martedì 17 marzo 2020

Il piacere di stare a casa

Forse (e dico forse, eh!) sarai a conoscenza del fatto che oggi, in Italia, stiamo vivendo una gravissima crisi sanitaria dovuta all'epidemia di coronavirus. Una crisi che, a parte lo scherzo per sdrammatizzare, è vissuta con insofferenza da maggior parte delle persone. Un po' (ma non troppo) è così anche per me; i miei motivi però non sono gli stessi che, in apparenza, affliggono la maggioranza.

Come ho già raccontato negli scorsi post, una crisi sanitaria del genere non è bella se sei ipocondriaco come me. Inoltre, visto che anni fa ne ho avuti di simili con la mia attività, capisco benissimo i problemi economici dei piccoli imprenditori, e mi dispiace per loro. Ma c'è un altro tipo di sofferenza che invece non riesco proprio a concepire: quella di chi lamenta i fastidi della reclusione forzata a cui il coronavirus ci ha costretti.

Ecco uno dei posti intorno a casa mia dove vado a passeggio.
Notare la grande quantità di gente presente!
Non la concepisco per un semplice motivo: in fondo questa crisi non mi ha cambiato granché la vita. Quasi tutto ciò che facevo prima posso farla anche adesso: la mia routine giornaliera non ha subito la minima modifica da quella che era prima del coronavirus.

Sono anni, ormai, che trascorro quasi tutte le mie giornate regolari proprio qui, in camera mia, spesso a lavorare ai miei tanti progetti. E, quando non lo faccio, non mi annoio comunque: qui ho svaghi e hobby in quantità tale che non sempre riesco a praticarli tutti in una giornata.

Qualcuno potrebbe pensare che non ho una vita sociale, ma non è così: visto che siamo in cinque in famiglia, la vita sociale in parte è con loro - con Monica, soprattutto; ora poi che siamo chiusi in casa, stiamo insieme ancor di più. E il resto si svolge via social: anche lì, i miei contatti quotidiani non hanno perso nulla rispetto a prima.

Insomma, il mio problema è quasi opposto a quello di tanti: invece di annoiarmi e di aver tempo da riempire, ora (come prima dell'epidemia) spesso faccio fatica a trovare il tempo per fare tutto quello che vorrei fare. Quindi, no: il divieto di uscire non mi crea il minimo fastidio. Se limita le poche volte che esco, è anzi quasi un aiuto per trovare tempo per me e per i miei progetti.

Certo, mi mancano un po' le gite per andare a vedere paesaggi, scoprire città d'arte, visitare musei: sono svaghi che mi piace concedermi, di tanto in tanto (per colpa del coronavirus, tra l'altro, ho dovuto annullare un viaggio già programmato). Ma non è una gran rinuncia: dopotutto, per anni ho dovuto negarmi questo piacere perché non avevo abbastanza soldi. E credimi se ti dico che "non faccio il turista per evitare un'epidemia" è mille volte meglio di "non faccio il turista perché sono povero".

Che poi, in realtà i bei panorami non mi mancano visto che in realtà non sto sempre chiuso in casa: anzi, mi capita di uscire tutti i giorni, o quasi. Anche in questo periodo, mi godo lunghe passeggiate attraverso i boschi e i campi che circondano casa mia, ben conscio che tanto non incontrerò mai nessuno. Come ho detto quando parlavo della mia dieta, è un abitudine che ho preso per dimagrire e stare in salute. Un'altra abitudine, peraltro, che l'emergenza non ha scalfito.

Certo, sono passeggiate un po' surreali: l'abituale, lontano suono della superstrada che accompagna queste mie gite di solito è stato sostituito dal silenzio. Ma in questo silenzio, si riescono a sentire molto meglio i suoni della natura: insomma, è un cambiamento non negativo, anzi ben accetto. Una fortuna, insomma: del resto, credo proprio di essere un privilegiato a vivere in campagna, circondato solo dal verde - non solo in queste settimane, ma anche in generale!

