martedì 6 ottobre 2020

La spietata giustizia del coronavirus


È notizia ancora recente: l'ultima vittima illustre a risultare positiva al coronavirus è stato nientemeno che il presidente americano Donald Trump. Si tratta inoltre dell'ultimo caso di un curioso fenomeno: l'infezione di una lunga serie di personaggi che prima del contagio hanno negato o minimizzato la portata di questa epidemia.

Ci sono complottisti secondo cui questo fatto non è una coincidenza: secondo loro, è un piano ben preciso per mettere a tacere chi dice la verità, ossia che la malattia non esisterebbe, tramite l'infezione (che ora esiste: manco il gatto di Schrödinger si contorce così). Al di là di simili deliri, però, devo dire che per una volta su almeno una premessa sono d'accordo con loro: il fatto che tutte queste persone si siano ammalate non è per nulla un caso.

giovedì 1 ottobre 2020

"Il mio nome è rosso" e un Nobel inspiegabile


Dal punto di vista letterario, l'estate che si è conclusa appena un paio di giorni fa non è stata bellissima, ma neppure scadente per me. Al contrario, mi è capitato di leggere diversi buoni libri e un paio addirittura eccezionali. Ma c'è stato anche un libro che mi ha lasciato così perplesso (per usare un eufemismo) che sentivo il bisogno di parlarne, anche se è passato oltre un mese dalla sua (faticosa) lettura. Sto parlando di Il mio nome è rosso di Orhan Pamuk

Autore turco tra i più famosi della sua nazione (forse il più famoso in assoluto), nel 2006 ha addirittura vinto il premio Nobel per la letteratura. Contando poi che Il mio nome è rosso è un romanzo storico, un genere che come ho già detto altre volte amo se fatto bene, mi ci sono avvicinato con curiosità. Ma già dopo qualche giorno di lettura, il mio entusiasmo era sparito del tutto.

giovedì 17 settembre 2020

Sognando Venere

Per oggi avevo in mente un post molto diverso da questo. Ma poi, è arrivata una notizia folgorante: sul pianeta Venere, gli scienziati hanno scoperto una sostanza fisica nota come fosfina. Per farla breve, non si conoscono processi naturali che hanno come prodotto questo composto, che ha perciò bisogno di un'origine organica. Il che indica che su Venere ci potrebbero essere forme di vita, per quanto rudimentali (batteri, per intenderci).

Certo, è un po’ presto per affermare che il pianeta più vicino alla Terra in ogni senso sia effettivamente popolato da esseri viventi. La cautela è uno dei principi fondamentali della scienza, che ha bisogno di tante conferme per ogni teoria, prima che essa sia accettata come un fatto. Tuttavia, se questa realtà lo fosse, sarebbe qualcosa di epocale.

martedì 15 settembre 2020

Ottimismo e realismo

Sabato scorso, sono andato al piccolo mercato che, una volta a settimana si tiene qui a Fabriano. Avevo bisogno di un paio di scarpe, che poi effettivamente ho acquistato: tuttavia, a parte quelle, questo giro mi ha dato occasione di darmi un'occhiata attorno. E quello che ho visto, mi ha lasciato perplesso. E anche un po' abbattuto, devo ammettere.

Mi riferisco in particolare al fatto che, vista anche le dimensioni non eccezionali della piazza in cui si tiene il mercato, le persone al suo interno erano molto assembrate. Ma, a parte me, i venditori e pochi altri virtuosi, tutti gli altri non erano dotati di mascherina. Il che, a quanto ne so, non è solo una violazione delle leggi - che ovviamente nessuno rispetta in Italia se qualcuno non le impone col pugno di ferro. Soprattutto, è un comportamento rischioso, per gli altri... e per chi lo mette in atto.

giovedì 10 settembre 2020

"Future Man": come coniugare divertimento e caratterizzazione

Con i miei vari progetti più o meno in pausa, in questi ultimi giorni ho avuto molto più tempo. Tempo, per esempio, per lavorare ad altro: la mia scrittura procede, malanni permettendo, a gonfie vele, e anche la raccolta di more, di cui ti ho raccontato un paio di post fa, continua imperterrita. Ma per fortuna, non ci sono solo lavoro e impegni: sto trovando anche il tempo per svagarmi.

Per esempio, in questi giorni ho potuto terminare la visione di Future Man, serie che avevo in sospeso da tempo, dopo aver visto la prima stagione. Così, tra lo scorso mese e questi ultimi giorni, ho potuto recuperare anche la seconda e la terza, conclusiva stagione. Che, seppur non al livello della prima, hanno confermato questo telefilm americano come un prodotto comico molto efficace. E ben realizzato, per giunta.

martedì 8 settembre 2020

Testimonial discutibili

Se mi segui da un po' di tempo, saprai anche tu che qui su Hand of Doom ho sempre criticato il mondo del marketing e delle pubblicità. Un mondo che ho studiato, ma i cui meccanismi spesso mi rimangono oscuri: spesso, mi ritrovo a non capire come funzioni. Ammesso che funzioni; io però credo di sì, visto che i soldi spesi dalle grande aziende ritornano con gli interessi, oppure non farebbero pubblicità. 

