E dopo gli sfoghi, una nuova poesia rabbiosa, ne avevo scritto anche un'altra, molto più dolce ma visto il periodo ho preferito questa. Non che io sia sempre rabbioso, anzi sto bene, ma certe cose che leggo e che vedo mi fanno adirare. Ecco perché, a quella, ho preferito questa, che se anche non c'entra un tubo con i fatti di cronaca e con le mie riflessioni precedenti, esprime comunque rabbia, uno dei sentimento che provo. Spero che sia di gradimento ai miei zero lettori!
Ode odiosa
Ultimamente son allegro,
Spesso, poiché sovrappensiero
Son, senza ansie né crismi
E riesco a godermi appieno
Ogni giorno di questa vita
Non così dura, in fin dei conti
Ma ci son delle volte in cui
Alcuni mi ritornan in mente:
Persone che mi hanno deluso
Che mi hanno tradito,
Che mi hanno fatto del male
Che han usato malignità su me
E arriva un momento di rabbia
Solo un attimo, però:
Subito dopo subentra l’ilarità!
Poiché tali persone subdole
Senza alcun valore in cui credere
Vivon un total vuoto intellettuale.
Una vita senza senso alcuno
E’ la loro, poiché essi
Nel sonno eterno della ragione
Camminano, ed in esso sussiste
Tanto buio che alcuna luce,
Umana o divina, può illuminare.
Ed anche se dovrei compatirli
Mi fanno solo ridere, loro,
Che si credevano così realizzati
Nel prendermi in giro,
E che invece sono zeri assoluti,
Gente idiota che nulla più può far
Mentre io, per quanto ancor
Non sia affermato nella vita,
Penso che tra poco potrei;
Ma anche se sì non fosse
Sarò pur sempre superiore
Per intelligenza, a tal feccia!
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