1. Appunto, come dicevo io non c'è nessun problema a fare una pausa qua e là. Anche se io la mia giornata libera la passerei in una città d'arte o al massimo in montagna - il mare lo schifo proprio XD .

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    2. Era come esempio, io nemmeno sono tipo da mare, madatemi una piscina e sono strafelice... sticazzi la scrittura, per una volta XD

      Moz-

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    3. Preferisco la piscina anche io, in effetti. Anche se sono più un tipo da città d'arte, appunto :D .

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