giovedì 9 maggio 2019

Fuori la politica dal mondo dei libri!

Anche tu di sicuro avrai sentito parlare della polemica che è scoppiata sul Salone del Libro di Torino, che proprio oggi ha aperto i battenti. Ma se ti è sfuggito, te la riassumo in poche parole: il fatto che sia stata invitata una casa editrice di orientamento di estrema destra (poi rimossa) ha fatto sì che molti nomi, anche importanti (per esempio Zerocalcare) decidessero di boicottare l'evento.

Tuttavia, io oggi non voglio entrare nel merito di questa faccenda. Ovviamente ho le mie idee sull'argomento, ma me le tengo: come sempre, voglio lasciare la politica fuori da Hand of Doom. Del resto, più o meno la mia opinione si può riassumere proprio in questo modo: la vera vergogna di tutta la vicenda è stata proprio di volerla a tutti i costi buttare in politica.

Qui ci vai per comprare i libri. Non per comizi o altre cose
del genere, giusto?
A mio parere, questo è parecchio grave. Perché negli ultimi anni la politica è diventata sempre più una materia per ignoranti: ignoranti quasi tutti i politici, a prescindere dallo schieramento, ignoranti chi li difende sui social, ignoranti gli elettori. Un mondo totalmente staccato da quello della cultura.

Volerli unire a tutti i costi non poteva che creare problemi, come poi è stato- ma del resto, secondo me l'ignoranza crea problemi a prescindere. Ma il peggio è che a essere danneggiato di più da questa situazione non sarà certo la casa editrice al centro delle controversie, né le altre, né gli autori che hanno deciso di boicottare.

Potrei sbagliarmi, ma immagino che, essendo al centro di questa baruffa, il Salone del Libro quest'anno sarà visitato da meno pubblico del solito. Ecco quindi chi ne riceve il danno maggiore: i libri stessi. Il loro mercato in Italia, si sa, è già molto povero: di tutto avrebbe bisogno, tranne che di essere sabotato. Ecco perché, torno a ripetere, bisognerebbe tenere fuori la politica dalla cultura: i libri sono una faccenda troppo seria per costruirci sopra diatribe di questo tipo.

La domanda: che ne pensi della polemica che è scoppiata sul Salone del Libro di Torino?

8 commenti:

  1. La polemica può portare a una cosa positiva: far parlare di libri, comunque.
    In ogni caso, io non avrei rinunciato ad andare: si sarebbe mostrato come quello stand lì rimaneva isolato rispetto agli altri... :)

    Moz-

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    1. Non ne sono molto convinto. C'è chi dice che anche la cattiva pubblicità può essere positiva, ma io non ne sono molto sicuro. Ma non sono convinto nemmeno che lo stand della discordia sarebbe rimasto isolato: come ho appena detto, non sono convinto della cattiva pubblicità, ma se si parla di politica quella che per qualcuno è cattiva pubblicità, per qualcun altro può essere valida :/ .

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  2. Ha Fatto il gioco dell'autore, della CE e del politicante in questione (6000 copie subito vendute).
    La soluzione più colta sarebbe stata far passare la faccenda sotto silenzio ma, come giustamente hai detto tu, l'ignoranza regna in ogni dove.

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    1. Concordo in pieno. Come ho detto qua sopra, in politica anche la pubblicità più negativa può piacere a qualcuno. E di sicuro, l'ignoranza regna più o meno da ogni parte politica.

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    2. E pensare che c'è gente che ancora si sbatte per la destra e la sinistra, per i gialli e per i verdi...
      Vagli a spiegare che stanno tutti dalla stessa parte: la propria.
      Temo che il suffragio universale ci si sia ritorto contro: arma a doppio taglio.

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    3. Di nuovo, concordo su tutto. Soprattutto sul suffragio universale: come ho detto in un vecchio post, per me sarebbe addirittura da abolire, e far votare solo chi ha gli strumenti per poterlo fare con cognizione di causa. Mentre non vedo perché un analfabeta funzionale o comunque una persona manipolabile da chiunque abbia un po' di furbizia dovrebbe averne la possibilità.

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    4. D'accordo al 110%
      Sono tempi insidiosi, questi. Per ottenere il diritto di voto bisognerebbe dimostrare di avere i requisiti: misurazione del QI, test attitudinali e verifica di cultura politica, economica, giuridica e sociale.
      Chi vota "ad cazzum" crea problemi alla comunità e a se stesso. Sarebbe il caso di impedirgli di farsi del male.

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    5. Mi fa piacere che sull'argomento siamo perfettamente in linea ^_^ .

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