Non sono un medico, quindi non so dire qual è il motivo di ciò. So però che stavolta, rispetto all'altra, mi hanno dato un qualche anti-dolorifico, simile alla morfina (se non proprio la vera morfina, ma non mi sono informato). Forse è proprio per questo che ho sofferto poco; tuttavia, c'è stato anche un altro effetto che il farmaco ha avuto su di me. Dopo l'intervento, sono stato sdraiato per lunghe ore su un letto scomodo, in una stanza caldissima e senza la possibilità di muovermi; eppure, di umore mi sentivo tranquillo, senza ansie, felice come raramente mi capita.
In questo stato d'animo, ho chiacchierato con Monica e con mia madre di tante cose, mentre loro mi assistevano. Con la seconda in particolare abbiamo parlato di argomenti un po' controversi, ma la discussione è stata più che serena. Il che, in realtà, non è comune: con lei di solito ho un rapporto conflittuale, e basta poco per litigare. In condizioni normali, affrontare quegli argomenti ci avrebbe portato se non altro allo scontro. Grazie ai sedativi, invece, non c'è stato nulla di spiacevole, è filato tutto liscio.
Ripensandoci nelle ore e poi nei giorni precedenti, ho realizzato quanto fosse stato positivo e piacevole parlare in quel modo, senza stare male, senza ansie, senza tensione. Mi sono chiesto allora: perché non potrebbe essere sempre così? Perché non si può andare sempre d'accordo, anche nell'affrontare argomenti delicati e potenzialmente offensivi? La colpa dei continui litigi, in fondo, è di entrambe le persone che vi partecipano. Nel caso di specie, se io e mia madre litighiamo, lei è tanto colpevole quanto lo sono io. E forse, se io non fossi così permaloso, non avverrebbero liti.
Capendo tutto questo, ho preso una decisione: voglio provare a essere più calmo, in futuro. Anche mia madre ha un caratteraccio, ma non posso cambiarlo; posso però lavorare su di me, ed è quello che ho intenzione di fare. Cercherò di non prendermela più con nessuno e di vivere in pace, specie con le persone a cui voglio bene - tra cui mia madre, ovviamente è compresa. Ci riuscirò? Non lo so, ma fin'ora qualche risultato si è già visto.
Non che io ora mi metta ad amare il prossimo, smentendo il post precedente (peraltro scritto per gran parte prima dell'operazione). Questa mia ricerca di calma non è legata agli altri, se non al mio ristretto circolo di affetti di cui parlavo fa. Lo faccio soprattutto per me stesso: stare in pace, come quando ero sotto anestetici, è una sensazione fantastica, e più riuscirò a ricrearla, meglio sarà per me. Certo, sarebbe meglio se ci fosse qualcosa tipo la morfina, ma senza i suoi tanti effetti collaterali. Purtroppo invece posso contare solo sulla forza di volontà, ma come già detto i risultati già sono visibili.
Quindi, nonostante i dolori che persistono, posso dire che quest'operazione è stata un'esperienza positiva, da alcuni punti di vista. Spero di non farla mai più, e di non dover nemmeno aver più bisogno di antidolorifici - anche se per quello che è il mio fisico, ne dubito altamente. Ma almeno in questo caso posso dire, scomodando una frase fatta, che non tutto il male è venuto per nuocere!
La domanda: dimmi la verità, in questo post faccio la figura del drogato? (ma si, è una domanda scherzosa, quindi rispondi pure nello stesso modo!)
E chi non vorrebbe un po' di pace interiore?
RispondiEliminaPerò io con la morfina ho fatto una pessima esperienza. Anche a me l'hanno data dopo un intervento ma mi ha causato una brutta reazione. Dopo ore che non ti descrivo, alla fine ho chiesto di togliermela, preferivo il dolore!
Tornando a te, di sicuro è meglio raggiungere la calma da soli, con la forza di volontà, soprattutto perché così mantieni il controllo di te stesso, che le droghe invece ti tolgono...
Sono d'accordo con te. Infatti questa non voleva essere una "ode alla morfina" (anche se ci avevo pensato, come titolo del post :D ), ma semplicemente una riflessione su me stesso, su come potrei migliorare come persona. Tutto qui :) .
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