martedì 17 settembre 2019

Per una rete più accogliente

Se non ci sei sbarcato ieri, di sicuro saprai che internet al momento non è un luogo molto amichevole. C'è chi lo paragona al far west, chi va ancora oltre e si spinge a considerarlo addirittura una giungla: in ogni caso, tra persone fastidiose, insulti e flame quasi ovunque, è un mondo poco adatto per chi preferisce stare in pace. Ma qual è il motivo?

In molti pensano che la colpa sia del web in sé, e non è una tesi del tutto sbagliata. Se sai di poter usare l'anonimato e il fatto che non vedi di persona il tuo interlocutore, ti senti molto più al sicuro nel dire qualsiasi cosa e nello sfogare ogni tuo istinto, per quanto basso sia. Ma io non credo che questo sia causato a sua volta da internet: secondo me al contrario questi istinti sono già presenti dall'inizio, mentre la rete è solo un mezzo con cui esprimerli. Sono essi il vero problema.

Internet di oggi riassunto in un'immagine. Non si può fare
di meglio?
Si tratta di un problema che a mio avviso non si può risolvere regolamentando internet, né a livello di siti né a livello di leggi nazionali. Perché di sicuro sai anche tu che le regole non servono a nulla: il web è un mondo talmente vasto e anarchico che dà a chiunque lo spazio per aggirare ogni regola egli voglia, in un modo o nell'altro.

Vista questa sua natura, inoltre, è impossibile fermare chi si macchia di gravi infrazioni (penso sempre a insulti e diffamazioni, non tanto a cose più gravi e illegali). Sì, qualcuno si può bloccare o addirittura mettere in galera, ma ce ne saranno sempre di nuovi a piede libero: ogni battaglia per eliminare certi comportamenti da internet è insomma una lotta contro i mulini a vento, ed è destinata a fallire.

Non si può fare nulla, quindi? Per me, in realtà sì, ma non serve fare cambiamenti alla struttura del web, quanto agire altrove: bisognerebbe cambiare la mentalità delle persone. Ho già parlato in diversi post di Hand of Doom di qual è quella del popolo medio in rete: si tende a fraintendere il prossimo, a non cercare di capire, a caricare a testa bassa, in una folle e dissennata corsa ad aver ragione a tutti i costi. Devo anche spiegare perché è sbagliato?

Non dico che non bisognerebbe mai reagire alle ostilità altrui, questo no: anche a me capita se qualcuno viene a rompere i coglioni dare fastidio su uno dei miei account. Rispondo non con offese, che non mi appartengono, ma con prese in giro, spesso anche cattive; tuttavia, lo faccio solo con chi insulta o si comporta in maniera maleducata, mentre accetto ogni critica costruttiva, per quanto dura. E soprattutto lo faccio solo se la provocazione arriva diretta proprio a me.

Per il resto, ogni giorno leggo un mucchio di idee criticabili - per non dire stupide. Ma in quei casi, sai cosa faccio? Seguo il suggerimento di Virgilio nella Commedia dantesca, "non ti curar di loro ma guarda e passa": un'idea ancora attualissima, nonostante i settecento anni di età. In fondo, a cosa servirebbe andare a criticare, magari anche con delicatezza? Magari non succederebbe, ma potrebbe scoppiare un litigio, il che non porterebbe ad altro che a infastidire me e il mio interlocutore. Un rischio che non mi posso permettere.

Sarebbe  una perdita sia di tempo che a livello emotivo, visto il malessere che può causare. E visto che io ho già poco tempo, che voglio impiegare per faccende costruttive o almeno che mi facciano stare bene, preferisco star lontano dal cadere in flame inutili. Ma per molte persone non è così: molti preferiscono buttare il loro tempo e farsi venire la bile per battibecchi non solo lunghi e inutili: soprattutto, sono del tutto evitabili.

Sì, perché non serve chissà quale superpotere per evitarli. Lo dico per esperienza: a me ignorare gli altri invece di andare a infastidirli costa pochissima fatica. Se non altro, anche le cose più odiose che leggo mi passano di mente pochi secondi dopo che le ho scorse via, e senza che io faccia il minimo sforzo per rimuoverle. Anche la frenesia e la fluidità di internet possono essere usati a proprio vantaggio, dopotutto.

Insomma, un web più accogliente è possibile, e secondo me nemmeno troppo fuori portata: non serve qualcosa di utopico, basta semplicemente un po' di istruzione. Insomma, se per condurre un'auto è obbligatorio imparare a farlo all'interno di una scuola guida, perché non insegnare a usare internet con più criterio? Dopotutto è un mezzo che se usato male può fare gli stessi danni di una guida sregolata, se non di più.

Soprattutto, però, se lo usi per il meglio puoi farci moltissime cose costruttive. Non sarebbe il caso di farlo davvero? Quasi ogni generazione vissuta nella storia avrebbe pagato per avere un mezzo così potente, che ti consente di comunicare a distanza, di condividere la conoscenza in maniera gratuita, non elitaria. Non serve che ti spieghi il perché usarlo solo per litigare sia uno spreco, oltre che parecchio sciocco!

La domanda: anche tu pensi che internet possa essere più civile di quanto è oggi?

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te: il problema nasce non dal mezzo ma dall'animo umano, che per fortuna può evolvere. Questo darà frutti molto maggiori delle regole, che possono fare poco, e diminuirà il numero di coloro che prendono la rete come occasione per dare il peggio di sé.

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!