Forse ti sarà già capitato di leggere qualcosa, in passato, a proposito dell'obsolescenza programmata, ossia la strategia attuata da determinate aziende per far sì che i propri prodotti si rompano presto, così da costringerti a comprarne di nuovi, in un ciclo continuo di acquisti e rotture. O forse, non ne hai mai sentito parlare: nel caso, ritieniti fortunato!
Non so se per sfortuna o per che cosa, ma a me è capitato spesso di provare gli effetti dell'obsolescenza. E, al momento, ne pago pesanti conseguenze tutti i giorni: il mio computer - quello con cui scrivo tutti i post sui miei blog e in generale con cui mi interfaccio con internet - ha infatti mille tra malfunzionamenti, rotture e componenti non funzionanti. E ogni giorno è una vera fatica.
Non ho potuto fare niente, tuttavia, per l'hardware, che dà i problemi maggiori: qui, davvero non so dove cominciare. Il disagio maggiore è forse quello della musica, quella che ho sempre sotto mentre scrivo: per riuscirla ad ascoltarla a dovere, senza che sembri di sentirla da dietro un muro, ho dovuto riempire di nastro adesivo il computer. E non è bastato: ora se non tengo il jack delle cuffiette stretto col fil di ferro intorno a un cavo USB, non si sente nulla comunque.
Non parliamo poi della tastiera, in cui funzionano metà dei tasti - infatti per scrivere ne devo usare una esterna. O del coperchio dello schermo che si è frantumato per un chiaro errore (voluto) di progettazione, o della scheda di rete, che ogni tanto si scollega per qualche motivo e bisogna riavviare. O del lettore CD, che è stata la prima cosa a rompersi e mi ha costretto a farmi scaricare sempre da Monica la musica dai dischi, o delle prese USB sul lato destro che funzionano una volta sì e una no.
Risultato: per me lavorare in queste condizioni è davvero difficile, a volte persino un'agonia quando questo ferro vecchio decide di fare le bizze. Giusto per dire: mentre scrivo questo non è successo nulla, ma quando ne ho fatto la scaletta preparatoria (di solito la faccio un giorno prima della stesura, per dare un ordine al post) ho dovuto spegnere e riaccendere perché non mi prendeva più la tastiera esterna. E per fortuna che Blogger salva la bozza ogni tanto, se no niente post oggi!
Ovviamente, a questo punto l'unica cosa da fare sarebbe comprarne uno nuovo. Solo che c'è un piccolo problema: come sai se mi segui da un po', ho seri problemi economici, quindi non posso permettermelo. E già qui si vede perché l'obsolescenza programmata è ingiusta: discrimina chi ha i soldi e può permettersi di ovviare ai problemi che crea dai più poveri, che invece sono costretti ad arrabattarsi e a soffrirne le conseguenze.
Tuttavia, anche senza questo problema, sarebbe giusto dover comprare un nuovo computer? L'ho preso meno di tre anni fa, spendendo una cifra intorno ai quattrocento euro (ma il prezzo di listino era sui seicento: per fortuna almeno che abbiamo avuto uno sconto). Per quale ragione dopo solo così poco tempo devo essere obbligato a spendere altrettanto? Perché l'unica che mi viene in mente dietro a una situazione così è l'avidità dei produttori.
Se anche avessi tutti i soldi del mondo, perché dovrei finanziarla io? E perché dovrei dare anche solo un euro a chi è negligente in maniera volontaria, e non svolge bene il proprio lavoro (perché sì, oggi è possibile fare un computer che duri, la tecnologia per farlo c'è tutta)? L'unica risposta che riesco a darmi, è purtroppo che non c'è una vera sensibilità sul tema dell'obsolescenza programmata.
Non è solo perché, facendo una rapida ricerca, non ho trovato granché in giro, in siti e blog. Soprattutto, la controprova più forte è nel mercato: se le aziende che la mettono in atto non falliscono, è perché alla gente in fondo non importa di dover comprare decine di volte gli stessi oggetti, e vederli rompere subito. E anche se può sembrare una cosa da nulla, in realtà è molto grave.
