martedì 29 novembre 2016

Lode a Fabio Volo

Sono sicuro che già leggendo il titolo avete storto il naso. Avrete pensato: Mattia è impazzito, adesso si mette a decantare le qualità di Fabio Volo. Non preoccupatevi: non ho intenzione di fare  niente del genere. In questo caso però, per una volta, ho sentito il bisogno di usare un titolo provocatorio per stimolare una riflessione su un argomento che da qualche giorno mi frulla per la mente.

Penso infatti che spesso si tenda a vedere autori come Volo (ma anche i vari Moccia, Meyer, Troisi e qualsiasi altro autore considerato "scarso" vi venga in mente) molto più negativi di quanto non siano in realtà. Lo avrete letto molte volte: la loro è cattiva letteratura ma vende milioni di copie, mentre scrittori molto più validi rimangono sconosciuti. È ovviamente colpa loro: abituando la gente a leggere spazzatura, la si rende incapace di apprezzare la vera letteratura. E magari è colpa loro anche quando uno di quei lettori diventa scrittore e pubblica qualche porcheria autoprodotta su Amazon. Ma sarà vero? Secondo me no: è solo una grande esagerazione.

... e se ancora non avete capito che non sto lodando
davvero Fabio Volo, ecco un Umberto Eco random che
vi toglierà ogni dubbio!
Io non ho mai letto un romanzo di Fabio Volo per intero. Ho però trovato alcuni passaggi online, e posso dire che non mi sono piaciuti affatto. In più, amo molto di più i generi che il mainstream: è un altro motivo per cui preferisco stare alla larga dai suoi romanzi. Tuttavia, non credo ci sia nulla di male se a qualcuno - o a tantissime persone - invece quei libri piacciano. Anzi, sono convinto che la grande diffusione dei suoi romanzi possa essere una risorsa da poter sfruttare, anche se per ora molto sottovalutata.

Pensate come sarebbe bello trasformare i lettori deboli, che in un anno leggono solo un paio di titoli da scrittori inflazionati in lettori forti con gusti più variegati. Persone che magari continuano a leggere Volo come puro intrattenimento, a cui però affiancano un libro di fantascienza, un mainstream "serio", un romanzo storico e un giallo. In uno scenario del genere, tutti avrebbero dei benefici, tra gli stessi lettori, le case editrici, gli scrittori e la cultura in generale. E magari, l'amore per la lettura si espanderebbe anche a chi a oggi non legge nemmeno un libro.

Partendo dalla desolante situazione italiana, è molto difficile raggiungere questo risultato - quasi impossibile, direi. Di sicuro non ho io la soluzione per farlo: in fondo sono solo un piccolo aspirante scrittore e un grande amante della lettura, di sicuro non un comunicatore o un influencer che può smuovere almeno un po' le acque. Ragionandoci su, credo però di conoscere il modo perfetto con cui non farlo e mantenere lo status quo.

Penso infatti che tra i tanti mali che affliggono la cultura italiana, l'elitarismo sia uno dei peggiori. Nel caso di oggi, questo si esplica nel suddividere i libri tra "vera letteratura" e robetta indegna di essere letta. Non fraintendetemi: anche io sono perplesso del successo di certi autori, visto che reputo i loro romanzi molto scarsi. Tuttavia, come ho già detto accetto la situazione, non mi strappo i capelli, anzi mi fa sempre piacere se qualcuno legge, anche quando si tratta di libri che io non regalerei al mio peggiore nemico.

In parte è una questione di tolleranza: non posso pretendere che gli altri abbiano i miei stessi gusti, dopotutto. La ragione principale però è un'altra: nella pratica, dire che i lettori di Volo sono  ignoranti e che dovrebbero leggere roba più seria è una generalizzazione, spesso controproducente. Chi vi dice infatti che una persona legge solo autori inflazionati perché non ha mai scoperto altro? Oppure che lo fa perché gli piace variare un po' le sue letture?

Per esempio, forse vi stupirà sapere che a me uno come Dan Brown piace e non poco. I suoi libri non sono tra i miei preferiti, ma si leggono velocemente e con piacere; in generale, lo trovo ingiustamente bistrattato, spesso da chi non ha mai letto nemmeno mezza sua pagina. Questo per caso fa si che io non possa apprezzare autori considerati ben più validi? Niente affatto. Leggo volentieri Brown come Umberto Eco, e non vedo alcun motivo per cui non dovrei farlo.

Facciamo finta però che sia vero: tutti i lettori di Fabio Volo sono ignoranti, senza se e senza ma. Come fare a indirizzarli verso libri migliori? Di certo, non sottolineando la loro ignoranza o quanto sono orrende le loro letture. Mettetevi nei loro panni: cosa fareste se uno vi dicesse che i romanzi che leggete e amate fanno schifo? Cambiereste gusti perché vi dice di farlo? Io non credo. Piuttosto, vi arroccherete ancor di più sulle vostre posizioni: a quel punto, avrete ancora meno voglia di scoprire i libri "seri" che il vostro interlocutore vi propone in contrasto alle vostre letture.

Per me, è proprio questo il motivo per cui tanti lettori deboli rimangono sempre tali. Per colpa dei troppi fanatici che popolano la cultura italiana, percepiscono gran parte della letteratura come un mondo chiuso verso l'esterno e poco attraente. Così, preferiscono rimanere nella loro zona di confort, quella garantita dai soliti nomi che già conoscono, invece di provare qualcosa di nuovo. Cosa che altrimenti potrebbero provare a fare, scoprendo così la magia che noi lettori forti conosciamo.

