Il motivo? Il suo contenuto. Si trattava di uno sfogo di carattere molto negativo su quello che mi sta succedendo in questo periodo. In effetti, sento ancora un gran bisogno di sfogarmi, visto che la situazione sembra peggiorare sempre di più. Ma come ho già detto in passato, di certo un blog non è il luogo più adatto per simili questioni.
Di fatto, pubblicare un post come quello, intitolato "vivere male" e pieno di negatività sarebbe stato controproducente. Mi avrebbe un po' sfogato - del resto però già scriverlo ha avuto più o meno lo stesso effetto. Dall'altro lato, difficilmente vi sarebbe piaciuto. E incontrare indifferenza o peggio ostilità su qualcosa di così personale avrebbe solo peggiorato la situazione.
È proprio in virtù di questo che ho deciso di cassare quel post, che non vedrà mai la luce nonostante fosse pronto (o quasi: mancavano un paio di revisioni). Fare in questo modo ha creato un buco nella mia scaletta, ma è probabile che l'effetto di questo "disagio" sia molto minore rispetto all'altro caso.
Non è la prima volta che mi capita di accantonare post già pronti: negli ultimi tempi poi succede anche troppo spesso. Spesso si tratta di sfoghi di questo tipo, o comunque di articoli che reputo inadatti - per esempio come quelli di cui ho parlato in un mio vecchio post. E quasi sempre sono testi che sento molto mentre li butto giù seguendo l'istinto, ma che poi a mente fredda si rivelano poco appetibili. E visto che cerco di essere sempre una persona razionale, alla fine è quest'ultima componente che prevale.
Certo, non è molto piacevole lasciare un buco, e soprattutto non lo è dover accantonare qualcosa che ha richiesto almeno un po' di lavoro per essere realizzato. Tuttavia, c'è da dire che per gestire un blog non sempre si può fare ciò che si vuole. Forse qualcuno lo troverà triste - per me non lo è - ma se non si vuole finire a parlare da soli è importante andare incontro al proprio pubblico.
Questo non vuol dire poi cercare a tutti i costi il consenso degli altri, magari scrivendo di argomenti di tendenza anche senza la voglia di farlo. Per me non è mai stato così, anzi: come ho già scritto altrove, sono convinto che la via più giusta sia mantenere un equilibrio tra scrivere per il pubblico e scrivere per sé. Voglio solo dire che anche nel blogging, come in tutti i mondi, ci sono dei limiti che è meglio non superare.
Uno è appunto non postare articoli di carattere troppo negativo: non saprei dire nemmeno il perché, ma per esperienza so che possono dare fastidio e portare qualche fan ad abbandonare il blog. Ogni tanto è capitato anche a me di pubblicarne uno sull'onda di un periodo negativo, ma alla fine in un modo o nell'altro me ne sono sempre pentito. E anche se le emozioni ogni tanto possono tradire in questo senso, cercherò di non farlo più.
Quindi se in futuro vedrete ancora un buco nella scaletta di Hand of Doom, potrebbe anche essere perché ho deciso di non postare, invece di mettere un articolo che (probabilmente) non vi sarebbe piaciuto. Anche se in questo periodo non si può dire con certezza: il tempo è di meno, ma soprattutto il mio stato d'animo non è quello giusto per scrivere articoli a mente serena. Anche se io spero che presto la situazione migliori, e di non averne più bisogno.
La domanda: ti è mai capitato di scrivere un post che poi hai accantonato?
Mi capita in continuazione. Scrivo post polemici sull'onda di uno stato d'animo che poi mi passa e a quel punto mi rendo conto che non è il caso di pubblicarlo. La mia paura è soprattutto che quello che scrivo sotto l'influsso di un umore negativo possa essere frainteso o preso come un attacco personale da qualcuno. E così lascio perdere. Però è fastidioso, perché - come hai detto anche tu - si sono spesi tempo ed energie. Sono d'accordo con te che la mente deve essere serena per scrivere post. Ad ogni modo, spero che tu stia meglio e che il periodo nero sia agli sgoccioli.
RispondiEliminaAnche a me a volte capita così: ho paura di essere frainteso, quindi lascio perdere. Di solito però la mia paura principale è l'indifferenza, ossia di mettere un post in cui parlo delle mie ansie, dei miei problemi, delle mie paure, e poi constatare che non interessa a nessuno, che a nessuno importa darmi almeno un po' di conforto. Preferisco evitare proprio per questo.
EliminaPer quanto riguarda il mio periodo nero, in realtà va sempre peggio. Ma come ho detto, forse non è il caso di parlarne in un blog. Mi piacerebbe molto sfogarmi, ma forse internet non è proprio il luogo adatto.
