giovedì 31 gennaio 2019

"Tra l'ombra e l'anima" e l'eleganza della disperazione

Ti è mai capitato di trovarti in una situazione in cui dovevi fare qualcosa, ma anche se non fossi stato obbligato l'avresti fatta comunque? Ecco, questo post è proprio una di quelle. L'avevo promesso a Maria Teresa Steri - era una delle condizioni in cambio di cui mi avrebbe inviato in omaggio il suo Tra l'ombra e l'anima. Ma, leggendolo, mi sono ritrovato davanti a un romanzo così interessante che avrebbe meritato una delle mie non-recensioni anche se così non fosse stato. Ed eccoci qui.

In teoria sarebbe il terzo romanzo della proprietaria del blog Anima di Carta, ma in pratica non è altro che una versione del tutto riscritta del primo pubblicato anni fa, I custodi del destino. Questo non significa però che si tratti di un'opera immatura: al contrario, rispetto a Bagliori nel buio e Come un dio immortale, ho trovato il suo approccio decisamente migliorato.

In primis, seppur mi fossero piaciuti entrambi, i due romanzi precedenti soffrivano a tratti di un ritmo troppo lento per i miei gusti. Tra l'ombra e l'anima no: ti catapulta dritto nei fatti, nell'azione già dall'inizio, e nel corso della storia rallenta solo ogni tanto. Ma senza dar fastidio: stavolta questo è perfettamente dentro al "respiro" del romanzo.

Questo incalzare rende la lettura molto appassionante: merito anche dello stile di Maria Teresa, più asciutto che in passato, e per alcuni bei colpi di scena piazzati nei punti giusti. Il risultato è un romanzo che ti tiene incollato alla carta - o allo schermo del Kindle, se leggi in digitale. Per dire, ci ho messo solo otto giorni a finirlo: pochissimo, contando che non sono un lettore veloce - e che mi ci era voluto quasi un mese per Come un dio immortale.

Il vero punto di forza di Tra l'ombra e l'anima è però un altro: la sua atmosfera. Attraverso il susseguirsi di capitoli, si respira un'aura di lancinante disperazione, quasi opprimente e ansiogena a tratti, in cui ci si ritrova avvolti da subito. Non so dire se è per l'uso della prima persona, che crea più immedesimazione (e verso cui Maria Teresa mi pare molto portata) o per il fatto che in passato anche io sono passato attraverso diversi periodi di fragilità emotiva come la protagonista Alessandra. Sta di fatto che questa atmosfera mi ha colpito con forza.

La bravura dell'autrice è stata però un'altra: non solo evocarla, ma farlo con una certa eleganza e al tempo stesso senza esagerare in delicatezza. All'interno di Tra l'ombra e l'anima non c'è nichilismo, non ci sono per esempio stupri o scene forti di violenza: per gran parte la sua tensione è creata dalla delusione, dalle turbe, dai problemi sentimentali della protagonista - ben delineata a livello psicologico, come tutti gli altri personaggi principali. Ma Maria Teresa non si tira indietro in certi frangenti: di certo questa non è la storia piena di inibizioni e di taboo di un'autrice alle prime armi.

Tra l'ombra e l'anima non è un romanzo perfetto, questo no: ogni tanto l'autrice ha la tendenza a ripetere concetti già espressi, e se a tratti è utile, quando la trama si ingarbuglia, altrove è un po' ridondante. E, soprattutto, avrei preferito poter ammirare di più la potenza l'associazione esoterica antagonista, la famigerata Ruota, il che avrebbe reso il finale ancora più potente (tranquillo, non spoilero più di così). Qui rimane un po' troppo sullo sfondo, visto che l'autrice si concentra di più sul lato sentimentale nella storia e meno su quello esoterico - il che in sé non è un problema: lo fa bene, senza stupidaggini da Harmony né scelte troppo melense.

