giovedì 25 ottobre 2018

Il racconto dell'ancella: quando il finale è insoddisfacente

Se mi segui da almeno un po', sono sicuro che non ti stupirà sapere che amo i romanzi distopici. Nel corso degli anni ne ho letti parecchi: è per questo che di recente mi sono ritrovato a leggere Il racconto dell'ancella, romanzo di Margaret Atwood uscito nel 1985 ma che oggi vive una seconda giovinezza grazie alla serie TV di successo che ne è stata tratta. 

Leggendolo, ho anche capito le ragioni di questo successo. In un periodo in cui le donne vedono i propri diritti negati, la teocrazia maschilista e radicale descritta al suo interno colpisce con forza. Come colpisce lo stile dell'autrice canadese, spigoloso e quasi stridente, ma che ben si sposa con l'atmosfera cupa e inquietante del romanzo. C'è però un particolare che mi ha lasciato molto insoddisfatto: sto parlando del finale

Prima di proseguire, una precisazione: mentre di solito in queste mie non-recensioni non rivelo nulla della trama, stavolta sono obbligato a fare almeno qualche spoiler. Per questo, prosegui nella lettura dal prossimo paragrafo in poi solo se hai già letto il romanzo o se non l'hai fatto ma non ne hai neanche intenzione. E no, non vale se hai guardato la serie: io non l'ho vista, ma sono abbastanza sicuro che gli sviluppi finali siano del tutto diversi.

Ne sono sicuro, se non altro, perché in realtà è improprio dire che la conclusione de Il racconto dell'ancella non mi sia piaciuta. Sarà lapalissiano dirlo, ma questa eventualità si sarebbe potuta verificare solo se il romanzo avesse avuto un finale; sì, perché in effetti un finale vero e proprio non c'è. Ed è stato proprio questo a lasciarmi più perplesso.

Io capisco che quando si crea un intreccio complicato non è facile riuscire a districarsi. Ma troncare all'apice del climax come fa la Atwood, quando possono avvenire mille sviluppi, è stato addirittura fastidioso: con mille misteri che non trovano soluzione e l'artificio di mettere un finale "accademico" che peraltro non aggiunge nulla e si limita quasi soltanto a ripetere concetti già espressi, ci si ritrova smarriti.

Se non altro, dà quasi l'impressione che l'autrice tagli così  perché non sapesse più come andare avanti: un errore che uno si aspetterebbe da uno scrittore alle prime armi. Ma visto che il resto è scritto con maestria e consapevolezza, come scelta è ancor più stridente. Un finale a sorpresa, ma non una stupefacente in senso positivo, come capita a volte.

Ecco perché, secondo me, Il racconto dell'ancella non è un capolavoro. Poteva esserlo, visto che la storia non è solo efficace e originale ma ha anche molti spunti di riflessione, come ogni distopia che si rispetti. Quella chiusura però secondo me lo rovina un po': il tutto rimane comunque molto buono, ma a maggior ragione sono convinto che una storia del genere meritasse un finale più consono.

La domanda: hai letto anche tu Il racconto dell'ancella? E anche tu hai trovato il finale insoddisfacente?

4 commenti:

  1. Non l'ho letto ma vidi il film, che amo davvero anche per dei ricordi personali.
    A me i finali trocati, quando e se voluti, non infastidiscono... anzi, lasciano un senso di vaghezza nichilista che esalta il racconto...

    Moz-

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    1. In realtà, anche a me non danno fastidio certi finali aperti. Semplicemente, quello de Il racconto dell'ancella non mi piace: sembra tagliato col coltello, in maniera artificiosa. Per questo non mi è piaciuto :) .

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  2. Ti dirò che invece a me il finale è piaciuto moltissimo. Il racconto è una registrazione. Quindi lei è riuscita a fuggire e a lasciare traccia della sua storia. Tuttavia tale storia non è conclusa. È stata ricatturata? Mi è sembrato tronco come lo sono le testimonianze reali in situazioni analoghe, in cui a un certo punto chi stava scrivendo non ha avuto più la possibilità di continuare.
    Ecco, io l'ho inteso così.

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    1. Sì, ma la stessa illusione lo poteva dare senza lasciare mille misteri e soprattutto il punto di massima tensione tagliato a metà. E come ho detto nel post, a me ha dato l'idea di chiudere così perché non aveva idea di come andare avanti. Ma è ovvio che questa è solo una mia opinione ^^ .

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