Non lo è solo per la già citata discriminazione verso le persone più povere, né per la questione ambientale - su cui non mi soffermo: più roba rotta significa più rifiuti, è più che ovvio. Il problema vero è, al solito, nella mentalità: quella di un mondo occidentale non solo inquinato ma anche impoverito, in cui dopo decenni di sprechi le nuove generazioni devono lottare per qualche briciola di ciò che i loro genitori hanno avuto senza troppi patemi. E tutto perché invece di essere previdenti e attente, le persone hanno preferito sprecare lo sprecabile.
Ecco perché l'obsolescenza programmata non riguarda solo chi, come me, ha problemi economici: affligge tutti, e l'unico vantaggio che dà in cambio ricade nelle mani di pochissime persone. C'è bisogno assolutamente di un nuovo atteggiamento nei confronti della vita in generale: uno in cui quando l'egoismo di uno si ritorce contro il benessere di tutti, siano presi provvedimenti, o almeno si scateni indignazione e polemiche (troppo spesso riservate a questioni molto più frivole che non le meritano). Ma mi sa che, come sempre, anche stavolta sogno.
La domanda: anche tu hai avuto qualche esperienza negativa con l'obsolescenza programmata?
martedì 12 febbraio 2019
L'assurdo mondo dell'obsolescenza programmata
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Problemi con l'obsolescenza programmata ne abbiamo tutti, credo. Se non è il PC e il mixer, se non è il mixer è il televisore. Il caso più eclatante lo sperimenti quando hai molti pezzi della stessa età, come è successo a noi per via del trasloco, e si guasta tutto nell'arco di sei mesi... una vera goduria. Il fatto è che cambiamenti come l'introduzione dell'obsolescenza programmata mica li sbandierano in anticipo; ti ci trovi già dentro, e accettarli, alla fine, è meno faticoso che non combatterli (se puoi farlo). Io comunque non mollo, vado di pezzi di ricambio fino all'ultimo.
RispondiEliminaIn realtà non lo so. Forse sono stato fortunato, ma con televisioni e attrezzi da cucina non ho mai avuto grandi problemi. Per quanto riguarda i secondi, li ho anche strapazzati parecchio, ma continuano a durare da anni, in certi casi. Problemi veri invece ne ho avuti solo coi computer - e in particolare con quest'ultimo, che come ho detto ha mille problemi. Comunque, concordo sui pezzi di ricambio ^_^ .
EliminaMa non ho capito bene: perché hai riempito il computer di nastro adesivo??
RispondiEliminaIl nastro adesivo serve:
Elimina1. a tenere il computer in posizione dritta, visto che, per qualche ragione, la sua struttura si è tutta arcuata. Non sarebbe un problema, se non fosse che se non lo tieni dritto ha problemi di linea e non puoi ascoltare la musica, né in cuffia né dalle casse.
2. a tenere insieme il coperchio, la cui plastica è tutta rotta. Non è una questione casuale, e nemmeno è colpa mia che l'ho trattato male: è proprio il computer progettato male, sempre per la storia dell'obsolescenza programmata. Insomma, se invece di ancorarli allo schermo i piloncini che lo sostengono sono attaccati alla copertura di plastica esterna, è normale che dopo un po' le due si staccheranno.
C'è anche un po' di nastro adesivo sulla webcam, ma quello lo metterei comunque, anche a un computer in piena salute. La prudenza non è mai troppa: forse non mi succederà mai di essere infettato da un malware e spiato, ma meglio evitare comunque :D .
Oddio, non ho mai avuto tutti questi problemi con un computer dopo meno di tre anni! Non so se il tuo caso rientri precisamente nella media!
EliminaNemmeno io ho avuto mai problemi così grossi. Non so sarà la marca oppure il modello; so solo che la Acer non vedrà mai più i miei soldi ^_^'.
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