giovedì 12 aprile 2018

Il morbo del do ut des

C'è uno spettro che si aggira per la blogosfera italiana. Uno spettro non solo odioso, ma che secondo me è dannoso quanto un vero e proprio morbo - e anche per questo sono convinto che se ne parli troppo poco. Parlo dello spettro del do ut des nella sua versione degenerata.

Per quanto mi riguarda, il principio del dare per ricevere non è sbagliato in sé, anzi è alla base di ogni società. E anche se applicato a internet non sempre è un problema, anzi può essere una risorsa. Per esempio, se io regalo a un altro un mio guest post, e lui in cambio mi dà un po' di visibilità, è giustissimo. Ma è uno scambio tra due blogger che si conoscono: c'è utilitarismo, sì, ma anche stima reciproca. Che succede invece se si esagera? Se per esempio il do ut des viene richiesto da qualcuno che non ti rispetta? Non so a te, ma per me è solo un fastidio.

Ho preso quest'immagine da Prima di Svanire
di Marco Siena. Lui non mi legge ma io leggo
il suo blog: che mi importa, lo faccio perché
mi interessa!
Di sicuro, sarà capitato anche a te una situazione in cui qualcuno ti commentava senza nulla di significativo da dire, con la chiara intenzione di farsi pubblicità. O peggio, ti sarà successo che ti abbiano rinfacciato "io ti seguo, ma tu non ti degni di seguire me". Se sì, sono convinto che tu sappia bene quanto può essere irritante.

Lo è perché se hai un blog, ti piacerebbe avere un pubblico interessato a ciò che scrivi. Un pubblico non per forza entusiasta, ma che almeno ti stima, ti apprezza, legge i tuoi post e magari li commenta anche in maniera costruttiva. Come fai a non provare fastidio quando scopri che qualcuno ti segue solo perché vuole soltanto attenzione su se stesso?

Tra l'altro, io non direi che questo si possa davvero definire do ut des, anche se lo chiamano così. Visto che chi lo mette in atto è un blogger, desidera anche lui che il pubblico lo apprezzi: vuole quindi che tu ti appassioni a quello che scrive. Ma lui non è disposto a fare lo stesso per te. Insomma, non è do ut des: è chiedere senza dare nulla (o quasi) in cambio.

È per questo che io schifo come la peste chi si comporta così, nonché i loro blog. Magari in certi casi saranno pure interessanti, ma cercare di promuoverli in questo modo, almeno per me, li fa apparire proprio il contrario. Perché se hai bisogno di questi mezzucci, di elemosinare "like" in questo modo, l'ipotesi più logica è che il tuo blog non abbia nient'altro che possa attrarre un lettore. E allora, perché dovrei leggerlo?

Per quanto mi riguarda, non ho"seguito per essere seguito" nessuno se non agli inizi di Hand of Doom, quando ancora non capivo come andava il mondo - e oggi non lo farei mai. Se leggo un blog è solo perché mi piace, e non pretendo che il suo autore mi "ricambi" - cosa che spesso non succede, ma credo sia normale. Ma non solo: trovo il do ut des fallimentare come strategia di marketing. In fondo, è molto più facile farsi seguire, apprezzare e stimare dimostrando interesse e rispetto reali per gli altri blogger.

Ma anche se non fosse, preferisco di gran lunga il pubblico di questo blog, piccolo ma che interagisce perché gli piace quel che scrivo. Non mi importa di avere molti più like alla pagina Facebook o lettori fissi a cui non importo: a che serve? Ed è anche per questo che, a ruoli inversi, non sopporto chi lo mette in pratica con me. Perciò, se se non ti interessa quello che scrivo su Hand of Doom e mi segui o addirittura mi commenti con l'unica speranza che un giorno io possa ricambiarti (e me ne accorgo prima o poi, di questo puoi star sicuro) ti informo che hai sbagliato persona. Ma di brutto, eh!

La domanda: ti è mai capitato di trovare qualcuno che mettesse in atto una "forma degenerata" di do ut des? O peggio, lo hai mai fatto tu stesso?

