martedì 29 gennaio 2019

7 lezioni importanti che il cubo di Rubik può insegnarti

Ti ricordi del video in cui risolvevo il cubo di Rubik - e del post che ci ho costruito sopra? Forse ti sarà rimasto impresso, forse no. O ancora, forse dopo averli visti, ti sarai detto: "ok, Mattia, sei molto bravo. Ma in pratica, l'abilità di rimettere insieme un cubo a cosa serve nella vita di tutti i giorni?"

Lasciamo da parte il fatto che se hai un blog, o scrivi, o hai qualsiasi altro hobby potrei chiederti lo stesso, quindi l'obiezione è sbagliata già in partenza. Ma anche così, non è vero che il cubo è inutile: non solo è un gioco che intrattiene se sai farlo, ma come tutti i rompicapo ti aiuta a tenere attiva la mente. Tuttavia, i suoi lati positivi non si fermano qua: per quanto incredibile possa sembrare, da un oggettino di plastica così piccolo e in apparenza insignificante si possono trarre numerosi insegnamenti, applicabili in molti ambiti della vita.

Ripropongo quest'immagine perché mi piace un sacco!
Non ci ho dovuto pensare nemmeno tanto, stavolta: molti dei concetti mi sono balzati in mente quasi all'istante, insieme a tanti altri. Ma per non farla troppo lunga, ne ho selezionati solo sette: sette idee provenienti dal cubo che ognuno può applicare con successo alla propria vita. Come sempre, eccole in ordine (non proprio) casuale.
  • La conoscenza è potere: quante facce del cubo riesci a ricomporre? Scommetto che la tua risposta sarà una, o al massimo un paio, mentre non sei mai riuscito a rimettere in ordine tutte e sei (a meno di non averlo smontato e rimontato, ma così non vale!). Perché io invece riesco a risolverlo? Sono più intelligente, o più abile? No davvero: l'unica differenza è che io ho imparato il metodo di risoluzione e tu no. Ed è davvero tutto qui: mentre tu vai a occhio, senza regole ben precise, io riconosco gli schemi e so quale algoritmo applicare per andare avanti, fino ad averlo ricomposto del tutto. Ma questo non vale solo per il cubo: anche nella vita conoscere in maniera approfondita ciò con cui hai a che fare ti può aiutare, anche in situazioni improbabili. E di sicuro, conoscere non solo l'obiettivo, ma anche sapere come arrivarci è una via migliore di andare a caso: è quasi ovvio che in quest'ultimo caso sarà difficilissimo arrivare dove vuoi e molto più facile perderti!
  • Ogni problema ha una sua soluzione specifica: ok, ora hai imparato un algoritmo, mettiamo anche quello per riuscire a mettere insieme la prima faccia del cubo. Credi di aver finito? Neanche per sogno! Infatti, a questo punto devi risolvere le altre cinque facce: e no, non puoi applicare l'algoritmo che hai appena imparato, se non vuoi scombinare quella che hai già risolto! Questo perché ogni fase della risoluzione ha il suo algoritmo: devi conoscerli tutti per riuscire a rimettere il cubo a posto, altrimenti non porterai mai a termine la risoluzione. E lo stesso vale per la vita: problemi diversi richiedono approcci diversi, e diversi modi di soluzione. Questo è un'idea che molti ignorano: cercano di risolvere un problema in una maniera sbagliata, il che li può portare ad allungare i tempi, a complicarsi la vita, o addirittura a dover desistere. Se invece ne sei consapevole, sei più flessibile, il che può aiutarti molto in quasi ogni ambito della vita!
  • Pensare fuori dagli schemi è bene: sai qual è l'errore principale che chi non conosce gli algoritmi fa, e che è il maggior impedimento perché completi il cubo? Il fatto che, realizzata una faccia, la lascia lì e lavora solo sulle altre. Ma se hai mai preso in mano un cubo di Rubik, sai anche tu che così ti ritrovi inevitabilmente bloccato. Non è un caso, infatti, se tutti (o quasi) gli algoritmi di risoluzioni vanno nella direzione opposta: constano in una serie di mosse che ti porta a scomporre le parti che hai completato per poi ricomporle com'erano. Sembra un concetto difficile da applicare nella vita di tutti i giorni, ma allargandolo a tutti gli schemi e  limiti autoimposti, si capisce quanto sia importante. Davanti a molti problemi, infatti, un atteggiamento troppo rigido può essere controproducente: molto meglio esplorare più possibilità e non fissarsi su certi punti che sembrano immutabili - ma in moltissimi casi non lo sono. Soprattutto, non devi aver paura di rompere gli schemi e pensare in maniera laterale - specie se sei bloccato. Dopotutto, è grazie alle idee fuori dal comune se, per esempio, abbiamo i progressi tecnologici di cui oggi tutti beneficiamo!
