martedì 7 marzo 2017

Divertirsi lavorando?

Se mi seguite da un po', lo sapete: non sono il tipo che parla di fatti suoi - o almeno di quelli non connessi strettamente con la scrittura o internet - attraverso il blog. Capita solo ogni tanto, per il resto preferisco tenermi per me le mie gioie, i miei dolori, le mie preoccupazioni e le mie speranze. Del resto, lo sappiamo tutti: il mezzo blog è cambiato, non è più un diario virtuale ma ha assunto un'accezione molto più professionale.

Ci sono però volte in cui sento il bisogno di parlare della mia vita. Di solito è quando accade qualcosa di così brutto che ho bisogno di sfogarmi, anche attraverso queste pagine. Stavolta però è diverso: mi andava di raccontare qualcosa di buono che mi è successa di recente. Qualcosa che ha a che vedere con la mia gelateria.

Dei dolcetti che abbiamo fatto l'anno scorso in gelateria. Così,
giusto per farvi venire fame!
Come ho raccontato in precedenza, al momento sto spostando l'azienda. Lo sto facendo perché anni fa ho fatto l'errore di aprirla in un luogo esclusivamente turistico, il che ha limitato molto la sua resa, specie se si punta su un prodotto di qualità, come fa la mia azienda.

Ho fatto questo sbaglio perché all'epoca dell'apertura ero ingenuo e senza esperienza. Ora che sono cresciuto, sono consapevole di molti fatti di cui una volta non sospettavo nemmeno l'esistenza. Proprio per questo ho deciso di traslocare l'azienda in una delle città più popolose e appetibili per i turisti nelle Marche (no, non dico dove, se no sembra uno spot pubblicitario - ma chi indovina vince un dolcetto!)

Tra i tanti insegnamenti che ho tratto dagli anni di lavoro sul campo, uno dei più importanti è la grande importanza del marketing. Non per niente, di questo argomento ho parlato diverse volte su Hand of Doom - spesso in relazione alla scrittura, più che all'economia aziendale. E così, per lanciare la gelateria fin dall'apertura mi sono rivolto a un'agenzia che si occupa di promozione - in particolare a una con idee particolari e che cura molto i rapporti coi suoi clienti.

Inizialmente, la mia idea era di puntare solo sulla qualità del prodotto. Prima di trasferirci, abbiamo sondato la concorrenza, e sappiamo che non ci sono gelaterie o pasticceria naturali nella città in cui ci trasferiremo - né tanto meno locali che abbiano prodotti così buoni. Del resto, è sempre stato così: prima di aprire il mio locale, non avevo mai mangiato un gelato così buono - e non lo dico per vantarmi. Il mio referente nell'agenzia però ha un'altra filosofia: non solo si deve puntare su questo fattore, ma anche rendere l'esperienza del locale unica. E bisognerebbe farlo presentando al pubblico la mia unicità, in particolare del me scrittore.

Inoltre, lui sostiene la necessità che per lavorare al meglio sia necessario in primis divertirsi. Io ero molto scettico su questo: come ho già scritto qui più di una volta, non ho mai apprezzato granché il mio lavoro. Ero anche molto dubbioso sul far conoscere il me stesso al pubblico, vista la mia autostima sotto lo zero. Eppure, pian piano l'uomo-marketing - e anche Monica - sono riusciti a convincermi di un'idea intrigante: trasformarla da gelateria semplice a locale letterario.

E così, tra alcuni giorni sarò il proprietario di una gelateria/pasticceria/cioccolateria letteraria, un luogo in cui gustare non solo cibo per il corpo, ma anche per la mente. Saranno disponibili per il pubblico libri e riviste (anche se quest'idea sarà sviluppata piano, per ora ci sarà poco a disposizione dei clienti), e la promozione sarà effettuata  attraverso una serie di miei racconti - che sto già scrivendo.

Come già detto, non pensavo che potesse piacermi il mio lavoro: l'ho sempre trovato come un fastidio necessario per fare soldi, le cose che amavo erano ben altre. E invece per la prima volta nella mia vita non vedo l'ora di cominciare. E non vedo l'ora di scoprire come si svilupperà un'avventura che potrebbe regalarmi grandi soddisfazioni sia dal punto di vista lavorativo che da quello letterario - se i miei racconti promuovono l'azienda, anche l'azienda a sua volta darà visibilità a ciò che scrivo.

Magari non andrà così. Magari l'azienda non si svilupperà come sperato, e i miei racconti non funzioneranno bene per promuoverla. Chi lo sa, nessuno può prevedere il futuro. Posso dire però che nonostante i tanti problemi che stiamo affrontando in vista dell'apertura, sono ottimista verso il futuro. Il che non è poco: lo sapete, sono una persona molto pessimista, specie nei confronti del domani. Che la mia vita stia finalmente per vivere una svolta in positivo?

La domanda: ammettilo, piacerebbe anche a te lavorare in una gelateria letteraria, non è  così :D ?

14 commenti:

  1. E' bellissimo che tu abbia raccontato ciò!!
    Oh, io sono vicino di regione, dimmi dove ti trovi! Recanati (sarebbe geniale)? XD
    L'idea è bellissima, io ti consiglio di fare anche tea room o tisaneria, che ancora di più vanno a braccetto con la lettura.
    Facci sapere di più, anche su cosa scrivi per sponsorizzare la questione!

    P.s. ma quindi ti sei trasferito anche... di residenza?

