martedì 15 novembre 2016

La forza di un marketing vincente

Nell'ultima settimana nel mondo non si è fatto altro che parlare dell'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Sicuramente anche voi sarete incappati nella notizia più e più volte, specie sul web, dove si sono visti miliardi - letteralmente - di post, discussioni e articoli in merito. È normale, del resto: parliamo del destino una delle nazioni più importanti del mondo a livello economico e politico, oltre che una delle democrazie più antiche nella storia.

Probabilmente, molti dei contenuti che avete visto in merito erano di tono negativo. In particolare, avrete sicuramente visto che in tanti si chiedevano i motivi dell'elezione di Trump, che in fondo sembra così insensata. Molti di loro hanno trovato la risposta nella scarsa intelligenza dello statunitense medio, una sorta di Homer Simpson non altrettanto simpatico. Sarà vero? Non sono un analista politico, e non conosco bene l'America, ma ho provato comunque a dare la mia modesta  risposta.

E comunque dubito che lui avrebbe votato per Trump,
visto che I Simpson hanno preso in giro il miliardario
 statunitense in numerose puntate.
A livello di idee politiche, mi trovo molto lontano da Trump. Sono agli antipodi rispetto a gran parte delle sue posizioni da stereotipo di avventore da bar, specie su temi come gli immigrati o le donne. Il peggio però sono le sue idee sull'ambiente e in particolare sul riscaldamento globale: le trovo estremamente pericolose, anche se per ora non voglio utilizzare i toni apocalittici di tanti altri - dopotutto, solo il futuro ci dirà cosa succederà davvero nei prossimi anni.

Come ho ripetuto più volte, però, non mi piaccono le visioni che dividono il mondo solo in bianco e nero. Allo stesso modo, sono contro la "demonizzazione del nemico". Trovo quindi che Trump, pur essendo deprecabile sotto la maggior parte dei punti di vista, ha comunque qualcosa da cui si può prendere spunto. Ribaltiamo la domanda iniziale: come ha fatto un'individuo così impresentabile a farsi votare? Semplice: ha sfruttato bene gli strumenti del marketing a sua disposizione per raccogliere consensi.

Dopo una crisi come quella che va avanti da quasi un decennio, tra il popolo comune c'è una certa stanchezza - non solo negli Stati Uniti. È un sentimento che si trasforma facilmente in rabbia. E quando è possibile, quest'ultima viene scaricata sugli indubbi responsabili della crisi, ossia l'alta finanza, le banche e in generale l'attuale sistema economico-politico. Ecco quindi che chi  si pone contro il sistema troverà il favore di tutte le persone frustrate, qualunque siano le sue idee - e anche se non propone alcuna soluzione per cambiare davvero le cose.

Cosa c'entra Trump? Parliamo di un imprenditore miliardario e di un nome noto del mondo del cinema e della televisione, quindi uno ben dentro al sistema. Eppure, il suo segreto è stato proprio quello di proporsi come "uno del popolo" e come  avversario del sistema, in contrapposizione a Hillary Clinton, chiaramente dall'altra parte - se non altro per essere la moglie di un ex presidente e una personalità politica da anni. Ogni sua mossa è stata volta a questo obiettivo: il suo sessismo, il suo razzismo, le sue posizioni opposte a tutto quello che viene percepito come "radical chic", tutto è servito per farlo sembrare il più possibile un uomo comune, invece che il miliardario che è. E forse persino le sue gaffe non erano tali, ma servivano allo stesso scopo.

Oltre a questo, Trump è stato molto bravo anche su altri fronti, per esempio il trovare uno slogan ("Make America Great Again") che poi tutti hanno ripreso. In generale, per quanto abietto possa sembrare, al candidato repubblicano va riconosciuto il merito di aver puntato molto su una certa immagine che poi si è rivelata vincente - gestita probabilmente grazie a un reparto pubblicitario di altissimo livello. Il che in fondo è anche ovvio, visto che è impossibile diventare così ricchi senza comprendere l'importanza del marketing.

Da questo esempio si possono imparare almeno un paio di lezioni. La prima è che con uno sforzo pubblicitario di alto livello, fatto con mezzi adeguati ma soprattutto nella giusta maniera si può arrivare da qualsiasi parte. Dall'altro lato però ci insegna anche che spesso il marketing non è altro che finzione, persino inganno se volete. Come ho detto Trump è stato davvero bravo a farsi eleggere come "uno del popolo": ciò non toglie che rimane un miliardario, e a mio avviso non è per nulla adatto per guidare uno degli stati più potenti al mondo, gretto e ignorante com'è.  Ma qui si entra nel campo delle opinioni - e io di politica su Hand of Doom voglio continuare a non parlare, se non in una maniera così collaterale.

La domanda: tu che ne pensi dell'intera faccenda?

10 commenti:

  1. Beh, mi pare chiaro che Paperon De Paperoni sia ben poco adatto a rappresentare i vari Paperino & Paperoga che ci sono nel mondo (Topolino l'abbiamo letto tutti, no?).
    Trump è stato sicuramente abile nel cavalcare l'onda del malcontento e che ci piaccia o no le elezioni sono state regolari (fino a prova contraria).
    Quel che mi ha sorpreso è come il popolo americano, paladino e difensore della democrazia nel mondo, si sia messa a manifestare contro un presidente democraticamente eletto secondo le SUE regole!
    Non dico che Trump deve piacere a tutti (ci mancherebbe) ma se le regole ti piacciono quando ti fa comodo o viceversa...mah!
    Ha detto "farò così, farò cosà" e questo è andato bene alla maggior parte degli elettori. Che lo hanno votato. Volenti o nolenti questa si chiama democrazia (anche se a volte ci va un po' stretta: Italia docet, visto che siamo al terzo governo che nessuno ci ha chiesto se lo volevamo. A me almeno nessuno l'ha chiesto, né tantomeno di votarli. Se non altro loro hanno potuto scegliere).
    O forse la democrazia è null'altro che un punto di vista?

