Idee e uomini
Vagavo per
l’urbe antica
In quel dì in
cui l’anno inizia.
Ed ovunque
il guardo giacesse,
La mente
mia, inquieta
Correa verso
un sol pensiero:
Che l’idea è
una meraviglia
E l’uomo è
singolar bruttura
Ovunque,
infatti, il popolino
Andava
ubriaco, e sguaiato
E il rischio
di ledersi alto era;
E solo
distruzione vi rimaneva,
Nessuna
bellezza, solo scorie,
Il peggio
dell’umana razza
Ma le idee
eran bellissime,
Ed ovunque
vi era arte e storia
Ed assoluta gioia
per l’anima;
E così lo
spettacolo dei fuochi,
Che pitturò
il cielo di sfumature,
Intimamente
toccante per me
Perciò invero
ora io credo
Che quelle sì
esigue menti
Che ovra la
massa si elevan
Idee magnifiche
abbiano:
Ma quel volgo turpe e vil
Ma quel volgo turpe e vil
Che non ha
che bestial istinto
Ha solo il
mio profondo Odio.
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