martedì 21 novembre 2017

Peggio del fascismo

Se ti sei perso qualcosa, ti faccio un bel riepilogo: nello scorso post, ti avevo raccontato della mia indecisione se pubblicare questo articolo oppure no. Per questo ho chiesto consiglio sull'argomento ai miei lettori in una sorta di votazione: visto che il "sì" ha stravinto, eccolo qui. Come ho già detto lì, è un post provocatorio e molto serio: se preferisci cose più tranquille, smetti di leggere senza farti problemi: ci rivediamo al prossimo post.

Di solito non parlo mai di politica su Hand of Doom. Peraltro è una scelta consapevole: odio le polemiche che si creano in questo campo. Anche stavolta non ho intenzione di fare un'eccezione: mi limiterò solo a dire che a me il fascismo non piace, per usare un eufemismo. È il trionfo dell'ignoranza, del fanatismo, della violenza (verbale e non), della sopraffazione del più forte sul più debole: quanto di più lontano ci possa essere da me. Credo però che rispetto a un regime di tipo fascista possa esserci anche di peggiola realtà che vivo oggi sotto certi punti di vista lo è.

Crediti dell'immagine: TaLynn Kel
No, non sto scherzando. Avevo già raccontato, nel post su 3%, di come la distopia di questa serie TV sia crudele, ma forse preferibile rispetto a una realtà molto più desolante e ingiusta. Riflettendo sempre sulla stessa linea, e considerando le sfortune (per non dire di peggio) che sto subendo nell'ultimo periodo sono arrivato proprio a questa conclusione.

A uno che mi guarda da fuori, io probabilmente sembrerò una persona bizzarra. I miei gusti in qualsiasi campo - letteratura, musica, l'amore per la scienza, l'arte e la cultura in generale - e le mie scelte di vita sono quasi sempre controcorrente rispetto alla massa. Insomma, io sono diverso: pensò però che in una società ideale, qualunque diversità dovrebbe essere una risorsa e un arricchimento per la collettività. Invece nella realtà invece è un problema bello grosso.

E così ogni giorno le persone che anche soltanto provano ad apprezzare ciò che penso e faccio si possono contare sulle dita di una mano. Il resto della società invece è solo pronta a giudicarmi - male, ovviamente, visto che diverso per quasi tutti fa rima con sbagliato e non si perdona la minima debolezza a nessuno. E questo succede anche se nella stragrande maggioranza dei casi non riescono nemmeno a capirmi - non ci provano e nemmeno hanno la voglia di farlo. Come è ovvio, tutto ciò mi fa sentire oppresso in una maniera incredibile; è proprio qui che il fascismo ritorna.

Io non voglio paragonarmi agli oppositori tormentati dal regime nel ventennio: non so come effettivamente vivessero la loro situazione (anche leggere le loro testimonianze non è come vivere in quella situazione). E di sicuro non voglio fare una gara a chi soffre di più, se loro o io: sarebbe inutile e pretestuoso. Ci sono però delle differenze che mi danno molto da pensare: fattori che a mio avviso rendono la situazione attuale persino peggiore di quel tragico periodo.

In primis, la società oggi non è oppressiva per colpa di un regime autoritario che agisce dall'alto. Sì, ci sono tante storture nel nostro stato, ma non è esso a ostracizzare e punire le persone che non si omologano. Il tipo di persecuzione in questo caso viene molto più dal basso: è la società stessa ad agire in questo modo, e lo fa in maniera naturale, senza bisogno di qualcuno che glielo imponga o la diriga. Peraltro, mi sembra che ciò avvenga in maniera sempre più accentuata: vedi la diffusione sempre maggiore del bullismo - digitale o non - a cui nessuno sembra in grado di dare una risposta.

Parlando poi di chi è oppresso, all'epoca del ventennio di sicuro aveva idee più chiare. Gli oppositori politici del fascismo sapevano perché erano perseguitati: erano contro un regime che non accettava il dissenso. Si può dire lo stesso oggi? Direi proprio di no. Io nella vita di tutti i giorni non mi oppongo a nulla - o quasi: cerco anzi di non dare fastidio a nessuno, nemmeno a quelli con idee radicalmente diverse dalla mia. Eppure la società mi tratta lo stesso a pesci in faccia: perché? Cosa avrò mai fatto di male a questa gente? Non è dato saperlo.

