Per quanto riguarda la lettura, l'estate che sta quasi per finire è stata molto strana. Per esempio, sono parecchie settimane che non prendo in mano un libro cartaceo: mi sono concentrato infatti solo sul Kindle, e in particolare su autori italiani poco famosi. La stranezza più grande - ma forse non lo è - è però che i libri che mi sono piaciuti di più sono autoprodotti, battendo quelli usciti sotto casa editrice - alla faccia di chi vuole il mondo del self pieno soltanto di schifezze.
Tra tutti, quello che mi ha colpito di più è stato Grexit Apocalypse, di Alessandro Girola. Se bazzicate un po' il mondo di internet, forse saprete chi è: self-publisher convinto, gestisce anche il blog Plutonia Experiment. Ho avuto modo di leggere già alcune sue opere: si tratta per la maggior parte di novellette o racconti, mentre Grexit Apocalypse è un romanzo vero e proprio, lungo oltre duecento pagine e con un respiro più ampio.
La trama molto in breve - e stavolta senza spoiler. Ambientato in un 2015 alternativo (anno in cui è stato scritto, credo), la storia è proprio figlia del clima politico dello scorso anno. Il romanzo vede infatti Matteo Renzi, il ministro Maria Elena Boschi, la cancelliera Angela Merkel e i giornalisti di Studio Aperto vivere la sfida più grande: quella dei Kaiju, mostri giganti di origine sconosciuta. Per giunta, la minaccia è stata scatenata dal premier greco Alexis Tsipras, allo scopo di non pagare il debito pubblico del suo paese. Ed è da qui che partirà una lunga serie di eventi, con tanti colpi di scena e tanta azione (ma non dico altro - no spoiler, dopotutto).
Credo che questo basti per farvi capire che si tratta di un romanzo brillante e in qualche modo ironico, che riesce a intrattenere a meraviglia. Lo è per esempio nei personaggi: quelli inventati da Girola sono tratteggiati molto bene, ma anche quelli reali riescono ad affascinare. A volte forse sembrano un po' distanti dalla realtà di cui abbiamo esperienza dai telegiornali, ma l'autore riesce lo stesso a renderli realistici e a persino a far sì che il lettore parteggi per alcuni di loro (mai avrei pensato che qualcuno del governo attuale potesse starmi simpatico, e invece...).
Lo stesso vale anche per i Kaiju, i mostri giganti che in fondo sono protagonisti quanto gli umani. L'autore li gestisce molto bene, e riesce a renderli plausibili, illustrando nei dettagli cosa sono e come agiscono - non fa insomma l'errore che descrivevo nello scorso post. Ma in Grexit Apocalypse non c'è solo una trama solida e personaggi ben caratterizzati, c'è anche una cura in tanti altri settori. Per esempio, lo stile è scorrevole, e trasporta il lettore dentro l'azione. Merito anche di un editing quasi all'altezza di quello che fanno le grandi case editrici: è ovviamente un particolare difficile da trovare nel self.
Come ho già detto, io di Alessandro Girola ho letto diversi libri, alcuni così così, altri decisamente buoni. Grexit Apocalypse però li batte tutti. È senza dubbio la sua opera più bella - o almeno, la più bella che abbia letto. E visto che l'ho apprezzato anche io che non sono un fan dei film Kaiju - l'ho infatti letto per mera curiosità, più che per reale convinzione - penso che sia un libro che possa piacere ai più. L'unico peccato è che, almeno per adesso, Grexit Apocalypse ha avuto la possibilità di essere letto solo dal pubblico medio-piccolo che dà la propria fiducia anche agli autori auto-pubblicati. Visto quanto appena detto, è chiaro che meriterebbe una sorte migliore!
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