venerdì 27 novembre 2015

Quando il mondo rema contro

Mercoledì è successo un incidente abbastanza grave. Il mio computer, un vecchissimo e scassato modello, si è rotto per la seconda volta in due mesi. E' un problema pessimo per una persona come me, che ogni giorno passa lunghe ore davanti allo schermo e lavora molto ai suoi blog. Negli ultimi giorni ho dovuto ripiegare così su soluzioni di ripiego. Con poco tempo a disposizione e senza la giusta serenità, non ho fatto in tempo a completare nemmeno uno straccio di post per oggi, oltre a questo trafiletto striminzito. Un po' mi dispiace per la continuità del blog (anche se credo che voi che mi seguite continuerete a farlo anche dopo questo post), ma soprattutto sono arrabbiato: è un periodo in cui tutto quello che può andare storto lo sta facendo. Insomma, non è per niente piacevole avere un computer che si rompe ogni mese, non avere i soldi per comprarne uno nuovo e sentirsi male se non si riesce a lavorare ai propri blog come si vorrebbe. Eh si, mi sento decisamente sfortunato, in questo periodo, come se il mondo ce l'avesse con te; e, come ho detto, la cosa mi rende nervoso. Scusate lo sfogo, comunque, da martedì torniamo a qualcosa di più allegro, promesso.

martedì 24 novembre 2015

La vera essenza di Hand of Doom

Venerdì scorso, l'ho messo bene in chiaro: Hand of Doom non è un blog letterario classico, benché io parli abbastanza spesso di scrittura e di libri. Punto e fine? Nemmeno per sogno! Come spesso mi capita, infatti, una riflessione tira l'altra. Così, partendo appunto dal post di venerdì (e ispirato in parte anche da "Distinguersi nel blogging", articolo del blog Il Taccuino dello Scrittore di Marina Guarneri), mi sono interrogato su che tipo di blog voglio che sia il mio, e sul motivo per cui qualcuno dovrebbe leggerlo.

La mente a volte segue strani sentieri. Per questo, le prime conclusioni che ho raggiunto sono state su cosa Hand of Doom non è. In particolare:

venerdì 20 novembre 2015

I miei (non) consigli di scrittura

Da qualche tempo, qui su Hand of Doom ho cominciato a parlare di scrittura, il che probabilmente è ovvio: il blog in fondo è stato aperto per ospitare i miei racconti, quindi l'argomento è quanto di più naturale possa esserci. Tuttavia, non ho mai voluto che questo divenisse un blog totalmente incentrato sulla scrittura: se è vero che mi presento principalmente come aspirante autore, Hand of Doom è lo scrigno in cui parlare di tanto altro. Al contrario di tanti blogger amici, infatti, non ho mai voluto parlare della tecnica di scrittura e dintorni: ho sempre preferito trattare l'argomento con un piglio esclusivamente personale, relativo semplicemente a come io vivo questa mia passione.

martedì 17 novembre 2015

Cervelli liquidi

In realtà, quest'oggi avevo in mente ben altro post. Poi però tra venerdì e sabato a Parigi è successo quello che sapete. Non fraintendetemi, non voglio parlare degli attentati: per quanto riguarda il lato geopolitico, storico o semplicemente di cosa è accaduto quella sera nella capitale francese, ci sono persone che lo hanno già fatto con più competenza e approfondimento di quanto sia nelle mie capacità. Potrei comunque darvi la mia opinione personale, ma nemmeno questo è nelle mie intenzioni: anche se una volta lo facevo, da tempo su Hand of Doom ho deciso di non affrontare più argomenti che possono essere sensibili, come religione, politica, scontri scienza/anti-scienza e così via. Ciò che voglio fare è raccontarvi semplicemente come ho passato quella serata, e le mie riflessioni successive.

venerdì 13 novembre 2015

Verso il record!

Non sono ancora passati due mesi dall'inizio dell'autunno: mancano infatti ancora otto giorni perché cada ufficialmente il secondo. Eppure, in questi due mesi sono riuscito già ad avere due belle malattie serie, di quelle per cui l'unica cosa è stare a letto e al caldo per qualche giorno. Il mese scorso è stata una bella tracheite, mentre questa settimana ho avuto un probabile attacco influenzale, con quasi trentanove di febbre. Un po' assurdo, visto che comunque per ora l'autunno è abbastanza mite rispetto al solito: temo infatti ciò che mi potrebbe succedere quest'inverno. In ogni caso, basta un semplice calcolo a mente per capire che col ritmo attuale nel corso di questa stagione e della prossima potrei avere altri cinque-sei episodi di questo tipo, per un totale di ben sette-otto malattie in un'unica stagione fredda dell'anno. Se non è il record del mondo, probabilmente ci manca poco!