Per esempio, a lasciarmi molto perplesso di solito è la scelta dei testimonial per gli spot televisivi. Solo di rado capisco perché il vip di turno dovrebbe avere un appeal: succede per personaggi non necessariamente autorevoli, ma almeno con una loro simpatia. Per tutti gli altri, però, il dubbio rimane: perché qualcuno dovrebbe comprare un prodotto consigliato non da qualcuno di ammirevole, ma da uno dei vari personaggi del vasto panorama trash nostrano?

giovedì 3 settembre 2020

"Tenet" e la musica progressiva


Agosto è passato, settembre è alle porte: e così, anche i soliti due appuntamenti di questo blog ricominciano. Saranno un po' meno, forse, in questa nuova stagione: purtroppo, tra malanni e impegni vari non penso avrò moltissimo tempo a cui dedicar loro. Specie per quanto riguarda il post del giovedì: se quello principale rimarrà fisso a meno di cataclismi, questo a volte potrebbe saltare. Ma se mi sarà possibile, continuerò a riempirne lo spazio in maniera leggera, magari parlando semplicemente di film, telefilm, libri o altro che mi abbia colpito. 

Per questo inizio di stagione, pensavo di parlare di alcune opere che mi è capitato di apprezzare nei mesi estivi. In particolare, avevo intenzione di iniziare con qualcos'altro, e dalla prossima settimana, invece che da oggi - per cui era prevista la classica, stringata comunicazione. Ma poi ieri sono andato a vedere Tenet di Christopher Nolan al cinema: un film che mi ha colpito tanto che ho sentito il bisogno di scrivere un post istantaneo

martedì 1 settembre 2020

Raccogliendo i frutti della terra

Forse te ne sarai accorto, o forse no: nelle ultime due settimane, i rispettivi post sono saltati ancora una volta. E stavolta, non c'entrano impegni, problemi o cose varie: lo ammetto, stavolta è stata semplicemente una banale dimenticanza. Avevo un articolo già pronto per martedì 18, ma ho scordato di postarlo quel giorno; lo stesso è accaduto una settimana più tardi. E a oggi, quel post è ancora inedito - lo vedrai qui, tra qualche settimana.

Un po', è vero, è stata colpa dei vari problemi, rispetto al quale Hand of Doom ha assunto una posizione di secondo piano. Ma la causa principale è che, nelle ultime settimane, ho avuto la testa da un'altra parte: se per molti questo agosto è stato un mese di vacanza, per me invece è stato un intensissimo mese di lavoro. Di concetto, sì, per alcuni progetti di scrittura che comunque non sono proseguiti troppo veloci: la maggior parte del lavoro è però stato manuale.

martedì 11 agosto 2020

Due facce della stessa ignoranza

Forse ne avrai sentito parlare anche tu, ma più probabilmente no, vista il poco eco che simili notizie hanno da noi: tra le centinaia di polemiche che scoppiano ogni settimana, la scorsa ne è piombata una su George R.R. Martin. Per quale motivo? Sembra che, durante la cerimonia per gli Hugo Awards - leggendari premi della letteratura fantasy e fantascientifica - il grande autore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco si sia lasciato andare a comportamenti razzisti e transfobi. Il che sarebbe molto grave... se fosse, anche solo in minima parte, vero.

Per esempio, vuoi sapere dove starebbe la transfobia? Nel fatto che Martin ha definito "eunuco d'oro" la statuetta del Premio Oscar. Si tratta di una battuta che può divertire o meno (a me non ha fatto ridere, lo ammetto), ma in quanto a essere offensiva, verso chiunque, mi sembra un'esagerazione colossale. In generale, l'intera faccenda mi sembra un trionfo dell'irrazionalità più pura: lo dimostra con chiarezza l'altra accusa, quella di razzismo, che è del tutto delirante.

martedì 4 agosto 2020

Regali

Lo so, lo so. Due settimane fa, avevo detto che da quel giorno in poi il blog sarebbe tornato alla normalità (almeno, a quella della pausa estiva): un proposito che ho già vanificato martedì scorso, quando un altro post è saltato. Ma, per fortuna, stavolta la colpa non è stata di tensione, scarse energie, problemi d'adattamento e fattori simili come è successo nella prima parte di luglio. Semplicemente, ho avuto molto da fare

Due weekend fa, per esempio - quando avrei dovuto scrivere il post - non ho avuto tempo per lavorare. Tra impegni vari e il fatto che domenica, dopo tanto tempo, finalmente mi sono preso un giorno di vacanza, l'articolo settimanale è venuto a trovarsi in secondo piano, fino all'annullamento. E anche questo ha rischiato di seguire lo stesso destino: nel corso della scorsa settimana, ho ricevuto la visita dei miei suoceri. Non parliamo di questa settimana, che vedrà il rinnovamento di una vera e propria tradizione per me: la raccolta delle more

martedì 21 luglio 2020

Il sereno sta tornando

Anche se qualcuno potrebbe averlo pensato, in questa lunga pausa, te lo posso dire: no, non sono morto. E neppure ho perso la voglia di gestire Hand of Doom, anche se questo è un pensiero comprensibile: dopotutto, il mio ultimo post, almeno qui, risale addirittura a tre settimane fa. Sui social e in altri luoghi del web invece ho mantenuto la mia attività, anche lì però ridotta ai minimi termini: questo perché non ho avuto né il tempo né la serenità di dedicarmi a nulla, in questo periodo.