Beh, se vuoi sfogarti, la mia mail la conosci... :)
EliminaStasera allora mi sa che ti scrivo ;) .
Elimina"E quasi sempre sono testi che sento molto mentre li butto giù seguendo l'istinto, ma che poi a mente fredda si rivelano poco appetibili. E visto che cerco di essere sempre una persona razionale, alla fine è quest'ultima componente che prevale."
RispondiEliminaScusami se mi permetto, Mattia, ma non credo che tutta questa razionalità faccia bene alla tua scrittura. Secondo me, puzza troppo di insicurezza, quando noi dovremo essere in grado di spiccare il volo. Uno scrittore che si auto-censura perché ha paura di non piacere (sia chiaro: non è una critica, perché in passato l'ho fatto anch'io) è sempre destinato a esprimersi a metà. Ma perché hai così paura di ciò che hai dentro? Si vede, che hai paura. Perché per tua stessa ammissione rileggi e correggi ogni frase. Perché ogni post ha TANTE revisioni, e forse non servono: quando credi nella tua scrittura, e specialmente per testi così semplici come possono essere degli articoli come i nostri, bastano una stesura, una revisione e al massimo una rilettura finale. Null'altro. Non siamo qui per vincere il Pulitzer, ma per esprimerci. E le regole non sempre servono, se diventano una gabbia per le nostre capacità comunicative. Quindi, pubblica pure i tuoi sfoghi. Io li leggerò, e sono sicura che mi piaceranno. :-)
Io ho censurato un solo post e qualche paragrafo qua e là, perché attaccavo gli altri,e questo non va bene. :-)
Le mie revisioni non servono per auto-censurarmi: semplicemente, sono ossessionato dal fatto che i miei post rendano al meglio. Infatti il 90% delle correzioni in queste revisioni riguarda la forma (refusi, cambiamenti nella sintassi delle frasi, della scelta dei vocaboli, nella scorrevolezza ecc.), mentre di solito la sostanza rimane invariata - o quasi - sin dalla prima stesura.
EliminaPer il resto sì, ammetto di avere paura del giudizio altrui. Specie in un periodo come questo, in cui va tutto male e in cui sono particolarmente fragile. Quindi direi di no: i miei sfoghi non vedranno mai la luce. Se il rischio è che:
1. qualcuno fraintenda e mi prenda a male parole, che è l'ultima cosa di cui ho bisogno al momento
2. il mio sfogo rimanga ignorato, il che mi darebbe altrettanto (e succede quasi sempre così)
allora preferisco lasciare buchi o postare qualcos'altro. Ho già abbastanza problemi in questo momento, e di sicuro non voglio rischiare che anche questo blog lo diventi. Mi spiace, ma ora è così.
Non ti devi dispiacere, non fai un torto a me. Se ti senti di fare in questo modo, è giusto così. Per quanto il mio parere sia "sentito", sono pur sempre una persona esterna, e solo tu puoi sapere ciò che è giusto per te in questo momento. :-)
EliminaSempre per quanto concerne la mia esperienza personale, posso dire che troppe revisioni (siano anche sintattiche, grammaticali ecc.) non sempre migliorano il testo. Io, per lo meno, che ho questa sensibilità, riesco a comprendere quando una persona ha "smanettato" troppo, togliendo energia. Le mie revisioni formali, infatti, servono più che altro a rendere armonioso il testo e a completare gli argomenti (nella prima stesura pongo giusto le basi dei contenuti): posso leggere una frase anche dieci volte, allora, se necessario. Ma arriva sempre il momento in cui dico basta. E una volta arrivata alla fine del testo, faccio al massimo una rilettura. Mio obiettivo comunque è quello di ridurre ulteriormente le riletture delle singole frasi. Uno scrittore bravo fa uscire il testo già quasi perfetto. E uno scrittore sicuro di sé non ha bisogno di troppe revisioni. Anche in questo caso, comunque, si tratta di scelte soggettive. :-)
Anche le mie revisioni servono a rendere il testo più scorrevole e a dargli una maggior forza. Ma a differenza tua, un mio post è pronto al cento percento già alla prima stesura. Quindi, revisionare non serve affatto per attutire un messaggio o censurarlo - come ho già detto, rispetto alla prima stesura cambio poco in fatto di sostanza. Al contrario, mi serve solo per rendere il messaggio più efficace :) .
EliminaMi è capitato di scrivere un post e poi lasciarlo perdere perché mi sembrava di non fornire contenuti di qualità. Non che io scriva dei capolavori di articoli, ma almeno cerco di non scendere sotto la media.
RispondiEliminaA volte succede anche a me di accantonare post perché non mi convincono, o perché sono scarsi dal punto di vista della qualità. Ma di solito, come ho detto nel post, il motivo è un altro :) .
Elimina