giovedì 18 aprile 2019

Notre-Dame, agonia e speranza

Nel calendario editoriale di Hand of Doom, per oggi avevo in mente ben altro post. Ma poi, come credo quasi tutti nel mondo, sono rimasto impressionato dall'incendio che lunedì scorso ha colpito la cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Su questa faccenda, non potevo esimermi dallo scrivere qualcosa, e non importa se già nessuno ne parla più (già non lo fanno ora che scrivo, che sono passate appena ventiquattro ore, figurarsi quando questo post uscirà).

Ma non voglio parlare del rogo in sé, né tantomeno dei soliti cretini da tastiera che come in ogni occasione sono usciti a scrivere le più svariate cazzate assurdità. Più che altro, le mie sono solo considerazioni personali, su come il mio istinto mi abbia portato a reagire all'intera vicenda. Una reazione duale, di disperazione ma anche di speranza.

Probabilmente l'avrai vista anche tu: questa è la foto più
iconica dell'incendio a Notre Dame.
All'inizio, è stato un grande sgomento quando appreso che la cattedrale di Parigi stesse prendendo fuoco. Non credo che serva essere credenti per avere una reazione simile: a me è bastato essere appassionato di arte.

Nonostante questo, ho cercato di essere il più ottimista possibile: può un po' di fuoco essere un problema nel 2019? Messa così, uno risponderebbe convinto di no, eppure i fatti hanno dimostrato il contrario. E così, man mano che passava il tempo, la situazione si è fatta sempre più allarmante.

Ora posso dire che a soffiare sul fuoco (metaforico) erano i soliti scribacchini: durante tutta la vicenda, hanno pubblicato notizie molto esagerate per impressionare e così andare a caccia di click. Allora però non me ne sono reso conto, e il risultato è stato un magone incredibile: mi ha atterrito pensare che millenni di storia e arte potessero andassero perduti, che la cattedrale potesse crollare del tutto.

Per fortuna, alla fine l'incendio non è stato nemmeno troppo devastante: Notre-Dame ha retto, e i danni sono relativi, mentre gran parte dei beni artistici all'interno si sono salvati. Apprendere questo il giorno dopo è stato un vero e proprio sollievo. Ma soprattutto, mi ha colpito l'atteggiamento che molti hanno avuto alla fine di questa storia.

Se è vero che ho letto tante opinioni pessimiste, stavolta altrettante hanno visto la faccenda sotto una luce opposta. Hanno capito che alla fine si è perso poco in questo incidente, e anche quel poco si può ricostruire. Servirà tempo e impegno, certo, ma non ci vorrà molto affinché lo splendore che Notre.Dame è stata torni a esistere: nulla è perduto in via definitiva, in questo caso.

È bello non essere l'unico ad avere una prospettiva così ottimistica. Ma soprattutto, è bello che davanti alla bellezza chiunque, da qualsiasi parte del mondo e di qualsiasi opinione religiosa, si sia stretto attorno ai parigini, quasi in un abbraccio consolatorio. Ok, quasi tutti: come dicevo all'inizio, le solite mele marce non hanno mancato di far sentire la propria presenza. Ma mi piace pensare che siano una minoranza, per quanto rumorosa. E che per un mondo con più fratellanza, amicizia e rispetto reciproco ci sia ancora speranza.

La domanda: qual è stata la tua reazione all'incendio di Notre-Dame?

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