martedì 11 dicembre 2018

Solitudine positiva

A chi non è mai capitato, nella propria vita, di soffrire di solitudine? Almeno, a me in passato è successo spessissimo. Non è un caso che Hand of Doom all'inizio si chiamasse "Blog di un solitario": quando l'ho creato ero nei miei anni universitari, passavo la maggior parte del tempo in una città, Padova, in cui non avevo amici. Il titolo era un riflesso del mio conseguente malessere.

Ovviamente non sono l'unico a essere passato per un'esperienza simile: credo anzi che la solitudine sia una delle emozioni più universali che ci siano. Ma deve per forza essere un sentimento per cui stare male? Stare da soli non può essere invece qualcosa di positivo? Per quanto mi riguarda, sì: in questi anni ho imparato a conviverci, e sono arrivato a comprendere che la solitudine può anche essere una risorsa.

Se, come me, sei una persona positiva, è inutile rischiare di
farsi tirare giù dalla massa degli altri: meglio solo, no?
Forse nello sviluppare queste idee ha contato anche la mia famosa misantropia. Ma ti racconterò un segreto - che poi non lo è più di tanto, ci puoi arrivare ragionando: questo fastidio che provo nel confronto di molte persone non è venuto dal nulla, non me lo porto dietro dalla nascita. Piuttosto, è stata una reazione nei confronti degli altri.

Magari parlo di una realtà che pochi accettano, ma questo non la rende meno vera: la maggior parte della gente tende a deprimerti. E non parlo solo di quei deficienti simpatici personaggi incapaci di parlare in maniera civile e di tollerare le idee altrui che puoi incrociare sui social. Questo è un problema generale dell'intera società.

Sono sicuro, per esempio, che se dico che molta gente tenta di imporre la sua volontà o la sua opinione su di te, avrai già in mente qualcuno che conosci che lo fa in maniera sistematica. E lo stesso accade se dico che molte persone sono indifferenti e menefreghiste, e spariscono tutte specie se sei in difficoltà. In entrambe le categorie, è probabile che tu conosca non solo una o due persone del genere, ma un numero molto superiore.

Non parliamo poi della società nell'insieme: tanti articoli, in passato, ho sottolineato quanto poco siamo liberi al suo interno, e di come essa accetti soltanto chi si piega al suo appiattente conformismo. Vivendo al suo interno, le pressioni sociali sono terribili: questo ti porta o a cercare di omologarti - e quindi a reprimere il vero te stesso - oppure a tenere la barra dritta, ma paghi il prezzo di sentirti escluso. In entrambi i casi, sei su un sentiero che porta all'infelicità; di conseguenza, meglio accettare la solitudine ed escludersi di propria volontà per vivere meglio.

Come riuscirci? Sembra difficile, posso capirlo: dopotutto, l'essere umano è un animale sociale, e di conseguenza non siamo programmati a livello biologico per vivere da soli. Ma è anche vero che non siamo programmati a livello biologico nemmeno per guidare un'automobile: eppure, quasi tutti ci riescono. Penso quindi che non ci sia un segreto: come per la patente, è questione di imparare e farci l'abitudine.

Ci si può anche aiutare nel farlo considerando che il distacco dalle persone che possono farti star male non è l'unico beneficio che puoi ricavare dallo stare da solo. Quello più positivo è che la solitudine è molto più costruttiva di quanto possa essere la socialità. Almeno, lo è per me: passo buona parte del mio giorno per conto mio, e questo mi permette di dedicarmi alle mie passioni. Soprattutto alla scrittura, ovviamente. 

Non che io voglia stare da solo a tutti i costi, beninteso. Anzi, a oggi non mi ritengo nemmeno un vero solitario: se non altro, ho sempre Monica al mio fianco, e quando non lavoro a post, recensioni e racconti passo tanto tempo con lei. Ogni settimana poi ho anche contatti con blogger amici e collaboratori delle mie webzine: mi piace anche averli, e se una di questi rapporti venisse meno mi dispiacerebbe. Dopotutto, chi più chi meno, provo affetto per ognuna di queste persone.

