giovedì 26 settembre 2019

Il brutto e il bello dell'utopia

Se mi segui da un po' di tempo qui su Hand of Doom, sai che mi capita diverse volte di concludere i miei articoli dicendo che la situazione o il mondo che mi piacerebbe è "pura utopia", impossibile da realizzare o quasi. Può sembrare che io lo faccia perché ho un atteggiamento tetro, pessimista nei confronti dell'umanità: in parte è anche così, non posso negarlo.

Una volta però era un pessimismo che colpiva anche me stesso: tendevo a vedere tutto fosco. Ora questo non succede più: come sai, da qualche anno ho sposato una visione più positiva e propositiva nei confronti del mondo. E anche il continuo riferirmi all'utopia rientra in questa visione , per quanto possa non sembrare.

Se si può immaginare una città ideale, perché non un mondo
ideale?
Da un lato, è vero che ho poca, pochissima fiducia nel prossimo. Con tutte le esperienze negative che ho avuto, è anche normale: visto che la società è composta dalle persone che con indifferenza o malizia fanno del male a me - e anche ad altri, visto che io non sono speciale - è difficile migliorarla.

Difficile, ma non impossibile: si sente spesso dire che le persone non cambiano mai, ma è un luogo comune. La vita al contrario è costante movimento, e non si può far altro che adattarsi: lo dico io, che ho qualche difficoltà coi cambiamenti più grandi, quindi sono convinto che chiunque possa farcela. Ha bisogno solo del giusto stimolo.

Dopotutto, viviamo in un mondo che muta a ogni anno che passa, con la tecnologia (ma non solo). Purtroppo, rispetto al passato molti dei cambiamenti sono negativi; ma chi lo dice che non si possa cambiare invece in positivo, e anche in maniera radicale? Per quanto mi riguarda, ho la mia idea su come una nuova società umana, molto più inclusiva e accogliente della semi-giungla attuale. Un'idea che sto sviluppando, e che farò di tutto per vedere applicata, un giorno.

Ecco perché, quando dico "è utopia" alla fine di un post, per me ha una doppia valenza. Ne ha una negativa, perché significa che la società in cui viviamo è molto lontana da essere un posto piacevole in cui uno possa vivere. Ma al tempo stesso ne ha una positiva: forse un'utopia suprema non si raggiungerà mai, forse l'uomo avrà sempre problemi, ma ci si può avvicinare molto più di così. Ed è un obiettivo che io sono ottimista si possa raggiungere in nemmeno troppo tempo.

La domanda: anche tu credi si possa vivere in una società migliore di quella attuale?

4 commenti:

  1. Io penso di sì: non tutti sono stronzi o malvagi, anzi quelli sono davvero pochi. Ma spiccano. La restante parte è semplicemente umana, con classiche luci e ombre.
    Io penso che si possa vivere in una società migliore, ma bisogna propendere per questa, a partire da noi e dalla nostra attitudine.
    E poi, magari, non credere che possa cambiare il mondo: si inizia magari dal condominio, o dalla cerchia di amici. È società anche quella :)

    Moz-

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    1. Sono d'accordo, soprattutto con l'ultima parte. Il primo cambiamento deve avvenire nel piccolo, più che dalla cerchia di amici uno dovrebbe iniziare proprio da sé stesso. Se riesce a farlo, non è detto che un giorno non possa anche cambiare il mondo :) .

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    2. Utopisticamente, sì.
      Iniziamo da noi, poi dal nostro mondo, e poi si passa al mondo intero^^

      Moz-

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    3. Utopisticamente, o anche no. Se uno ha la giusta forza di volontà, può arrivare ovunque voglia ^_^ .

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