In generale, mi trovo in un periodo molto impegnativo, e non nel senso più stimolante. Ho dovuto affrontare così tante sfide e così tanti cambiamenti - e i tanti altri che si prospettano soltanto - che anche il mio solito ottimismo ogni tanto ha vacillato. Ma sono comunque riuscito a mantenerlo, a non buttarmi giù: merito anche di alcuni preziosi alleati che mi hanno aiutato a stare bene. E il principale tra questi alleati è la scrittura.
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No, non scrivo sdraiato sul divano. Ma per me la scrittura è comunque piacevolezza e relax! |
No, non sto esagerando: il fatto di scrivere mi dà un aiuto fondamentale per vivere. Lo fa già in situazioni normali, in cui riesco a stare tranquillo di mio e vivo bene. Ma lo fa ancora di più in periodi così complicati, in cui è difficile stare dietro a tutto, il caos regna e le energie mentali per poter lavorare su sé stessi e coltivare la propria positività sono di meno.
La scrittura può fare tutto questo? Sì, ci puoi scommettere: per esempio, può consumare energie mentali, che magari altrimenti potrebbero essere impiegate in ansie. Ma non è solo un diversivo per evitare pensieri negativi: per quello del resto potrei anche concentrarmi di più su altri passatempi che ho, per esempio i videogiochi, che funzionano anche meglio allo scopo. No, la scrittura ha anche un importante effetto positivo intrinseco, che nessun'altra attività riesce a eguagliare.
Non saprei dirti neppure i meccanismi esatti, in questo caso, ma posso dirti che funziona. Progettare storie e poi scriverle è qualcosa che ti fa sentire bene. Non è solo descrivere un altro mondo e altre situazioni per evadere da quello reale: anzi, è quasi come crearlo davvero, quel mondo. E se riesci a farlo come vuoi, ti rende soddisfatto in una maniera incredibile, quasi fossi davvero una divinità creatrice, più che uno scrittore.
Ecco perché in questo periodo ho scritto tanto. E in questo mese, ancor di più: da quando prendo i dati (il che però vuol dire "da sempre", visto che prima comunque scrivevo molto meno), questo giugno è stato il mese più produttivo, con le sue oltre trentunmila parole. E non è un caso: mi sono buttato sulla scrittura perché ne ho avuto davvero bisogno. E ne ho beneficiato molto.
Del resto, per me la scrittura è quasi una medicina, un potente antistress e addirittura un vero ansiolitico. E come tale, funziona molto meglio di farmaci veri come il celebre Xanax (purtroppo, avendolo provato, so di che parlo): non solo l'effetto è migliore, ma non ci sono effetti collaterali. Se non quello di impiegare molto tempo: tempo che però io spendo volentieri per me stesso e per stare bene.
Ecco come, in questi mesi, scrivere mi abbia aiutato coi miei problemi. Ed ecco perché, nei prossimi, ho tutta l'intenzione di continuare, e forse persino di accentuare ancora i miei sforzi. Magari contribuirà anche un maggior benessere da parte mia e il risolversi di alcuni dei problemi di questi mesi. Ma anche se non fosse (anzi, a maggior ragione se non lo sarà) non credo smetterò mai di praticare quest'attività, così benefica.
La domanda: e la tua medicina, quella che ti fa stare bene quando sei più sommerso di problemi, qual è?
Leggere, anzi, rileggere, qualcosa che già in passato m'ha aiutato a sentirmi, almeno per un istante, centrato (e/o beato).
RispondiEliminaSì, comprensibile. Anche io so benissimo quale sia il potere della lettura. E, perché no, anche quello della rilettura ^_^ .
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