giovedì 15 novembre 2018

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Perplesso per il titolo di questo articolo? Spiazzato? O addirittura infastidito? Non ti preoccupare: è un effetto voluto, che sono andato a cercare. L'ho fatto per un semplice motivo: se hai provato una di queste tre sensazioni, sei riuscito a immedesimarti in ciò che sento io spesso io di fronte a un fenomeno analogo: quello dell'abuso di puntini di sospensione all'interno della comunicazione digitale.

Tra i tanti orrori grammaticali che si trovano in giro per il web, quello dei puntini di sospensione è il morbo più diffuso in assoluto. Sono forse alla pari con le "d" eufoniche messe a caso, ma non ne sono sicuro: direi che i puntini sono ancora più frequenti. Ed è inutile sottolineare il perché questo non piaccia a un perfezionista pignolo come me, che cura ogni suo contenuto anche in fatto di precisione formale: forse dovrei lasciar perdere, ma mi dà proprio fastidio.

Un altro uso fastidioso dei puntini di sospensione: quando in
un romanzo un autore, invece di mostrare un personaggio che
rimane in silenzio, scrive l'odiosa formula "..."
Beninteso: non sono contro i puntini di sospensione a prescindere. Anche io ne faccio largo uso nelle mie storie, specie nei dialoghi: sono un ottimo strumento quando vuoi dare un senso di incompiuto, di frase lasciata a metà.

Anche all'interno di un post come questo, o di uno sui social, possono servire allo stesso scopo. Il problema è che normalmente la gente non li adopera in questo senso: al contrario, tende a usarli per sostituire qualsiasi altro tipo di punteggiatura (punti, virgole, due punti, eccetera). E il risultato sono obbrobri illeggibili: non esagero se dico che mi fanno ribrezzo.

Non parliamo poi di quelli che invece di metterne tre - una regola che si insegna in prima elementare - ne mentono decine. Ok, qualche rara volta è capitato anche a me: io però l'ho fatto per sottolineare l'ironia - una cosa difficile su internet, dove non ci sono toni di voce né espressioni facciali da interpretare. Ma fatto così, sistematicamente, come se fosse la cosa più normale del mondo, è davvero brutto

Ovviamente però il problema non sono i puntini di sospensione in sé, né l'abuso che se ne fa. Il problema è che molta gente usa uno strumento come internet, basato anche sulla scrittura, senza avere la capacità di scrivere. Ed è una mancanza gravissima, per quanto mi riguarda: non solo perché siamo nell'era dell'informazione, e la lingua, non solo orale ma anche scritta è uno degli strumenti più importanti dell'umanità.

No: secondo me il peggio è che fino a un paio di secoli fa scrivere, insieme a leggere e far di conto, erano capacità che poteva apprendere solo chi aveva i soldi (tanti) per permettersi un'istruzione. Oggi invece è alla portata di tutti, visto che si impara alla scuola dell'obbligo: noi che abbiamo questa grande risorsa dovremmo esserne grati. E invece molti la buttano via così, come se non servisse a nulla.

Ecco perché continuerò sempre a odiare errori grammaticali così marchiani. Se non altro, se una persona non conosce le regole base per scrivere, perché dovrebbe farlo in un luogo pubblico, come in fondo è un social? Dopotutto, sarebbe come dare una macchina a uno che non ha mai guidato e non ha la patente. E sì, so che forse è un po' esagerato, bandire chi scrive sgrammaticato da internet. Ma vuoi mettere quanto sarebbe meglio per noi puristi pignoli della lingua italiana? E, probabilmente, non solo per noi...

La domanda: anche a te dà fastidio l'abuso di puntini di sospensione?

8 commenti:

  1. Mi hai fatto tornare in mente un vecchio hashtag che girava proprio in merito all'abuso dei puntini di sospensione xD Perchè sì, troppe persone li usano in modo improprio! Dovrei farti leggere alcune "perle" degli utenti che frequentano il gruppo della città in cui vivo! Un tripudio di messaggi del tipo:
    "Io nn capisco pekè oggi.....con cuesto tempo....lo sindaco......nn kiude le squole....11!!!"

    La gastrite mi viene, la gastrite!!

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    1. Non servono le perle di quel gruppo, grazie. E non lo dico perché io soffro (davvero, eh :D ) di gastrite cronica, ma anche perché ho un'idea già precisa di ciò che parli. Io per esempio ho un contatto su Facebook che ogni tre parole mette questi puntini. E pensa: si definisce scrittore e collabora persino con delle webzine scrivendo articoli e recensioni. Posso solo immaginare quanto di quegli articoli siano suoi e quanto del poveraccio che è costretto a fargli da editor ^^' .

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    2. No dai, non ci posso credere! o.O

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    3. Credici, invece! Pensa che una volta si vantava di aver scritto addirittura un romanzo. Immagino fosse un originale esempio di horror, dove il terrore tuttavia non è soprannaturale ma grammaticale XD .

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    4. Però potrebbe essere una buona idea! L'horror grammaticale! xD

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    5. Può essere anche una bella idea, forse. Ma non ci tengo a leggerne uno, grazie :D .

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  2. È che la gente non sa come e quando usarli.
    È che la gente non sa come e quando usarli...
    Ecco, a seconda di come li ho messi, si lascia sottintendere un qualcosa, in questo caso una mia emozione nel dire quella frase.
    Nei dialoghi sono importanti, l'abuso invece fa ridere.

    Moz-

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    1. Il punto è proprio questo: quando ci stanno bene, non sono un problema. E' quando sono usati "ad cazzum" il problema :D .

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