Ma soprattutto, quest'oppressione è un'entità subdola, difficilissima da sconfiggere. Quella dei partigiani è stata una lotta ardua, ma almeno aveva delle regole che non la rendevano impossibile. In fondo era semplice: quelli con la divisa fascista/nazista erano i nemici, gli altri combattenti gli alleati. Nella società di oggi invece il nemico chi è? Chiunque. Si può nascondere dietro ogni faccia, dietro ogni contatto su internet, dietro ogni sorriso insincero.

Ecco, è questo che mi fa più paura: che una liberazione da questa situazione sia impossibile. E che dovrò vivere sempre in una società che non mi accetta, in cui mi trovo male, in cui non riesco a trovare il mio posto. Una società che continuerà sempre a dire che no, non dovrei scrivere ma trovarmi un "lavoro vero"; che il metal è solo rumore e mi porta a deprimermi, quindi non dovrei ascoltarlo; che leggere libri - e ancor peggio i fumetti! - è stupido; che la scienza non vale niente anche se fa funzionare il computer attraverso cui lo scrivi. Già è stato logorante fin'ora: mi deprime molto pensare che devo sopportare tutto questo per il resto della mia vita.

Magari poi mi potrai far notare che la società è sempre stata poco gentile col diverso. Sì, è vero: per esempio si sa che nel ventennio tutti erano fascisti, molti in maniera convinta, e nei secoli precedenti non andava meglio, anzi. Ma davvero questa è una consolazione? Per me no, anzi è solo un'altra conferma di come ora sia peggio. Almeno una volta sapevi di non essere libero, e nessuno ti inculcava strani sogni, ti spingeva a essere libero, ti parlava di libertà e uguaglianza. Eri consapevole di essere uno schiavo, lo accettavi fin dalla nascita, e non ti venivano mai idee simili. Insomma, nonostante tutto era più facile essere felici.

Ecco perché la società di oggi non solo è peggio persino di un aberrazione come il fascismo (non era facile, ma ci siamo riusciti), ma è forse la peggiore mai esistita. Ed è triste che, come ho già detto, sia impossibile - o quasi - cambiarla in meglio. Le uniche scelte possibili sono adeguarsi alla mediocrità generale oppure soffrire la propria diversità. Mentre qualcosa che potrebbe fare felice me - e i tanti che, allo stesso modo, ne soffrono - non sembra esistere.

La domanda: anche secondo te la società è oppressiva? E che ne pensi del mio ragionamento?

8 commenti:

  1. Ma la società è fatta di persone, e molti ascoltano metal, leggono fumetti, scrivono, o fanno cazzate vere come drogarsi ecc...
    Non credo che sia oppressiva né opprimente, siamo noi che rimaniamo scomodi in un posto che non ci appartiene.
    Ognuno dovrebbe trovare la propria dimensione.
    Io non mi sento preso a pesci in faccia per le mie passioni, certo sono più volte inculato sul lato lavorativo -si lavora poco-, ma comunque non la vedo così tragica. Non mi sono mai adeguato, di certo so che ci sono ambienti dove non verrei compreso, ma io stesso disprezzo certe categorie.
    Per il resto, faccio sempre come voglio, e se qualcuno ha da ridire, venisse a pecorella a domandarmi :)

    Moz-

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    1. In effetti mi sono spiegato un po' male - ma me ne accorgo solo adesso. Anche io me ne frego se uno mi giudica male per i miei gusti letterari, musicali o di altro tipo. Per esempio se uno mi venisse a scrivere di lasciar perdere col metal perché mi rende servo di Satana lo sapresti anche tu, visto che la mia risata sarebbe così forte da arrivare anche laggiù in Abruzzo :D .

      Il problema vero è che, come dici anche tu, ognuno dovrebbe trovare la propria dimensione, la propria stabilità, il proprio posto del mondo: Quello che mi disturba e mi rende frustrato è che fin'ora non ci sono andato nemmeno lontano. Ma almeno sto lavorando per realizzarlo - negli ultimi giorni in maniera più intensa, come racconterò nel post di domani ;) .

