martedì 13 febbraio 2018

Quando il passato ritorna... troppo!

Di sicuro, anche tu avrai notato che una delle tendenze principali nel mondo delle arti e della cultura negli ultimi anni sia di ispirarsi al passato. Cinema, telefilm, programmi TV, musica, letteratura e tanto altro: ovunque la tendenza è quella del revival. E in generale, il passato - e in special modo periodi come gli anni ottanta e novanta - è visto come un'epoca d'oro, da prendere ispirazione e a cui guardare con nostalgia.

Si tratta di una moda che da un lato posso anche capire. Viviamo in tempi precari, con poche certezze e tante difficoltà: per cercare di sfuggir loro almeno a livello mentale, è comprensibile rifugiarsi in un periodo considerato più positivo, come di solito è quello che abbiamo vissuto nella nostra infanzia. Dall'altro però mi chiedo se in questi ultimi tempi non si sia davvero esagerato con questa tendenza. E soprattutto se non possa essere un po' malsana.

Sono tornate persino le Spice Girls. Non so tu, ma io già all'epoca non le
sopportavo!
In primis, non è detto che gli anni migliori siano davvero stati così dorati, anzi: spesso è solo il filtro della malinconia oppure la lontananza nel tempo che ce li fa sembrare tali. Per dire, io ricordo bene i miei anni novanta e primi duemila: lunghi anni di solitudine, di sogni frustrati, in cui non trovavo una mia identità precisa e il mio posto del mondo. E ricordo chiaramente che non vedevo l'ora di diventare adulto.

C'erano anche dei lati positivi, senza dubbio, che oggi ho perso. Ma obiettivamente, sotto molti altri punti di vista - direi anche la maggioranza - sto meglio ora. E sono sicuro che se ci rifletti potrebbe essere così anche per te. Chi, se non fosse per le distorsioni della nostalgia, rimpiangerebbe la goffaggine, l'ingenuità e gli sbalzi d'umore causati dall'adolescenza?

Ma non siamo solo noi in quanto persone: anche l'arte e la cultura di quegli anni non è per forza migliore di quella odierna. L'ho già detto diverse volte qui su Hand of Doom: solo perché qualcosa è un classico, non vuol dire che sia perfetto, anzi. Giusto per fare un esempio enorme: il primo film di Star Wars (quello noto anche come Episodio IV o come Una Nuova Speranza) è considerato un pilastro del cinema (e sì, anche io sono il tipo di fan che lo rivede almeno una volta l'anno). Ma se valutato con occhio critico, si scopre che non è affatto privo di pecche, anzi: se ti ricordi del combattimento ridicolo tra Obi Wan Kenobi e Darth Vader, capisci di cosa sto parlando.

In fondo però non è questo il problema: anche a me piacciono un sacco di film - e di dischi, e di libri, e così via - usciti anche prima che nascessi. Più che altro, ciò che a mio parere è davvero malsano è il volersi a tutti i costi fossilizzare su questo passato, perdendo così lo sguardo su quanto di buono si fa oggi. Perché sì, ci sono tantissimi capolavori usciti negli ultimi anni che meritano più attenzione, e che a volte invece sono molto sottovalutati.

È un bel problema, contando che qualsiasi forma d'arte ha bisogno di evoluzione se non vuole morire. Anche questo è un concetto che ho espresso più volte qui sul blog: l'eccessivo conservatorismo del pubblico non fa bene a nessuno. Continuando con l'esempio del cinema, sarebbe bene che chi osa venisse premiato, invece che stroncato. Ma nel mondo di oggi purtroppo questo non succede: i film innovativi vengono magari incensati dalla critica, ma snobbati dal grande pubblico, che invece porta al successo solo a sequel infinite di saghe che ormai hanno dato tutto. Ma che gli danno una sicurezza che invece chi sperimenta non può dare per definizione.

Non fraintendermi: per me la moda del revival non è male in assoluto. Anzi, se c'è passione nel portarla avanti, ironia e manca la tendenza all'esagerazione e al fanatismo, può anche piacermi - come fa, per esempio Mikimoz sul suo blog. Di sicuro, guardarsi alle spalle male non è un male; il problema è quando lo fai troppo ed eviti di girarti e guardare avanti.

E questa non è solo una questione di arte, che in fondo può lasciare il tempo che trova: direi anzi che è rivolta alla vita a tuttotondo. Viviamo in un'epoca davvero straordinaria per quanto riguarda opportunità, mezzi tecnologici, cultura, ma incatenata e trattenuta ancora da schemi vecchi che non le permettono di avanzare moralmente (per esempio, quelli del capitalismo più classico). Quindi forse più che rifugiarsi nel passato, sarebbe il caso di lavorare per superarlo una volta per tutte: ne beneficeremmo tutti, non ho dubbi.

La domanda: anche a te lascia perplesso l'eccessiva nostalgia verso il passato di questi tempi?

4 commenti:

  1. Innanzitutto grazie per la citazione e le belle parole.
    Che dire: trattando la materia (e sto anche scrivendo un saggio a riguardo), posso dirti che il vero problema sono i girellari.
    Quelli che vivono SOLO nel passato, dove è sempre tutto bello. Ma, come hai sottolineato, NON è così.
    Io vivo il presente, e nel presente cerco di portare quanto di bello ho vissuto in passato, ossia le cose che mi hanno fatto stare bene.
    Mixandole con quelle che mi fanno stare bene adesso e mi faranno stare bene in futuro.
    La nostalgia (canaglia) è figa, il nostalgismo è patologico.
    Però, possiamo goderci l'ondata revival. Che è solo all'inizio. Chissà chi sopravviverà :)

    Moz-

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    1. Sono d'accordo al 100%, con tutto. E quando lo pubblicherai di sicuro mi leggerò il saggio ^_^ .

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  2. La nostalgia in generale mi piace poco, perché la sento falsa. Non capiamo nemmeno cosa stiamo vivendo nel presente, figurati se abbiamo questa grande consapevolezza del passato! E anche se così fosse, guardare indietro può essere utile solo per vedere se ci si è persi per strada qualcosa di importante, da recuperare. A parte questo, non ha senso, se non per chi ha bisogno di miti. Ho sentito dire tante volte "ah, il liceo è stata la mia età d'oro!". Mi fa orrore solo pensare che una persona svaluti così la sua vita. E poi questo rimescolare cose passate rivela una scarsa creatività nel presente. Non è una buona cosa.

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    1. Io posso capire chi esalta il periodo del liceo: anche per me è stato bello, anche al netto dei tanti problemi. Ma anche adesso non è che la mia vita sia così male: anzi, per certi versi sto meglio ora, come ho detto anche nel post qua sopra. Ecco perché mi trovi perfettamente d'accordo :) .

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