8 commenti:

  1. Leggo talmente tanti Blog che se ci fosse davvero questo morbo avrei chissà quale numeri. :-P
    Scherzi a parte, ognuno faccia ciò che si sente. Nessuno è obbligato a seguire un altro.
    Però ti dirò che io se qualcuno mi segue lo aggiungo a mia volta, sono fatto così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma io non è che sono tanto diverso: se uno mi si aggiunge tra i lettori fissi, almeno un'occhiata al suo blog la do; e poi, se mi piace, magari lo seguo pure. Solo, non mi piace chi lo fa senza vero interesse, perché gli importa solo del mio like - o addirittura se lo pretende in maniera esplicita. Purtroppo io sono così: ti seguo se mi interessa quello che scrivi. Non è cattiveria né un giudizio su una persona in generale: è solo una questione di onestà nei rapporti :) .

      Elimina
  2. Mi è sicuramente capitato chi ha lasciato un commento col link, o dove mi avvisava di avermi seguito. Il follow lo ricambio sempre (tanto sostanzialmente non serve manco a nulla, men che meno ora che devi aggiungerti a mano i link dei blog che vuoi nel blogroll...), mentre chi vedo che non ha da dire e commenta giusto per, non lo ricambio.
    Il do ut des è una pratica tipica di qui, tu la descrivi bene anche nella sua forma positiva: in sostanza, per fare blogging devi bloggare, e bloggare significa anche e soprattutto conoscere altri blogger sui loro blog. Fare rete.
    Ci sta.
    Se tutti coloro che seguo mi seguissero di rimando, oggi avrei il doppio dei commenti e dei followers :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente, fare rete è necessario, come anche una certa forma di do ut des positivo. Se seguo e commento il tuo blog, non c'è nulla di sbagliato se anche tu mi ricambi. Ma se seguo e commento qualcuno, lo faccio in primis perché mi interessa e perché ho qualcosa da dire: se poi faccio rete e trovo nuovi fan va benissimo, ma non era il mio obiettivo primario :) .

      Ecco perché non mi piace il do ut des negativo, il seguire un blog solo per essere ricambiati. Se è uno scambio di interesse e di stima reciproca è anche una bella cosa; scambiarsi solo il mero "like", come dici tu stesso, è del tutto inutile. Ed è per questo che non mi piace chi ci prova con me :D .

      Elimina
  3. La reciprocità è giusta, il do ut des non lo è. Voglio dire che si dovrebbe leggere e commentare per interesse, non per un senso di dovere. Peggio è farlo per ottenere un ritorno. Sapessi quante persone hanno smesso di venire da me perché io non andavo da loro. Che senso ha? Se dovessi commentare tutti i post di chi mi segue non farei altro dalla mattina alla sera. Ho anche tentato di farlo, con il risultato che ero stressata e non sopportavo più nessuno. Anche io poi seguo blog che non sanno neppure che esisto e non ci vedo nulla di male.
    Non è che poi dobbiamo tenere un quadernetto con la contabilità di chi commenta e chi no, per sapere da chi andare... Eppure, c'è proprio chi mi dà quest'impressione. Viviamo in un mondo malato, questa è la verità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho nient'altro da aggiungere: concordo con tutto quello che hai scritto ^_^ .

      Elimina
  4. Chi commenta solo per ottenere visibilità si nota subito, e non fa certo una gran figura. Siamo giustamente liberi di seguire solo i blogger che troviamo interessanti, a prescindere dal fatto che ci commentino o no; però è pur sempre un rapporto tra esseri umani, anche se virtuale. Se mi interesso a ciò che dici perché mi illumini la vita, sicuramente ti seguirò anche se non ti sogni nemmeno di farmi visita; ma spesso c'è la semplice piacevolezza nel fare due chiacchiere, senza altre implicazioni. In questo caso, se il rapporto risulta del tutto a senso unico, può darsi - non è detto - che a un certo punto uno smetta di considerarlo un rapporto, e perda interesse a sua volta. Mi sembra abbastanza normale. Poi ci sono persone che usano la bilancia da farmacista per pesare il dare e l'avere, ma quello è patologico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione anche tu: infatti come dicevo nel post sopra io non nego la reciprocità. E anche a me danno un po' fastidio quei blogger che, per esempio, se li commenti non ti rispondono: se uno ha impiegato il suo tempo per te, è almeno gentile dargli una risposta. Ma per quanto mi riguarda, già se commento un blog e mi rispondono in maniera amichevole già si instaura un rapporto, anche se non segui il mio e non lo farai mai :) .

      Quello che voglio stigmatizzare è invece il seguire/commentare solo con l'obiettivo di farsi seguire/commentare a propria volta. Come già detto nei commenti qua sopra, è del tutto inutile; e come dici tu (sono d'accordo) può essere addirittura considerato patologico :D .

      Elimina

Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!