martedì 12 novembre 2019

Cosa significa essere un blogger alle soglie del 2020

Lo confesso: per oggi, avevo intenzione di scrivere e pubblicare un altro post, uno di quelli argomentati e ragionati. Tuttavia, nel corso del weekend ho avuto molta difficoltà: ogni volta che mi mettevo a pensarci non riuscivo a concentrarmi, per colpa soprattutto delle precarie condizioni di salute che mi porto avanti da diversi giorni. E così, ho deciso di virare su qualcosa di più semplice e leggero.

Dopo aver scoperto il meme ripreso da MikiMoz a partire dal post iniziale del blogger Nino Baldan, ho deciso anche io di partecipare: dopotutto, consente ai blogger di parlare di cosa significa per loro essere blogger alle soglia del duemilaventi. Visto che lo svolgimento del meme consiste nel rispondere a sei domande in una sorta di auto-intervista, il che non è troppo difficile neppure coi malanni che mi rallentano, e visto soprattutto che mi piace raccontarmi, eccoci qui.

Per quanto "auto", sempre un'intervista è!
In teoria, si dovrebbe essere taggati per partecipare, ma mi è stato riferito che si può fare anche senza: peraltro, visto che non mi piace essere invadente, nemmeno io ho intenzione di taggare nessuno. Se vuoi riprendere anche tu il meme, però, sei il benvenuto: credo che sia sufficiente rispondere alle sei domande come ho fatto io qui di seguito. E ora, via con le mie risposte!

Quali sono le ragioni che ti hanno spinto ad aprire un blog?
In realtà è successo un po' per caso, senza un piano serio di sviluppo: era il 2009, e una versione molto più capelluta e ingenua di me aveva appena cominciato ad approcciarsi al mondo della scrittura. I miei primi racconti erano degli obbrobri che oggi trovo illeggibili, ma sai come funziona: gli incapaci pensano sempre di essere bravi, e viceversa. E così, in quel periodo sentivo il bisogno di vederli pubblicati, se non altro per farli leggere a degli amici di un forum che frequentavo. E così è nato, all'inizio come "Blog di un solitario" per poi virare sul nome definitivo un paio d'anni dopo.

Si tratta di un'origine che fa un po' ridere, in effetti, considerando che oggi non ci posto quasi più racconti e che non ho più contatti con neanche uno degli amici di allora. Ma forse è meglio così: col tempo questo blog è cresciuto e migliorato molto insieme a me. Una volta era un'accozzaglia di roba senza senso, postata quando capitava: oggi ha un ritmo, una sua personalità e articoli interessanti da leggere (almeno, io cerco di fare in modo che sia così). Di sicuro, meglio le motivazioni che ho oggi nel portarlo avanti!

Come nasce l'idea dietro ai tuoi post?
Visto che non ho un argomento fisso di cui parlare, dipende. Tutto può essere uno spunto: una notizia di cronaca, un fatto che mi capita nella vita di tutti i giorni, un'idea anche astratta su cui riflettere, una qualche opera che mi ha ispirato, sia essa letteratura, cinema o altro. E a volte, non serve nemmeno uno spunto: certi post, come le liste, li scrivo soltanto perché mi diverto molto ad argomentare, a scherzare, a ragionare.

Quali mezzi utilizzi per il blogging?
Al contrario di altre opinioni che ho letto in giro, io non ho particolari mezzi a parte il computer. Non mi serve altro, all'interno ho già tutto: oltre all'ovvio browser, lì dentro ho appunti per i post futuri e il calendario editoriale. Certo, a volte mi è capitato anche di buttare giù qualche spunto sul mio tablet o sull'agenda in cui scrivo anche appunti per la narrativa, ma solo perché non avevo il PC a portata di mano. Si tratta di rare eccezioni, certo non della regola.

Quanto tempo impieghi per un post e come inserisci il blogging nel tuo tempo libero?
Di solito, qualsiasi post più articolato di una semplice comunicazione vede una stesura e almeno due revisioni, quando non tre o addirittura quattro - senza contare quella finale, in cui è Monica a correggere gli errori se ci sono. Questo si traduce in un periodo di due o tre giorni, più di rado quattro, tra il momento in cui inizio e quello della pubblicazione. Ovviamente, non sono giorni pieni in cui faccio solo quello: per la stesura, a seconda della lunghezza, ci metto da mezz'ora a due ore. E le revisioni non mi portano via mai più di un quarto d'ora.

