venerdì 23 settembre 2016

Ventidue settembre

Come probabilmente avrete saputo, ieri, ventidue settembre, era il Fertility Day, controversa iniziativa del Ministero della Sanità. Di solito qui su Hand of Doom non parlo di questioni come questa, ma per stavolta farò un'eccezione: trovo l'iniziativa sbagliata non solo a livello comunicativo - che comunque è stato disastroso - ma anche alla radice, nei concetti. Per farla breve, penso che fare un figlio per sostenere il welfare, per far crescere l'Italia, per non perdere il treno giusto o per gli altri motivi indicati dagli organizzatori sia atroce. Specie in un mondo drammaticamente sovrappopolato come il nostro.

Tuttavia, vista la natura controversa della questione, probabilmente non avrei mai scritto un post sull'argomento, se non fosse che Monica mi ha fatto una richiesta: scrivere una storia ambientata in un futuro distopico in cui i concetti espressi nei testi di supporto all'iniziativa sono estremizzati. L'idea mi è piaciuta subito: nel giro di un paio di giorni ho scritto un racconto di tremilaseicento parole, che poi è stato editato e preparato in tempo di record.
È stato anche un'esperienza nuova per me: non avevo mai scritto un racconto in prima persona con una donna come protagonista. Tuttavia, cercare di immedesimarmi in questa ragazza è stato intrigante, anche se non sono sicuro di essere stato realistico al cento percento. Però ci ho provato con impegno: ho attinto a tutto quello che so sulle differenze di scrittura tra uomini e donne, e come sempre ho cercato di inserire le emozioni giuste al posto giusto. E di sicuro, sono riuscito a infilare bene nella storia la mia idea sull'intera questione.

Sarò riuscito a fare un buon lavoro? Non saprei: spero però che me lo direte voi nei commenti. Se non l'avete fatto, perciò, vi invito a leggere il racconto: si intitola "Ventidue settembre" e lo potete leggere sul blog di Monica, a cui l'ho regalato quasi come un guest post. Di sicuro non sono bravo come Michele Scarparo a scrivere storie a richiesta - anche perché questa è la prima volta - ma spero lo stesso che il racconto sia di vostro gradimento. Non mi resta quindi che augurarvi: buona lettura!

6 commenti:

  1. Grazie per la citazione, ma sono molto meno bravo di come mi dipingi. Il tuo racconto, invece, è molto bello è l'ho letto d'un fiato.
    Complimenti

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    1. Penso sia questione di come uno si vede. Tu pensi di non essere bravo mentre io sì; per me invece è proprio l'opposto. Chissà chi tra noi due ha ragione :D .

      Comunque grazie mille per i complimenti sul racconto ^_^ .

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  2. Bravissimo, Mattia. Una bella storia, con un gran bel finale e un messaggio significativo.

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  3. Letto. Molto in controtendenza con i racconti di fantascienza che si leggevano già negli '60-'70 sulla sovrappopolazione.

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    1. A questo non avevo pensato, ma in effetti sì, è così. Penso che sia comprensibile, del resto: decenni fa il controllo delle nascite poteva essere visto come un'imposizione tirannica e distopica - del resto a metterla in atto era la Cina comunista. Oggi però che la sovrappopolazione è un problema reale - e molti ancora non se ne rendono conto, visto appunto il Fertility Day - penso sia più distopico uno stato che impone di fare figli che uno che li limita - che è sempre un'imposizione, ma almeno alla base ha un motivo ecologista e razionale, non uno irrazionale che potrebbe portare alla catastrofe (e forse la sta già portando). Ecco più o meno perché ho scritto il racconto così :) .

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