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    2. Oh, ma non credere: ogni tanto anche a me prendono questi pensieri. Ma amen, il posto nel mondo non è più un posto fisso XD

      Moz-

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  2. A livello psicologico la società è stata sempre oppressiva. O ti adegui al pensare comune oppure vieni emarginato. In passato questo succedeva in qualsiasi ambito socio-culturale. Adesso i tempi sono leggermente migliorati. Almeno se ascolto metal non rischio più di prendermele :-)
    E' vero che dobbiamo fare ancora molta strada soprattutto nell'accettare quello che consideriamo "estraneo" o "diverso". Penso anche che il concetto di oppressione in alcuni casi sia solo una questione di percezione. Se vivo la mia vita fregandomene di quello che pensano gli altri vivo bene e non mi sento oppresso. Purtroppo molte volte la "gente" non si limita solo a commentare ma pretende d'imporre quello che ritiene essere il giusto stile di vita anche agli altri. In questo caso l'oppressione c'è. Fortunatamente viviamo in tempi in cui è più facile non sentirsi soli e non rimanere isolati in questi frangenti, anche grazie ai social network.
    Fortunatamente abbiamo ancora la libertà di scegliere.
    Ultimamente però, l'avanzata di alcuni movimenti palesemente estremisti mi spaventa un po'. In un contesto socio-economico come quello in cui stiamo vivendo trovo che la cosa sia dannatamente pericolosa. Anche perché il malcontento, alimentato dall'eccessivo populismo e dalla mancanza di una valida alternativa politica sta rischiando di raggiungere i livelli di guardia. E siccome sembra che la memoria storica venga costantemente ignorata o addirittura negata non vorrei che a breve ritornassimo in un cupo ricorso storico.

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    1. Concordo abbastanza su tutto. Anche sul fatto che oggi, per quanto ci sia molto da fare, la situazione oggi sia leggermente migliorata. Come detto, in parte questo post è una provocazione - anche se è vero che in certi momenti trovo la società davvero oppressiva come descrivo qui :).

      Sono d'accordo anche sulla paura del fatto dei rigurgiti fascisti. Spaventano anche me, ma la mia speranza è che questo ritorno rimanga sempre una minoranza, per quanto rumorosa. Spero soprattutto che la gente, per quanto stupida, non lo sia così tanto :D .

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  3. Miiiii!!!! Queste righe meriterebbero una risposta lunga come una decina post come questo! Ma me ne astengo per non venire meno alla promessa che non avrei parlato di politica nel blog (e quindi nemmeno in risposta a un post altrui).
    Mi limito a dire due cose: la deriva verso destra è chiaramente la reazione a un governo (di sinistra o centro poco importa: se era un governo di destra la deriva sarebbe stata verso sinistra) che non ha saputo (voluto?) comprendere non solo le necessità della gente, ma neppure i segnali che da tempo la popolazione lanciava.

    La seconda cosa (qui posso solo parlare per me):

    “Ecco, è questo che mi fa più paura: che una liberazione da questa situazione sia impossibile.”

    E’ sì impossibile, per il fatto che certe correnti di pensiero si sono talmente insinuate nella testa maggior parte della gente da essere di fatto inestirpabili

    “ E che dovrò vivere sempre in una società che non mi accetta, in cui mi trovo male, in cui non riesco a trovare il mio posto. Una società che continuerà sempre a dire che no, non dovrei scrivere ma trovarmi un "lavoro vero"; che il metal è solo rumore e mi porta a deprimermi, quindi non dovrei ascoltarlo; che leggere libri - e ancor peggio i fumetti! - è stupido; “

    Personalmente non trovo di meglio da fare che fregarmene di gente come quella: sono sempre più convinto che i parameci globulari di Marte abbiano un Q.I. superiore alla media umana. Se non gli vado a genio che si rivolgano altrove. Però c’è anche altra musica oltre al metal… :-) e fare il gelataio è mestiere onorevole e apprezzabile

    “che la scienza non vale niente anche se fa funzionare il computer attraverso cui lo scrivi.”

    Il che dimostra che l’assunto sul Q.I. dei parameci globulari marziani è esatto: se in certe scatole craniche ci fosse uno sprazzo di pensiero si guarderebbero dal dire certe cose.

    "Già è stato logorante finora: mi deprime molto pensare che devo sopportare tutto questo per il resto della mia vita."

    Possiamo costruire i ponti ma…possiamo anche tagliarli e tenere quelli che ci fanno stare meglio. O almeno io ci provo.
    p.s.: è tutt'altro che facile

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    1. Anche il tuo commento meriterebbe una risposta molto più lunga di questa :D . Purtroppo non ho il tempo: lo dimostra il fatto che oggi mi sono ridotto a quest'ora per rispondere :D .

      Devo dire comunque che sono più o meno d'accordo con le cose che mi hai scritto. Specie col fregarsene di certe cose :D . Per questo, invito anche te a leggere il post di domani - anzi, oggi, visto che è passato la mezzanotte :D : parlo dei progressi che ho fatto in questo senso ;) .

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