Ora però che conto di averne di più, vorrei ricominciare con la solita routine - o almeno con un post a settimana, in virtù della "modalità estiva" tipica di questi mesi. E quale miglior inizio se non raccontarti cosa mi ha trattenuto? Di norma non lo farei: come sai se mi segui da un po', non amo raccontare fatti miei privati. Ma questa volta mi sento di farlo: ti racconterò per esempio che sto scrivendo questo post a Fabriano. Città in cui mi sono appena trasferito

martedì 30 giugno 2020

Lo spirito curativo della scrittura

Non è un periodo facile, per me. Per esempio, come ti ho raccontato alcune settimane fa, nelle scorse settimane ho vissuto diversi problemi di salute: problemi che si sono affievoliti in parte, ma contro cui combatto ancora. Tuttavia, non sono l'unica difficoltà che incontro, ma giusto una tra le tante. Per esempio, c'è la mia famiglia: ho fatto accenni a quanto la situazione sia tesa già altre volte, ma nell'ultimo periodo lo è diventato ancora di più (e forse a breve ti racconterò più nel dettaglio cosa sta succedendo).

In generale, mi trovo in un periodo molto impegnativo, e non nel senso più stimolante. Ho dovuto affrontare così tante sfide e così tanti cambiamenti - e i tanti altri che si prospettano soltanto - che anche il mio solito ottimismo ogni tanto ha vacillato. Ma sono comunque riuscito a mantenerlo, a non buttarmi giù: merito anche di alcuni preziosi alleati che mi hanno aiutato a stare bene. E il principale tra questi alleati è la scrittura.

martedì 23 giugno 2020

6 cose che non mi sono mancate durante il lockdown

Ora che il coronavirus sta perdendo forza, con sempre meno casi ogni giorno, si sente sempre più spesso parlare di "ritorno alla normalità". E non sono solo parole: come sai, sempre più attività stanno riaprendo ogni giorno, e sempre più possibilità precluse durante il lockdown stanno tornando a disposizione. Con tutti (o quasi) che per questo tirano un sospiro di sollievo.

Neppure io sono scontento della situazione generale. O meglio, non lo sono più di quanto lo ero prima del virus: non apprezzando molto la "normalità" in generale che c'era prima, devo dire che la chiusura totale in sé non era poi così male. C'erano per esempio certi fastidi di cui non sentivo affatto la mancanza: fastidi che, purtroppo, con la fine del lockdown stanno tornando.

giovedì 18 giugno 2020

Facebook e le statistiche farlocche

Se mi segui già da un po' (o in alternativa, se fai una breve ricerca nel blog), ti renderai subito conto che nella storia di Hand of Doom non ho mai mancato di criticare Facebook. Purtroppo, il social con più utenti al mondo è strapieno di problemi e di assurdità: assurdità su cui potrei scrivere ancora decine e decine di post come questo. Non che io abbia voglia di farlo, ma questa storia devo raccontarla: se non altro, la dice lunga sulla creazione di Mark Zuckerberg.

Succede che, come ho già raccontato nell'ultimo periodo, tra aprile e maggio ho trasferito Heavy Metal Heaven da Blogger a un hosting Wordpress. Tra i (pochi) pregi che questa nuova piattaforma ha, c'è il maggiore dettaglio nelle statistiche sui visitatori, sul loro comportamento e sulla loro provenienza prima di approdare sulla webzine. È proprio studiando queste ultime che mi sono accorto di un fatto: le statistiche che Facebook fornisce a un proprietario di una pagina sono falsate

martedì 16 giugno 2020

Il coronavirus come siero della verità

Non credo che nessuno possa negarlo: il coronavirus è stata una tragedia a livello globale, probabilmente la più importante dai tempi della seconda guerra mondiale. Non sarò certo io a farlo, né a sminuire la portata dei disastri che ha causato. Tuttavia, chi mi conosce, o ha letto con attenzione i post precedenti sa qual è la mia opinione: che nell'epidemia ci siano stati anche dei lati positivi.

Al modo in cui ha messo in evidenza i problemi di un sistema ormai marcio ho dedicato un intero articolo, qualche mese fa. Ma non è l'unico esempio: ci sono stati diversi benefici, dal piccolo (per esempio, molti hanno avuto più tempo per sé) al grande (per un periodo l'ambiente ha giovato del lockdown). E anche tanti effetti interessanti: non ultimo, il modo in cui sotto la pandemia molte persone abbiano perso la propria maschera precedente e si siano rivelate per ciò che sono davvero.  

martedì 9 giugno 2020

Salute precaria

Ti ricordi quando, giusto qualche settimana fa, ti raccontavo di come, finiti i miei impegni per il lancio del nuovo Heavy Metal Heaven, mi sarei dedicato con più energia a Hand of Doom? Mentre scrivevo quelle parole, era proprio quello il mio sincero intento: un intento che ancor oggi spero, in parte, di poter rispettare. Anche se nelle ultime settimane è diventato molto difficile.

Stavolta non mi manca il tempo, come è accaduto diverse volte in passato, e neppure le energie: almeno in potenziale, ne avrei a sufficienza di entrambe. Purtroppo, però, al momento non riesco a sfruttarle. La ragione? Come forse è ovvio, visto che me ne sono già lamentato in precedenza, è il mio stato di salute. Che nelle ultime settimane si è fatto ancor più precario.

giovedì 4 giugno 2020

Abisso del Passato, Alba Eterna e la storia sbagliata

Tra le tante branche della cultura che mi piacciono, la storia è una di quelle che amo di più. Senza motivi professionali, ma per il puro gusto di farlo, l'ho sempre studiata e col tempo ho raggiunto una buona infarinatura. Non posso dire di essere un esperto, né tantomeno l'equivalente di uno storico, ma posso comunque vantare una buona conoscenza di base dell'argomento. Tanto buona, per esempio, da storcere il naso quando trovo delle inesattezze in un romanzo storico.