Sono due problemi che però non incidono molto in un romanzo in cui i pregi superano di gran lunga i difetti. Di sicuro, è molto sopra alla media del paranormal romance, genere in cui si può forse inserire, ma solo di striscio: direi che è più che altro un thriller con elementi esoterici, con la giusta tensione e una storia d'amore in mezzo. Sarà anche per questo che Tra l'ombra e l'anima non è solo il libro di Maria Teresa Steri che mi è piaciuto di più fin'ora, ma addirittura il migliore che abbia letto da un "amico di blog" (alla pari con l'altrettanto bello Cercando Goran di Grazia Gironella). Senza nulla togliere agli altri, ovviamente!

12 commenti:

  1. Wow che bella recensione! Giuro che non me l'aspettavo e sono davvero contentissima :D
    Come ti avevo accennato, avevo dubbi sul fatto che un uomo potesse "identificarsi" in Alessandra e in emozioni così particolari, spesso anche al di fuori dell'ordinario. Sono felice di dovermi ricredere e anche di sapere che tu abbia apprezzato l'uso della prima persona.
    Avrei potuto indubbiamente approfondire la parte esoterica, in realtà era uno degli aspetti a cui intendevo mettere mano durante la riscrittura. In corso d'opera però ho deciso consapevolmente di non farlo, per svariate ragioni. Ciò non toglie comunque che più avanti io possa scrivere un seguito (una mezza idea c'è), anche per colmare queste parti mancanti.
    Grazie di cuore per questo post!

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    1. Beh, anche in romanzi con protagoniste donne e scritti in prima persona, comunque non ho mai avuto problemi a immedesimarmi (a parte qualche caso, ma lì il problema era il libro in sé, non il sesso del protagonista). Per quanto riguarda invece il tuo caso specifico, sono riuscito a immedesimarmi molto bene nella tua protagonista perché alcune delle cose che racconti le ho vissute in prima persona, e ho trovato il ritratto che ne hai fatto molto accurato. Se ti interessa sapere di più, ti posso raccontare qualcosa in privato: fammi sapere ^_^ .

      Comunque, a questo punto resto in attesa di Tra l'ombra e l'anima 2, allora :D .

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  2. Grazie! Sono contenta che Cercando Goran sia stato di tuo gradimento. :) Sto per rileggere il romanzo di Maria Teresa in nuova versione. Sono convinta che questi anni abbiano portato all'autrice una maturità diversa.

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    1. Sì, lo è stato. Mi spiace che a suo tempo non ci ho scritto un articolo :) .

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  3. Una recensione onesta Mattia. Ringrazio Maria Teresa per avermi fattos coprire queto blog e mi associo alle congratulazioni a lei e a Grazia

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    1. Grazie per il complimento e per aver fatto un salto su Hand of Doom. Spero che il blog sia di tuo gradimento e che deciderai di tornare a trovarmi anche in futuro ^_^ .

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  4. Ciao Mattia.
    Che critico severo ;)
    Avrei quasi timore a metterti tra le mani un romanzo :D
    Complimenti a entrambi

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    1. Ciao Calogero, e benvenuto anche a te su Hand of Doom.
      Grazie per i complimenti. Per quanto riguarda la mia severità, invece... beh, probabilmente hai ragione: sono uno severo, nei miei giudizi, che siano sui libri o sulla musica. Ma spero di non esserlo troppo ^_^ .

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  5. Grazie Mattia.
    In genere severità è sinonimo di competenza.

    P.S.: Scopro con piacere che in fatto di musica e lettura abbiamo gusti abbastanza coincidenti ;)

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    1. In realtà, dipende. Conosco persone non troppo competenti che sono molto severe; più che altro, credo che la competenza stia nel trovare un equilibrio :) .

      Grazie comunque per l'apprezzamento ai miei gusti. Spero che continuerai a seguirmi, allora ^_^ .

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  6. :D :D :D Le persone a cui ti riferisci si definiscono più specificamente con l'aggettivo str... ;)

    Puoi contarci. Adesso conosco la strada :)

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