    Moz-

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    1. No, non sono a Recanati. Anche perché ci sono stato un paio di volte e mi ha sempre dato l'idea di essere una città depressa (chissà se Leopardi era così proprio perché viveva lì :D ). Se l'avessi aperta nelle vicinanze, piuttosto Loreto, che col pellegrinaggio religioso fa numeri giganti. E comunque, sono un po' più a nord di Recanati, in una località marittima tra le più famose delle Marche. Se ti interessa, ti scrivo in privato tutte le informazioni ;) .

      Comunque il locale ha una sua saletta interna, in cui appena potrò installerò uno scaffale coi libri, che i clienti potranno leggere a loro piacimento mentre mangiano. Non sarà proprio sala da the, visto che puntiamo su bevande più dolci: la nostra specialità invernale sarà infatti la cioccolata calda :) .

      Per quanto riguarda quello che scrivo come pubblicità, penso che linkerò qualcosa anche qui, o almeno sulla pagina Facebook di Hand of Doom.

      Comunque no, non mi sono trasferito, per ora abito dove sto da sempre. Ma visto che non mi trovo bene a vivere qui, a breve cambierò anche casa - o almeno spero :) .

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    2. Perfetto, allora aspetto informazioni^^
      L'idea è stupenda, davvero.
      Recanati deprimente? Molto probabile XD

      Moz-

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    3. Ti mando una mail subito, allora ^_^ .

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  2. Credo che sia bellissima come idea. Poi puoi anche giocare a tema: Chocolat di Joanne Harris, Nero Wolfe, Pepe Carvalho, Il Pranzo di Babette...

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    1. In un futuro potrebbe essere un'idea valida. In ogni caso, grazie per il complimento ^_^ .

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  3. Bellissima idea, complimenti. E in bocca al lupo per questa nuova avventura. :)

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  4. Che bella cosa! :-)
    Pensa che uno dei miei sogni (che prima o poi realizzerò) è aprire un caffè letterario come quelli parigini, con annesso, oltre alla biblioteca, anche uno spazio per meditazione, yoga, ecc. E prima o poi lo realizzerò! :-D

    Condivido l'idea dell'uomo-marketing: "chi ama il proprio lavoro, non lavora nemmeno un giorno nella vita". L'ho sempre pensato, e lo penso ancora. :-)

    P.S. Fabriano? Jesi?

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    1. No, né Fabriano né Jesi :P .

      Comunque anche il tuo sogno mi piace. Ti auguro di riuscire a realizzarlo, ma se posso darti un consiglio (anche se non sono nessuno per farlo) ti direi di intraprendere quest'avventura solo se hai nervi d'acciaio. Un po' perché il lavoro a contatto col pubblico è durissimo, e ti capitano dei clienti che prenderesti volentieri a schiaffi, di un'idiozia assoluta. Un po' perché aprire un locale in Italia è un incubo, con la burocrazia e tutto. Sono due interi mesi che firmo documenti, una montagna di carte per cui avranno disboscato un ettaro di foresta Amazzonica. E soprattutto tra autorizzazioni, volture, bolli vari ho speso migliaia di euro per questo - soldi inutili che avrei potuto investire in cose molto più utili.

      Insomma, ci sono anche dei lati positivi, ma in generale quello del gestore di un locale, qualunque locale sia, è un mestiere davvero gramo. Potessi tornare indietro, non so se lo rifarei - ma forse sì :) .

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    2. In realtà il caffè sarebbe subordinato alla libreria, ma è un progetto a lungo, lunghissimo termine perché al momento voglio dare la priorità ad altre cose. Comunque il rapporto con le persone è la cosa che mi spaventa meno, perché sono piuttosto portata. Ho insegnato nella scuola, e aiutato mia mamma nel negozio annesso alla sua farmacia per anni. Mi piace stare con la gente e parlo bene, tant'è che in ufficio quando arriva un reclamo lo passano a me, perché riesco a calmare i clienti. :-D

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    3. Anche nel caso sia più libreria che caffè, dovrai comunque fare carte su carte: abilitazioni alla somministrazione di cibi e bevande, verifiche con la ASL, verifiche sugli impianti, HACCP e tanto altro :D . E spenderai tempo e denaro in gran quantità per fare tutto questo. Forse solo aprendo una libreria "pura" ci sarebbero meno scartoffie (è solo un'ipotesi, in realtà non ne ho idea).

      Come dicevo prima, però, non voglio darti consigli né scoraggiarti. E se ti piace lavorare a contatto col pubblico (fatto che stento a capire, visto che io lo odio, ma tant'è ) già è un buon punto di partenza :) .

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    4. Anche Libreria da sola andrebbe benissimo (anche perché io non riuscirei mai a servire caffè e dovrei farlo fare a qualcun altro) purché ci sia annesso lo spazio "spirituale". :-)

      Per quel che riguarda l'interazione con le persone, ti dirò che è una delle cose che nel mio attuale lavoro mi manca di più, perché la maggior parte dei miei contatti avvengono per telefono. è proprio vero che le persone sono diverse una dall'altra, e ciascuno ha le proprie peculiarità. :)

      P.S. Ho seguito un corso di HACCP, perché mi occupo di Qualità presso gli uffici dell'Autostrada, e capita spesso di avere a che fare con le Aree di Servizio.

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    5. Beh, allora mi devo ricredere. Forse sei persino più pronta di me per aprire un'impresa del genere :D .

      (lo dico senza ironia, beninteso. Io infatti non penso di essere granché nel mio lavoro :) ).

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