martedì 19 gennaio 2016

Banalità al quadrato

È da parecchio tempo, precisamente da metà settembre, che non postavo un racconto su Hand of Doom. Non che io abbia smesso di scrivere storie: semplicemente, tra quelle accantonate e quelle troppo lunghe per un blog, su queste pagine non è più arrivato nulla, almeno fino a ora. Qualche settimana fa, mi è venuta un'idea per un racconto adatto, e così l'ho buttata giù di getto, in un un'unica stesura durata pochi minuti. Da allora l'ho rivisto più volte, come al mio solito; tuttavia, nonostante le tante letture, ancora non sono ancora sicuro se sia un colpo di genio o una schifezza immonda (no, non mi piace l'idea che possa essere una via di mezzo!). Ovviamente, il giudizio definitivo su questo dilemma spetta a voi: buona lettura, dunque!

Banalità al quadrato

Stavo proprio controllando l’orologio sullo schermo del mio computer, quando il trillo della chat entrò in funzione. Come sempre, il mio migliore amico era in perfetto orario.
«Ciao!» aveva esordito.
«Buonasera. Come stai?» avevo risposto al solito. In fondo anch’io sono un abitudinario.
«Oggi anche meglio del solito, in ufficio il lavoro è stato particolarmente leggero. Piuttosto, come va a te?»
«Se posso essere sincero, non tanto bene.»
«Già, lo immaginavo. Ho letto il tuo post polemico sul tuo sito. L’ho fatto di sfuggita, però, e non ho capito a cosa ti riferivi.»
Non aspettavo altro che questo: la possibilità di sfogarmi.
«Ti ricordi quel mini-concorso letterario che avevo lanciato, vero?»
«Certo. Non hai raggiunto il numero minimo di racconti, per caso?»
«No, tutt’altro. Me ne sarebbe bastata una ventina, ma ne ho ricevuti quasi il doppio.  Mi lamentavo soltanto del fatto che gran parte dei racconti era estremamente banale. Ho fatto quasi fatica a scegliere i dieci vincitori.»
«Davvero? Eppure la tua traccia mi sembrava molto stimolante. Ok, io non capisco nulla di fantascienza, ma “dalla parte degli alieni” fa volare anche la mia, di fantasia!»
«Evidentemente però non stuzzica quella degli scrittori. Gran parte dei racconti avevano praticamente lo stesso schema narrativo»
«Ossia?»
«In pratica, ogni racconto è narrato dal punto di vista di un protagonista che sembra normale, ma poi si scopre che è un alieno. In pratica non sono loro che invadono noi ma noi che invadiamo loro, o qualcosa di simile.»
«Mi pare una bella idea...»
«Lo è, in teoria. In pratica però i grandi della fantascienza hanno sfruttato moltissimo questo effetto sorpresa in passato. Quindi in un concorso col tema sul primo contatto non c’era alcuna folgorazione, era già tutto chiaro fin dall’inizio. Cercando di non scrivere una banale invasione aliena, gli scrittori sono caduti in un altro cliché. E posso assicurarti che leggere una di fila all’altra storie simili è stato desolante.»
«Capisco. Mi spiace.»
«Va bene, non fa niente. E comunque tra quei racconti ce n’erano un paio carini. Uno in particolare mi ha colpito, infatti ho deciso di includerlo tra i vincitori. Il meccanismo della trama è sempre lo stesso, ma l’atmosfera è molto più oscura degli altri, l’autore è stato bravo in questo senso. E poi i suoi alieni sono davvero terrificanti.»
«Ah si? E come sono?»
«Non solo uccidono tutto quello che gli capita a tiro, a volte anche loro simili, ma sono piccoli e compatti, per sprigionare più forza bruta quando cercano di sopraffarti. Pensa, hanno solo due braccia e due gambe!»
«Che orrore! Mi si contraggono i tentacoli facciali solo a pensarci!»
«Già, è stata la mia stessa reazione. Per questo l’ho scelto come finalista.»
«Ho capito. Comunque ora, se permetti, vorrei andare a dormire.»
«Nessun problema, fai pure!»
Ringraziai di cuore il mio amico, poi ci salutammo. Dopo una brutta giornata del genere, mi ci voleva proprio una chiacchierata del genere, mi sentivo molto meglio.
“Per fortuna che posso sfogarmi con te” pensai.

6 commenti:

  1. Vedi, per una disamina attenta e scrupolosa del pezzo potevi scrivere a Michele Scarparo per il "sostiene l'autore". Non ci avevi pensato?
    Io avrei detto che il dialogo è credibile, anche il suo contenuto (tutti uguali sti scrittori!), ma che avrei reso il finale un po' più d'effetto, qualcosa che non mi facesse dire: ah, ma non è banale solo il titolo! :)

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    1. Veramente alla sua iniziativa avevo già partecipato (anche se ovviamente non dirò mai qual è la puntata in cui ci sono io :D ). Comunque ssia, il finale è in effetti la parte che piace meno anche a me. Forse avrei potuto concludere direttamente con la "rivelazione", ma mi sembrava un taglio troppo netto. Così, ho aggiunto qualche parola alla fine, giusto per dargli un finale più sfumato. E' sicuramente banale, ma meglio così che lasciare il tutto incompiuto ;) .

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  2. :)
    Il finale, in effetti, è un po' "telefonato"; ma ci sta. Forse basterebbe tenerlo com'è e spostare solo la rivelazione in fondo, senza nominare altro, prima. Invece c'è qualche ripetizione: per esempio "genere", nel finale. Forse ce n'è anche un'altra, ma non riesco più a trovarla :)

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    1. Intendi il finale come le ultime due frasi, oppure che la rivelazione sia scontata? Perché ho fatto di tutto per renderla inaspettata, ma non so se ci sono riuscito. Sulla ripetizione invece hai perfettamente ragione, strano che sia sfuggita sia a me che alla mia beta-reader :D !

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    2. No, fino alla battuta che svela non si capisce. La battuta in sé, invece, già da "Non solo uccidono tutto quello che gli capita a tiro..." è anticipatoria.
      Come consiglio non richiesto :) potresti tenere il lettore sulla corda fino all'ultima riga, chiudendo con una cosa come:
      “Per fortuna che posso sfogarmi con te” pensai, sfregandomi i tentacoli facciali.
      Ma non so se funzionerebbe. :)

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    3. Si, probabilmente avrebbe funzionato meglio. Non ci ho pensato :( .

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