martedì 12 marzo 2019

Asocial network

Anche se fin'ora l'ho tenuto segreto, oltre a Facebook ho un account anche su Twitter. No, non andarmi a cercare: di sicuro non troverai nessuno col mio nome e cognome (e se c'è, è qualcuno che mi ha rubato l'identità), visto che lì ho un nickname che mi rende anonimo. Per quale motivo ce l'ho? Lo uso per scrivere qualche brutta battutaccia ogni tanto, ma soprattutto per una curiosità che si potrebbe definire quasi "scientifica".

Visto che le dinamiche sono diverse da Facebook, ogni tanto su Twitter mi capita di assistere a situazioni differenti rispetto a quelle che vedo sul social network blu. Mi sono capitate un sacco di esperienze in tal senso, a volte molto diverse tra loro. Tutte accomunate, però, da un dettaglio: la spiccata incapacità delle persone coinvolte a interagire nella giusta maniera con me.

E se il nome giusto fosse invece "asocial media"?
Ovviamente, la situazione più tipica è di essere insultati: basta esprimere una qualsiasi opinione politica o sostenere un qualsiasi schieramento e mettere un hashtag di tendenza per avere buone probabilità che capiti. Il che è una stupidaggine totale, se ci pensi.

Certo, insultare me nello specifico è ancora più stupido: chi mi conosce bene sa quanto sono bravo a ridicolizzare e a far avere un travaso di bile alle persone, se voglio. Ma anche nel caso dell'utente comune, insultare non è mai un'idea intelligente.

Non lo è perché se insulti puoi forse far arrabbiare chi hai davanti, oppure farti bloccare, o ancora farti prendere in giro come faccio io. Ma di sicuro, non farai mai cambiare idea al tuo interlocutore, né riuscirai a portare acqua al tuo mulino, se rimaniamo in ambito politico. Se è già estremamente difficile riuscirci con toni cortesi, con l'insulto diventa impossibile. Come è impossibile realizzare qualsiasi altro scopo costruttivo.

Ma non è l'unico tipo di comportamento antisociale e poco intelligente che mi è capitato, durante la mia esplorazione di Twitter. Vogliamo parlare di quelli che ti seguono e poi quando anche tu lo fai, magari perché ti piace pure quello che scrivono, te lo tolgono? E c'è chi fa pure peggio: a me capita uno che mi followa e mi defollowa ogni tre giorni. Di sicuro se pensa che così facendo cambierà qualcosa, si sbaglia di grosso: forse lì nessuno mi conosce, ma tu lo sai bene quanto odio questo genere di do ut des, visto che ne ho parlato spesso su Hand of Doom.

Anche se non è aggressivo come l'insulto, anche questo comportamento mi lascia perplesso. In entrambi i casi, chi li mette in pratica mi dà l'idea di non sapersi rapportare con gli altri in una maniera sana e serena. Preferisce invece caricare a testa bassa, aggredire tutto e tutti, il che come già detto può essere dannoso o al massimo inutile.

In parte la colpa è anche dell'anonimato che Twitter - e in generale ogni social network - garantisce. Sì, è vero, su Facebook ci sei con nome e cognome ma nemmeno lì non mancano gli insulti; tuttavia, se rendi il tuo profilo privato e aggiungi solo amici che conosci davvero, come me, è difficile essere insultati, te lo devi andare a cercare. Ma soprattutto, nome e cognome non definiscono una persona: che ne so chi è Mario Rossi che vive dall'altra parte dell'Italia, anche se so che si chiama così? E di sicuro, quello online non ha la stessa valenza dell'insulto dal vivo.

Dall'altra parte, però, non darei tutta la responsabilità ai social o a Twitter nello specifico. Come ho già affermato in passato, parliamo di risorse tecnologiche, neutre per definizione: è l'uso che ne fai a renderlo positivo o negativo. Quindi, se Twitter e sugli altri social sono pieni di asocialità, la colpa è di tutti noi, dei nostri comportamenti: possono o meno essere amplificati dalla rete ma esisterebbero anche se tutto d'un tratto internet sparisse.

Forse è anche vero che, dall'altro lato, sono stati proprio i social a creare mostri del genere. Io però non ne sono affatto convinto: quando ero adolescente, anche a me capitava di essere aggressivo online. Ma col tempo, ho acquisito maturità e soprattutto la consapevolezza di quanto comportamenti del genere siano dannosi, e ho smesso del tutto. Perché ad altri questo non riesce?

