Io e la comunicazione telefonica

Forse lo ricordi anche tu: quando, qualche settimana fa, parlavo dei comportamenti inopportuni della gente, ho accennato al fatto che non amo particolarmente usare il telefono, e che la mia avversione rasenta quasi la fobia. Come promesso proprio in quella sede, oggi mi è venuta voglia di raccontare il perché di questo problema che ho.

Chiarisco subito: a me il telefono in sé non dà nessun fastidio. Anzi, posso dire di usarlo ogni giorno: ci scatto le foto, ci gioco ad alcuni giochi, lo uso quando non posso prendere appunti in altra maniera, e così via. E in generale, per quanto penso che sia una tecnologia un po' superflua, non ho nessuna avversione per gli smartphone in quanto tali, come invece succede a molti. Il mio vero problema è invece la comunicazione telefonica.

Una volta non potevi, ma ora col cellulare puoi anche scrivere
SMS, mail o usare le tante app di messaggistica che esistono.
Quindi perché continuare a telefonarmi?

Pensa: il mio cellulare non ha nessuna SIM al suo interno. Ho programmato di prenderne una a breve: anche in quel caso però non ho alcuna intenzione di utilizzare il mio numero. Non lo darò a nessuno, nemmeno agli amici più stretti, e se mi servirà per qualche motivo continuerò a usare quello di Monica, come ho fatto finora. Questo per un semplice motivo: non voglio ricevere chiamate.

Parlare al telefono con qualcuno infatti per me è davvero un problema: lo è un po' già con persone amiche o parenti, con cui preferisco farlo dal vivo. Ma il peggio sono le chiamate che non provengono da conoscenti: le rifuggo in ogni modo e cerco sempre di farmi contattare in un'altra maniera, che sia mail, social o altro.

Ormai sono arrivato al punto che se squilla il telefono di casa non rispondo, nemmeno se sono solo: meglio lasciarlo squillare che rispondere, col rischio che invece di un parente sopportabile sia qualcosa di molto più odioso. Sembra strano? Potrei dire che è una delle mie innumerevoli bizzarrie, e che non so da dove viene, ma non è esatto. Io so bene perché non sopporto il parlare al telefono: colpa di esperienze passate a dir poco traumatiche.

Me ne ricordo una, per esempio, accaduta anni e anni fa. Ero appena maggiorenne, allora, ero solo a casa e mi telefonò un'operatrice di un call center che voleva vendermi qualcosa (ora non ricordo cosa, a dire il vero, forse un contratto per l'elettricità). In poche parole, con le sue tecniche di persuasione (allora ero ignaro di cosa fossero, oltre che molto ingenuo), mi ha tenuto al telefono per minuti e minuti cercando di farmi firmare un contratto a voce, cosa che io mi sono rifiutato, ma senza successo.

Succedesse oggi, metterei giù dopo dieci secondi: allora però mi sono ritrovato combattuto tra il fastidio di non voler fare quella cosa, l'educazione di non voler essere maleducato con questa operatrice (cosa che oggi so meritarsi in pieno) e il non sapere se a mio padre potesse interessare quell'offerta limitatissima nel tempo (no, non mi ero reso conto che con ogni probabilità fosse una truffa). E così, alla fine ho avuto un attacco di ansia così forte che lo ricordo benissimo ancora oggi.

Ma forse non è questo il motivo principale per cui disprezzo con tutto me stesso la comunicazione telefonica. Piuttosto, a indirizzarmi in via definitiva verso il mio disamore sono stati i fatti legati alla gelateria negli ultimi anni. Da quando ho iniziato ad avere problemi di carattere economico, non ho fatto altro che ricevere di continuo telefonate da gente che pretendeva i suoi soldi: è anche giusto che le abbiano fatto, per carità, ma questo non le rende piacevoli.

Solo grazie al metodo che ho imparato due anni fa per gestire l'autostima sono riuscito a non cadere a pezzi, a non affondare del tutto. Perché forse non lo sai, ma ricevere una chiamata da un debitore e dovergli dire che no, purtroppo non hai i soldi per pagarlo, ti fa sentire in colpa, un povero fallito finito in un gioco che è troppo incapace per gestire. Del resto, succede anche perché l'altro, sentendoti senza vederti, non si accorge della tua contrizione e insiste ancora di più: la normale empatia in questo tipo di comunicazione non funziona.

Ed è questo, è probabile, la vera ragione per cui la comunicazione telefonica non mi è mai piaciuta, e ora la tengo il più lontana possibile da me. Il linguaggio orale serve a farsi capire, ma già quello  dal vivo può creare fraintendimenti: figurarsi un mezzo ancora più imperfetto come questo. E del resto, introverso e goffo nel parlare come sono io preferisco di gran lunga la parola scritta: mica un caso, che il mio impegno principale durante il giorno sia proprio scrivere!

La domanda: cosa ne pensi della comunicazione telefonica e dei telefoni in generale? Ti piacciono, o come a me ti creano qualche problema?