lunedì 31 dicembre 2018

2018

"Un anno molto migliore": così, nel bilancio finale del 2017, pensavo che dovesse essere il 2018 che sarebbe iniziato di lì a poche ore. Da allora sono passati altri trecentosessantacinque giorni, la Terra ha fatto un altro giro intorno al Sole: è perciò di nuovo tempo di vedere se le mie previsioni si sono avverate. Lo hanno fatto? In parte no... ma per molti versi, la risposta è affermativa.

Forse è vero che l'anno scorso mi aspettavo un 2018 un po' migliore: in questi dodici mesi ho avuto tanti alti ma anche qualche basso che mi sarei evitato volentieri. Anche per questo, una volta avrei detto che è stato un anno pessimo: visto che però alla fine dello scorso c'è stato quella grande rivoluzione di mentalità (di cui ho parlato mille volte, quindi non mi pare il caso di ribadire), posso dire che non è così. Al contrario, le luci superano le ombre, e non di poco.

È anche vero che alcune di queste ombre sono davvero nere: forse sono le peggiori che abbia mai dovuto affrontare in vita mia. Non per lamentarmi, ma al momento mi ritrovo senza soldi, senza grandi prospettive di guadagnarne e con un mucchio di creditori alle calcagna. Una situazione non facile, insomma.

Sono sicuro che se tutto questo mi fosse successo un paio di anni fa, ne sarei rimasto del tutto schiacciato e non mi sarei più ripreso per anni. Oggi invece lo vivo con qualche ansia, ma anche con positività e fiducia: so che sono problemi che col tempo si possono risolvere, ed è inutile lasciarsi abbattere. Se non altro, perché nella mia vita ci sono anche tantissime cose che vanno bene.

Per esempio, l'anno di Hand of Doom è stato ottimo. Ho aggiornato il blog con grande costanza, specie in questa seconda metà di anno: da settembre fino alla pausa natalizia, non ho saltato nemmeno un post. E non solo: come notavo in un post pubblicato di recente, il meglio non è tanto la quantità dei post, ma il fatto che siano tutti (o quasi) di alta qualità.

Magari mi sbaglio - è pur sempre una questione soggettiva - ma lungo questo 2018 credo di aver scritto alcuni degli articoli migliori che mi siano mai usciti. Ma soprattutto ho superato i problemi del 2017 - quelli che mi avevano portato per un breve periodo di tempo a chiudere addirittura Hand of Doom in estate. Ormai appartengono al passato, e anche la mia scrittura ne ha beneficiato, in quanto a scorrevolezza e forza delle argomentazioni. O almeno, così penso.

Tuttavia, credo di essermi tolto le soddisfazioni migliori con la scrittura narrativa. Non è solo perché ho vinto un altro concorso - ovviamente, un fatto molto  ben accetto. Soprattutto, dopo anni di tentativi abortiti, quest'anno sono finalmente riuscito a completare un romanzo. E non solo: poi ne ho iniziato e concluso un secondo. E ora sto scrivendo il terzo, che già prosegue spedito: nonostante abbia ridotto un po' i miei ritmi a causa delle vacanze, dal nove dicembre (data in cui ho cominciato) a ora conto già quasi undicimilacinquecento parole.

A livello generale, come per gli articoli da blog, ho affinato ancora il mio stile. E non solo: se questo l'avevo fatto anche negli anni scorsi, nel 2018 ho imparato a sfruttare meglio la mia scrittura, con un nuovo metodo e una nuova etica del lavoro. Con cui sono sicuro di riuscire a fare ancora di meglio in futuro: nel 2019 conto di scrivere ben tre romanzi, invece di due soli. 

Ma non è solo la scrittura: in generale, sono molto fiducioso nei confronti del futuro, e non vedo l'ora di sapere cosa riuscirò a creare e quali sorprese mi aspettano per il prossimo anno. Poi certo: come ho già accennato, ho anche qualche paura, e non è solo per i problemi, visto che a volte anche tanti stimoli e tante possibilità possono creare ansia. Ma combatto comunque per sconfiggerle: come obiettivo per il prossimo anno, ho anche di migliorare sotto questo punto di vista, rispetto a quello che termina tra qualche ora.

Insomma, se da un lato ho vissuto il 2018 molto meglio del 2017, conto che si rivelerà peggiore del 2019 che mi aspetta. E soprattutto, come ho detto l'anno scorso, non mi limito a sperarlo: mi impegnerò perché questo auspicio si avveri. Non sarà proprio una passeggiata: ci sarà tantissimo da fare, e anche così ci sono dei fattori esterni che non dipendono da me. Ma io ce la metterò tutta per raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato. L'energia ce l'ho, la positività per farlo anche: non mi resta che lavorare e rimanere in attesa!


La domanda: e il tuo 2018 com'è stato?

2 commenti:

  1. Il mio 2018 è stato riflessivo più che attivo, anche se gli eventi importanti non sono mancati. Credo che mi servisse fermarmi un attimo a fare il punto della situazione. Nel 2019 però intendo darmi una mossa, perché riflettere va bene, sedersi no! Tanti auguri per questo nuovo anno. :)

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