La mia idea è che a molti non interessi affatto usare i social per comunicare - il che in teoria il primo scopo di internet - né per socializzare - lo dice il nome stesso, il loro motivo di esistere. Lo vogliono usare solo per affermare il proprio ego sugli altri, lottando con loro e aggredendoli sperando di vincere (che cosa non è dato sapere). E visto che la maggior parte di loro non è molto intelligente (no, non posso essere diplomatico stavolta, mi spiace), il risultato è la giungla che probabilmente anche tu conosci bene.

Ecco perché secondo me i comportamenti antisociali non sono un problema dei social in sé, ma di tutta la società. Ed è per questo che trovo molto difficile che avvenga un cambiamento in positivo: abolire Twitter non servirebbe a nulla, il lavoro vero sarebbe da fare nella testa delle persone, per cambiare mentalità - impossibile senza la volontà del diretto interessato. Una volontà che nella maggior parte dei casi non ci sarà mai, purtroppo.

La domanda: anche tu hai conosciuto simili comportamenti antisociali sui social? Ne conosci altri rispetto ai due citati?

18 commenti:

  1. Di comportamenti così ne ho visti a bizzeffe, sia su Facebook che su Twitter e....INSTAGRAM! Infatti non è il social in sè, a mio avviso, a scatenare il pavone rabbioso che è in molti di noi, ma il solo fatto di avere un mezzo con il quale, in anonimato o no, sia possibile scaricare rabbia e frustrazioni. Su instagram per esempio noto molti leoni da tastiera pronti a criticare anche la più piccola cosa, specie sotto le foto di personaggio più o meno famosi.
    Per esempio una vip (non ricordo il nome) è stata linciata perchè suo figlio ha i capelli lunghi come una bambina. Un'altra perchè indossava dei vestiti troppo colorati ecc...insomma i social sono diventati il palcoscenico tramite il quale tutti vogliono dimostrare di essere migliori ma, al contempo, sono diventati anche il pulpito dal quale giudicare gli altri.

    P.S. anche io sono su Twitter :D Però non so se mi segui o meno nè se sono io a seguirti :D

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    1. Già, anche se non ho Instagram, so come va anche lì. Soprattutto, di queste vicende ne ho lette parecchie: tutte vicende in cui i soliti benpensanti si permettono di giudicare gli altri.

      Comunque no, non ci seguiamo su Twitter, anche se qualche tempo fa ti ho ritrovata a likare uno dei miei tweet e mi ha fatto sorridere il fatto che di sicuro nona avevi la più pallida idea che fossi io XD. Ma non ti ho messo il follow comunque: non perché non mi interessa - fossi lì come Mattia lo farei di sicuro - ma solo per mantenere segreta la mia identità di Twitter (roba che Batman scansati XD).

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    2. Davvero ho messo il cuoricino ad un tuo tweet??? xD Mii, ora hai aumentato la mia curiosità!

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    3. Sì, davvero. Ma "più non dimandare" :D .

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  2. Certo che ne ho conosciuti.
    Diciamo che Twitter ormai lo uso solo come veicolo dei miei post. In passato ero solo lì (e non avevo FB per dirti).
    Da Twitter nasce l'idea di "star del web" elitaria, più che da Youtube.
    I comportamenti che citi (oggi propri anche di Instagram) sono nati lì su Twitter, che di fatto, è un social andato alla malora...

    Moz-

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    1. Boh, io non sarei così drastico... ma solo con gli altri social network. Sì, Twitter è abbastanza in malora, ma secondo me gli altri non sono da meno :) .

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  3. Ho notato che soprattutto i grillini e le tizie "Voglio fare la modella, quanto so figa, quanto so bella!" hanno la pessima abitudine di entrare in contraddittorio violento quando qualcuno non la pensa esattamente come loro. Il massimo che riescono a fare, a quel punto (perché col cavolo che mi faccio inculcare idee balzane e opinioni pregiudizievoli), è appunto trollare.
    In genere questi emeriti cultori del pensiero unico (il loro) prima li faccio rodere con qualche risposta ironica pungente e poi li blocco prima che possano replicare con l'ennesima volgarità (così il travaso biliare gli viene per davvero ;) ).

