Nel viaggio di ritorno, io e Monica abbiamo chiacchierato a proposito del film e della serie in generale di Jurassic Park; di quanto in particolare ciò che mostrano possa avvenire davvero nella realtà. È così che sono arrivato all'idea che si potrebbero scrivere ben due romanzi (o girare due film) basati sulle stesse premesse di Jurassic Park: uno che sia più realistico dal punto di vista scientifico, e l'altro che lo sia ancora di più.
Mi spiace rovinare la tua infanzia, ma... è questo l'aspetto che doveva avere un vero deinonychus. Non un lucertolone spaventoso, ma un pollo gigante! |
Per esempio, secondo le teorie più accettate tra i paleontologi, i velociraptor - anzi i deinonychus, quelli chiamati impropriamente raptor nel film (che erano simili ma di dimensioni molto inferiori) - non avevano abitudini sociali come lupi e leoni. Piuttosto, vengono accostati agli avvoltoi (che tra l'altro sono loro lontanissimi discendenti): probabilmente si gettavano tutti su una preda ma senza una vera organizzazione, al massimo con una gerarchia di "beccata". Il che ovviamente manda a farsi benedire alcune cose raccontate nel libro e viste nei film.
Si potrebbe fare di più, però, e creare una storia ancora più realistica: una storia in cui i dinosauri... non ci sono! In effetti, me lo immagino come un legal thriller, di quelli che scrivono autori come John Grisham: un'azienda prova a ricreare i dinosauri con tecnologie d'avanguardia (non esistenti attualmente, però forse un giorno chissà), ma i dinosauri muoiono tutti prima di nascere, perché la nostra atmosfera è troppo diversa da quella del mesozoico per consentire loro di sopravvivere. E così l'azienda va in bancarotta, e la storia si focalizza sui successivi strascichi legali.
Forse però sarebbe ancora più veritiero che l'azienda non nascesse affatto: dopotutto questi limiti sono già noti. È ovvio però che da queste basi non potrebbe nascere un romanzo/un film. Ecco perché secondo me pretendere il realismo a tutti i costi crea risultati un po' assurdi. Del resto, Jurassic Park rimane una saga divertente: a me in effetti non dispiace nemmeno uno dei film che la compongono (no, nemmeno il terzo). Per quanto sia molto irrealistica.
Del resto non è facile essere realistici in tutto e per tutto: anche i romanzi che cercano di esserlo spesso lo sono al novantacinque percento, ma c'è sempre quel cinque che sfugge. E in fondo non è nemmeno un problema: penso che un'opera per non farmi storcere il naso deve essere coerente con sé stessa, se poi non è del tutto realistica alla fine può anche andare. Ed ecco perché; nella saga di Jurassic Park (e non solo), a darmi più fastidio sono i buchi di trama. Sul fatto invece che i dinosauri non siano quelli esistiti davvero milioni di anni fa, beh, posso anche soprassedere.
La domanda: quanto conta per te il realismo in un'opera?
E' molto importante, perché è un elemento fondamentale per accettare anche visivamente la storia che ti viene raccontata, non è sempre necessario che il realismo sia totale (tipo scene splatter oltre misura), ma deve esserci quella giusta dose che - per la durata del film - ti fa pensare di essere dentro quella scena, quella storia, quella situazione.
RispondiEliminaNaturalmente lo stesso vale - anche se in misura diversa - per la storia che racconti scrivendo.
ciao!
Ovvio, un libro e un film non possono essere del tutto irreali -anche perché se no non ci si capirebbe nulla. Quindi concordo che il realismo sia importante, ma non necessario, almeno al 100% :) .
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