Forse è anche per questo che tendo a non leggere spesso questo genere: ho il timore di ritrovarmi davanti qualcosa di realizzato senza che l'autore si sia documentato a dovere prima. Purtroppo, è stato questo il caso di Abisso del Passato di L. Sprague De Camp e di Alba Eterna, seguito ufficiale scritto da David Drake. Sono due romanzi considerabili di fantascienza, visto che trattano (marginalmente) il tema del viaggio del tempo, ma essendo ambientati per gran parte nel passato, si possono considerare anche storici. E, purtroppo, la loro ambientazione lascia molto a desiderare

giovedì 28 maggio 2020

32

Tra ieri e oggi, ho avuto pochissimo tempo libero: ho fatto quasi fatica per scrivere questo, perciò sarò breve. E poi, in fondo non ho molto da scrivere: è pur sempre l'undicesimo compleanno che festeggio qui sul blog, e visto che ho trentradue anni significa che più di un terzo dei miei compleanni li ho festeggiati su Hand of Doom. Tra l'altro, è un compleanno che, fino a questo momento, è stato molto bello.

Certo, lo vivo con una bella bronchite, la cervicale e in generale il peggior stato di salute della mia vita. Ma a parte questo, sono felice lo stesso, se non altro per l'affetto ricevuto. Che non è tanto, è vero, ma è comunque importante: di sicuro il fatto di avere pochi amici non li sminuisce, anzi li rende più fondamentali. Sono proprio queste poche persone, a partire da Monica, che vorrei ringraziare oggi: grazie per gli auguri e per ciò che avete fatto per me, oggi e non solo oggi!

martedì 26 maggio 2020

4 cose che amo e 4 che odio di Wordpress

Come forse sai se mi segui su Facebook o se hai letto il paio di post precedenti in cui ne parlavo, di recente ho rinnovato la mia webzine metal, Heavy Metal Heaven. È stato un lavoro piuttosto lungo e faticoso: un lavoro che, peraltro continua ancora oggi, visto che gran parte del database di recensioni è da ancora da aggiornare (a mano, un articolo alla volta) con le nuove specifiche del sito.

Tuttavia, ora che ci ho preso la mano è diventato piuttosto semplice e scorrevole. Questo perché ormai mi sono abituato alla piattaforma Wordpress, con cui ho realizzato il sito, e usarlo bene non è più un problema. Da un certo punto di vista, è un ambiente che non mi dispiace, in cui mi sento a mio agio. Anche se dall'altro, ho incontrato dei problemi che sin dall'inizio mi hanno rovinato quest'esperienza - e lo fanno tutt'ora.

martedì 19 maggio 2020

La finta liberazione

Come di sicuro sai, ieri, 18 maggio, la quarantena è ufficialmente finita. Ci sono ancora dei limiti da non valicare e delle misure di sicurezza, ma almeno si può uscire di casa e girare in tutta la propria regione. Un traguardo che molte persone - anzi, diciamo pure quasi tutte - hanno accolto come una vera e propria liberazione.

Non lo nego: in parte è così anche per me. Non per nulla, oggi ho potuto usufruire del primo massaggio da mesi: visto che è l'unica cosa che fin'ora ha funzionato contro i miei problemi di cervicale, e che negli ultimi giorni sono stato davvero malissimo per questo, ben venga. Tuttavia, oltre a questo sollievo condiviso con gli altri, provo anche un po' di malinconia. Non tanto per il coronavirus in sé, quanto per la situazione in generale.

martedì 12 maggio 2020

L'importante è distinguersi

Come ho detto più volte su questo blog, a me con l’emergenza coronavirus non è cambiato molto. O almeno, così è stato se considero a livello personale: per quanto riguarda invece il “sociale” qualcosa rispetto al passato si è modificato. Con mia sorella che è rimasta bloccata qui, le dinamiche familiari sono un po' diverse. Il che ha portato anche alcuni disagi.

Uno dei maggiori mi capita quando lei decide di ascoltare la musica da Spotify. È anche legittimo, per carità, non fosse altro che la sua selezione di musica è molto discutibile. Grazie a lei, infatti, ho potuto fare un'immersione all’interno dell’indie pop italiano: un genere che, con il suo infimo valore musicale, può quasi essere da lezione. Anche se magari non suoni musica ma la tua attività è invece la scrittura.

giovedì 7 maggio 2020

(A breve) si riparte

Forse te ne sarai accorto, forse no: tra quello di una settimana fa e quello di martedì, sono due i post di fila saltati. Se ti stavi chiedendo se stessi bene o se in questi tempi mi fosse successo qualcosa, non temere: sono solo stato molto, molto occupato nella realizzazione del nuovo Heavy Metal Heaven.

