martedì 30 giugno 2020

Lo spirito curativo della scrittura

Non è un periodo facile, per me. Per esempio, come ti ho raccontato alcune settimane fa, nelle scorse settimane ho vissuto diversi problemi di salute: problemi che si sono affievoliti in parte, ma contro cui combatto ancora. Tuttavia, non sono l'unica difficoltà che incontro, ma giusto una tra le tante. Per esempio, c'è la mia famiglia: ho fatto accenni a quanto la situazione sia tesa già altre volte, ma nell'ultimo periodo lo è diventato ancora di più (e forse a breve ti racconterò più nel dettaglio cosa sta succedendo).

In generale, mi trovo in un periodo molto impegnativo, e non nel senso più stimolante. Ho dovuto affrontare così tante sfide e così tanti cambiamenti - e i tanti altri che si prospettano soltanto - che anche il mio solito ottimismo ogni tanto ha vacillato. Ma sono comunque riuscito a mantenerlo, a non buttarmi giù: merito anche di alcuni preziosi alleati che mi hanno aiutato a stare bene. E il principale tra questi alleati è la scrittura.

No, non scrivo sdraiato sul divano. Ma per me la scrittura
è comunque piacevolezza e relax!
Come sa chi ci si è mai cimentato, la scrittura è faticosa. Ma, se la si pratica con costanza e consapevolezza, può essere anche fonte di grandi soddisfazioni (nel mio caso per ora solo personali, ma spero non sarà sempre così) E non solo: per me, ormai più che un hobby o un lavoro questa attività è quasi un'amica su cui poter contare.

No, non sto esagerando: il fatto di scrivere mi dà un aiuto fondamentale per vivere. Lo fa già in situazioni normali, in cui riesco a stare tranquillo di mio e vivo bene. Ma lo fa ancora di più in periodi così complicati, in cui è difficile stare dietro a tutto, il caos regna e le energie mentali per poter lavorare su sé stessi e coltivare la propria positività sono di meno.

La scrittura può fare tutto questo? , ci puoi scommettere: per esempio, può consumare energie mentali, che magari altrimenti potrebbero essere impiegate in ansie. Ma non è solo un diversivo per evitare pensieri negativi: per quello del resto potrei anche concentrarmi di più su altri passatempi che ho, per esempio i videogiochi, che funzionano anche meglio allo scopo. No, la scrittura ha anche un importante effetto positivo intrinseco, che nessun'altra attività riesce a eguagliare.

Non saprei dirti neppure i meccanismi esatti, in questo caso, ma posso dirti che funziona. Progettare storie e poi scriverle è qualcosa che ti fa sentire bene. Non è solo descrivere un altro mondo e altre situazioni per evadere da quello reale: anzi, è quasi come crearlo davvero, quel mondo. E se riesci a farlo come vuoi, ti rende soddisfatto in una maniera incredibile, quasi fossi davvero una divinità creatrice, più che uno scrittore.

Ecco perché in questo periodo ho scritto tanto. E in questo mese, ancor di più: da quando prendo i dati (il che però vuol dire "da sempre", visto che prima comunque scrivevo molto meno), questo giugno è stato il mese più produttivo, con le sue oltre trentunmila parole. E non è un caso: mi sono buttato sulla scrittura perché ne ho avuto davvero bisogno. E ne ho beneficiato molto.

Del resto, per me la scrittura è quasi una medicina, un potente antistress e addirittura un vero ansiolitico. E come tale, funziona molto meglio di farmaci veri come il celebre Xanax (purtroppo, avendolo provato, so di che parlo): non solo l'effetto è migliore, ma non ci sono effetti collaterali. Se non quello di impiegare molto tempo: tempo che però io spendo volentieri per me stesso e per stare bene.

Ecco come, in questi mesi, scrivere mi abbia aiutato coi miei problemi. Ed ecco perché, nei prossimi, ho tutta l'intenzione di continuare, e forse persino di accentuare ancora i miei sforzi. Magari contribuirà anche un maggior benessere da parte mia e il risolversi di alcuni dei problemi di questi mesi. Ma anche se non fosse (anzi, a maggior ragione se non lo sarà) non credo smetterò mai di praticare quest'attività, così benefica.

La domanda: e la tua medicina, quella che ti fa stare bene quando sei più sommerso di problemi, qual è?

2 commenti:

  1. Leggere, anzi, rileggere, qualcosa che già in passato m'ha aiutato a sentirmi, almeno per un istante, centrato (e/o beato).

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    1. Sì, comprensibile. Anche io so benissimo quale sia il potere della lettura. E, perché no, anche quello della rilettura ^_^ .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!