giovedì 23 maggio 2019

L'importanza delle parole

Internet, si sa, non è il luogo più adatto per i puristi della lingua italiana. Già solo su Hand of Doom, ho dedicato diversi post agli errori tipici che si possono trovare in rete, dall'abuso dei puntini di sospensione a quello della d eufonica, oltre ad altri post in generale. Tuttavia, il problema non è limitato solo al web, né a questi semplici errori.

In effetti, negli ultimi tempi c'è stata proprio un'esplosione della tendenza a maltrattare l'italiano, non solo sul web ma per esempio anche attraverso la televisione o la carta stampata. E la questione va più in là della semplice grammatica e della sintassi: soprattutto, riguarda la semantica, il significato stesso delle parole. Che vengono usate con gran leggerezza o persino travisate del tutto.

Anche questo gatto avrà una capacità di comprensione delle
parole migliore rispetto a certe persone: poco ma sicuro!
Anche di questo ho scritto in passato qui sul blog, per esempio parlando dell'abitudine odiosa di quei giornalisti che mettono la parola "shock" davanti a ogni cosa. Ma non è che uno dei casi: basta farsi un giro in rete per capire quante parole vengono intese in maniera diversa rispetto al loro vero significato.

Sono parole anche importanti come libertà, democrazia, rispetto, educazione: per diverse  persone ormai hanno una valenza diversa, distorta rispetto al loro vero significato. Ma il peggio è che ciò deriva da un atto volontario, da parte di persone che cercano di manipolare il prossimo per il proprio tornaconto.

Se non altro, la parola è il linguaggio del pensiero: di conseguenza, cambiando la semantica si può anche modificare l'apparenza di un determinato concetto a chi non ha la giusta cultura per difendersi, o addirittura esercitare una forma di controllo sulla mente. Un fatto ben descritto da Orwell in 1984: nella neolingua molte parole non esistono più e così nessuno riesce più neanche a formulare critiche al governo oppressivo.

Per fortuna, la nostra realtà è meno estrema e distopica di quella del grande autore britannico. Tuttavia, la situazione rimane seria, e non bisognerebbe prenderla sottogamba. Come difendersi? Sarebbe buona cosa rispolverare l'italiano non solo a livello di grammatica ma anche semantico, e soprattutto ricominciare a dare alla nostra lingua l'importanza che merita.

Perché non serve scrivere come faccio io per rendersi che ogni parola ha il suo preciso significato. Ignorarlo e usare l'italiano in maniera superficiale può solo creare problemi:  possono essere lievi - non farsi capire in una discussione - ma anche gravi - farsi manipolare da persone senza scrupoli. Perché la grammatica è importante, ma l'anima vera della nostra lingua lo è molto di più: a quel punto, meglio scrivere il verbo avere senz'acca che non capire più cosa vogliono dire le singole parole!

La domanda: ti sei mai imbattuto in persone con gravi problemi nel comprendere il significato delle parole?

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