Ma visto che il sito è stato finalmente pubblicato ieri, da oggi avrò di nuovo il mio solito tempo libero. Ecco perché, a meno di cause di forza maggiore, da martedì Hand of Doom ripartirà col suo solito corso. E ora che ho più energie mentali da dedicargli, ho tutta l'intenzione di tornare a scrivere con la convinzione di qualche mese fa. Quindi preparati: se tutto va bene, ci aspettano un paio di bei mesi!

martedì 28 aprile 2020

L'infelicità di chi ha fretta di uscire

Lo sto notando attraverso i social, e non solo: man mano che il lockdown va avanti, sempre più persone sono insofferenti a questa situazione. Ci sono diverse iniziative del tipo "esco il 4 maggio": iniziative che trovo un po' assurde, visto che in quella data ci sarà probabilmente giusto un piccolo allentamento, ma la quarantena è ben lontana dall'essere alla fine.

All'inizio apprendere di queste iniziative mi ha fatto addirittura arrabbiare. Non potevo credere che qualcuno potesse davvero mettere in pericolo non solo sé stesso ma anche gli altri solo per poter respirare un po' d'aria: è un comportamento troppo egoista e antisociale perché io possa anche solo tollerarlo. In questi ultimi giorni, la reazione emotiva è un po' scemata: continuo però a provare parecchia insofferenza nei confronti di certe idee deleterie che leggo in giro.

martedì 21 aprile 2020

Fatica

Qualche settimana fa, in una vecchia riflessione parlavo del fatto che la mia vita nell'emergenza coronavirus non è molto diversa rispetto a com'era prima. Oggi però posso dire che, seppur in generale sia un'affermazione abbastanza corretta, qualcosa è cambiato anche per me. Anche se il motivo è proprio l'opposto rispetto a quello della maggior parte delle persone.

Se molti si annoiano, non sanno cosa fare in casa, a me spesso manca il tempo per fare tutto ciò che vorrei. I miei progetti sono numerosi, e visto che posso portarli avanti quasi tutti da casa, nessuno di essi è venuto meno dall'inizio della quarantena. Al contrario, in queste ultime settimane gli impegni sono aumentati: mi ritrovo così in un periodo di cronica mancanza di tempo.

martedì 14 aprile 2020

L'epidemia e il peggioramento delle pubblicità

Pubblicità: un argomento di cui spesso, qui su Hand of Doom, ho parlato in maniera critica, quando non infastidita. Nel corso degli anni, ho sviscerato diversi problemi che ho con questo mezzo espressivo: da quanto le trovi brutte, stupide oppure addirittura offensive a volte, a quanto siano irritanti quelle che spuntano fuori sul cellulare/tablet e ti fanno interrompere ciò che stai facendo.

Sono insomma qualcosa di così fastidioso da sposarsi molto male con un periodo stressante e poco felice come quello che stiamo vivendo. Di fatto, credo che, se avessero un po' di coscienza, le agenzie pubblicitarie sospenderebbero le loro campagne finché la situazione non possa tornare almeno un po' alla normalità. Ma è chiedere troppo, mi sa, visto che da quando è cominciata l'emergenza coronavirus, le pubblicità non sono solo rimaste. Sono anche peggiorate.

giovedì 9 aprile 2020

Una piccola consolazione

Devo confessarti un segreto: è dall'inizio di questa epidemia che penso di scrivere un racconto breve sul coronavirus. Nel corso di queste ultime settimane, ho vagliato diverse idee in merito, ma nessuna mi soddisfaceva: pochi giorni fa, però, è arrivata l'ispirazione giusta. E così, da ieri a oggi ho buttato giù questo mini-racconto, così corto da averlo già potuto correggere le giuste volte per poterlo pubblicare qui.

Si tratta di uno dei miei soliti racconti "fulminanti", forse il più breve che io abbia mai scritto. Per darti un dato numerico, arriva a malapena a quattrocentocinquanta parole: la gran parte dei post che pubblico qui su Hand of Doom è più lunga. Inoltre, come quasi tutti i miei racconti fulminanti, ha un che di comico. Anche se, come detto, il tema è l'emergenza.

martedì 7 aprile 2020

Il problema è il sistema

In queste settimane di emergenza coronavirus, si è discusso molto sulla quarantena attuata in Italia (e non solo) per risolverla. Le idee espresse in merito sono state innumerevoli, ma le posizioni principali che ho sentito sostenere sono due: a grandi linee, da una parte c'è chi vorrebbe un lockdown anche più stretto, o comunque confermare quello già in atto fino alla fine dell'epidemia. E chi invece, dall'altra parte, spinge per un allentamento che conduca, nei minori tempi possibili, a un ritorno alla normalità.

Spesso, chi sostiene quest'ultima posizione non lo fa per una questione di libertà, o per il logorio di star chiusi in casa: di solito anzi i suoi motivi sono di natura economica. Sono preoccupazioni che posso capire, visto che in passato anch'io sono stato un piccolo imprenditore, e sarebbe stato deleterio questo periodo se lo fossi stato ancora. Dall'altro lato, però, sono argomenti con cui mi sento di dissentire a livello morale, filosofico.

giovedì 2 aprile 2020

"The Witcher" e l'efficacia della banalità ben fatta

Le buone idee battono sempre l'originalità: questo era l'argomento di un mio post di alcuni mesi fa. Lo considero un po' uno dei miei post cardine, peraltro: è una posizione che sostengo da tanto tempo, e che nel corso di questi anni ha dimostrato la sua validità molte volte, all'interno della mia esperienza. L'ultima delle quali molto di recente, quando ho recuperato The Witcher.