Questo significa che questo blog occupa una percentuale minima di ogni giornata, e quindi il tutto incide poco sul mio tempo libero. Di sicuro, lo fanno molto di più gli altri miei impegni, come la scrittura delle recensioni per Heavy Metal Heaven o quella dei miei romanzi. Nonostante tutto, però, riesco sempre a ritagliarmi alcune ore per me stesso e da dedicare a Monica, che poi è l'unica persona che frequento abitualmente - sono molto orso, lo so!

Qual è il tuo rapporto coi social network e come sono legati al tuo blog?
Verso i social network provo un rapporto ambivalente di amore e odio. Da un lato, ci sono cose di essi che proprio non sopporto: se mi segui da un po', hai di sicuro letto i miei tanti post in cui parlavo dei difetti e delle assurdità di Facebook. Dall'altra parte però li ritengo anche utili per molti versi, e il blogging rientra proprio tra questi usi.

Nonostante tutti i problemi dell'algoritmo, alcuni lettori trovano i miei post proprio attraverso la sua pagina Facebook, piccola ma che assolve il giusto al suo compito - almeno, così riferiscono le statistiche di Blogger. In più, sto pensando di ampliarmi e aprire a breve una pagina personale anche su Pinterest, legata al blog ma in cui magari postare anche altro. Quella di Heavy Metal Heaven sta andando così bene, che magari all'inizio dell'anno prossimo metterò questo proposito in pratica!

Vedi questa crisi del blogging in prima persona, tanto da aver avuto la tentazione di trasferirti in pianta stabile sui social?
Prima di tutto, si dovrebbe stabilire cosa si intende per "crisi del blogging". Se parliamo del diradamento di fan, commenti, letture, l'ho sperimentata anche io, seppur solo in parte: qualche anno fa avevo più commenti, ma le visite sono di più oggi di quanto non siano mai state. E se invece intendiamo il fatto che molti blog sono abbandonati e non vengono più aggiornati, ancor di più: molti che apprezzavo sono spariti nel nulla in questi anni. So che il blogging è in declino, e ne ho parlato spesso qui, l'ultima volta giusto una settimana fa.

Tuttavia, in quanto blogger non mi sento in crisi, anzi. A volte ammetto che sia un po' pesante dover scrivere certi post, specie in condizioni di salute non ottimali come in questo momento, ma nel complesso continuo a essere soddisfatto di quello che ho qui. E anche se qualcuno potrebbe obiettare che non è molto, rispetto a quanto raccolgono alcuni, sui blog e sui social, io risponderei che i miei pochi ma apprezzati fan mi bastano e avanzano

Dopotutto, il mio obiettivo con questo blog non è diventare popolare, raggiungere il grandissimo pubblico. Se scrivo su Hand of Doom, è in primis per me stesso: mi piace argomentare, mi piace esporre le mie opinioni, e soprattutto, mi piace avere la libertà di esprimermi che il blog dà. Cose che sui social non sarebbero possibili: mentre qui sono qualcuno, minuscolo ma sempre qualcuno, su un social non sarei che uno tra milioni. E se anche raggiungessi il successo, non avrei la pacata discussione costruttiva che ho qui coi miei follower, ma il solito trenino di insulti. Anche no, grazie.

Ecco perché non penso proprio che trasferirò mai Hand of Doom sui social. Se un giorno mi mancherà l'entusiasmo e la voglia che ho ora, non nego che potrei chiuderlo (per quanto spero che non accada), ma non aprirei una pagina social coi suoi stessi contenuti: credo sia inutile. Ecco perché la risposta alla domanda è un no: la tentazione di chiudere l'ho avuta a volte, ma quella di migrare verso i social per cercare lo stesso spazio espressivo della blogosfera mai.

La domanda: niente da chiedere, oggi. Se però vuoi partecipare anche tu a questo meme - anche qui sotto, nei commenti - oppure se hai qualche osservazione sulle mie risposte, sei più che il benvenuto!

2 commenti:

  1. La nostra origine è simile: parte tutto da un forum, con utenti che oggi non ci sono più. E con una certa anarchia iniziale :)

    Moz-

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    1. Vero. Anche se, per quanto mi riguarda, non rimpiango quel periodo: sono contento che i "miei" utenti non ci siano più e di aver lasciato perdere col tempo tutti i forum :) .

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Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!