No, non voglio mettermi a parlare di politica - viste le polemiche e i flame che può creare, è un argomento bandito da molti anni da Hand of Doom - né a indicare chi, tra le varie fazioni abbia ragione o torto. Anche perché, per quanto mi riguarda, tutte hanno un barlume di ragione, chi più chi meno. E tutti, nessuno escluso, hanno una percentuale enorme - vicina al novantacinque percento, direi - di torto.
Due tipici utenti di un social mentre discutono di politica! |
Non serve che un giro in un qualsiasi social network per capirlo: basta esprimere un'opinione di carattere anche solo marginalmente politico in un post pubblico che si viene assaliti da un'orda di iene rabbiose. Non importa che sia un'idea di nicchia o condivisa da molti, che si riferisca a uno o all'altro schieramento: questo succede sistematicamente, a tutti. Nessuno è al sicuro da questo, su internet.
In generale, nel discutere di politica non c'è più alcun equilibrio, né alcun ragionamento che sia un minimo logico. Ormai in questi argomenti chiunque carica a testa bassa, il suo unico strumento dialettico è l'insulto a tutti i costi: si risponde di pancia, cercando con ogni mezzo di screditare quello che più che un avversario è visto alla stregua di un vero e proprio nemico. E allo stesso modo, spesso si accetta tutto quello che proviene dalla propria parte, senza il minimo spirito critico.
Non so davvero perché ci siamo ridotti così, o meglio: ho idee che ritengo fondate in merito, ma non le esporrò qui - come già detto, voglio tenere fuori la politica dal blog e da questo post, per quanto possibile. Quello che invece è oggettivo è che una condotta di questo tipo è follia pura: visto che non parliamo di un passatempo qualunque, ma di qualcosa che condiziona le vite di noi tutti, un approccio lucido e ragionato dovrebbe essere la norma. E invece, è tutto il contrario.
"La tenuta della democrazia è a rischio" hanno detto in molti in questi giorni; ma in fondo non è la prima volta che si dice, tante altre. Secondo me hanno ragione, ce l'hanno sempre avuta: la democrazia è a rischio, ormai da molto tempo. Ma la colpa non è di questo o di quell'uomo politico, di questo o di quel partito: la colpa è di tutti noi. O se non altro, di tutti quelli che si comportano nel modo appena descritto, che così a occhio sono una stragrande maggioranza.
Per quanto mi riguarda, la vera democrazia ha bisogno di ragionevolezza e di spirito critico. Della giusta cultura per per capire, per esempio, che solo perché si è d'accordo con un politico il novanta percento delle volte, criticarlo quando dice qualcosa che non ci piace non è negativo. Al contrario, è proprio la varietà di idee, la possibilità di confrontarsi e di arrivare a una sintesi che può portare al progresso, al miglioramento - e in passato è stato proprio così.
Quando mai questo succede, ultimamente? Criticare un politico ormai è visto come lesa maestà, o addirittura come tradimento, se è di un partito vicino alle tue posizioni. Come già detto, la nuova tendenza di oggi è il manicheismo: i "nostri" sono santi perfetti, gli altri sono l'equivalente del demonio. Un atteggiamento più degno di una religione che della democrazia - e per giunta dei fanatici di quella religione, proprio in stile ISIS.
Forse è sempre stato così, ma io non ne sono convinto. Né ho la più pallida idea di come la situazione un giorno possa cambiare: di sicuro ci vorrebbe che tutti facessimo un bel po' di sana autocritica. Ma siamo pur sempre l'Italia: lo stato in cui la colpa delle nostre disgrazie non è mai nostra, ma sempre di qualcun'altro. E in cui, proprio per questo, nulla cambierà mai. A questo punto, meglio abolire il suffragio universale, per evitare che faccia ulteriori danni.
La domanda: anche tu hai assistito ai litigi a tema politica di questi ultimi giorni sui social? E che ne pensi?
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