Avendo da poco un account Netflix attivo qui a casa, da qualche tempo io e Monica abbiamo cominciato a usarlo dopo pranzo, per guardarci qualche puntata dei tantissimi film, telefilm e anime al suo interno che ci interessano. Quello di questi giorni per esempio è Fullmetal Alchemist: una novità per Monica, ma io avevo già avuto la possibilità di guardarlo nella rimpianta anime night di Mtv a metà degli anni duemila. Proprio per il grande ricordo che mi aveva lasciato, ho insistito io a rivederlo: inaspettatamente, però, questa seconda visione mi sta stupendo molto.
Non solo perché pensavo di non avere alcuna memoria, mentre bastano un paio di minuti a episodio per ricordarmi la trama nella sua interezza. Soprattutto, mi sono reso conto di quanto questo anime mi abbia influenzato, seppur in maniera del tutto inconsapevole: la saga fantasy che sto scrivendo al momento ha infatti diversi punti in comune con Fullmetal Alchemist. Come se, visto quanto mi era piaciuto all'epoca, sia rimasto inciso nella mia mente a livello subliminale.
Forse è un fatto ovvio per alcuni, ma io ne sono rimasto sorpreso. Sapevo del grande potere del cervello, capace di ritirare fuori cose che sembravano dimenticate per sempre. Di questo mi sono accorto quando, di recente, ho deciso per motivi miei di ricominciare a studiare francese: molte parole sono riaffiorate da quando sono venuto a contatto con questa lingua la prima volta, moltissimi anni fa - andavo ancora alle medie!
Tuttavia, non pensavo che un anime visto millenni fa potesse influenzare le mie opere così a fondo. Opere che pensavo avere una certa originalità, e in buona misura in realtà continuano ad averla: non sono certo un plagio di quest'anime. Ciò non toglie che abbiano anche molti influssi da diverse opere che ho amato nel corso degli anni. Non solo Fullmetal Alchemist, peraltro.
Grazie a questa esperienza, insomma, ora capisco in pieno quando Stephen King in On Writing parlava di come i suoi libri fossero quasi messaggi del suo subconscio. Anche per me è così, in una misura anche maggiore di quanto anche oggi possa rendermi conto. E non credo di essere speciale in questo: anche lo scrittore più fedele alle regole di scrittura creativa probabilmente è influenzato da ciò che gli piace anche senza rendersene conto. Con ogni probabilità la vita lo è nella sua interezza, quindi la scrittura non ne può essere immune!
La domanda: anche tu credi che in ciò che scrivi e che fai ci sia sempre l'influenza subliminale delle opere che hai amato anni o anche decenni fa?
giovedì 3 ottobre 2019
L'inconscio in scrittura
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Penso sia normale, fa parte della nostra formazione.
RispondiEliminaLe cose ti restano dentro, ti colpiscono.
Poi le rielaboriamo, chi ha forza riesce a farlo (sempre in modo naturale e inconsapevole) con un proprio stile personale innato, la propria attitudine.
Ma le cose ci sono comunque rimaste dentro, assimilate.
Moz-
Concordo con tutto ^_^ .
EliminaGuarda, una decina d'anni fa avevo iniziato anch'io un fantasy (e mi stava riuscendo anche bene) per poi rendermi conto che ricalcava una saga letta decenni prima!
RispondiEliminaHo mollato tutto e consegnato il lavoro alla storia (si legge dimenticatotio)...
Capita anche a me. E quando mi accorgo che qualche storia che ho in mente ricalca troppo qualcun'altra che ho già fruito, anche io non la porto avanti e la faccio cadere nel dimenticatoio ^_^ .
EliminaIn una canzone delle Orme che sentivo da ragazzino e che mi piaceva tantissimo "Felona" c'erano citate delle sfere luminose. Tempo fa ho scritto un racconto fantastico in cui piovevano delle sfere. Solo parecchio tempo dopo averlo scritto mi sono ricordato da dove venivano: potere dell'inconscio.
RispondiEliminaSì: della musica nel post non ho parlato affatto, ma ci sarebbe un papiro da scriverci su. Visto che ne ascolto a tonnellate, anche quando scrivo, è normale che molte sue influenze tornino nella mia scrittura. In maniera inconscia, ma a volte anche con la piena coscienza nel farlo :) .
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