  • Se sai fare, puoi anche sbagliare...: sai quante volte mi capita di sbagliare a eseguire un algoritmo, scombinare il cubo e dover ricominciare da capo? Non troppo spesso, in realtà, ma a volte mi distraggo e questo è il risultato. Una tragedia? Nemmeno per sogno! Conoscendo il metodo, un errore non compromette nulla, e non faccio granché fatica a dover ripartire dall'inizio. La stessa mentalità che mi porto dietro anche nella vita: se una volta tendevo a drammatizzare sempre, qualsiasi cosa accadesse, oggi so che quasi nessun errore può pregiudicare del tutto una situazione. Specie, poi, se avviene in ambiti in cui so di poter rimediare senza troppa fatica: lì l'errore diventa solo un'occasione per imparare!
  • ... ma è meglio essere attenti: come ho già detto, sbagliare un algoritmo non mi causa veri grattacapi, ma è lo stesso una seccatura. Di sicuro, sarebbe meglio fare le cose più attenzione ed evitare questi sbagli, che un po' mi fanno perdere tempo. Un simile risultato accade in molti casi anche negli errori della vita in generale: se, come ho detto, quasi nessuno è irrimediabile, molti possono portarti via minuti o addirittura ore, oppure costarti lavoro in più. Ecco perché, anche in ciò che sai fare bene, è importante sempre essere attenti e curare al massimo tutto ciò che fai. È vero, è più faticoso del modo approssimativo in cui tantissimi lavorano, ma ne vale la pena, se non altro perché ti consente di sfruttare al meglio le tue risorse e di raggiungere risultati migliori
  • Divertirsi è fondamentale: sono ormai anni e anni che ho imparato a risolvere il cubo di Rubik. E visto che alla fine non è altro che un semplice applicare i soliti algoritmi, sarebbe stato facile per me stancarmi e passare a un altro passatempo. Ma questo non è successo, e sai perché? Perché nonostante tutto, riesco ancora a divertirmi dietro a questo rompicapo. E questo, non mi stancherò mai di ripeterlo, è fondamentale nel proprio approccio alla vita: prenderla meno con serietà e più con spirito giocoso fa miracoli. Lo fa non solo perché così si apprezzano di più le piccole cose, ma soprattutto perché si vive meglio, evitando le tante angosce e gli squilibri che causa il dover vivere in una società malata come la nostra. E scusa se è poco!
  • Essere unici paga: probabilmente non ti stupirà sapere che quando mi capita di risolvere un cubo in un luogo pubblico, gli occhi di molti dei presenti sono fissi su di me. E non solo: a volte succede persino che le persone mi rivolgano la parola, chiedendomi lumi, o complimentandosi con me al termine della risoluzione. Questo perché, essendo così poche le persone che sanno farlo, la mia capacità spicca molto. Ma questo è normale in ogni ambito della vita: lo noto per esempio nella musica, dove i dischi originali mi impressionano di più di quelli più banali, e anche nella letteratura, dove a colpirmi sono i libri meno scontati. E in generale, questa è una lezione che si può applicare a tutti: che si tratti di una disciplina artistica o semplicemente di un'abilità qualunque, trovare soluzioni personali, che ti facciano spiccare è il non plus ultra. Non solo attira molto l'attenzione su di te, ma ti dà anche la possibilità di essere considerato speciale da chi hai intorno!
  • La mentalità è tutto: come ho già detto nell'altro articolo, ci sarebbero molte più persone capaci risolvere il cubo, se non fosse per la mentalità sbagliata che molti hanno. Parlo di quella che, davanti a un problema in apparenza difficile, porta ad arrendersi ancor prima di provare, invece di perseverare e cercare una soluzione. Credo che sia inutile sottolineare che nel caso del cubo questo comportamento non sia dannoso - se non sai ricomporlo, non ti cambia nulla - ma nella vita può esserlo. Al contrario, non darti per vinto e usare i tuoi mezzi - e in special modo la tua razionalità - per riuscire a superare gli ostacoli che quotidianamente il mondo ti mette davanti può portarti molto più lontano di un atteggiamento rinunciatario!
La domanda: e tu quale di queste lezioni metti in pratica nella vita di tutti i giorni?

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