giovedì 19 aprile 2018

Un romanzo inaspettato

78.388: secondo Word, è questo il numero di parole, aggiornato al pomeriggio di oggi, che compongono "Dentro il cerchio": vale a dire il mio primo romanzo. O almeno il primo che, dopo anni di tentativi abortiti, vedrà finalmente la fine.

Parlo al futuro perché al momento non è ancora terminato. Ma stavolta non è che sono fiducioso di finirlo: ne sono certo al cento percento. I fatti parlano chiaro: Con solo undici capitoli (anzi, dieci e mezzo) che mancano sui settantasei totali, non dovrei metterci più di qualche altro giorno per finirlo. Tuttavia, già ora sento di aver compiuto una piccola impresa, qualcosa che prima non mi era mai riuscito. È una strana sensazione, e non solo perché col ritmo che mi sono imposto invece di trascinarmelo per anni e anni, alla fine ci avrò messo solo quattro mesi. Soprattutto, conta il fatto che questo romanzo è nato in una maniera del tutto inaspettata.

La fine? Non per me: vedo questo solo come un punto di
partenza!
A questo punto, sono sicuro che ti starai chiedendo: come è possibile che un romanzo sia inatteso? Se lo scrivi, sai bene che sta nascendo. Sì, è così: nel mio caso, però, ho cominciato a scrivere questa storia senza l'idea precisa di farne un romanzo.

All'inizio la mia idea era di impostare la storia come una novella (che è quella sfumatura intermedia tra racconto e romanzo), per poi proporla magari a una di quelle poche case editrice che si occupano di questa forma di narrativa. Per questo obiettivo, ho scelto una storia concepita anni fa - in una sola notte insonne a causa della febbre, per la precisione. Una storia che ho avuto tanto tempo per studiare, e che quindi conoscevo benissimo.

Ho scelto questa strada perché pensavo di fare un passo intermedio verso il mio primo vero romanzo: quel che cercavo insomma era qualcosa di facile che mi facesse da trampolino di lancio verso  un'impresa più difficile, che fin'ora mi è sempre sfuggita. Ma poi è successo che la storia ha preso vita propria, e mi sono ritrovato ad approfondirla sempre di più. Finché non ho superato la fatidica soglia delle quarantamila parole che dividono il racconto dal romanzo vero e proprio.

Così, senza prevederlo, mi sono ritrovato in mano il mio primo romanzo. E il bello è che non solo ci ho messo pochissimo, specie rispetto al solito, ma che sono riuscito a farcela senza togliere spazio a nulla di importante. I miei vari blog e gli altri progetti hanno continuato più o meno come sempre, senza pause - se non brevi, ma solo per i malanni vari che ho avuto negli scorsi mesi. Piuttosto, ho trovato il tempo rinunciando a distrazioni inutili - e di sicuro non me ne pento!

Sì, ma come ci sono riuscito? Tra qualche settimana, magari posterò un articolo più dettagliato sull'argomento, visto che c'è più di un fattore da considerare. Per ora però mi limito a dire che è bastato cambiare mentalità in positivo, focalizzare bene le idee, rifiutare ansie e paure e analizzare bene la situazione: insomma, gli stessi cambiamenti di cui ho parlato in più di un post in questi mesi.

È stato proprio questo a consentirmi di capire che se voglio essere davvero uno scrittore, la cosa più fondamentale è proprio scrivere, e farlo sempre, in ogni condizione. Come posso altrimenti pretendere che la scrittura diventi un lavoro se  sono il primo a non portarla avanti come tale? Non si può. E sono sicuro che nessuno mi pagherà mai per scrivere, se non lo faccio costantemente, ogni giorno, con professionalità e convinzione assolute.

Ma la cosa migliore sai qual è? Che con questa nuova mentalità, ho accelerato ulteriormente i miei ritmi. Se stavolta ci ho messo quattro mesi, probabilmente col prossimo me ne basteranno tre, o anche meno - anche se sarà più lungo. Ed è questa la miglior prova che, come ho detto anche altrove, cambiare mentalità non serve solo a vivere meglio: permette anche di raggiungere obiettivi prima irraggiungibili. Se non altro, ritrovarmi un romanzo finito in così poco tempo fino a qualche mese fa era pura utopia!

La domanda: ammettilo, un po' mi invidi, che ho finito un romanzo in quattro mesi, vero? Ma soprattutto: hai voglia di leggere il post che ho promesso in cui spiego in maniera approfondita come ci sono riuscito? (Sentiti libero di dirmi pure di no: tanto lo scriverò lo stesso!)

6 commenti:

  1. No! Tanto lo scrivi lo stesso :p
    A parte gli scherzi, essendo anche io uno che scrive in breve tempo, son curiosissimo.

    Pure io comunque prima del salto, ho preferito (e sto preferendo ancora) racconti brevi. Ma se poi la cosa arriva... arriva, non puoi stopparla. Quindi ottimo per te e buon lavoro per le battute finali^^

    Moz-

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    1. Ho già anche iniziato a scriverlo, per la verità (il post, intendo). Ma lo farò uscire dopo le festività di aprile, per dargli massima visibilità :D .

      Io comunque continuerò a scrivere racconti brevi, senza dubbio, appena finito questo. Ma penso anche che nel giro di al massimo qualche settimana ne comincerò un altro. Obiettivo del 2018: scrivere almeno tre romanzi, o almeno due e iniziare il terzo. Di sicuro le idee non mi mancano, quindi non credo sarà troppo difficile riuscirci, se non avverranno problemi catastrofici :D .

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  2. Io sono curiosissima di sapere come diamine hai fatto, anche perché visti i miei tempi biblici di scrittura magari potresti darmi qualche dritta ;) Però un'indicazione importante in realtà ce l'hai data: rinunciare alle distrazione inutili. Forse già quello aiuterebbe a sveltire.
    A parte questo complimenti!
    Adesso farò l'avvocato del diavolo: e la revisione non la calcoli?

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    1. Ah, rinunciare alle distrazioni è uno dei punti fondamentali anche dell'altro post. Comunque penso che uscirà per l'inizio di maggio: non vedo l'ora di farvelo leggere, a tutti voi lettori :D .

      Grazie per i complimenti, comunque ^_^ . Per quanto riguarda invece la revisione, la calcolo eccome :D . So bene che sarà lunga, forse addirittura più di quattro mesi, ma la cosa non mi angoscia. Visto che rivedere testi è quello che faccio tutti i giorni, per me il difficile era riuscire a completare la prima stesura. Ma per fortuna è uno scoglio che ho quasi superato :D .

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  3. ARGHH! Io non ci metto mai meno di un anno e passa! :-)
    p.s.: quasi quasi più tempo a revisionare che a fare la prima stesura, ma io lo considero terminato solo dopo la revisione n. 3734873987123

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    1. Anche io ci metterò un po' di tempo per rivederlo. Ma in compenso, in quattro mesi ho (quasi) finito la prima parte del lavoro: almeno è già qualcosa :D .

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