Serie TV di Netflix tratta dai libri dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski (che hanno ispirato anche una famosa saga di videogiochi), è diventata un piccolo fenomeno lo scorso anno. Anche per questo, avevo già da tempo l'intenzione di guardarla: purtroppo però non ho avuto modo di vederla fino alla scorsa settimana, quando mi sono ritrovato davanti un telefilm fantasy molto scontato. Ma nonostante questo, molto buono.

giovedì 26 marzo 2020

"Il cimitero di Praga": quando è meglio scrivere un saggio che un romanzo

Forse a volte può non sembrare, ma per quanto riguarda gli hobby culturali mi piace variare, e cerco sempre di non fossilizzarmi su qualcosa di fisso. La letteratura non fa eccezione: se qualcuno può pensare che io sia solo un fan "hardcore" della fantascienza e disprezzi tutto il resto, non potrebbe essere più fuori strada. Sì, amo la fantascienza, ma non per questo ignoro tutto il resto: per esempio, ti stupiresti se ti dicessi che apprezzo molto l'opera di Umberto Eco?

Fin'ora, ho letto ogni suo libro (romanzi soprattutto, ma anche alcuni saggi) che mi sia capitato a portata di mano: peraltro, nessuna di queste letture mi è apparsa meno che interessante. O meglio, così è stato finché, nelle scorse settimane, non ho letto Il cimitero di Praga: per la prima volta, mi sono ritrovato a non apprezzare qualcosa scritto dal celebre autore piemontese.

martedì 24 marzo 2020

Il pubblico e l'impoverimento culturale

Negli ultimi tempi, tutti noi non abbiamo fatto altro che pensare, parlare e scrivere dell'emergenza coronavirus. Comprensibile, visto che è un grosso problema e crea disagi, piccoli o grandi, più o meno a chiunque; tuttavia, finché l'epidemia non passerà, nulla di ciò che possiamo dire cambierà le cose. Perché non pensare ad altro, mi sono chiesto quindi? Dopotutto, ci sono tante altre cose che accadono nel mondo: per esempio, proprio oggi in Italia è arrivato Disney+.

In quanto fan di Star Wars ansioso di vedere The Mandalorian e altre serie TV di questo universo, non ci ho pensato due volte a fare il pre-abbonamento in sconto diversi giorni fa. Ma non è solo Star Wars: nonostante il costo superiore alla media, l'offerta di Disney+ è così ampia e interessante che ne vale la pena. Nonostante questo, l'ho fatto senza grande entusiasmo nei confronti dell'azienda che rappresenta. 

martedì 17 marzo 2020

Il piacere di stare a casa

Forse (e dico forse, eh!) sarai a conoscenza del fatto che oggi, in Italia, stiamo vivendo una gravissima crisi sanitaria dovuta all'epidemia di coronavirus. Una crisi che, a parte lo scherzo per sdrammatizzare, è vissuta con insofferenza da maggior parte delle persone. Un po' (ma non troppo) è così anche per me; i miei motivi però non sono gli stessi che, in apparenza, affliggono la maggioranza.

Come ho già raccontato negli scorsi post, una crisi sanitaria del genere non è bella se sei ipocondriaco come me. Inoltre, visto che anni fa ne ho avuti di simili con la mia attività, capisco benissimo i problemi economici dei piccoli imprenditori, e mi dispiace per loro. Ma c'è un altro tipo di sofferenza che invece non riesco proprio a concepire: quella di chi lamenta i fastidi della reclusione forzata a cui il coronavirus ci ha costretti.

martedì 10 marzo 2020

Un pericolo molto peggiore del coronavirus

Oggi nel mio calendario editoriale per Hand of Doom c'era fissato un post diverso da questo. Tuttavia, arrivato a oggi (mentre scrivo, è domenica), mi sono reso conto di non aver voglia di cominciare un post su un argomento di cultura che, per quanto interessante, si concilia poco con le preoccupazioni di questi ultimi giorni. Cosa mi preoccupa? Il coronavirus, ovviamente.

Come scrivevo la scorsa settimana, sono un tipo piuttosto ipocondriaco: già i primi contagi mi hanno messo in allarme, e ora che l'epidemia si sta allargando a macchia d'olio, non vivo benissimo. Però è anche vero che, alla mia età, è improbabile che io possa avere problemi gravi se fossi infettato: in effetti, non è questo a disturbarmi di più. Quando invece i tanti piccoli e grandi atti di incoscienza che vedo intorno a me.

giovedì 5 marzo 2020

"I testamenti": come coniugare commercialità e ispirazione

Nel post della scorsa settimana, se ricordi, ti raccontavo di come (almeno secondo me) un'opera creata con lo scopo esclusivo di vendere non debba essere per forza scadente o senz'anima. Era un post ponderato, sì, ma non è che ci ho pensato giorno e notte: credimi se ti dico che è solo una coincidenza se, in questo periodo, mi sono ritrovato a leggere un romanzo che conferma in pieno quella tesi. Parlo de I testamenti, di Margaret Atwood.