Cosa voglio dire con questo? E' giusto un modo buffo per dire che il solito post stasera si limita a queste poche righe. Purtroppo negli scorsi giorni sono stato costretto a letto, ieri ho ricominciato a vivere un po' normalmente ma ancora devo rimettermi del tutto. E' per questo, tra l'altro, che nell'ultima settimana sono un po' sparito anche dai blog degli altri, come qualcuno forse si sarà accorto. Credo proprio che tornerò a regime nei prossimi giorni; per oggi tuttavia, con un po' di dispiacere, mi devo accontentare di postare questo trafiletto,

martedì 10 novembre 2015

La rimpatriata e l'autostima

Lo scorso venerdì ho partecipato a una rimpatriata con i miei ex-compagni di liceo. Erano cinque anni che non succedeva: purtroppo tra i vari lavori e impegni di tutti è stato difficile trovare una data. A me personalmente è dispiaciuto molto che ci sia voluto così tanto tempo: alle superiori il nostro gruppo infatti era molto legato. Nonostante questo, nei giorni precedenti alla riunione, da buon ansioso quale sono non ho potuto far a meno di avere qualche timore, su cosa sarebbe potuto succedere. La mia preoccupazione principale era relativa al divario che col tempo si è creato tra noi: molti di loro sono infatti laureati oppure hanno un lavoro stimolante e redditizio. Io invece non sono riuscito a terminare l'università per colpa delle mie debolezze caratteriali, ho un lavoro che non mi piace  e per cui attualmente devo anche stringere la cinghia, visto che devo ancora farmi conoscere e ho un mutuo da pagare. Non lo nego, mi capita molto spesso di sentirmi un fallito: così, per venerdì sera avevo paura di essere giudicato tale anche dai miei vecchi compagni, cosa che di sicuro ai miei problemi di depressione non avrebbe fatto bene.

venerdì 6 novembre 2015

"L'uomo di Marte" di Andy Weir

A tutti è capitato, di tanto in tanto, di trovare un libro così catturante che si fa quasi fatica a mettere in pausa la lettura. A volte questa magia si instaura senza preavviso,quasi per caso: è stato proprio così per me, quando qualche settimana fa ho letto L'uomo di Marte dello scrittore statunitense Andy Weir. Uscito prima su un blog a puntate e poi autoprodotto, ma diventato in breve un caso letterario e un best-seller (tanto che nientemeno che Ridley Scott ne ha diretto l'adattamento Sopravvissuto - The Martian, uscito poche settimane fa), l'ho trovato in un supermercato per la miseria di cinque euro: la curiosità mi ha spinto così a comprarlo. Non avevo nessuna aspettativa in particolare (né in positivo né in negativo), ma sin dalle prime pagine il romanzo mi ha preso e non sono più riuscito a staccarmene. Ho divorato le sue quasi quattrocento pagine in appena cinque giorni, e la sensazione che mi è rimasta addosso alla fine è stata quasi dolorosa, tanto è stata bella la stata la lettura.

martedì 3 novembre 2015

Le mie 5 regole dei commenti

Come ho già sottolineato in passato, secondo me essere un blogger non si limita semplicemente alla scrittura dei post: è molto importante anche socializzare e stabilire rapporti, specie con i "colleghi" della blogosfera. Lo strumento principale di questo scambio di opinioni sono senza dubbio i commenti pubblici sotto ai post: è per questo che, per dialogare e mantenere i rapporti di stima che ho creato nel tempo, cerco di scrivere commenti ogni giorno, e dovunque mi sia possibile. Detta così, sembra quasi che io intervenga nei blog "a caso", tanto per farlo, ma in realtà non è proprio così: ogni mio commento ha cognizione di causa, e segue degli schemi ben precisi. Se una volta commentavo quando e come capitava, col tempo l'esperienza mi ha portato a comprendere che ci sono modi migliori per farlo. E' per questo che ora ogni volta che scrivo un commento mi attengo a determinate regole di comportamento, molto semplici ma che una volta, senza l'esperienza odierna, mi sfuggivano. Negli scorsi giorni, riflettendo sull'argomento, ne ho individuate cinque principali, che inconsciamente rispetto quasi sempre. Eccole: