martedì 5 luglio 2016

25 domande indiscrete su libri e lettura

La fine della scorsa settimana è stata un delirio per me. Tra gli impegni lavorativi e di altro carattere, e soprattutto il caldo infernale, che mi ha impedito di dormire e di essere concentrato, non sono riuscito a produrre granché in quei giorni. Così, mi sono ritrovato ancora una volta di lunedì senza avere uno straccio di post pronto per stasera, né un'idea per realizzarne uno a tempo di record, come mi è successo a volte.

Stavolta però ho trovato il modo per non far saltare del tutto il post. Proprio ieri, mi è venuta l'idea di raccogliere il meme-intervista "venticinque domande indiscrete su libri e lettura". L'idea mi è venuta dalla versione di Chiara Solerio di Appunti a Margine, a sua volta ripreso da altri blogger. Forse non è molto interessante, visto che tanti altri prima di me hanno raccolto l'intervista. Ho deciso però di partecipare lo stesso: le domande in fondo mi sono piaciute, di sicuro più dell'idea di lasciare un buco anche oggi. Via all'intervista, quindi!

1. Come scegli i libri da leggere?
Non ho un metodo unico, in realtà, ci sono tantissime strade. A volte mi interesso a un libro leggendo recensioni sul web, altre volte lo compro semplicemente dopo aver letto la sinossi, in altri casi ancora si tratta di un libro che cercavo da tempo, di autori già conosciuti. E ci sono tanti altri modi in cui mi è capitato di scegliere un libro, quindi in realtà non c'è una risposta vera e propria.

2. Dove compri i libri?
Una volta per me era solo libreria, ma adesso uso anche Amazon. Tuttavia, quando capita di trovarmi a tiro di una libreria aperta, ci faccio sempre un giro, anche se magari non ho la possibilità di comprare nulla. Trovare un libro interessante, che magari non stavi nemmeno cercando, è una delle emozioni più belle della vita, per quanto mi riguarda.

3. Aspetti di finire una lettura prima di comprare un nuovo libro?
Farei due premesse: la prima è che vivo in una casa di lettori, quindi se voglio un nuovo libro non mi serve comprarlo, basta frugare negli scaffali di casa. La seconda è che vivo un periodo di ristrettezze economiche, quindi di libri - come anche di altri svaghi non necessari - ultimamente ne compro molti pochi. A parte questo, però, nella norma ho sempre comprato un sacco di libri. Mi è capitato a volte di aspettare la fine di una lettura per comprarne altri, ma di solito ne ho sempre comprati molti, semplicemente per il gusto di averne una grande scelta alla fine della mia lettura del momento.

4. In quale momento della giornata preferisci o puoi dedicarti alla lettura?
Qualsiasi ritaglio di tempo è buono: in fila dal medico, la mattina a colazione, al bagno (cliché, ma per me funziona bene). Cerco anche di leggere un po' la sera prima di dormire, ma coi tanti impegni e la vita di coppia, non sempre mi riesce.

5. Quando compri un libro ti fai influenzare dal numero di pagine?
Di solito no. Leggo di norma romanzi "medi", sulle tre-quattrocento pagine. Non disdegno però né i libri più corti, né i mattoni da mille e più pagine.Se la sinossi è interessante o la recensione mi ha affascinato, perché dovrei farmi problemi sul numero di pagine?

6. Qual è il tuo genere preferito?
La fantascienza, ovviamente. Tuttavia, cerco di non fossilizzarmi e di variare le mie letture, grazie anche a un'attenta pianificazione. Per dire, sono secoli che non leggo due romanzi di fantascienza di fila!

7. Hai un autore preferito? Chi?
So di essere banale, ma non posso che rispondere Isaac Asimov. Non solo è stato la mia porta d'attesa la fantascienza, non solo adoro le sue trame cervellotiche, ma soprattutto il gigantesco senso del meraviglioso che evoca è stata la molla che mi ha spinto a cominciare a scrivere. E nonostante dai miei inizi letterari sia passato tanto tempo e io abbia fatto tanta esperienza,  a volte nel mio stile e nelle mie trame è ancora visibile la sua influenza.

8. Quando è iniziata la tua passione per la lettura?
Da molto piccolo. Io non ricordo nulla, ma mia madre mi ha detto che avevo imparato a memoria un libro per bambini quando ancora non sapevo leggere. Sempre lei mi ha insegnato anche a leggere, prima ancora che lo imparassi a scuola. Già alle elementari infatti leggevo, anche se si trattava di libri per bambini. Poi nell'adolescenza ho un po' accantonato questa passione, che per un periodo è divenuta occasionale. Dai tempi dell'università in poi, tuttavia, ho ripreso, e ho cominciato a leggere sempre di più, fino ad arrivare al lettore accanito che sono oggi.