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    1. Ma se Paperon De Paperoni usasse il marketing per apparire un uomo qualunque? Perché è proprio questo quello che ha fatto Trump :) .

      Mi spiace contraddirti, comunque, ma Trump ha preso meno voti della Clinton, se si fa una conta "semplice". Tuttavia, con il sistema federale statunitense, in cui alcuni stati contano più di altri, alla fine l'ha spuntata il candidato repubblicano. Trump è stato abile anche in questo: puntare sugli stati chiave, invece che a spuntarla su tutto il territorio americano.

      Credo che sia per questo che la gente protesta: perché pur avendo preso meno voti, Trump è stato eletto. Credo però che dovrebbero protestare, più che contro il miliardario, contro il sistema che lo ha eletto. In effetti non è molto giusto come sistema: fossi americano, mi lamenterei anche io :) .

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  2. Ne ho già ampiamente discusso da me, ho trovato sostenitori e contrari, specie al mio post.
    Che dire? Tra lui e la Clinton, meglio lui.
    Si è già ridimensionato e spero (e credo) non farà molti danni, sperando di non essere tristemente smentito.

    Moz-

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    1. Anche io ho la tua stessa speranza. Sono un po' meno ottimista e un po' meno pro-Trump di te, mi sa (o almeno, così mi è sembrato leggendo il tuo post), ma forse è vero che nemmeno la Clinton avrebbe fatto molto di meglio. Quindi boh... solo il futuro ci può dire cosa succederà :) .

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    2. Più che essere pro-Trump, ho cercato ironicamente di vederla in positivo :)
      Se non saltiamo in aria per la terza guerra mondiale, ci leggeremo ancora :D

      Moz-

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    3. Spero anche io di continuare a leggerti ancora. Anche se io ho dei dubbi che succeda veramente qualcosa di grave come una guerra mondiale - o almeno lo spero :D .

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  3. La Clinton ha speso molto più di Trump, e aveva tutti i media a favore, compreso lo star system.

    http://formiche.net/2016/11/08/usa-2016-chi-ha-donato-e-quanto-alle-campagne-di-clinton-e-trump/

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    1. Non avevo idea di quanti soldi avessero speso i candidati, grazie del link. Da questo però si può trarre un'altra lezione: grandi mezzi economici non servono a molto, se non si riesce a ottimizzarli. Meglio spendere meno ma meglio che sprecare soldi inutilmente - e credo che questo sia il caso della Clinton.

      Comunque sia, è vero che la candidata democratica aveva un grande apparato a sostenerla. Anche il tuo articolo sottolinea come le aziende abbiano supportato proprio lei. Il che però paradossalmente potrebbe aver avvantaggiato Trump, facendo apparire la Clinton ancor di più un candidato "di sistema", il che come ho già detto è l'effetto che il candidato repubblicano ha cercato di sfruttare al massimo.

      Col mio post comunque volevo semplicemente sostenere che Trump ha fatto di più e meglio della Clinton nel farsi pubblicità - il che è confermato dall'articolo che mi hai linkato - e nell'impostare la sua immagine in un certo modo. Almeno per la mia opinione, è questo il principale motivo per la sua elezione. Ma magari sbaglio: di sicuro non sono un analista politico :) .

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  4. Che abbia preso più o meno voti è in effetti ininfluente, visto il sistema in uso e gli elettori americani lo sanno: questo è il loro sistema, lo conoscono, sanno come funziona.
    Ciò nonostante protestano. Ripeto: Trump non deve essere per forza simpatico a qualcuno, ma se il tuo sistema di elezione funziona a questo modo allora se non ti va cambia il metodo!
    Riguardo a Paperon de Paperoni, beh...non so quanti abbiano pensato che - per esempio - Berlusconi fosse assimilabile a un operaio o a un infermiere...ma non si sa mai: ricordo che in una intervista di molti anni fa (non chiedermi che Rete o che TG, che non lo ricordo) una signora anziana disse che lo avrebbe votato perché era bello.
    Potenza del marketing!
    Ad ogni modo sarebbe interessante sapere quanti magari non sono andati a votare "perché tanto vince la Clinton". A volte un solo voto può fare la differenza.

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    1. Sulla legge elettorale, non saprei dire. In fondo chi dovrebbe cambiarlo, ossia i politici, sono eletti proprio con quella legge elettorale. Cambiare quella legge perché è sbagliata equivale o meno a dire che la loro elezione non è legittima: chi lo farebbe? Certo, in Italia alla fine hanno fatto qualcosa di diverso ogni tanto, ma io non so se in America la situazione possa essere diversa.

      Il paragone con Berlusconi comunque è calzante. Anche lui si è servito del marketing per farsi eleggere. Si è fatto passare come uomo nuovo lontano dalla politica e come onesto lontano dalla corruzione dell'allora tangentopoli. Che poi fosse vicino a Craxi e si fosse buttato in politica per salvarsi dai processi molti lo hanno scoperto solo più tardi. Quindi sì, dici bene: potere del marketing :D .

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