Tuttavia, ho scritto il grosso di queste parole dall'inizio del 2017 fino al periodo tra giugno e luglio; da allora, ho rallentato molto. In parte è perché ho avuto altri progetti letterari che mi hanno tolto tempo da dedicare al romanzo. Una parte è da ascrivere anche ai problemi personali che ho raccontato qualche tempo fa, gli stessi che mi hanno fatto mettere il blog in pausa. Ma c'è però un terzo motivo: andando avanti, mi sto ritrovando davanti a delle difficoltà inaspettate.
Ho usato questo dipinto nel post sui miei blocchi da scrittore. Ma è perfetta anche per questo! |
Il problema non è nemmeno lo scrivere in sé: basta che mi ci metto e riesco a buttare giù anche un migliaio di parole (e più) di fila senza fermarmi e senza grandi perdite di tempo. Ma mentre lo faccio, mi sento come se quello che scrivo fosse sterile e noioso. Come se non riuscissi a rendere in maniera efficace quello che invece funziona bene quando lo visualizzo in mente.
È un problema un po' strano, almeno per me: forse una volta, quando ero alle prime armi era la norma, ma ora non mi capita spesso. E succede poi solo col romanzo: coi racconti continuo ad andare sempre spedito, e di solito sono soddisfatto del risultato finale alla fine della stesura. Sì, ogni racconto ha bisogno di essere revisionato, ma di solito si tratta di qualcosa di leggero: cambio strutture di frasi, parole generiche, taglio pezzi inutili, ma l'essenza profonda rimane la stessa. Rileggendo il romanzo, invece, mi pare che certi passaggi debbano essere riscritti quasi del tutto.
In questi ultimi tempi, mi sto chiedendo il perché questo succeda. Di sicuro non è perché non credo più nella mia storia: sono convinto che può venirne fuori qualcosa di decente, se riuscirò a scriverla bene. Non ho nemmeno voglia di abbandonarlo per dedicarmi magari a un altro progetto: ho deciso che stavolta questo lo finisco, e sono determinato al cento percento a farcela. E non è nemmeno per la fatica: seppur un racconto dia una soddisfazione più immediata perché lo finisci in massimo pochi giorni, anche andare avanti col romanzo mi piace.
Potrebbe invece essere che sia perché la mia storia è un po' più di atmosfera rispetto a quelle che affronto nei racconti - che di solito hanno più azione. Tra l'altro, mi sono accorto che le scene più movimentate mi riescono bene anche nel romanzo, mentre in quelle più distese e descrittive (che del resto nei racconti sono al minimo) stento un po', e ho molta meno confidenza. E in generale, credo che le mie difficoltà siano legate proprio a quest'ultima, e in generale alla mia esperienza: dopotutto di racconti ne ho scritti a bizzeffe, invece per i romanzi ho dalla mia solo tentativi abortiti.
Dopotutto però è lapalissiano dire che nessuno ha mai scritto un romanzo prima del suo primo: questo vuol dire che non serve aver già scritto un libro per scriverne uno, e che il blocco si può vincere. Ed è quello che vorrei fare io: mi piacerebbe ripartire a scrivere spedito e magari, col mio nuovo metodo, riuscirlo a finire addirittura entro la fine dell'anno. Sto già cercando di risolvere il problema da me, ma questo post l'ho scritto, oltre che per raccontarmi, perché magari anche tu puoi aiutarmi, se hai più esperienza di me. Se vuoi darmi una mano, quindi, sei ben accetto!
La domanda: se hai scritto un romanzo, hai avuto anche tu problemi simili? E cosa mi consiglieresti per il mio caso?
Che bella notizia! Scrivi, scrivi.
RispondiEliminaMi pare che non sia in problema. Qualcosa cosa si scriva, può succedere, specie in un romanzo di correggere, tagliare pezzi, riscrive di nuovo. Non avere fretta. Non darti scadenze. E se a volte ti stacchi è solo positivo. Quando tornerai a rileggere il testo, sarai più distaccato nel notare cose buone scritte e altre meno.
Non pensare a paturnie sulla perfezione. Pensa a scrivere. Revisionare, viene in seguito e anche man mano che procedi. E non fare pensieri negativi come in passato di bassa autostima. Positivo come ora. Ne gioverà anche la scrittura.
Ciao Tiziana, benvenuta su questo blog ^_^ (è il tuo primo commento o sbaglio :) ?)
EliminaSo bene che di sicuro la prima stesura non è perfetta: niente di quello che scrivo lo è. E conosco bene il potere della revisione: magari sbaglio, ma credo di essere più bravo e preciso come "revisore" dei miei testi che come "scrittore di getto", un ruolo in cui spesso faccio svarioni non da poco :D .
Il problema però è che sono arrivato a un punto in cui mi rendo conto nel momento in cui scrivo se sto facendo bene oppure se quello che mi esce manca di forza. E il caso del romanzo è proprio quest'ultimo: mi pare di non riuscire a essere efficace.
Però penso che seguirò il tuo consiglio: nei prossimi giorni, proverò a scrivere e basta con ottimismo, senza seguire sensazioni e pensieri vari. Chissà che non mi sia di aiuto ^_^ .
Il fatto che tu ti stia cimentando con un romanzo è una gran bella cosa. Per quanto riguarda il tuo problema, a volte la mente mette in movimento degli strani meccanismi, per cui vorrebbe già revisionare in corso d'opera proprio perché è consapevole che si tratta di un lavoro più impegnativo di un racconto. Secondo me, se già hai le idee chiare, non dovresti preoccuparti eccessivamente, ma scrivere spedito. In fondo la prima stesura è la parte migliore dell'intera faccenda! :)
RispondiEliminaA me però non capita di voler revisionare mentre scrivo. Sì, se in divenire mi viene un'idea per cambiare qualche risvolto di trama, intervengo sul testo per aggiungere o togliere quello che non va. E ogni tanto mi capita che mi salti all'occhio qualche errore di battitura, che correggo sul momento. Ma a parte questo al momento a revisionare non ci penso nemmeno. Anche perché non ho materialmente il tempo per farlo, visto che per esempio ora sto revisionando già alcuni racconti per alcuni concorsi :D .
EliminaIl mio problema non è legato a quello che ho scritto "ieri": già non ci penso più, "oggi". Piuttosto, è legato a quello che sto scrivendo nel momento in cui lo faccio materialmente: è quello che a volte mi sembra funzionare poco - ma in certi altri momenti invece mi sembra efficace, c'è da dire.
Come ho detto anche a Tiziana, comunque, da oggi cercherò di scrivere spedito e senza lasciarmi condizionare da questi pensieri. Spero che mi sia d'aiuto. Ma anche non lo fosse, grazie (a entrambe) del consiglio ^_^ .