Tuttavia, dall'altro lato non sento il bisogno viscerale e totalizzante di avere questi contatti, come succedeva una volta. E se mi capita che un giorno, per un motivo o l'altro, non parlo con nessuno di loro, non mi viene nessuna ansia: mi piace di più vivere con le persone che stimo, ma se loro per motivi propri (legittimi o meno che siano) mancano, posso farne a meno senza problemi. Questo perché, appunto, ho imparato a stare da solo senza soffrire questo status. 

In generale, penso che ci sia un tempo per socializzare e ce ne sia invece uno per stare da soli. Entrambi fanno parte della vita, e io penso che chiunque dovrebbe accettarli tutti e due come vengono, con serenità e senza paure. Ovviamente, così non è, e molte persone non riescono ad accettare la solitudine: purtroppo, è un'altra delle storture di questa società malata che critico da anni qui su Hand of Doom, capace solo di insegnarti lezioni sbagliate.

La domanda: e tu soffri la solitudine? O come me ne cogli anche i lati positivi?

6 commenti:

  1. La solitudine, come tu stesso sottolinei, può essere molto utile non solo al fine di coltivare i propri hobby ma anche per fare il "punto della situazione": mettere in ordine i pensieri e le priorità, capire come agire nell'immediato e cercare di trovare una soluzione ai piccoli problemi quotidiani. In più, almeno dal mio punto di vista, è l'unico modo che ho per riorganizzare i pensieri sia in vista di una sessione di studio che in merito alla stesura di un post.
    Tuttavia però anche la solitudine, secondo me, va dosata; ci sono situazioni in cui un'eccessivo uso della stessa può portare a esasperare alcuni sentimenti negativi, specie se non si ha qualcuno con cui confrontarsi e confidarsi in modo oggettivo.
    Poi per il fatto che molta gente tenti di buttarmi giù, o che alcuni che ritenevo essere miei amici fidati si son rilevati dei fuggiaschi di fronte alla prima difficoltà, beh... no comment. Sfondi una porta aperta nel mio caso!

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    1. Sono d'accordo con la prima parte del post, sui tanti benefici positivi della solitudine. Meno sul fatto che sia la causa di pensieri negativi, invece: e lo dico con cognizione di causa, visto che conosco a meraviglia l'effetto che citi :) .

      Una volta era così anche per me: la solitudine mi faceva stare male, amplificava ansie, paure, pensieri negativi. Poi però ho imparato a essere più forte e a scacciare questi pensieri. E posso dire che non è la solitudine il problema, si limita solo a peggiorare quello principale delle persone troppo ansiose com'ero io una volta :) .

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    2. E allora mi sa che devo trovare anche io un modo per ridurre l'ansia :S

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    3. Fallo, sì. Io l'ho fatto e anche se è stato un percorso duro posso dire che ne vale del tutto la pena, come ho scritto tante volte negli scorsi mesi ^_^ .

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    4. Eh, ma io ti seguo da poco quindi non conosco i tuoi precedenti post xD Appena ho tempo vado a leggerli, promesso!

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    5. Vai pure a leggerli! E anzi, ti risparmio la fatica di andare a spulciare mesi e mesi di blog, quelli in cui parlo dell'argomento sono:
      1. Svoltare con la vita
      2. Come gestire il fallimento
      3. Una questione di mentalità
      4. Disoccupazione e felicità
      5. Don't Worry, Be Happy

      Ce ne sarebbero anche altri, ma questi sono quelli principali. Non so se ti saranno d'aiuto, visto che come dico nel primo sono riuscito a fare quello che ho fatto grazie un percorso con una persona. Io però spero che almeno un piccolo aiuto te lo possano dare ^_^ .

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