Insomma, parliamo di un metodo che, se lo scopo è farsi pubblicità, si rivela fallimentare. Del resto, non è l'unico caso: nel corso dei tanti anni da cui frequento la blogosfera, ho potuto assistere a un sacco di errori in questo senso. Ma non sono solo i blogger: in generale, sembra proprio che la maggior parte delle persone qui in Italia non sappiano promuoversi a dovere.
Marketing: parola sconosciuta alla maggioranza degli italiani! |
A tal proposito, ti racconterò un'altra esperienza personale: come (forse) sai, tra i vari miei blog c'è anche Heavy Metal Heaven, webzine costituita in buona parte da recensioni di album. Potrei fare come tutti gli altri siti di questo tipo online: recensire gli album che gruppi e case discografiche mi mandando, o al massimo quelli di gruppi famosi che ho già a casa. E invece no.
Visto che sono stupido - o forse masochista - io faccio un passo in più. Siccome uno degli obiettivi dichiarati della webzine è promuovere il metal italiano, spesso mi improvviso addirittura talent scout. Per farlo, capita che sia io stesso a chiedere di poter recensire band sconosciute ma di talento, tra quelle che scopro nei miei ascolti quotidiani.
Magari ti sembrerà una bella idea per valorizzare la scena nostrana e in particolare chi ne ha più bisogno - in effetti, a mio avviso lo è. Peccato che non la pensino così proprio molti dei musicisti a cui mi rivolgo. Se con alcuni riesco a collaborare bene, è successo che altri dimostrassero una totale indifferenza nei miei confronti, spesso senza nemmeno degnarsi di rispondere ai miei contatti. O se rispondevano, lo facevano in maniera odiosa, come quelli che mi chiesero di pagarli se volevo fare la recensione (davvero? Pagare e poi fare pure un lavoro? Non credo serva che ti dica come è andata a finire!).
Lo fanno perché la mia webzine è troppo piccola? Può darsi, ma io non sono sicuro che sia questo il motivo - e poi non per vantarmi, ma i numeri di Heavy Metal Heaven sono in continua crescita. Piuttosto, ho l'idea che lo facciano perché non sappiano cogliere le opportunità che si presentano loro per farsi conoscere. Come può essere altrimenti, se si rifiuta un servizio praticamente gratis (spedire degli mp3 a uno e ricevere in cambio una recensione mi sembra uno scambio equo) e non possono avere effetti negativi (perché il voto sarà positivo: come già detto, scelgo solo chi mi piace ).
Per giunta, chi mi ignora non capisce che a perderci è solo lui. Non serve la mia esperienza per capire che se io il giorno in cui era prevista la tua recensione ne metto una dei Metallica, faccio dieci volte le visite che farei con te, gruppo valido ma sconosciuto. Triste ma vero, al pubblico interessa più leggere di cose che già conosce che conoscerne di nuove. Per questo, sono addirittura io a perderci ospitando questi gruppi; ma lo faccio volentieri, se lo scopo è valorizzarli. Tuttavia, posso fare ben poco, se sono loro i primi a non sapersi valorizzare da soli.
Ma questa incapacità non è limitata solo ai musicista metal, né ai blogger che si promuovono col do ut des "degenerato". In generale, a me sembra che sia diffusa in moltissimi ambiti, e nemmeno vip e professionisti nel proprio settore ne sono immuni. Per non parlare poi dell'Italia in generale: in questo caso, la poca attitudine all'autopromozione - o almeno, quella fatta nella giusta maniera - è sotto gli occhi di tutti. Ed è devastante.
No, non sto esagerando affatto. Pensa solo a quanta arte, storia e cultura si può trovare anche nel paesino più piccolo nella provincia più sperduta: un patrimonio incredibile che nessuno - o quasi - nel resto del mondo può vantare. Non si potrebbe sfruttare molto meglio? Per me, assolutamente sì: sono convinto che facendolo al massimo delle capacità, in Italia potrebbero chiudere tutte le industrie. Tanto riusciremmo lo stesso a vivere tutti comodamente grazie al turismo.
Sì, so anche che valorizzarsi, e farlo nella maniera più giusta e completa non è affatto facile. Sono il primo ad ammettere di non essere molto bravo a promuovermi, e spesso mi capita di incappare in qualche errore. Ma almeno molti di quelli più banali, marchiani ed enormi (di quelli che noto anche io che non ho mai studiato in maniera approfondita l'argomento) si possono evitare senza nemmeno una gran fatica. Non serve molto: basta una piccola infarinatura di base di marketing per riuscirci.
Ma forse è proprio questo il problema: siamo l'Italia, paese per antonomasia in cui ognuno crede di essere il più furbo anche se invece è il più ignorante, e in cui studiare - anche qualcosa con sbocchi redditizi, come appunto il marketing - è considerato un ostacolo invece che un percorso fondamentale. Sarebbe bello, anzi bellissimo vivere in un paese che sa valorizzare al meglio le proprie incredibili risorse. Peccato solo che, per come stanno le cose, credo che questo rimarrà solo un bel sogno, che difficilmente si realizzerà davvero .
La domanda: sei d'accordo che gli italiani non si sanno promuovere bene? E tu come ti promuovi?
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