    Followare e poi defolloware quando si ottiene il follow di cortesia, dato per ricambiare, è una strategia precisa nata per aggirare il limite dei 5000 follow imposto da twttr, una distorsione causata dalle regole del social.

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    1. Purtroppo, io il contraddittorio violento l'ho visto da parte di un po' tutti gli schieramenti e da parte di tutte le categorie in generale. Anche se è vero che quelle che citi tu spesso sono particolarmente litigiose ^_^'.

      Non sapevo la cosa dei 5000 follower, comunque. Ma resto convinto che il motivo principale sia la gente che vuole farsi pubblicità: anche se solo poche volte, cose del genere le ho sperimentate anche qui sul blog :) .

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    2. In che senso le hai sperimentate sul blog?

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    3. Nel senso che mi è successo anche qui che qualcuno venisse a commentare o si mettesse tra i lettori e poi, una volta capito che non li avrei ri-seguiti, si sono tolti o hanno smesso di commentare. Su questo argomento tempo ho scritto anche un post (che se ti interessa, puoi trovare qui :) ).

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    4. In questo caso specifico suppongo che i suddetti cercassero in tal modo di ampliare il proprio pubblico.

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    5. Beh, credo sia comunque lo stesso motivo per cui lo fanno su Twitter. O no :) ?

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    6. Con la differenza che su twitter è una scelta quasi obbligata.
      Per rimuovere il blocco dei 5000 bisogna che tale limite venga superato in entrata (n° follower > n° following).
      Nel momento in cui si superano i 5000 follower mantenendo al contempo un numero più basso di following il blocco viene rimosso.
      A questo punto si può avere sia un numero "illimitato" di follower che seguire tutti gli account cui si desidera dare il follow.

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    7. Boh, non sono tanto convinto: secondo me molti vogliono semplicemente che li segui, il blocco dei 5000 follower non c'entra molto. Mia personale idea, ovvio ^_^ .

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    8. Può darsi. Ma se vogliono che li segua non hanno alcun bisogno di defollowarmi non appena ottenuto il follow, anche perché rischierebbero che sentendomi preso in giro li defollowi a mia volta.

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    9. Il motivo per defollowarti è semplicemente che non gli interessa quello che scrivi, ma solo che lo segui. E poi se come me hai quasi 400 follower come me, non ti ricordi chi ti segue e chi no. Per questo, a parte casi eclatanti, è anche difficile scoprire chi attua queste prese in giro :) .

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  4. Ho usato Twitter per molti anni ed il profilo ce l'ho ancora, anche se ormai ci scrivo raramente.
    Ho grossomodo i follower di un tempo, segno che è un social morente oppure segno che si tratta di persone che come me, poi avranno mollato la piattaforma.
    Al tempo in cui lo usavo io, c'era per lo più molta satira politica o frasette romantiche/antisociali/ roba del genere, e devo dire ci si stava bene.
    Mi sono stancato nel momento in cui tutti i messaggi venivano veicolati dai bot e dalle Twitstar che magari scrivevano una frase insulsa ricevendo centinaia o migliaia di like ed interazioni.
    Appena mi sono accorto che la piattaforma era marcia, ho diradato le entrate ed ormai ci entro per scrivere qualcosa una tantum.
    In generale credo che ormai la gente lo usi per poter interagire e sfottere persone famose e politiche e per poco altro.
    Credo che se non fosse per programmi tipo Propaganda Live, probabilmente sarebbe ancora più morente.
    Però va detto, che è l'unico social in cui comunque devi esprimerti, quindi di fatto, già in partenza ha una marcia in più rispetto a Facebook.

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    1. Io non la vedo così morente: per esempio, i miei follower stanno aumentando nel tempo. Ma non è un caso: se uno vuole scrivere cose bene o male intelligenti, deve impegnarsi tutti i giorni a farlo, e diventare bravo a cavalcare gli hashtag giusti. Ed è vero che è fastidioso quando invece frasi insulse raggiungono risultati mille volte migliori :) .

      Quindi, morente forse no; marcia sì, però, come dicevo sopra. Ti do quindi ragione sulle interazioni coi politici e coi personaggi famosi: come se poi avesse senso, commentare o insultare un politico che di sicuro non ti risponderà mai.

      Bellissimo Propaganda Live, comunque: lo guardo tutti i venerdì :D !

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!