9. Li presti mai i tuoi libri?
Raramente. Ogni tanto lo faccio, quasi senza pensarci, ma me ne pento immediatamente. Di solito però mi va bene, a me tornano sempre indietro. Sarà che incuto timore!

10. Ne leggi uno alla volta o più contemporaneamente?
Preferisco leggerne uno alla volta, per concentrarmi al meglio sulla trama e godermi di più l'esperienza letteraria. A volte però mi capita di leggerne due in contemporanea, ma si tratta sempre sempre un romanzo e un saggio, mai due libri dello stesso tipo. E se contano anche riviste e giornali, allora si, ho sempre almeno un paio di letture contemporanee. 

11. La tua cerchia di familiari e amici legge?
Si, praticamente tutto il mio nucleo familiare legge. Anche la famiglia di Monica è formata da molti lettori, ovviamente lei compresa: dubito che sarei potuto stare con una non-lettrice. 

12. Quanto impieghi mediamente a finire un libro?
Dipende in minima parte da fattori come la lunghezza o la scorrevolezza, ma soprattutto dal mio coinvolgimento. Mi è capitato di divorare in pochi giorni libri anche piuttosto lunghi, ma che sin da subito ho trovato belli o coinvolgenti: spesso infatti si tratta di romanzi entrati tra i miei preferiti. Dall'altro lato, mi sono portato dietro per settimane intere libri anche brevi, ma che non mi hanno preso, o che ho trovato brutti. Insomma, dipende dal libro in sé, anche se non sono mai sceso sotto ai due-tre giorni, e in media impiego una settimana o due. Preferisco godermi un libro che fare un tour de force, la lettura non è mica una gara!

13. Se incroci qualcuno che legge in pubblico sbirci il titolo del libro?
Assolutamente sì! Non è facile: uno timido come me preferisce non dare nell'occhio, e se mi beccano a sbirciare mi vergogno tantissimo. Però corro il rischio, perché la curiosità batte sempre la timidezza.

14. Se ne potessi salvare solo uno, quale salveresti?
È come chiedere a una madre quale dei suoi figli salverebbe da un eccidio, con la differenza che qui parliamo di qualche milione di figli. Impossibile scegliere, quindi.

15.  Perché ti piace leggere?
Difficile rispondere. Potrei dire che mi aiuta a sopportare le tristezze della vita, che mi aiuta a staccare il cervello dalla quotidianità, che nelle storie degli altri trovo un po' di pace e di tranquillità. Sono tutte risposte vere, ma so che ci sono altri modi per raggiungere lo stesso risultato. Direi quindi che la risposta più giusta è semplicemente "perché amo farlo". 

16. Leggi libri in prestito o solo quelli che possiedi?
Preferisco possedere i libri che leggo, specialmente in formato cartaceo (anche se non disdegno gli ebook, anzi). Tuttavia, non mi dispiace prendere in prestito i libri di qualche parente, se c'è la possibilità lo faccio.

17. Quale libro non sei riuscito a finire?
Di solito finisco tutti i libri che inizio, anche quelli che mi piacciono meno. Tuttavia, Occidente di Mario Farneti l'ho mollato dopo qualche decina di pagine. L'idea alla base è intrigante, ma lo stile è orribile: trama quasi inesistente, pagine e pagine spese a descrivere i minimi particolari degli aerei e delle armi. Questo è successo qualche anno fa; nell'ultimo periodo invece ho smesso con un paio di romanzi autoprodotti. Non voglio fare nomi per ovvie ragioni, ma il primo l'ho abbandonato sempre per una questione stilistica: l'autore infatti lo ha scritto in paragrafi monofrase, quasi come fosse una poesia. Molte di queste frasi erano tuttavia ripetute più volte: forse l'intento era quello di rendere la lettura ossessiva, ma invece l'effetto che mi ha fatto è stato irritante, anche vista la trama, striminzita e che non andava da nessuna parte nemmeno in questo caso. L'altro invece era un fantasy così scontato e pieno di cliché - oltre che di orrori grammaticali da penna rossa - che non sono più riuscito ad andare avanti.

18. Hai mai comprato un libro solo per la copertina?
No, mai, anche perché nei generi "fantastici", quelli che preferisco, spesso le copertine non c'entrano nulla col contenuto. Per fare un esempio, capita spesso che in libri di fantascienza distopica ci siano in copertina astronavi (che non c'entrano nulla col libro) e viceversa. Preferisco di gran lunga la quarta di copertina.