Recente seguito del suo acclamatissimo Il racconto dell'ancella, scritto negli anni ottanta, è un romanzo con un indubbio spirito commerciale. L'autrice canadese avrà avuto pure l'ispirazione dalla sua parte, non lo metto in dubbio; tuttavia, sono sicuro quasi al cento percento che avrà anche subito molte pressioni per scriverlo, visto il recente successo del primo libro e della serie televisiva che ne hanno tratto. Eppure, il risultato non è un libro insulso fatto solo per essere comprato da chi ha amato il primo; per fortuna, è invece tutto il contrario.

martedì 3 marzo 2020

Il potere (distruttivo) della mente

Oggi, tre marzo, è il compleanno di mia sorella. Anche per questo, martedì scorso è tornata qui nelle Marche da Verona, dove studia, per passare questa occasione in famiglia; niente di strano se vivessimo una situazione normale. Purtroppo però, questa non lo è affatto: come forse (e dico forse, eh!) saprai, questi giorni per l'Italia sono quelli dell'emergenza coronavirus.  Un'emergenza che tra l'altro potrebbe mettere a rischio la mia salute, essendo uscito da poco da una brutta bronchite.

Visto che lei è giovane e quindi di rischi ne aveva ben pochi, mi sono subito chiesto: non poteva rimanere in Veneto? Io sono convinto che sì, sarebbe stato meglio.  Ma non voglio lamentarmi di questo: dopotutto nonostante il rischio che abbiamo corso, non credo proprio di essere infetto. Anche se la mia ipocondria non è d'accordo con me su questo.

martedì 25 febbraio 2020

Quanto conta la commercialità di un'opera?

"Commerciale": nella nostra lingua, solo poche parole riescono a essere più controverse. Di solito, nella mia esperienza ho visto darle soprattutto un'accezione negativa, con molte persone che cercano di rifuggire dalle opere così bollate, di qualsiasi natura siano (libri, film, album, eccetera). Ma, dall'altro lato, so anche dei tanti, tantissimi che invece amano solo ciò che è "da grande pubblico", e snobbano tutto il resto. Quali dei due è l'approccio più giusto?

Per quanto mi riguarda, nessuno dei due: sono entrambi estremismi, e in quanto tali entrambi sbagliati. Perché basta un po' di apertura mentale per accorgersi di un fatto fondamentale: non è detto che un'opera molto di nicchia debba essere per forza valida. Come non è detto che una fatta soltanto per essere venduta alla maggior parte del pubblico sia per forza scadente.

giovedì 20 febbraio 2020

La dieta e la forza di volontà

Sono quasi sicuro che sarà capitato anche a te: tra le tante pubblicità che subisci tuo malgrado navigando su internet, qualche volta gli occhi ti saranno caduti su una che promuove una qualche dieta. E magari, ti sarai stupito dei toni entusiastici che annunci simili presentano, del tipo "eccezionale, perdi cinque chili al mese". Così entusiastici da sembrare molto irrealistici: almeno, questo è l'effetto che ha sempre fatto a me, oltre a trovarle del tutto inutili.

Se è vero che per molte sfida nella vita serve il giusto metodo, per quelle semplici come il proprio peso corporeo bastano un po' di buon senso e soprattutto la giusta forza di volontà per farcela. Lo ammetto, è facile dire così ma molto più difficile attuarlo davvero; tuttavia, per fortuna io ci riesco. Ed è per questo che, senza seguire nessuna di quelle diete (né nessun altra), in un mese esatto - per la precisione, dal sette gennaio al sette febbraio- ho perso davvero quei cinque chili.

giovedì 13 febbraio 2020

Traduzioni poco professionali

Come raccontavo a novembre, dopo aver letto il primo ciclo delle Cronache di Ambra di Roger Zelazny, non vedevo l'ora di poter leggere anche il secondo. Per fortuna, non mi ci è voluto molto tempo per averne la possibilità: lo sto facendo in queste ultime settimane, come avrai constatato anche tu se ogni tanto butti l'occhio al gadget di Goodreads qui a destra. Così facendo, ho trovato una saga che mi sta piacendo persino di più della prima; al contempo, però, non lo sta facendo. E no, non è un paradosso.

Da un lato, sono evidenti gli anni passati tra i due cicli: questa nuova saga, con nuovi protagonisti, è più colorata, più matura, più piena di magia e in generale più divertente. C'è però un fattore che mi stona molto: qualcosa però di cui cui non si può certo incolpare Zelazny. Oggi infatti non voglio parlare di Ambra in sé, ma della sua traduzione incoerente - qualcosa peraltro quasi di tradizione, per quanto riguarda la nostra lingua.

martedì 11 febbraio 2020

Di ritorno (dal letto)

Non era questo, il post che avevo programmato nel calendario editoriale di Hand of Doom. Come non era previsto che quello di giovedì scorso saltasse: tuttavia, mi sono ritrovato nell'impossibilità di scrivere entrambi. La causa? Un impedimento chiamato influenza, che quest'anno mi ha colpito in maniera particolarmente dura.

Stavolta sono dovuto stare a letto con quasi 39 di febbre e dolori molto più forti della media per circa cinque giorni. In certi momenti, ho pensato persino che sarebbe durata ancora di più, che sarei rimasto inchiodato lì per settimane; per fortuna, ieri mi sono svegliato e la febbre era sparita, quasi come per magia. E anche se mentre scrivo (proprio oggi, di martedì) sono ancora parecchio raffreddato e ho la mente pesante, sono comunque molto più lucido e in forze di quanto lo sia stato in questi cinque giorni persi.

martedì 4 febbraio 2020

Pubblicità invasiva

Tra i vari regali che mi hanno fatto (o che mi sono fatto da solo) a Natale, il più apprezzato e utile è stato un nuovo tablet. Era un po' che ne avevo bisogno: quello vecchio era ormai mezzo rotto, oltre che così datato da non consentire il funzionamento di buona parte di ciò che mi sarebbe interessato installare al suo interno. Da qui, il cambiamento.

