martedì 11 giugno 2019

Stato di perenne indignazione

Si tratta di un genere di persone che con ogni probabilità conosci anche tu, se usi internet in maniera non saltuaria (e se leggi questo blog, credo sia proprio così). Li puoi trovare soprattutto sui social: Twitter ne è infestato, come anche Facebook, e scommetto che anche gli altri ne sono pieni. Ma non solo: anche nei forum sono parecchio presenti, e a volte fanno capolino anche nella blogosfera. Sto parlando di quelle persone che io definisco "eterni indignati".

Riconoscerli non è difficile: ce l'hanno sempre contro qualcuno o qualcosa, e ci tengono a esprimerlo in ogni modo davanti al mondo. Magari poi la loro battaglia è anche giusta: in effetti, a me di base questo tipo di comportamento non dà fastidio, anzi trovo che avere una coscienza critica sia molto importante, specie in tempi come questi. Il problema è che, come si dice dalle mie parti, il troppo stroppia.

Non è meglio una vita rilassata?
Da un lato, capita anche a me di indignarmi, e nemmeno di rado: dopotutto siamo in Italia, un paese pieno di storture più o meno a ogni livello. Per riuscire a stare tranquilli, a farsi andare bene tutto quello che succede qui, bisognerebbe essere ciechi (nel senso metaforico del termine) o molto sciocchi: modestamente, penso di non essere né l'uno né l'altro.

Tuttavia, non è questa la mia reazione primaria a qualsiasi cosa succeda. Ogni tanto mi arrabbio, ma più spesso vivo la realtà di oggi con leggerezza, anche nelle sue brutture. Per esempio, come sai se mi segui da un po', chi mi insulta sui social o nei commenti mi fa ridere, e non faccio altro che prenderlo in giro. Di sicuro il mio comportamento non è indignato nei confronti di questa gente, per quanto incivile sia.

Purtroppo, per moltissimi non è così. Ne conosco diversi, anche tra le persone che stimo, che tendono a esagerare, e a essere indignati in ogni momento. E non solo per gli insulti (il che è anche comprensibile per certi versi, anche se non lo condivido), no: loro si agitano per tutto ciò che succede, o quasi. Anche quando non c'è alcun motivo per cui farlo.

Potrei fare diversi esempi, a questo punto: da quelli che prendono sul personale qualsiasi dichiarazione del calciatore/allenatore/dirigente calcistico di turno a chi non sopporta i politici avversi anche quando dicono cose condivisibili. Non parliamo poi di razzismo, sessismo o altre situazioni delicate simili: giusto indignarsi se capitano dei casi veri, ma c'è chi si indigna anche per non-casi.

Io sono a favore di quasi tutte le battaglie delle minoranze e contro ogni disuguaglianza. Ma è anche vero che c'è chi vede discriminazione anche lì dove non c'è. Penso per esempio ad alcune battute comiche, che giocano con ironia su certi luoghi comuni: ad alcuni sembrano offensive, anche se in realtà non vogliono affatto esserlo. La comicità si basa proprio sugli stereotipi, dopotutto.

Come so che è così? Perché anche a me capita di farle, qualche volta nei social ma più spesso in famiglia. In questo contesto, mi capita anche di scherzare in maniera pesante, di tirare fuori un bell'humor nero; nonostante questo, non mi sognerei mai di augurare la morte seriamente a qualcuno. La mia è soltanto una maniera di sdrammatizzare, di rendere la vita più leggera: penso però che se postassi qualcuna di queste battute su un social qualunque verrei sommerso di critiche e insulti.

E non è solo perché non conoscendomi, non sentendo il tono della mia voce, non vedendo il mio sorriso, non capirebbero se sto scherzando o sono serio. Almeno, ho l'impressione che molte di queste persone semplicemente non siano dotate del senso dell'umorismo. E non solo: soprattutto, non sono capaci di prendere la vita con la leggerezza che merita.

Peggio per loro, mi diresti tu? No, non credo: il peggio è anche per gli altri. Come già detto, trovo giuste molte delle battaglie per cui questi eterni indignati si battono: a essere sbagliato è solo il metodo. Che li fa sembrare piagnucoloni frustrati, ossessionati dal volere il mondo come vogliono loro, intolleranti verso chiunque sia diverso anche solo un minimo. Magari non è così, magari nella vita vera sono le persone più simpatiche del mondo: fatto sta che sui social così appaiono.

Soprattutto, però, c'è il fatto che tutte le rivoluzioni della storia non si sono mai fatte solo con le critiche, ma anche con l'azione. Ed è per questo che indignarsi è giusto, ma poi bisogna anche impegnarsi per cambiare le cose, se quelle cose ti danno tanto fastidio. Lo so, in molti casi è quasi impossibile: spesso anche io preferisco lasciar perdere. Ma almeno non sto sempre a lamentarmi sui social: a che è mai servito, del resto?

La domanda: anche a te capita spesso di indignarti? O conosci qualche eterno indignato?

2 commenti:

  1. Beh in internet ci sono delle escalation di liti e incomprensioni veramente pazzesche e certi (molti) evidentemente adorano sguazzare nelle risse.
    Devo dire che però, riguardo al discorso dell'umorismo, bisogna anche stare attenti perchè ognuno ha il suo (o nessun umorismo, certo), però non perché tu scherzi su qualcosa e non hai intenzioni offensive, dall'altra parte la cosa viene vista allo stesso modo.
    Basta anche solo toccare un punto debole dell'altro, qualcosa per cui ci soffre per un qualche motivo, anche se tu non avevi cattive intenzioni, la cosa non fa ridere chi subisce quest'ironia.

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    1. Condivido il tuo ragionamento, ma penso che anche in questo caso ci sia un atteggiamento sbagliato di fondo. Anche a me capita di leggere a tonnellate di battute che trovo di cattivo gusto o addirittura offensive: i social ne sono pieni. Ma non mi indignano: al massimo le posso trovare stupide, ma tutto ciò che faccio è lasciar perdere e passare avanti. E in generale, c'è una bella differenza tra "non mi piace questa battuta", che è legittimo sempre, e il prendere qualsiasi battuta come un affronto personale, tanto da arrivare a litigare con chi l'ha fatta :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!