Inizialmente, avevo intenzione di terminarlo entro la fine di maggio: avrei così avuto l'intero mese di giugno per rivederlo con calma. Purtroppo, però, come vi ho raccontato su queste pagine, maggio è stato un mese deleterio, per me. Tra gli impegni, la malattia e tutto quello che è successo, sono stati pochissimi i momenti in cui ho trovato il tempo e la serenità per mettermi davanti al racconto. Solo dall'inizio di giugno sono riuscito a mettermi d'impegno: fino a qualche giorno fa, però, ero ancora in alto mare.
Forse per altri scrittori questo non sarebbe un problema: dopotutto, il termine ultimo del concorso è il trenta giugno, e in mezzo mese si possono fare miracoli. Per me però è diverso: maniacale come sono, non parteciperei mai senza aver prima revisionato il testo minuziosamente, andando avanti con una rilettura al giorno per almeno un paio di settimane. Ecco quindi che la mia scadenza massima diventava almeno la metà del mese: un traguardo molto difficile da raggiungere, fino a qualche giorno fa.
Si, ho fatto proprio così! (crediti per l'immagine: ndtv.com) |
Questo sforzo. peraltro abbastanza gravoso, mi ha consentito così di passare dal "non ce la farò mai!" al "ce l'ho fatta, finalmente!". Non che sia tutto finito: ci sono ancora dei problemi da risolvere con la revisione. In primis, il racconto eccede di un po' il limite massimo di parole indicate dal bando del concorso: non dovrebbe essere un grandissimo problema - come dice Stephen King, la seconda stesura è la prima meno il dieci percento - ma ci dovrò lavorare. Per ora tuttavia sono abbastanza ottimista: quasi sicuramente, parteciperò a Macchina Zero. Le probabilità di vincere sono poche, ma una piccola speranza c'è: dopotutto, non partecipare è l'unico modo sicuro di non vincere.
Anche se dovessi fallire l'obiettivo, però, quella di questi due giorni è stata un'esperienza utile. Mi ha consentito di concentrarmi su un racconto e di scrivere tanto, di essere più concentrato e, forse, persino di fare un lavoro migliore. Applicare lo stesso metodo al mio romanzo, oppure ad altri progetti, potrebbe essere molto costruttivo: sto valutando di metterlo in atto anche nei prossimi giorni, in effetti. Insomma, dopo questo sforzo mi sento più ottimista, come scrittore. Sono capace di concentrarmi e scrivere per ore, e con la forza di volontà posso evitare le distrazioni e fare bene. Oggi la fine del mio romanzo e degli altri progetti collaterali che ho mi sembrano decisamente più a portata di mano. E ovviamente non posso che esserne felice!
La domanda: ti è mai capitato di fare un tour de force del genere per completare un testo prima di una scadenza?
Io ho cominciato a scrivere con il NaNoWriMo che, da questo punto di vista, è una grandissima palestra.
RispondiEliminaScusa l'ignoranza, ma il NaNoWriMo sarebbe...? :)
EliminaNational November Writing Month: in pratica, ogni novembre chi si iscrive si impegna in una gara con sé stesso e cerca di produrre 50.000 parole. La cosa equivale a un buon due terzi di romanzo.
EliminaDato che per farlo è necessario scrivere una media di 1667 parole al giorno, tutti i giorni, ecco che la partecipazione insegna una buona abitudine e approccio alla scrittura.
Se ti fai un giro sul loro sito troverai anche molto altro :)
Sembra molto interessante. Grazie per la dritta ^_^ .
EliminaNo, di solito mi organizzo per tempo: non mi piace mai arrivare con l'acqua alla gola, ma di recente per un racconto mi sono presa tutto il tempo utile fino alla scadenza del concorso per piccoli ravvedimenti intervenuti durante la revisione.
RispondiEliminaIn bocca al lupo per il tuo! ;)
Ti capisco, a me capita sempre di essere così pignolo. Pensa che se non ho il tempo di dare almeno un paio di revisioni a un post di questo blog, lascio perdere e scrivo "oggi niente post" :D
EliminaGrazie per l'augurio, comunque ^_^ .
Un bel risultato davvero!
RispondiEliminaDi solito a me non piace lavorare sotto pressione, anzi tendo più che altro a diluire la scrittura, soprattutto quando sono poco ispirata. Però l'anno scorso ho fatto anche io l'esperienza di un tour de force perché mi ero auto-data una scadenza per il romanzo. E devo dire di aver lavorato in modo produttivo, in un certo senso ho fatto un'esperienza simile alla tua. Tuttavia non so se riuscirei a replicarla, penso che occorra una motivazione molto forte oltre che molte energie, che ora come ora non ho.
In bocca al lupo per il concorso!
Anche io tendo a diluire, forse un po' troppo: mi perdo in mille distrazioni e poi non riesco a lavorare quanto vorrei. E mi dispiace perché una motivazione forte io ce l'ho: ho tantissime storie per la mente, ma se non mi sbrigo non le scriverò mai tutte. Quindi, forzarmi a scrivere, isolarmi da tutto (specialmente da internet) è positivo, per quanto mi riguarda :) .
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