E così, sono diverse settimane che sto esplorando il mio nuovo tablet, un prodotto di sottomarca economica ma che va alla grande. Mi consente non solo di usare molte app che sul vecchio era impensabile far girare (giusto per dirne una semplice, quella di Instagram), ma anche di portare avanti la mia attività di scrittura quando sono in giro, grazie alla tastiera esterna che ci si può collegare. Ma insieme ai lati positivi, ne ho scoperti anche alcuni negativi: uno su tutti, la fastidiosa sovrabbondanza di pubblicità presente in decine di app.

martedì 28 gennaio 2020

Letteralmente stufo

È noto: sia che si parli di televisione, di giornalismo o di semplice comunicazione web, la lingua italiana viene spesso usata in maniera scorretta. Da piccoli, semplici sbagli a grossi svarioni grammaticali, nel corso degli anni ne ho sentite, viste, lette di tutti i colori; peraltro, alcuni di questi errori, specie se ripetuti in molti ambiti e quasi sdoganati, mi danno un fastidio indicibile. Come succede per esempio, negli ultimi tempi, per l'avverbio "letteralmente".

Facci caso: se guardi la TV o leggi qualche articolo c'è un altissima probabilità che tu senta/legga prima o poi questa parola, visto quanto è diffusa. E anche se può non sembrare, in realtà non è un fatto positivo: non è solo perché in ogni corso di scrittura serio insegnano che l'uso di avverbi che terminano in "mente" sarebbe da limitare, se non si vuole appesantire il testo. In fondo, per la lingua parlata è diverso: il problema vero, che poi è anche quello che mi irrita, è che "letteralmente" viene usato in maniera del tutto sbagliata rispetto al suo vero significato.

giovedì 23 gennaio 2020

Ultimi pensieri

Come ho detto nello scorso post, mi piacerebbe impostare la nuova stagione di Hand of Doom all'insegna della leggerezza. Questo però non vuol dire che mancheranno post più seri o riflessivi: ogni tanto invece ne posterò ancora. Ed è il proprio il caso di questo racconto, che è sì fulminante come quelli che ho postato in passato, ma non altrettanto scherzoso.

Tra l'altro, era quasi un anno che non ne postavo uno su Hand of Doom. Dopotutto, non è un tipo di contenuto molto apprezzato, visto che attira molte meno visualizzazioni e commenti rispetto ai post normali. Ma visto che io sono qui non solo per farmi leggere, ma anche (e soprattutto) per avere un mio spazio espressivo, dove fare ciò che voglio, ho deciso da quest'anno di postarne qualcuno in più.

martedì 21 gennaio 2020

5 (+1) modi in cui fare fortuna con la scrittura in Italia

Come ho detto giusto nello scorso post, in questo periodo sto affrontando parecchi problemi di salute, che mi rendono la vita un po' pesante. Di conseguenza, come reazione cerco il più possibile di vivere con leggerezza: negli ultimi giorni, ho pensato di farlo anche attraverso Hand of Doom. "Perché non fare qualche post più allegro e meno argomentato?", mi sono chiesto; e così, eccoci qui.

Era un po' di tempo che non postavo una lista da queste parti, e ancor più tempo che non ne scrivevo una ironica. Troppo tempo, in effetti: dopotutto, ci sono tante cose su cui si può fare del sarcasmo, che probabilmente nei prossimi mesi ne arriveranno altre. Oggi però vorrei concentrarmi sulla mia passione più grande, che come sai se non sei capitato qui giusto oggi è la scrittura: una passione che secondo alcuni in Italia non porta da nessuna parte. Ma chi l'ha detto?

giovedì 16 gennaio 2020

Si ricomincia (con fatica)

Forse te ne sarai accorto anche tu: dopo il compleanno del blog la scorsa settimana, sul mio personale angolino di internet è sceso il silenzio, con due appuntamenti saltati (giovedì e martedì ). E anche questo in fondo si può considerare "perso", visto che questa striminzita comunicazione non è certo uno dei soliti post lunghi e argomentati.

Tuttavia, se non ho scritto articoli in questo periodo non è stato certo per pigrizia, o mancanza di forza di volontà. In parte il problema è stato il tempo: sono riuscito a malapena a fare ciò che non potevo rimandare. Ma forse avrei potuto trovare altro tempo utile, non fosse stato che le mie condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate: è stato questo il vero freno alla ripresa di Hand of Doom.

martedì 7 gennaio 2020

Undici

Quest'anno sarò molto breve. Non per mia volontà: non ho avuto granché tempo, visti gli impegni e i malanni degli ultimi giorni. Quasi ho pensato di non farlo affatto, a un certo momento: tuttavia, era un evento che non potevo mancare di commemorare, e così alla fine ho trovato il tempo di buttar giù queste poche righe, seppur giusto qualche ora prima di pubblicarlo.

Del resto, nessun problema al mondo può impedirmi di spendere almeno qualche parola per il compleanno di Hand of Doom. Quest'anno fanno undici anni di attività (quasi) continuativa: un bel risultato, considerando quanti blog nascono e muoiono nel giro di poco, o vivono lunghi periodi di abbandono. Anche per questo, c'è da festeggiare: ma soprattutto, io festeggio un blog che mi ha dato tanto, e che spero continuerà a darmi ancora molto nei prossimi anni. Tanti auguri Hand of Doom!