giovedì 28 marzo 2019

Internet e l'abuso della "d" eufonica

Nel mondo di oggi, esiste qualcosa che tutti usano, ma solo in pochi lo fanno nella maniera giusta. O meglio, ci sono tanti esempi del genere: visto che non è un indovinello, per esempio una delle risposte può essere lo smartphone, un computer tascabile multiuso che solo qualche autore di fantascienza poteva immaginare fino a una ventina di anni fa, ma che molti usano solo per postare faccine e commenti sconnessi sui social.

Tuttavia, non è di questo che vorrei parlare oggi, bensì di un'altra cosa, anch'essa molto diffusa, almeno tra gli utenti di lingua italiana, anch'essa legata a internet... e anch'essa usata spesso a proposito. Si tratta di uno dei morbi grammaticali peggiori che si possano trovare oggi online: parlo dell'uso "a organo genitale di esemplare di sesso maschile di canis lupus familiaris", per così dire, della "d" eufonica.

Quando ho cercato la lettera"d", questa è la prima immagine
che mi è spuntata. Non so cosa c'entri con la "d" eufonica, ma
mi è piaciuta e quindi l'ho messa lo stesso!
Come sa chi ha approfondito almeno un po' l'argomento, la "d" eufonica in teoria va solo tra due lettere uguali ("pensavo ad altro"), mentre mai tra lettere diverse ("lui ed altri" è sbagliato). E, aggiungerei io, magari sarebbe meglio evitare del tutto l'uso accanto alla "o", che trovo davvero brutto da leggere, anche quando è fatto in maniera corretta.

Ma non è solo una questione di correttezza o meno, o di gusti miei personali. Soprattutto, spesso trovo che la "d" eufonica rallenti la lettura e costituisca un po' un ostacolo al suo ritmo, come se fosse una stonatura all'interno di un brano musicale. Visto che, come ho scritto la settimana scorsa, a me piace uno stile scorrevole, ciò non può che darmi fastidio.

Ed è un fastidio che provo anche quando, per esempio, leggo un sito o un blog che mi piace. Posso apprezzare l'articolo in cui ci sono "d" eufoniche messe male, se per il resto è scritto in una maniera comprensibile e soprattutto se il contenuto è interessante: tuttavia, quando mi capita sott'occhio, non posso fare altro che storcere il naso. Non parliamo poi di quanto ne abusano gli utenti più sgrammaticati di internet, come succede per esempio sui social.

Poi ovvio: alla fine ci sono piaghe peggiori nel web che non questo semplice errore grammaticale. Tuttavia, in quanto purista della lingua italiana, ammetto che non posso farci nulla: leggendo costruzioni come "od altri" oppure "ad uso" provo fastidio. Sarà un mio difetto, ma ehi! Anche in questo caso ci sono difetti peggiori che una persona può avere!

La domanda: anche a te capita di abusare della "d" eufonica? O è mai capitato in passato?

10 commenti:

  1. Ma vedi, è un retaggio scolastico: fino a tutta la metà dei '90 era una regola quasi imprescindibile... ed, ad, e via dicendo.
    Quindi sì, ne avrò abusato assolutamente anche io, in un passato remoto.
    Oggi si usa scrivere come si parla, e quindi addio alla d eufonica :)

    Moz-

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    1. In realtà, parlando ti viene da mettere molte più "d" - o almeno, a me viene da fare così. Solo che lingua parlata e scritta sono diverse, per cui se parli puoi usare di più la "d" eufonica, ma se scrivi va meno bene :) .

      Comunque concordo sulla scuola: spesso ti insegnano cose un po' obsolete. Non solo per quanto riguarda la lingua italiana, purtroppo.

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    2. Oddio, io la d eufonica, parlando, non la uso mai.
      Solo su casi conclamati tipo Adamoedeva, per questioni di musicalità.

      Moz-

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    3. Io invece l'ho sentita spessa usare nella lingua parlata. E probabilmente la userei anche io, se mi capitasse di parlare più spesso (al momento, scrivo tanto ma parlo poco :D ).

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  2. Moz dice bene: questo abuso della "d" eufonica lo insegnavano a scuola, perciò era cosa normalissima, anzi, "giusta". Ho scoperto questa diversa interpretazione solo quando ho iniziato a scrivere, una quindicina di anni fa, frequentando un forum di scrittura. Curioso, no?

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    1. Più che curioso, la dice lunga sul fatto che molti insegnanti non sono aggiornati a sufficienza né competenti abbastanza per un ruolo delicatissimo come quello di istruire le nuove generazioni :) .

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  3. La d eufonica non è un errore grammaticale, tuttavia sono d'accordo nel limitarne l'utilizzo per facilitare la lettura in caso di accostamento di 2 vocali identiche.

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    1. Vero, non è un errore in senso stretto. Ma molti ne sconsigliano l'abuso, tra cui anche l'Accademia della Crusca.

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  4. Sì, in effetti era una regola che ti insegnavano a scuola, e senz'altro agli inizi della mia "carriera" come narratrice ne ho abusato. Ora cerco di tirarla via dove posso. Però non mi straccio le vesti in preda all'indignazione se qualche autore la usa, e la scelta dipende molto dalla musicalità della frase. L'espressione "ad esempio" sta bene con la d eufonica, "a esempio" suona malissimo.
    Internet non è il regno della correttezza grammaticale, ma anche i professionisti della scrittura, come i giornalisti, scrivono di quegli strafalcioni...

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    1. Sì, "a esempio" suona male, ma a me non piace nemmeno "ad esempio". Infatti uso sempre "per esempio" :P .

      Sul fatto che i giornalisti "professionisti" spesso non sia tali ci sarebbe da aprire un capitolo a parte e ci sarebbe da discuterci per ore. Comunque, concordo con la tua posizione di base :) .

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