In realtà, non direi nemmeno che non l'ho apprezzato: è stata una lettura piacevole e avvincente, che ho completato in pochi giorni. Si tratta di un libro carino, che scorre bene: solo, mi lascia un po' perplesso il suo grande successo. Perché, per quanto godibile, per quanto mi riguarda è un romanzo molto nella media, uguale a tanti altri già letti.
Caro tu, che hai scritto quella tagline in copertina: non preoccuparti! Da un finestrino ci guardo sempre con gli stessi occhi, che questo libro non mi ha certo cambiato la vita! |
Il problema vero sono però le tre protagoniste: non dico che le ho trovate insopportabili, ma non ci vado nemmeno molto lontano. Soprattutto nel caso di Anna, che sin dall'inizio ho sperato che venisse uccisa: mamma pancina al quadrato (se non sai che significa, meglio per te - ma se vuoi rovinarti la vita, cerca il blog del Signor Distruggere e scopri l'orrore), bigotta, precisina, ogni volta che leggevo i suoi capitoli (tutto il romanzo è narrato in prima persona dalle tre donne) avrei voluto prenderla a schiaffi.
Un po' meglio va la protagonista Rachel, ma non più di tanto. Per buona metà del libro, non fa altro che ubriacarsi, piangersi addosso e avere problemi di ogni tipo: ben fatta a livello psicologico, per carità, ma io spesso mi sono trovato a irritarmi davanti ai suoi piagnistei. Di fatto, tra le tre la migliore è Megan: fa anche lei cose abbastanza brutte (non ti spoilero nemmeno queste), ma almeno è una donna moderna, più indipendente. Anche se pure lei a tratti ha dei limiti mentali in fatto di bigottismo.
Proprio questo credo sia il maggior problema de La ragazza del treno: il suo fare molto la morale. Rachel è diventata un'alcolizzata per non aver avuto un figlio, e anche le altre due hanno ansie legate alla familiarità: non fanno altro che parlare e pensare di figli e dei loro mariti. Già, i mariti: sono intercambiabili, due sagome di cartone molto meno profonde delle donne. Ed è difficile capire perché loro li amino così tanto.
Può essere che la Hawkins abbia fatto tutto con intento realistico? Può darsi: di donne bigotte e uomini con la personalità di un cetriolo ne esistono a bizzeffe nel mondo. Tuttavia, io in un romanzo non voglio leggere pagine e pagine sulla depressione di una casalinga di provincia: per quella basta Facebook, se proprio ne avessi voglia. Mentre se leggo un libro, preferirei dei personaggi più brillanti, che vadano fuori dai soliti stereotipi di genere.
Insomma, La ragazza del treno è un altro di quei casi in cui i personaggi sabotano un romanzo. Non lo fanno più di tanto: anche così, come ho già detto parliamo di un libro piacevole che si legge in un lampo. Tuttavia, io non lo inserirei tra le più belle dieci letture della mia vita, probabilmente nemmeno tra le prime cento. Ecco perché non capisco cosa ci abbiano trovato le migliaia di lettori che lo hanno reso un best seller internazionale!
Non l'ho mai letto, un po' sono curiosa, proprio perché ha avuto tanto successo. Dopo questa tua recensione me ne è passata la voglia :P
RispondiEliminaSui personaggi però non so, magari è anche questione di gusti?
Pensa, sei già la seconda persona a cui ho fatto passare la voglia di leggere questo libro XD.
EliminaComunque, direi che tutto nell'articolo è questione di gusti, come in ogni "non-recensione" che posto qui. Quindi, magari tu non troverai le protagoniste irritanti come le ho trovate io. E in generale, ti direi di non farti condizionare troppo dal mio giudizio: magari a te, che hai gusti diversi, piacerà :) .