Tuttavia, penso che se vivessi in città e dovessi quindi rinunciare a queste passeggiate, non sarebbe un problema così drammatico. Dopotutto, quanto può durare un'escursione del genere? Mezz'ora? Di solito, è questa la durata media di una mia passeggiata: il resto del tempo lo passo in casa di mia spontanea volontà, come ho già detto. E, sempre come ho detto, non mi annoio.

Ecco perché non comprendo perché a molti la reclusione forzata in casa dia così tanto fastidio, e perché non possano usare quest'occasione per riposare e svagarsi. Dopotutto il mondo di oggi è stressante e frenetico: staccare in teoria dovrebbe essere piacevole. E nel caso non lo fosse - lo capisco, anche per me è difficile stare senza lavorare - ci sono decine, se non centinaia di cose da fare, di progetti da inventare e portare avanti: magari una volta ci si poteva anche annoiare, ma oggi col web non è più così.

Si può anche fare vita sociale, con strumenti come le videochiamate: ecco perché questa improvvisa voglia che vedo di uscire e stare in gruppo mi è del tutto incomprensibile. Magari c'è anche che, anche se io non penso di esserlo, sono davvero un po' asociale, e per questo essere chiuso in casa non è un peso. Anche se fosse, comunque, meglio per me, e mi auguro anche per te: di sicuro chi la pensa così vivrà questa epidemia di coronavirus con più leggerezza di tutti gli altri!

La domanda: tu soffri il dover essere confinato in casa, oppure come me vivi la situazione bene?

8 commenti:

  1. Come te sono abituata a trascorrere molto tempo in casa, per cui la mia routine non ha subito stravolgimenti particolari. Certo, non avendo la fortuna di vivere in campagna, mi manca il contatto con la natura.

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    1. Mi spiace molto per te. Come scrivevo nel post, so bene che vivere in campagna è un privilegio :) .

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  2. Le nostre propensioni sono simili, mi sembra, e così le nostre situazioni. Anch'io vivo bene questi giorni, sebbene mi manchino i miei corsi di yoga e taiji. Certo mi domando come evolverà la situazione, ma penso che questo lo facciano tutti.

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    1. Sì, anche io mi domando quando si potrà tornare a vivere normalmente. Ma vivere così non mi disturba più di tanto :) .

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  3. Io amo stare fuori, con gli amici, all'aperto e nella natura. Ma sono anche molto casalingo.
    Quindi no, devo dire che non mi pesa affatto! Come te, tanti hobby che nemmeno assolvi in una giornata.
    Questi giorni saranno tempo da dedicare a noi e alle nostre passioni. Gli amici li sento sempre, organizzo dirette e ho creato anche una chat del blog per giocare... quindi va bene così :)

    Moz-

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    1. Bentornato da queste parti ^_^
      Dici molto bene: questi giorni sono di grande passione per chi è casalingo. Anche io, che in fondo non ho cambiato molto, mi ritrovo a viverla meglio di quanto sia di solito. Certo, a volte non è facile, e ci sono dei frangenti in cui vieni colpito da una (giustificatissima) preoccupazione; ci sono però anche dei bei momenti, come se nella difficoltà la voglia di vivere e stare bene fosse più forte :) .

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  4. Prima della crisi sanitaria tendevo a stare a casa ma mi concedevo una o due uscite settimanali con gli amici o un'escursione in montagna, soprattutto perché vivo in città e non ho contatti con la natura. Poi ogni tanto mi capitava di prendere aria e andare al bar, magari incontrando qualcuno e scambiando sue parole. Ora i bar sono chiusi e non posso uscire dal mio quartiere né incontrare nessuno. Quelle due uscite settimanali che facevo mi mancano un po', devo essere onesto. Poi ne faccio anche una questione di principio: se decido io di non uscire va bene, ma se mi viene imposto, non so perché, mi dà fastidio. Comunque in questi giorni sto facendo una cosa che non ho mai fatto: chiamare qualcuno al telefono. In genere mando solo messaggi :-)

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    1. Sì, l'imposizione è sempre fastidiosa: lo capisco benissimo, per qualche verso dà fastidio anche a me. Ma è un fastidio molto piccolo, in fondo, visto che non è una proibizione per qualche motivo frivolo ma una situazione molto grave :) .

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