Da un certo punto di vista, io posso capire l'elitarismo. Da aspirante scrittore, ma soprattutto da lettore veterano, leggendo un libro penso di poter cogliere un mucchio di sfumature che a un lettore debole sfuggono. Forse allora il mio giudizio su qualsiasi libro è più consapevole e approfondito di quella di uno meno esperto - qualcuno direbbe più valido, ma non mi spingo a tanto. Tuttavia, in fondo la mia esperienza lascia il tempo che trova. C'è poco da fare: nessuno può decidere dall'esterno, a priori, quali debbano essere i gusti di un altro. Magari può influenzarlo e spingerlo a ragionare, ma non potrà mai fargli cambiare idea, se il cambiamento non proviene in primis da lui stesso. Difficile farlo dicendogli che i suoi gusti fanno schifo.

Concludendo, sono convinto che se si smettesse di bollare come "di serie B" i lettori di certi romanzi il mondo della letteratura forse non sarebbe idilliaco, ma almeno migliore sì. Questo non vuol dire ovviamente che certi libri debbano piacervi: sono anzi pienamente a favore delle critiche anche dure, che magari spingono a ragionare su un determinato romanzo (ma fatte anche con garbo e intelligenza, altrimenti si torna al punto di partenza). Semplicemente, penso che non bisognerebbe fomentare divisione inutili, come succede a volte.

Personalmente, sono convinto che sia questa la strada migliore per tirarci fuori dalla brutta condizione in cui la letteratura - e in generale la cultura - sprofonda ormai da decenni in questo paese. Di sicuro, è molto meglio della strada dell'elitarismo e del conservatorismo, che è quella che ci ha portato alla situazione attuale. Poi ovviamente, come ho detto anche prima, io non sono nessuno per farvi cambiare idea: anzi, continuate pure a insultare chi legge Fabio Volo, se è quello che ritenete più giusto fare. Tuttavia, penso che poi non dovreste lamentarvi se in Italia si continua a leggere così poco!

La domanda: cosa ne pensi dell'elitarismo nel mondo della cultura e in particolare della letteratura?

10 commenti:

  1. Possiamo vederla per come è: Fabio Volo e i suoi libri sono un caso, una pura questione di marketing.
    Una cosa che manca a molti altri, magai più bravi.
    Ci sta, succede in ogni campo.
    Coi film commerciali anni '70 e '80 (commedie sexy ecc) si diceva che l'incasso esorbitante degli stessi permetteva di fare anche i film più impegnati.
    Ecco, possiamo vederla così, e sperare come dici che l'appetito vien leggendo.
    In ogni caso, rispondendoti, ti dico che già il leggere qualcosa è una cosa buona, no?

    Moz-

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    1. Aggiungerei che Fabio Volo è riuscito a costruirsi come personaggio anche in ambiti diversi da quelli della letteratura - se non sbaglio è partito dalla televisione. Di sicuro questo l'hai aiutato molto, come ci insegnano le alte vendite di libri scritti da persone più o meno celebri del mondo dello spettacolo.

      Per il resto, sono abbastanza d'accordo con tutto quello che dici ^_^ .

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    2. Sì, tra le altre cose, è stato una Iena :)

      Moz-

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    3. Ottimo, mi ricordavo bene allora :D .

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  2. io l'ho letto per moltissimo tempo, trovandolo anche parecchio fico...
    però poi mi sono ravveduta
    e questo ravvedimento mi ha portata a pensare a lui in modo diverso... l'ultimo libro non l'ho nemmeno acquistato, ho guardato la sua serie tv e l'ho trovata pessima ed auto commiserativa e in radio lo evito, così, per stare più tranquilla

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    1. Ti capisco, anche a me è successo qualcosa di simile. Quando ero molto giovane, ho letto "Tre metri sopra il cielo" di Moccia, e ricordo che all'inizio mi era anche piaciuto. Solo in seguito, ragionandoci su, l'ho rivalutato molto in negativo.

      Comunque, penso di non avere nulla di cui vergognarmi. A volte capita di cambiare idea, come capita di essere ingenui. Per questo, non giudico male nessuno che abbia apprezzato Volo in passato ;) (né, come ho già detto nel post, nemmeno chi lo apprezza tutt'ora :D )

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  3. Io per anni ho ironizzato su Fabio Volo e approfitto di questo tuo post per chiedergli scusa: dopo essermi capitato sotto le mani l'incipit di un libro di D'Avenia, al confronto Volo è un Nobel per la letteratura.

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    1. Dubito altamente che Fabio Volo legga il mio blog, quindi mi sa che non leggerà nemmeno le tue scuse :D (anche se ho capito che ti vuoi scusare in maniera figurata :P ). Comunque, non conosco D'Avenia, se non così, di nome. Scrive davvero così male?

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    2. Io li ho letti entrambi, Volo e D'Avenia. Per me non sono terribilissimi. Le loro storie si leggono con facilità, parliamo di narrativa di intrattenimento, ma alla fine serve anche quello, no?

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    3. Sì, è vero, anche la narrativa di intrattenimento serve. Anche se io non leggerei mai quel tipo lì: preferisco invece storie lineari e poco profonde ma con azione, suspance e magari mostri giganti :D . Ma questa ovviamente è una preferenza personale :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!