Come ho già raccontato in altri post in passato, sono un appassionato di supereroi, almeno nella loro incarnazione filmica e telefilmica (per ora non posso dire lo stesso per i fumetti, ma non nego che se avrò la possibilità in futuro mi piacerebbe scoprirli). È stato proprio questo a spingermi, nelle scorse settimane, ad approfittare del mio abbonamento Amazon per guardare The Boys, serie originale dell'azienda di Jeff Bezos proprio di genere supereroistico.
Scoperta grazie alle tante pubblicità online, all'inizio mi dava qualche dubbio, visto che spesso film e telefilm pubblicizzati in maniera battente lasciano un po' a desiderare. Ma non è questo il caso: The Boys è un'ottima serie, molto originale rispetto a quanto si è visto nel genere fin'ora (non per nulla il fumetto da cui è tratto non è né DC né Marvel). Il suo maggior merito? Essere la serie di supereroi più realistica mai vista!
Da un lato, è vero che molti supereroi dal punto di vista dei poteri sono quasi copie di altri già visti, specie di casa DC: è facile individuare in alcuni dei personaggi di The Boys Superman, Wonder Woman, Aquaman, Flash e altri ancora. Ma è un fatto che in sé non dà alcun fastidio, visto che in realtà i superpoteri sono solo un pretesto per parlare di altro.
La serie TV infatti non è incentrata sulle imprese dei supereroi, che infatti quasi mai sono chiamati a salvare persone o a combattere super-nemici. Piuttosto, i Sette, i supereroi più famosi del mondo, sono personalità sotto contratto con un'azienda, la Vought, che gestisce le loro immagini pubbliche.
La loro vita è quasi da star di Hollywood: partecipano a feste ed eventi pubblici, spesso pensati dal reparto marketing della Vought. L'azienda inoltre guadagna su di loro facendo film con loro protagonisti e vendendo un mucchio di merchandise, spesso inutile (pupazzi, poster, paccottiglia con la faccia del supereroe di turno). Il che è non solo una chiara critica a Marvel e simili, ma è anche molto realistico: se i supereroi esistessero, subirebbero di certo lo stesso trattamento.
Ma non è solo questo: The Boys descrive alla grande anche i vizi dei supereroi. Che, proprio come le star di Hollywood, causano scandali o compiono gravi reati, però spesso stigmatizzati dal pubblico o addirittura insabbiati. Ed è anche per questo che non sono loro, in realtà, i protagonisti della serie TV: i "Boys" che le danno il nome sono un gruppo che si batte contro i supereroi, per smascherarne le malefatte - per quanto anche loro con metodi non proprio "onorevoli".
In effetti, di villain classici (ossia, uno con superpoteri o abilità tali da mettere in difficoltà gli eroi) non ce n'è che uno, e per giunta rimane sullo sfondo senza fare granché. Questo perché i veri nemici in questa serie (e questo è un piccolo spoiler: forse si capisce già dall'inizio, ma se vuoi salta pure al prossimo paragrafo) sono proprio la Vought, e i supereroi stessi. Che col tempo, oltre che viziosi, si rivelano dei veri e propri criminali, interessati solo a sé stessi e per nulla al bene comune.
Si tratta di un altro elemento originale per The Boys. Forse però il suo vero punto di forza è un altro: la presenza di un mucchio di personaggi memorabili. Ognuno ha la sua personalità e tutti sono tratteggiati con un bel cinismo, il che genera dei bei momenti di ilarità, ma anche delle scene toccanti con un gran pathos. Unendo anche qualche momento di puro trash o addirittura splatter, il risultato è una serie TV variopinta: anche questo contribuisce bene alla sua riuscita.
Sì, The Boys non è perfetta: ogni tanto c'è qualche forzatura o qualche scelta un po' troppo bizzarra per i miei gusti. Ma nonostante questo, il livello rimane alto: non c'è alcun buco di trama così grande da far traballare la struttura, e nel complesso la serie rimane godibilissima e originale. Di sicuro, è una delle storie di supereroi che mi ha colpito di più: personalmente, non vedo l'ora che esca la seconda stagione!
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo commento è molto prezioso per me. Anche se mi vuoi insultare perché non ti piace quello che scrivo, fallo pure: a prendere in giro i maleducati mi diverto tantissimo! Ma a essere sincero preferisco chi si comporta bene: se lo farai anche tu, mi farai ancora più contento!