19.  C’è una casa editrice che apprezzi in particolare?
Ci sono alcune piccole case editrici di cui osservo il lavoro, e di cui apprezzo i metodi, ma questo lo faccio da scrittore, in previsione di un futuro rapporto. Da lettore, compro libri senza guardare chi li stampa. Particolari come la quarta di copertina, l'autore, i pareri altrui, battono di gran lunga il nome della casa editrice.

20. Porti i libri in giro o li tieni al sicuro in casa?
Ogni volta che esco di casa, quasi sempre mi porto un libro dietro. Anche se si tratta di fare gite piene, in cui avrò ben altro da fare che leggere, ho comunque un libro con me. Dopotutto, tempi morti possono capitare anche in maniera inaspettata, quindi perché non riempirli con la lettura?

21. Tra quelli che ti hanno regalato quale hai apprezzato maggiormente?
Mi vengono regalati pochi libri, in realtà. Inoltre, di solito è Monica che me li regala; e visto che lei di solito pesca dalla mia wishlist, si tratta spesso di regali molto apprezzati.

22. Come scegli un libro da regalare?
Anche io tendo a non regalare molti libri - e del resto, con pochi legami, faccio in generale pochissimi regali. Di solito, comunque, conosco i gusti della persona a cui devo fare il regalo e i libri che ha, quelli che non ha e quelli che desidera. Con i miei familiari mi viene facile, per il resto, tendo a regalare qualcos'altro.

23. C’è un criterio particolare in cui è ordinata la tua libreria?
Metto tutti i libri dello stesso autore vicini, e tendo a distanziare gli autori dello stesso genere letterario, in modo da rendere la mia libreria il più "variopinta" possibile. Per il resto non ci sono altre regole, ma anche così è un ordine in cui mi ritrovo abbastanza.

24. Se un libro ha delle note hai l’abitudine di leggerle o le salti?
Dipende dal tipo di note. Se si tratta solo di riferimenti biografici, salto a pié pari. Se si tratta invece di precisazioni o di ampliamenti per il discorso dell'autore, allora ci tengo a leggerle tutte.

25. Leggi le introduzioni, prefazioni e postfazioni o le salti?
Cerco di leggere sempre tutto, ma se una prefazione è pretenziosa o semplicemente scritta difficile per il gusto di farlo - un vizio tutto italiano che non finirò mai di deprecare - dopo poche righe lascio perdere. Inoltre, da qualche tempo ho preso l'abitudine di leggere  prefazioni e introduzioni solo dopo aver finito il libro, a meno che non siano scritte dallo stesso autore del libro. Questo perché spesso in questi testi l'esperto di turno parla ingenuamente degli avvenimenti del libro successivo - e come sa chi mi conosce, il mio odio per gli spoiler e chi li fa è profondo e terribile.

La domanda: oggi non chiedo nulla, ho già risposto abbastanza io. Se però volete commentare le mie abitudini, raccontare le vostre (simili o diverse che siano) o riprendere il meme, siete liberi di farlo!

4 commenti:

  1. Grazie per la citazione!

    In merito alla domanda 19, penso sia buona cosa acquistare i libri senza vedere chi li stampa. C'è da aggiungere, però, che ho messo un macigno su una certa casa editrice perché vendeva tutti libri "pacco". Le recensioni su amazon sono sicuramente fasulle, e ormai non ci credo più. Di un'altra non ho mai comprato un solo libro, solo perché ho letto delle anteprime piene di errori grammaticali. Il nome, a volte, può rassicurare il lettore che il prodotto è affidabile. :)

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    1. A me non è mai capitato nulla del genere. Probabilmente però è perché io, a parte rari casi, leggo soprattutto libri più vecchi. Che siano di autori molto noti oppure sconosciuti, si tratta comunque di libri confezionati in maniera molto professionale, spesso da case editrici importanti e famose. Si può pensare quel che si vuole sulle grandi case editrici, in positivo o in negativo, ma è oggettivo che dal punto di vista della cura (quindi correzione di bozze, impaginazione, ecc.) siano sempre il massimo della professionalità :) .

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  2. L'idea mi è piaciuta così tanto da aderire a questo meme. Le mie risposte le trovate sul mio sito a questo link: http://www.giuseppemarinoscrittore.it/25-domande-indiscrete-su-libri-e-lettura/

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    1. Ciao, benvenuto su Hand of Doom.
      Grazie per avermi citato nel tuo post, anche se non serviva: dopotutto io sono solo uno di quelli che ha ripreso il meme, di sicuro non il creatore. Ma comunque mi ha fatto piacere leggere la citazione, e anche le risposte: grazie per la segnalazione, quindi :) .

      P.S. per correttezza, ti devo comunicare che ho eliminato il doppione di questo post. Spero non sia un problema :) .

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