martedì 23 aprile 2019

La cattiva comunicazione nei social

Mi è capitato, qualche giorno fa, di assistere a un litigio in uno dei social network su cui ho un account. Sì, non è la prima volta che capita, e di sicuro non sarà l'ultima: dopotutto il termine "flame" esiste per un motivo. Stavolta però è stata una situazione nuova che mi ha lasciato un po' stranito: a scontrarsi non è stato uno che conoscevo con un troll o due di quest'ultima categoria, come capita di solito. Al contrario, sono stati due utenti conosciuti verso cui nutro una pari stima.

Ancor peggio è stato il fatto che entrambe le persone, sull'argomento di cui stavano discutendo, avevano dei punti interessanti a proprio favore. Ne poteva scaturire un dibattito interessante, con il confronto tra due posizioni diverse da cui trovare una sintesi. Invece, i due utenti di cui parlo per quasi un giorno intero non hanno fatto altro che lanciarsi l'un l'altro paroloni e ingiurie, con l'uno che sistematicamente fraintendeva i concetti espressi dall'altro e viceversa.

Questa immagine sintetizza al meglio una qualsiasi
discussione su un qualsiasi social network!
Di conseguenza, assistere a questo spettacolo è stato abbastanza desolante. Se non altro, perché come ho già detto gli utenti di cui parlo mi piacciono entrambi, e apprezzo spesso le loro posizioni e le loro idee. Non si tratta quindi di troll o dei soliti cretini che si possono incontrare in massa online. Eppure è andata così lo stesso.

In generale, negli ultimi tempi mi è capitato di vedere un grande abbrutimento dei costumi, nel mondo dei social network. Ormai non sono i troll a spargere zizzania e rabbia: è un comportamento che capita a buona parte dell'utenza, anche quella che in teoria dovrebbe essere più altruista e amichevole. In una deriva che mi sembra non solo poco intelligente e dannosa per il clima generale, ma anche pericolosa.

I progressi non solo scientifici ma soprattutto morali della nostra civiltà sono dovuti in gran parte alla capacità di comprensione e di confronto tra le varie parti. È solo grazie al dialogo tra le persone e allo sviluppo di concetti come unione, fratellanza, rispetto se oggi viviamo in un'epoca con meno problemi rispetto al passato, quando la prima lotta era per la sopravvivenza. Mentre invece divisioni e muro contro muro nella storia non hanno fatto altro che portare guerre, morte, distruzione.

Non che io non capisca il perché sui social ci sia così tanto astio, e così diffuso. Anzi, posso dire che io una volta ero proprio così: c'è stato un periodo in cui non facevo altro che caricare a testa bassa, insultando a destra e a manca, senza vedere il prossimo come un interlocutore ma solo come un avversario da sconfiggere.

Tuttavia, è successo quando ero ancora poco più che adolescente. Col tempo, ho sviluppato un atteggiamento meno aggressivo e volto a cercare di capire il prossimo, prima ancora di interloquirci. Ed è proprio la volontà di capire, di confrontarsi davvero che manca a molti: così, nonostante l'età in molti casi non più giovanissima si comportano ancora in una maniera così acerba, persino bambinesca.

Non che ora io sia perfetto: capita anche a me ogni tanto di fraintendere qualche commento o qualche risposta sui social, per colpa anche del fatto che nel linguaggio scritto manca per esempio il tono, che aiuterebbe a capire meglio. Ma se gli errori sono la cosa più umana che ci sia, bisognerebbe imparare da essi, invece di continuare a commettere sempre gli stessi, come fanno in molti.

Per quanto mi riguarda, sono convinto che il mondo dei social dovrebbe crescere, maturare dalla fase di eterna adolescenza in cui sembra bloccato e cominciare davvero a essere usato per l'uso "sociale" che indica il nome stesso. Per quanto mi riguarda, è possibile farlo: ci è voluto qualche tempo, ma alla fine sono riuscito a smettere con certi comportamenti distruttivi e odiosi. E visto che non sono speciale, lo stesso può farlo chiunque.

Come spesso accade, il problema è che moltissimi non hanno la volontà per riuscirci. Litigare e accapigliarsi di continuo non è certo piacevole per loro, ma è comunque più facile e meno impegnativo che frenare la propria reazione di pancia e cercare un dialogo più positivo e costruttivo. Ed è per questo che, se non ci sarà qualcosa di grosso, qualche evento o qualche movimento d'opinione che porterà una piccola rivoluzione, all'interno dei social continuerà a perpetrarsi il solito far west, fondato su una pessima maniera di comunicare.

La domanda: tu sui social cerchi il dialogo o tendi più a essere aggressivo

15 commenti:

  1. Io di mio sono un tipo "aggressivo" ma che cerca sempre il dialogo e la comprensione, esattamente come cerco il confronto.
    Riconosco che, sia dal vivo che online, mi sono molto ammorbidito XD

    Moz-

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    1. Hai fatto bene ad ammorbidirti. Essere troppo aggressivo fa male a sé stessi, prima ancora che agli altri: è una cosa che so per esperienza ^_^ .

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    2. Oddio, ti dico che stavo meglio, più cattivo XD

      Moz-

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    3. Io no, invece. Questioni di punti di vista, immagino ^_^ .

