martedì 26 novembre 2019

Originalità vs idee

Per essere bello, un romanzo deve anche essere originale? È una questione su cui, negli scorsi mesi, mi sono ritrovato a leggere più di un'opinione sui blog amici e in generale nel web. Peraltro, lo trovo un argomento interessante, se non altro perché mi è capitato di rifletterci molto in passato. Tuttavia, non in relazione alla letteratura quanto, piuttosto, alla musica.

Come saprai se mi segui da un po', gestisco da anni Heavy Metal Heaven, webzine su cui recensisco almeno un paio di dischi a settimana: lo faccio da molti anni, e ciò mi ha dato modo di conoscere in maniera approfondita il ristretto mondo del metal. Tra i vari insegnamenti che mi ha portato questa esperienza, uno dei più importanti è stato scoprire il valore dell'originalità in questo ambito: per chi la sa usare è un fattore molto positivo, ma non è fondamentale.

Con Heavy Metal Heaven accade così: ogni settimana, mi arrivano tantissimi richieste di recensione da parte di PR, band, etichette. Ovviamente, io e i miei collaboratori non possiamo evaderle tutte: c'è da fare anzi una difficile cernita per decidere quali di quei gruppi ci piacciano di più, e quindi meritino di più di essere valorizzati. In questo processo, mi sono accorto che spesso capita di scegliere con più facilità i gruppi più originali, rispetto a quelli che suonano in maniera più classica.

Perché lo faccio? In parte è una questione pratica: se un gruppo suona qualcosa di diverso, lo posso sottolineare o persino costruire un'intera recensione su questo fatto. Ma a parte questo, come ascoltatore sono sempre alla ricerca di musica nuova e stimolante; del resto, a volte (ma non sempre, per mia fortuna) mi è capitato di trovare chi invece si attiene ai canoni più classici derivativo e sterile.

Il mio scegliere gruppi originali si sposa perciò al meglio con un altro mio criterio di scelta: quello di recensire se possibile solo album che mi piacciono davvero ed evitare le stroncature. Tuttavia, anche con questo metodo ogni tanto capita di ritrovarmi davanti a dischi che alla fine, dopo il mio lungo lavoro di analisi, si rivelano di basso livello. Sembra un po' una contraddizione, lo so, ma in realtà non lo è.

Il fatto è che a me non bastano pochi ascolti per assorbire un disco, specie se si tratta di musica complessa: magari qualcuno ci riesce (tuttavia, ho i miei dubbi che possa approfondire più di tanto), ma a me ne servono parecchi. Con un lavoro lungo e ponderato, che io chiamo "slow reviewing", riesco a disvelare pian piano la vera anima dei dischi.

A quel punto, una parte anche maggioritaria dei gruppi di questo tipo continuano a essere di alto livello come mi erano sembrati all'inizio; altri però non si rivelano all'altezza della loro originalità. Cosa manca loro? Almeno nell'ambito della musica, la risposta che scopro quasi sempre è che a essere assente è la giusta quantità di idee. Idee musicali, nel particolare di questo caso.

Di norma, dischi con questo difetto si rivelano ripetitivi, o senza canzoni "da urlo": c'è l'originalità, ma per il resto non hanno molto altro da dare,  e di conseguenza il loro voto, seppur spesso positivo, non sarà molto alto. A quel punto, preferisco gruppi che, seppur siano più classici o addirittura non abbiano nulla di innovativo, possono contare su un'abilità compositiva tale da far suonare la loro musica coinvolgente e mai scontati.

Certo, l'ideale sarebbe una band sia originale che talentuosa, ma se bisogna proprio scegliere, il secondo fattore batte il primo. Ecco perché all'inizio dicevo che l'originalità è importante ma non è fondamentale: si può fare bene anche senza, mentre averla dalla propria parte non è per forza un pregio. Anzi, senza il supporto delle giuste idee può essere persino un difetto: spesso, nelle recensioni, mi spinge a chiedermi il perché la band in questione non sia riuscita a valorizzare meglio la propria musica.

E per quanto riguarda invece la letteratura? Per quanto sia una forma d'arte molto distante dalla musica ha anche parecchie analogie, tra cui questa è una delle più calzanti. In questo caso lo dico da lettore: mi è capitato di leggere libri sperimentali ma senza un perché, che nonostante l'originalità - che apprezzo anche in un romanzo - non mi dicevano nulla. E storie invece classiche, a volte piene di cliché, ma così appassionanti da diventare letture grandiose.

In generale, penso che per importanza le idee battano l'originalità in ogni forma d'arte. Idee che possono essere di qualsiasi tipo: per esempio, nella letteratura le idee possono riguardare i personaggi, le atmosfere evocate, i colpi di scena. Possono essere tutti elementi già editi: l'importante è che non siano troppo derivativi, ma soprattutto che siano ben ragionati e di qualità. Altrimenti, secondo me non puoi andare molto lontano, in nessun campo dell'arte.

La domanda: e tu cosa pensi sia più importante, l'originalità o la qualità delle idee?

2 commenti:

  1. Per quanto mi riguarda, le idee battono sicuramente l'originalità. Se poi ci sono entrambe, festa!

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