giovedì 20 settembre 2018

"La neve se ne frega": un fatto triste e un dribbling fallito

Se mi conosci almeno un po', sono sicuro che non ti stupirà sapere che non sono un grandissimo fan di Luciano Ligabue, per usare un eufemismo. La mia modesta opinione (che vale come quella di chiunque altro, quindi non prenderla sul personale) è che la sua musica sia scontata, ripetitiva e con poca anima, poca sinceri. Di sicuro, è molto lontana da ciò che ascolto di solito.

Visto che però non sono come certi metallari abbastanza fanatici, se uno fa musica che non mi piace non diventa in automatico "il nemico", o uno da disprezzare. E così, quando mi è capitato tra le mani "La neve se ne frega", romanzo scritto proprio da Ligabue, non mi sono fatto problemi a leggerlo. E ho fatto bene.

Mi sono trovato tra le mani un romanzo in primis molto scorrevole e avvincente. Per dire: ho impiegato appena tre giorni per leggerlo: va bene, non era molto lungo (poco più di duecento pagine), ma è comunque notevole per me, che non sono un lettore molto veloce. Ma non è solo la facilità di lettura: La neve se ne frega è anche un romanzo scritto con maestria. E non me l'aspettavo

Come ho già detto nel post su "Nicolas Eymerich, inquisitore" di Valerio Evangelisti, di solito da un romanzo italiano - specie se di un personaggio celebre per altri motivi - mi aspetto un esercizio di stile vuoto. E in effetti almeno la prima parte è vera: lo stile di Ligabue è particolare, scarno ma a suo modo musicale (di sicuro molto più delle sue canzoni), quasi poetico a tratti. Per esempio, non è facile riuscire a scrivere un romanzo efficace tutto in seconda persona: lui però ci è riuscito alla grande.

Ma non è solo questo: soprattutto, La neve se ne frega non è un romanzo sterile. L'autore riesce a curare lo stile senza lasciare da parte la trama, che va avanti spedita, senza perdersi in troppi filosofismi o seghe mentali noiose. Al netto del finale, che mi ha lasciato un po' perplesso, e di qualche sbavatura, è una bella storia, coerente e con un bel sense of wonder, per quanto non sia proprio il massimo dell'originalità (ma qualche trovata particolare Ligabue riesce a imbeccarla).

Il merito di tutto ciò è anche dei protagonisti: sono lontani da noi, dalla nostra mentalità e dai nostri problemi - dopotutto, il romanzo è ambientato in un lontano futuro - ma con loro è facile empatizzare. Del resto, in questo l'autore è stato molto bravo: li ha caratterizzati bene, e anche se non hanno una personalità che brilla, non è difficile immedesimarsi in loro. Né nella loro storia d'amore, un altro particolare ben riuscito: romantica ma mai melensa e banale, è piaciuta anche a me, che schifo buona parte delle storie con una sfumatura "rosa" spinta a questi livelli.

Insomma, La neve se ne frega forse non sarà da premio Nobel, ma è un ottimo romanzo. Ed è per questo che trovo triste il fatto che Ligabue per fare soldi sia costretto a suonare la sua musica, realizzata solo per vendere, mentre quello di scrittore sia per lui un hobby collaterale. Quando nel mio mondo ideale, uno così tanto più bravo a scrivere che a suonare/comporre farebbe il romanziere, e il mero passatempo sarebbe proprio la musica.

Ovviamente però questa situazione non è colpa del musicista di Correggio. Come saprai benissimo, i lettori in Italia sono troppi pochi: per quasi tutti è impossibile vivere dignitosamente di scrittura. E per giunta le case editrici non fanno molto per cambiare la situazione: al contrario, ho l'impressione che i loro sforzi, per quanto dettati da serio interesse (dopotutto, devono pur vendere) siano controproducenti. E La neve se ne frega ha impresso una bella prova di questo fatto nella sua quarta di copertina.

Tra le sue varie informazioni, una mi ha colpito in particolare: questo sarebbe un romanzo "che dribbla la fantascienza". Ma davvero? Se era proprio questa l'intenzione di Ligabue, è stato un dribbling del tutto fallito, visto che È un romanzo di fantascienza, con inflessioni utopiche e distopiche. Secondo me però non è andata così: il libro è venuto  proprio come l'autore voleva. E il fallimento è di chi, tra i redattori della casa editrice, ha scritto quella stupidaggine assoluta (per non dire di peggio).

E non dico che sia stupida solo perché è falsa, eh! Anche a livello di marketing mi sembra una scelta molto discutibile: è chiaro che è stata messa lì perché la fantascienza non è granché amata in Italia. Quindi, per quanto mi faccia schifo, una frase del genere può aver senso per uno scrittore famoso in quanto tale, o per uno emergente. Ma per Ligabue?

Non siamo ipocriti: in Italia, a vendere libri sono soprattutto i personaggi famosi per altri motivi. Con il loro nome in copertina, puoi anche pubblicare un libro inutile pieno di aforismi rubati da internet (coff coff Francesco Sole coff coff): la gente lo comprerà lo stesso. Di conseguenza, penso che saranno molti pochi, tra quelli che hanno acquistato "La neve se ne frega" ad aver letto quella quarta di copertina.

E così precisare che quella del romanzo non è vera fantascienza serve solo a irritare quei pochi che, come me, questo libro l'hanno letto perché amano il genere, e non perché c'è scritto "Luciano Ligabue" in copertina. Perché ti dico la verità: io questo libro dopo aver letto una minchiata del genere non l'avrei mai comprato: se l'ho letto è solo perché era già di proprietà di Monica da prima che ci conoscessimo. E poi dicono che in Italia non sappiamo valorizzarci: oh, quanto hanno ragione!

La domanda: condividi le mie due riflessioni - sul fatto triste che buoni scrittori per vivere devono fare altro e sull'incapacità dimostrata certe volte dalle case editrici a promuoversi e a stimolare la lettura?

2 commenti:

  1. In effetti non credo sia una bella scelta, proprio per i motivi che citi: è stato venduto in modo sbagliato, per l'Italia.
    Ma forse basta il nome noto di chi lo ha scritto, avranno pensato questo.
    In Italia non ci si campa con la scrittura, e si sa.
    Quanto a Liga, non fa impazzire manco me, ma il tuo giudizio è viziato dalla musicaccia che ascolti! XD

    Moz-

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    1. Esatto, proprio questo intendevo :) . E la musica che ascolto è bellissima U_U :D .

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