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  2. Dialogo fino a quando non mi imbatto in uno dei tanti buzzurri senza cervello che se non ottengono ragione a prescindere cominciano a insultare e offendere, spesso usando un linguaggio scurrile.
    Proprio l'altro giorno mi è capitato di entrare in diatriba con uno di questi geni dell'insulto gratuito. L'ho messo a posto senza mai sporcarmi la bocca e ugualmente non ha capito, o sarebbe meglio dire non ha voluto capire. Così come non hanno capito i superficiali della sua stessa specie che nascondendosi dietro la parola umiltà si permettono di trattare gli altri con sufficienza e arroganza. Risultato: per aver cercato di far capire al tipo che il suo atteggiamento è odioso mi sono preso pure dell'aggressivo.
    Ha ragione Oscar Wilde: "Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza".
    C'è di buono che ho imparato la lezione. Da adesso in poi ai maleducati distanti dall'emancipazione culturale zero confidenza. Parafrasando padre Dante: "Non ti curar di lor ma guarda e passa".

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    1. Beh, sì: di cretini è pieno internet, come dicevo poco sopra, e io non dico nemmeno che bisognerebbe cercare di essere comprensivi con loro. Sì, sono poco intelligenti e poco capaci di socializzare, quindi da un certo punto di vista possono essere compatiti, ma... capisco bene anche che i loro atteggiamenti siano fastidiosi. A me piace prenderli in giro finché non si arrabbiano a morte - specie quelli che ci fanno apposta, proprio per (l'irrealizzabile) obiettivo di far arrabbiare me :D .

      Ovviamente, quando dico che dovremmo essere più comprensivi mi riferisco a chi può farlo, a chi magari si inalbera e invece dovrebbe stare più tranquillo, perché è capace di pensare e di capire un testo. Non parlo invece di chi non ne ha i mezzi, come troll o analfabeti funzionali vari: il problema è che queste categoria andrebbero isolate, invece di imitare il loro comportamento. Quindi se non ti curi di loro, invece di irritarti, hai già fatto un bel passo in avanti :) .

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  3. Infatti. Non vale la pena di farsi rubare energie da chi non ha un atteggiamento costruttivo. Per isolarli bisogna essere compatti e solidali come lo sono loro. Purtroppo l'incivilimento provoca nell'uomo la comparsa di pericolosi effetti collterali quali paura, ignavia, difficoltà a fare sqadra. Tutti pronti gli emancipati... fino a quando non si tratta di essere fattivi. Purtroppo siamo fatti così. Ti rendi conto di questa triste realtà solo quando quelli per cui lotti mollano il colpo e ti abbandonano sul campo di battaglia circondato dai quei nemici da cui li stai difendendo. E in quel frangente puoi solo pensare cinicamente che era meglio abbandonarli al loro destino di vittime, ché tanto non lo meritano il tuo aiuto.
    Non ti curar di lor ma guarda e passa.

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    1. Io non parlerei della faccenda in termini di guerra, mi sembra un po' esagerato (mia opinione, ovvio). Tuttavia, comprendo bene i comportamenti di cui parli: posso dire che anche io spesso tendo a non sopportarli :) .

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    2. La guerra è quella che individui del genere hanno nella testa, diversamente non si spiegherebbe il loro atteggiamento. Diventano aggressivi per non farsi contraddire e chi ha paura di essere attaccato diventa servile nei loro confronti. Cioè questi si fanno bullizzare online, da tizi che fisicamente non possono nuocergli in alcun modo. E' peggio che guerra, è follia. E' una cosa che non riesco a concepire ma che mi disgusta profondamente.

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    3. Sono d'accordo. Anche se a me non disgustano queste persone: tendo piuttosto a ignorarle e basta :) .

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    4. Ma infatti sono io che sbaglio: non si può salvare il mondo da se stesso. Non so cosa pretendo...

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  4. Anch'io in passato avevo reazioni forti, almeno dal punto di vista verbale; lo consideravo anzi una forma di grinta, per cui non facevo niente per cambiare. Sono dovuta arrivare un bel po' oltre l'adolescenza per accorgermi che non sono sempre nel giusto e che esistono diversi punti di vista, spesso complementari gli uni agli altri, invece che antitetici. Mi sento ancora un po' sciocca, se ci penso, ma auguro a tutti di passare alla fase 2 che, come giustamente dici, è necessaria al progresso dell'umanità. ;)

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    1. In realtà, anche io non ero proprio adolescente, visto che avevo più di vent'anni. Ma a livello mentale e di comportamento lo ero ancora, e ho conosciuto persone che lo sono anche a 40, 50 anni. Questo per dire che l'età anagrafica non corrisponde necessariamente alla maturità di comportamento: l'unico modo per acquisire quest'ultima è interiorizzare e imparare dai propri errori :) .

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  5. I social sono lo specchio di come si è davvero nel profondo, e continuo a pensare che siano una bellissima opportunità mal sfruttata. A me non verrebbe mai in mente di caricare a testa bassa, e peraltro non ero così nemmeno quando ero un'adolescente. Di solito evito sui social argomenti quali politica o religione, perché c'è una modalità di comunicazione ancora molto acerba e istintiva. Però posso dissentire e lo faccio tranquillamente. Alcuni argomenti preferisco trattarli sul mio blog senza dubbio (come "La satira è sempre lecita?" nella serie Il Caffè della Rivoluzione). In generale i blog sono uno spazio di discussione molto più evoluto dei social.

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    1. Mi sembra un buon atteggiamento. Io rispetto a te tendo a non autocensurarmi, perché anche su argomenti delicati si può discutere in maniera costruttiva. Però è anche vero che se lo fai in pubblico può arrivare il classico troll a dare fastidio, quindi capisco chi lo fa :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!